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Cos'è la bolla dell'IA e perché se ne parla
Cos'è la bolla dell'IA e perché se ne parla
Si parla molto ultimamente di "bolla dell'intelligenza artificiale", ma non è sempre chiaro perché: l'IA è una tecnologia molto promettente e che ha già cambiato molte cose dentro e fuori le aziende, ma ci sono enormi aspettative che stanno gonfiando a dismisura i valori delle azioni e distorcendo il mercato. Il che, com'è facile intuire, può portare a una ripetizione della "bolla dotcom", e forse anche di quella dei mutui subprime. Vediamo perché
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Old 28-11-2009, 08:39   #1
Bastian UMTS
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Radio accesa nei bar e negozi i discografici presentano il conto

Esercenti in rivolta: ci chiedono di versare altri diritti oltre a quelli Siae
Cifre riscosse dal consorzio dei fonografici Scf in base all'articolo di una legge del 1941
Radio accesa nei bar e negozi i discografici presentano il conto
di PAOLA COPPOLA


ROMA - Basta avere una radio, un lettore cd o una tv e, naturalmente, tenerli accesi. Che faccia da sottofondo in un negozio, siano note soft in un ristorante, una compilation "sparata" dal parrucchiere o in un bar, e persino un disco messo su in parrocchia: tutto questo ha un costo, come per la musica in discoteca.

Rivendicato in migliaia di lettere che stanno arrivano agli interessati. I gestori di pubblici esercizi, negozianti e artigiani sono infuriati: fanno fatica a capire perché, se c'è il diritto d'autore corrisposto alla Siae, per l'utilizzo in pubblico di musica registrata si debba versare un altro compenso che va nelle casse delle case discografiche.

Non si tratta di una truffa ma dei diritti (connessi a quelli d'autore) previsti da un articolo di una legge del 1941. Sì, una legge del secolo scorso. Cifre comprese tra 70 e 600 euro in base all'ampiezza del locale, riscosse dal consorzio dei fonografici Scf, che riunisce le case discografiche e tutela oltre 300 imprese. C'è chi si adegua e paga, anche perché diverse associazioni di categoria hanno stretto accordi con Scf ottenendo sconti (tra gli altri Federdistribuzione, Confcommercio, Federmoda). E c'è chi minaccia di ricorrere al giudice e invita a non pagare.

Confesercenti, Cna, Confartigianato rimproverano ai discografici di battere cassa con modalità aggressive e con tariffe stabilite in modo unilaterale. "Semplicemente rivendichiamo un diritto finora non gestito - precisa Gianluigi Chiodaroli, presidente di Scf - con campagne informative e accordi con le associazioni di categoria che tengano conto dei differenti contesti in cui viene usata la musica". "Circa due anni fa - aggiunge - dai grandi distributori ci siamo spostati sul territorio. Mandiamo 30-40mila lettere l'anno".

Sono diverse le tariffe previste per bar e ristoranti e quelle per i negozi o gli alberghi "tarate" in base al numero di stelle e di stanze. Il bacino è vastissimo: basti pensare che in Italia oltre il 75% dei bar e più del 50% dei ristoranti usano musica regolarmente, secondo le stime. All'inizio gli agenti Scf si sono concentrati nel centro-nord. Da qualche mese il Consorzio si è affidato alla Hunter, un'azienda con sede in provincia di Pavia, per organizzare rilevazioni su tutto il territorio. I controlli sono aumentati: gli incaricati fanno un'ispezione e avvertono il consorzio che invia al titolare il bollettino da pagare.

Edi Sommariva, direttore generale Fipe che rappresenta gli esercizi pubblici della Confcommercio, ammette: "È un adempimento in più che la categoria non si meritava, ma c'è una legge e va rispettata. Però siamo riusciti a stabilire una cifra condivisibile". Mentre Tullio Galli, direttore Fiepet (Confesercenti), non si dà per vinto. "Noi consigliamo di strappare queste fatture - afferma - Contestiamo il metodo con cui vengono eseguite le rilevazioni". E avverte che dal 2010 si rischia il caos: "La Siae ci ha fatto sapere che da gennaio anche lei riscuoterà il diritto connesso per conto dell'Afi, l'Associazione fonografici italiani. C'è bisogno di un unico regolamento".

Messi a dura prova dai download pirati, i discografici ora cercano di riscuotere quei diritti un tempo pagati solo da chi usava la musica a fini di lucro. "È un tributo inaspettato, una gabella per gli associati", continua Galli. Ed Ettore Cenciarelli, del dipartimento organizzazione della Cna nazionale: "Le imprese artigiane sono prese di mira, parrucchieri e carrozzieri ricevono le lettere sulla base della semplice deduzione che venga usata la musica o di ispezioni camuffate. Sparano nel mucchio, colpiscono anche pizzerie al taglio: che hanno a che fare con locali e pub? Chiediamo che le istituzioni facciano chiarezza. Ma in alcuni casi ci siamo già rivolti al giudice". Intanto, se chi paga oggi ha diritto a uno sconto, chi rifiuta corre il rischio di incorrere anche in sanzioni.

http://www.repubblica.it/2009/11/sez...tml?ref=hpspr1

Ma solo io penso che questi della SIAE e associati meritano un sonoro calcio nel culo?
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Old 28-11-2009, 08:57   #2
ConteZero
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Il calcio in culo dovrebbero darglielo i parlamentari che non abrogano certe leggi.
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Old 28-11-2009, 09:06   #3
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sotto la scrivania della mia agenzia tengo sempre un martello a manico lungo per le peggiori evenienze
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Old 28-11-2009, 09:11   #4
ConteZero
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Dove sono i soliti destri ?

Il governo ha troppo da pensare all'immunità per i soliti quattro-cinque per pensare a, se non altro, armonizzare tasse e gabelle che NON VANNO NELLE TASCHE DELLO STATO.

Pensateci quando vi viene a trovare l'omino SIAE, è per il bene del paese, è per farlo lavorare.
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Old 28-11-2009, 10:26   #5
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Old 28-11-2009, 10:35   #6
domthewizard
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Dove sono i soliti destri ?

Il governo ha troppo da pensare all'immunità per i soliti quattro-cinque per pensare a, se non altro, armonizzare tasse e gabelle che NON VANNO NELLE TASCHE DELLO STATO.

Pensateci quando vi viene a trovare l'omino SIAE, è per il bene del paese, è per farlo lavorare.
sbaglio o al governo c'è stata (e ci ritornerà sicuramente) anche la sinistra? però mi pare che il problema persiste, o no?
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Old 28-11-2009, 10:38   #7
ConteZero
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sbaglio o al governo c'è stata (e ci ritornerà sicuramente) anche la sinistra? però mi pare che il problema persiste, o no?
Infatti quando Prodi andò con tutta la corte a discutere con i vertici della SIAE in rappresentanza del centrosinistra ho ululato come un pazzo.
C'è da dire però che Prodi sulla SIAE ha fatto nulla ed è stato al governo due anni con una maggioranza risicatissima (ed intanto qualcos'altro l'ha fatto).
Berlusconi a fasi alterne sono otto anni che stà nella stanza dei bottoni e con maggioranze smisurate pensa solo ai cacchi suoi.
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Old 28-11-2009, 10:43   #8
giacomo_uncino
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le soluzioni per non pagare ci sono basta cercare, naturalmente tutto legale


http://www.costozero.org/wai/index.html

http://www.costozero.org/wai/archivio_filozero19.html

esistono pure società che con un canone annuo, che è una frazione di quello chiesto da siae e simili. consentono di avere musica d'ambiente
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Old 28-11-2009, 10:50   #9
frankytop
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ROMA - Basta avere una radio, un lettore cd o una tv e, naturalmente, tenerli accesi. Che faccia da sottofondo in un negozio, siano note soft in un ristorante, una compilation "sparata" dal parrucchiere o in un bar, e persino un disco messo su in parrocchia: tutto questo ha un costo, come per la musica in discoteca.

Rivendicato in migliaia di lettere che stanno arrivano agli interessati. I gestori di pubblici esercizi, negozianti e artigiani sono infuriati: fanno fatica a capire perché, se c'è il diritto d'autore corrisposto alla Siae, per l'utilizzo in pubblico di musica registrata si debba versare un altro compenso che va nelle casse delle case discografiche.

Non si tratta di una truffa ma dei diritti (connessi a quelli d'autore) previsti da un articolo di una legge del 1941. Sì, una legge del secolo scorso. Cifre comprese tra 70 e 600 euro in base all'ampiezza del locale, riscosse dal consorzio dei fonografici Scf, che riunisce le case discografiche e tutela oltre 300 imprese. C'è chi si adegua e paga, anche perché diverse associazioni di categoria hanno stretto accordi con Scf ottenendo sconti (tra gli altri Federdistribuzione, Confcommercio, Federmoda). E c'è chi minaccia di ricorrere al giudice e invita a non pagare.

Confesercenti, Cna, Confartigianato rimproverano ai discografici di battere cassa con modalità aggressive e con tariffe stabilite in modo unilaterale. "Semplicemente rivendichiamo un diritto finora non gestito - precisa Gianluigi Chiodaroli, presidente di Scf - con campagne informative e accordi con le associazioni di categoria che tengano conto dei differenti contesti in cui viene usata la musica". "Circa due anni fa - aggiunge - dai grandi distributori ci siamo spostati sul territorio. Mandiamo 30-40mila lettere l'anno".

Sono diverse le tariffe previste per bar e ristoranti e quelle per i negozi o gli alberghi "tarate" in base al numero di stelle e di stanze. Il bacino è vastissimo: basti pensare che in Italia oltre il 75% dei bar e più del 50% dei ristoranti usano musica regolarmente, secondo le stime. All'inizio gli agenti Scf si sono concentrati nel centro-nord. Da qualche mese il Consorzio si è affidato alla Hunter, un'azienda con sede in provincia di Pavia, per organizzare rilevazioni su tutto il territorio. I controlli sono aumentati: gli incaricati fanno un'ispezione e avvertono il consorzio che invia al titolare il bollettino da pagare.

Edi Sommariva, direttore generale Fipe che rappresenta gli esercizi pubblici della Confcommercio, ammette: "È un adempimento in più che la categoria non si meritava, ma c'è una legge e va rispettata. Però siamo riusciti a stabilire una cifra condivisibile". Mentre Tullio Galli, direttore Fiepet (Confesercenti), non si dà per vinto. "Noi consigliamo di strappare queste fatture - afferma - Contestiamo il metodo con cui vengono eseguite le rilevazioni". E avverte che dal 2010 si rischia il caos: "La Siae ci ha fatto sapere che da gennaio anche lei riscuoterà il diritto connesso per conto dell'Afi, l'Associazione fonografici italiani. C'è bisogno di un unico regolamento".

Messi a dura prova dai download pirati, i discografici ora cercano di riscuotere quei diritti un tempo pagati solo da chi usava la musica a fini di lucro. "È un tributo inaspettato, una gabella per gli associati", continua Galli. Ed Ettore Cenciarelli, del dipartimento organizzazione della Cna nazionale: "Le imprese artigiane sono prese di mira, parrucchieri e carrozzieri ricevono le lettere sulla base della semplice deduzione che venga usata la musica o di ispezioni camuffate. Sparano nel mucchio, colpiscono anche pizzerie al taglio: che hanno a che fare con locali e pub? Chiediamo che le istituzioni facciano chiarezza. Ma in alcuni casi ci siamo già rivolti al giudice". Intanto, se chi paga oggi ha diritto a uno sconto, chi rifiuta corre il rischio di incorrere anche in sanzioni.

http://www.repubblica.it/2009/11/sez...tml?ref=hpspr1

Ma solo io penso che questi della SIAE e associati meritano un sonoro calcio nel culo?
Non,non sei l'unico.
Non sanno più come spremerti del denaro 'sti *beep*!!
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Old 28-11-2009, 10:53   #10
domthewizard
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Infatti quando Prodi andò con tutta la corte a discutere con i vertici della SIAE in rappresentanza del centrosinistra ho ululato come un pazzo.
C'è da dire però che Prodi sulla SIAE ha fatto nulla ed è stato al governo due anni con una maggioranza risicatissima (ed intanto qualcos'altro l'ha fatto).
Berlusconi a fasi alterne sono otto anni che stà nella stanza dei bottoni e con maggioranze smisurate pensa solo ai cacchi suoi.
e quindi? è una legge del '41 quella in questione, guarda quanti governi sono passati...

cmq io, a prescindere da destra e sinistra, me la prenderei non col governo ma con quei "signori" (ironico, ovviamente) che non sanno più come spennare la povera gente

EDIT: mi sono scordato di dire che parlo dei discografici
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Old 28-11-2009, 10:56   #11
Scalor
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un momento, ma la radio non è compresa con il canone della rai ?
se si diffonde da cd è un discorso, ma la radio a me pare che non serva pagare i diritti alla siae.
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Old 28-11-2009, 10:56   #12
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Dove sono i soliti destri ?

Il governo ha troppo da pensare all'immunità per i soliti quattro-cinque per pensare a, se non altro, armonizzare tasse e gabelle che NON VANNO NELLE TASCHE DELLO STATO.

Pensateci quando vi viene a trovare l'omino SIAE, è per il bene del paese, è per farlo lavorare.
Ma cosa centra....devi sempre buttarla in politica.
Questi della SIAE o chi per loro hanno astutamente usato una vecchissima legge (1941!!) per racattare del denaro;è chiaro che finchè non si presenta il problema nessuno se ne occupa,ora il problema c'è.

Ultima modifica di frankytop : 28-11-2009 alle 10:59.
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Old 28-11-2009, 10:58   #13
frankytop
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un momento, ma la radio non è compresa con il canone della rai ?
se si diffonde da cd è un discorso, ma la radio a me pare che non serva pagare i diritti alla siae.
Si ma la differenza è che ci sono dei problemi di diritti se la musica viene diffusa ad uso e consumo per il pubblico,ad uso privato invece no.
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Old 28-11-2009, 11:13   #14
Scalor
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Si ma la differenza è che ci sono dei problemi di diritti se la musica viene diffusa ad uso e consumo per il pubblico,ad uso privato invece no.
ho capito, ma il canone rai per gli esercizi commerciali, bar, alberghi, ristoranti, mi pare che sia piu alto rispetto a quello che pagano i cittadini proprio perchè è ad uso commerciale.

http://www.abbonamenti.rai.it/Speciali/Speciali.aspx
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Old 28-11-2009, 11:14   #15
fabio80
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mafiosi, delinquenti
dove sono i difensori dell'industria del disco?
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Old 28-11-2009, 11:41   #16
ConteZero
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Ma cosa centra....devi sempre buttarla in politica.
Questi della SIAE o chi per loro hanno astutamente usato una vecchissima legge (1941!!) per racattare del denaro;è chiaro che finchè non si presenta il problema nessuno se ne occupa,ora il problema c'è.
Le leggi non vengono depositate sull'altare della patria da angeli che le calano dalle nuvole da cui permea la Sua gloria, vengono fatte in parlamento, e vengono emendate/abrogate in parlamento.
Il problema della SIAE (ed in genere del copyright) esiste da decenni, e c'è gente incazzata come le scimmie per i problemi derivanti da queste assurde leggi fatte in un altra epoca e che male si adattano alla realtà attuale.

I governi passano (e passano il tempo a fare leggi per "fare lavorare" uno che invece dovrebbe lavorare ad ammodernare proprio queste problematiche) e tutto rimane invariato.

E poi mi dici "buttare in politica" ?
Ma con chi me la dovrei prendere per una legge del 1940 mai rivista ? Con l'ortolano ?
Poi però passano mesi a scassarci i maroni con cazzate come le ronde.
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Ultima modifica di ConteZero : 28-11-2009 alle 11:43.
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Old 28-11-2009, 11:45   #17
ConteZero
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Ma sticazzi, in Italia si butta tutto in politica (dalle inchieste giudiziarie ai rigori ai costumi delle nuove generazioni) tranne che gli argomenti DI POLITICA.

E come al solito tutti a calare la testa, a dire che "è così e basta", al massimo tirando fuori la storiella dei "poteri forti".
Abbiamo gli elettori più invidiati al mondo.
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Old 28-11-2009, 11:50   #18
Haden80
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ho capito, ma il canone rai per gli esercizi commerciali, bar, alberghi, ristoranti, mi pare che sia piu alto rispetto a quello che pagano i cittadini proprio perchè è ad uso commerciale.

http://www.abbonamenti.rai.it/Speciali/Speciali.aspx

Cos’è e chi deve pagare

Devono pagare il canone di abbonamento speciale coloro che detengono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dell'ambito familiare, o che li impiegano a scopo di lucro diretto o indiretto. R.D.L.21/02/1938 n.246 e D.L.Lt.21/12/1944 n.458


Importi dei canoni speciali alla RADIO per l'anno 2009
(Canone + IVA 4%)

Il canone e' stato unificato per tutte le tipologie e categorie.


Codice:
  	            Annuale 	Semestrale 	Trimestrale
Canone: 	Euro 28,31 	Euro 14,45 	Euro 7,52
di cui IVA: 	Euro 1,09 	Euro 0,56 	Euro 0,29
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Old 28-11-2009, 11:52   #19
Perseverance
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Sono lollose queste leggi cavillose
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System Failure
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Old 28-11-2009, 11:59   #20
fabio80
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Originariamente inviato da Proteus Guarda i messaggi
Ehmmmm, allora l'ascoltarsi la propria radio in mezzo ad altre persone in un negozio o in un bar come lo trattiamo ?.
bene, allora tassiamo tutti i maranza con lo stereo a cannone

io sono uno di quelli

ma che si fottano i discografici, nelle miniere di salgemma a mani nude, si mostrano per quello che sono, PARASSITI
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