Recensione Nothing Phone (2a): il giusto medio gamma con stile unico!
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Nothing colpisce ancora e lo fa questa volta nella fascia di mercato media. Lo fa con il nuovo Phone (2a) che cerca di scavalcare la concorrenza affollatissima in questa fascia proponendo uno smartphone giovanile, originale, di stile e con specifiche tecniche che possano invogliare chi non vuole spendere troppo. Cerchiamo di capire se ha fatto centro
di Bruno Mucciarelli pubblicato il 05 Marzo 2024 nel canale TelefoniaNothing
Nothing la conosciamo ormai più che bene. Sono passati sostanzialmente tre anni da quando Carl Pei, il suo fondatore, nel 2020 decise di fondare e soprattutto di far vedere al mondo della telefonia che c’era ancora spazio per nuovi produttori che avessero un’idea ben precisa di stile e di quello che gli utenti cercano in un telefono. Chiaramente la vita di Nothing non è stata facile. Col tempo però fare le cose diversamente, con un certo stile e ascoltando la community sembra aver comunque dato i suoi frutti e portato a soddisfazioni e risultati.
Nothing è partita con un paio di auricolari, gli ear (1), che hanno immediatamente fatto scalpore per il loro aspetto completamente diverso da quelli della concorrenza: trasparenza sulle componenti interne capace di far sognare i più nerd ma anche funzionalità per un prodotto che seppur acerbo in alcuni aspetti ha catturato l’attenzione per un prezzo decisamente aggressivo. Dopo i Nothing ear (1) è arrivato il primo smartphone ossia Phone (1) che ha preso praticamente in prestito il know how introdotto con le cuffie e lo ha trasposto sullo smartphone. L’idea di Carl Pei era sicuramente quella di mantenere l’originalità stilistica e anche di pensiero di Nothing anche in questo nuovo dispositivo dell’azienda. Da qui la scelta di un medio gamma che funzionasse più che bene, fosse performante a livello fotografico, avesse qualcosa in più dei rivali nella scheda tecnica (vedi la ricarica wireless veloce su di un medio gamma) e poi avesse un segno distintivo che lo facesse subito emergere. Carl Pei non ci ha pensato oltre e ha realizzato il primo smartphone completamente trasparente nella sua scocca. Non solo ha posto in essere anche oltre 900 LED capaci di creare una sorta di logo iconico di Nothing in sintonia con suonerie ed effetti dell’interfaccia dello smartphone.
Carl Pei ha deciso poi di spingere ancora più in alto l’asticella con Nothing Phone (2) che ha visto specifiche da top di gamma proponendosi di un altro passo. Un telefono sicuramente migliore del suo predecessore senza però l’ambizione di rivoluzionare Phone (1) ma solo di rendere possibile quell’evoluzione che tutti si aspettavano da Nothing e Carl Pei senza però esagerare pur mantenendo valido quel suo aspetto unico e originale che tra design e pensiero, lo hanno reso famoso prima di oggi. Il successo in quel caso ha un po’ stentato a partire, seppur con ottimi numeri per un’azienda emergente come Nothing, ma di certo c’era di mezzo un prezzo che è aumentato in relazione alle specifiche tecniche che migliorano e che ha sicuramente un po’ compromesso il successo per Phone (2) che comunque c’è stato.
Da questo parte il nuovo Phone (2a) ossia dalla consapevolezza che la maggior parte degli utenti cercano uno smartphone che sia sicuramente performante per le più classiche attività quotidiane ma che non costi uno sproposito. Nothing Phone (2a) è proprio il classico medio gamma che costa 349 euro o 399 euro in base alla scelta del taglio di memoriab ma che di fatto si propone con un design altamente ricercato che davvero nessun altro produttore ad oggi ha mai cercato di proporre in un telefono che costasse così poco. Phone (2a) è uno smartphone unico nel suo genere. Può piacere o non piacere ma di certo la volontà di ricercare dell’originalità, dello stile, del design in un telefono dal costo relativamente esiguo non può che già premiare Nothing.
Su Phone (2a) rimane lo stile di Nothing, quella volontà di provare a rendere bello anche uno smartphone che costa poco. Per farlo ci vuole del genio e sappiamo che Carl Pei in questo sembra avere una minima parte di reincarnazione di Steve Jobs perché con i suoi ingegneri è riuscito a proporre ieri e oggi sul mercato uno smartphone che dovrebbe trovare spazio nelle tasche degli utenti di oggi, soprattutto quelli più giovani che cercano l’immediatezza e la facilità di utilizzo pur non disdegnando la cura del dettaglio e la moda del momento.
Indice recensione Nothing Phone (2a)
- Prezzi e Promo lancio
- UNBOXING: le altre aziende dovrebbero prendere esempio
- DESIGN: ce ne vorrebbero di più di smartphone così
- DISPLAY: tutto quello che serve per la quotidianità
- HARDWARE: un MediaTek personalizzato per Nothing
- INTERFACCIA GRAFICA: NothingOS non rispecchia ancora il valore di Nothing
- FOTOCAMERA: il giusto per il ''punta e scatta''
- AUTONOMIA: la batteria più grande degli altri Nothing
- Conclusioni
Nothing Phone (2a): Prezzo e Promo lancio
-
Nothing Phone (2a)
- Versione da 8+128GB versione Black, Milk e White a 349€
- Versione da 12+256GB versione Black, Milk e White a 399€
UNBOXING: le altre aziende dovrebbero prendere esempio
Nothing come fatto in passato decide di differenziare completamente quella che è la scatola di vendita dello smartphone. Agli occhi dell’utente con Phone (2a) ci troveremo di fronte una confezione ancora una volta diversa da tutte le altre viste in precedenza. Non c’è una pellicola in plastica ma una sottile scatola in cartone con la particolarità di poter essere aperta ''una tantum'' ossia strappando la classica linguetta vista già sui prodotti di Carl Pei la quale però non potrà più essere riposizionata in futuro. Come per Phone (2), l’utente si troverà di fronte una seconda scatola in cartone bianco dove al suo interno, una volta aperta a mo di libro, troverà il Phone (2a), i manuali per il primo avvio e il cavo di ricarica da USB-C a USB-C anch’esso unico nel suo genere perché con i capi completamente trasparenti. C’è anche lo strumento di espulsione della SIM anch’esso diverso dal solito perché caratterizzato da policarbonato trasparente.
Nothing sa davvero come differenziarsi dagli altri produttori. È bello vedere come Carl Pei e i suoi ingegneri abbiano pensato in modo minuzioso a come realizzare quella che potrebbe sembrare per la maggior parte dei produttori una mera scatola dove riporre lo smartphone in attesa che venga aperto dall’utente. Qui non è così perché anche l’unboxing dello smartphone viene reputato un’operazione importante e di stile con una scatola diversa dal solito per aspetto estetico. L’esperienza che abbiamo vissuto nell’aprire le confezioni di vendita di Nothing è senza dubbio unica e ammettiamo che forse gli altri produttori dovrebbero prendere esempio da Nothing e riconsiderare il fatto che questa operazione è senza dubbio il primo passo importante per l’utente verso la scoperta del suo nuovo smartphone, che sia top di gamma o anche medio gamma. Nothing, in questo caso, non fa distinzione e cerca di garantire la stessa esperienza con i suoi prodotti.
Oltretutto, come ribadito anche in passato, ci piace che Nothing pensi anche all’ambiente considerando il fatto di non utilizzare alcun tipo di contenitore o pellicole in plastica e sottolineando anche come la confezione è stata realizzata con materiali riciclati utilizzando invece fibra riciclata certificata FSC MIX (The Forest Stewardship Council). Sembra una banalità ma sono cose non solo importanti a livello etico ma anche realmente impattanti visti i numeri poi di vendita degli smartphone.
DESIGN: ce ne vorrebbero di più di smartphone così
Di Nothing Phone (2a) ce ne vorrebbero di più. Ammettiamo che questa frase potrebbe sembrare un po’ forte ma quello che abbiamo capito nel corso di questi anni di Nothing è che l’idea che sta dietro al brand non può essere banalizzata anzi dovrebbe essere spunto per tanti altri produttori che negli anni non hanno fatto molto per portare originalità ai loro smartphone. Chiaramente rendere differenti a livello estetico gli smartphone non è cosa facile. Ma c’è chi è riuscito a farlo e Nothing ne è sicuramente l’esempio.
Sappiamo come Carl Pei abbia imposto dalla nascita di Nothing una filosofia che portasse il brand ad una differenziazione rispetto agli altri produttori. Gli smartphone sono oggi tutti molto simili e pochi posseggono sicuramente una loro personalità riconducibile espressamente al brand e alla filosofia che sta dietro quel brand. Apple sicuramente continua a farlo mantenendo gli iPhone e tutti i suoi prodotti in linea con il suo modo di vedere la vita degli utenti pur seguendo quella che fu la filosofia ispiratrice di Steve Jobs. Carl Pei sicuramente ha basato lo stile di Nothing proprio sulla filosofia di Steve Jobs e di Apple. Chiaramente le ha fatte proprie e le ha riproposte in salsa Android con il piglio futuristico-nerd che abbiamo conosciuto dai tempi di OnePlus. Un pregio che oggi sicuramente poche aziende posseggono e che invece risulta fondamentale per rendere il più iconico possibile un brand.
Per capire Nothing Phone (2a) si deve obbligatoriamente passare da queste considerazioni perché, come i precedenti device dell’azienda, è uno smartphone fortemente diverso da quello che altri brand propongono oggi sul mercato. È uno smartphone pieno di stile e personalità che in qualche modo cerca di riprendere molte delle caratteristiche della prima generazione di Phone (1) e molte altre anche di Phone (2).
Phone (2a) è sicuramente impattante e non solo per quella sua back cover in policarbonato trasparente capace di far vedere i componenti interni minuziosamente realizzati per renderli esteticamente unici ma anche per quel comparto fotografico a due sensori posto in una posizione completamente differente rispetto ad altri concorrenti. Come detto c’è molto di Phone (1) ma c’è anche molto di Phone (2) perché è inevitabile che dopo tre anni l’azienda abbia capito quale sia la linea estetica dei suoi smartphone. C’è però molto di nuovo in Phone (2a) e sicuramente lo si vede e lo si sente toccando lo smartphone sia nel suo frame laterale che nella scocca posteriore che per la prima volta, a differenza anche di altri suoi pretendenti, presenta una scocca unibody con angolo di 90° che avvolge i bordi per creare una nuova dimensione e prospettiva per il design del device, integrando perfettamente il doppio modulo fotocamera. Ci sono voluti tre anni di lavoro e un'evoluzione continua dal loro primo smartphone. Nothing ha iniziato con una cover posteriore piatta su Phone (1), quindi è stato introdotto un retro in vetro imbottito 3D con Phone (2) e per ultimo la novità di questa cover posteriore infinita per Phone (2a). Questa struttura non solo è esteticamente gradevole, ma rende il dispositivo più robusto, con un miglioramento nei risultati dei test di caduta. Nothing ha spiegato che per l'assemblaggio, è stato utilizzato un processo complesso ma innovativo a doppia compressione e iniezione che consente un rapporto di spessore di 2,2:0,9 (dal più spesso al più sottile) rispetto allo standard del settore di 2:1.
Nothing ha deciso con Phone (2a) di integrare i componenti nel suo design esterno mostrando le funzioni chiave in modi nuovi e innovativi. Ecco allora che osservandolo posteriormente troveremo le fotocamere all'interno della bobina NFC capaci di creare una nuova icona di prodotto: due occhi. Dietro questi c’è il centro dell’intelligenza che alimenta il telefono, proprio come un cervello. Quest'area è anche il luogo in cui Phone (2a) comunica con il mondo esterno. La fotocamera cattura informazioni visive, l'interfaccia Glyph trasmette dati attraverso immagini e audio e la bobina NFC invia e riceve informazioni digitali. La parte superiore del Phone (2a) è stata progettata dunque con la fotocamera al centro, posizionando con cura il resto degli elementi utilizzando un sistema a griglia circolare che si estende fino al bordo del telefono per creare angoli più arrotondati, che ora hanno un raggio maggiore rispetto agli altri smartphone dell’azienda. Nel complesso, questo conferisce al dispositivo un aspetto coerente e più morbido sia alla vista che in mano.
Nothing sembra aver dato poi un senso di equilibrio asimmetrico alla back cover andando a distinguere la parte superiore da quella inferiore di Phone (2a) interrompendo in qualche modo il design della parte superiore. Al di sotto del comparto fotografico infatti viene chiaramente ospitata la batteria ma anche alcuni componenti interni aggiuntivi e una serie di circuiti stampati flessibili che collegano la scheda madre al display e alla porta USB di tipo C. Questa parte è stata progettata, come ha dichiarato Nothing stessa, traendo ispirazione dalla mappa della metropolitana di New York di Massimo Vignelli. Il produttore ha cercato di trasformare la tabella intricata delle linee della metropolitana in qualcosa di semplice ed elegante andando a equiparare l'instradamento dei treni con quello dell'elettronica.
Sempre da uno sguardo estetico non possiamo non rimanere particolarmente colpiti dalla nuova configurazione dell’interfaccia Glyph che qui si riduce a tre separate strisce LED che permettono comunque di rendere possibile tutto quello che è l’idea di interfacciarsi tra utente e notifiche tramite questi LED. Come vedremo anche in questo caso, seppur in numero inferiore e con uno sviluppo solo sulla parte alta della scocca, i LED permetteranno di agire da notificatore oltre che da aspetto grafico originale capace di non passare inosservato.
E se tutto questo riguarda puramente l’estetica sappiate che Nothing Phone (2a) possiede dimensioni e ergonomia che lo rendono sicuramente uno smartphone efficace nell’uso di tutti i giorni. La dimensioni potrebbero non sembrare troppo compatte se pensiamo che Phone (2a) misura 161,74 x 76,32 mm ma in mano grazie ad uno spessore di appena 8,55 mm e ad un peso di 190 grammi si tiene molto bene probabilmente grazie anche alla scocca laterale squadrata e in alluminio riciclato al 100% e con una texture granulosa che rende il tutto meno scivoloso dell’alluminio normale. Chiaramente il retro in policarbonato trasparente non ha lo stesso grip di un retro in pelle vegana o in vetro opaco ma ammettiamo che grazie alla scelta stilistica di realizzare il bordo a 90 gradi non abbiamo mai avuto l’impressione che lo smartphone ci potesse scivolare dalle mani. Phone (2a) ci è sembrato più compatto di altri device presenti sul mercato e questo è senza dubbio il risultato di un attento studio delle forme e delle curve in fase progettuale.
Abbiamo avuto in prova la versione più scura che sicuramente tende a trattenere le impronte ma soprattutto un po’ di polvere. Se dovessimo consigliarvi una scelta sulla colorazione saremmo sicuri di andare su quelle bianche che sicuramente tendono a trattenere molto meno la polvere e riescono anche ad evidenziare maggiormente le componenti interne sulla back cover. Oltretutto in quel caso i pulsanti sono di colore nero che vanno piacevolmente in contrasto con la cornice in alluminio bianco.
Il resto del device vede una scelta di posizionamento dei pulsanti classico e già visto con gli altri smartphone di Nothing. Pulsante di accensione e spegnimento sul lato destra, volume a doppio pulsante su quello sinistro e ancora in basso la presenza di una griglia per l’altoparlante accanto alla porta USB-C e allo slot per le due SIM in formato nano senza però il supporto alle eSIM purtroppo. Infine sappiate che Phone (2a) non è completamente resistente ad acqua e polvere e come per Phone (2) la sua certificazione si ferma ad un IP54 che comunque permette di evitare schizzi di acqua anche se lo smartphone non potrà venire totalmente immerso.
DISPLAY: tutto quello che serve per la quotidianità
Nothing Phone (2a) vede la presenza nella parte anteriore di un display flessibile di tipo AMOLED dalla risoluzione Full HD+ da 2412 x 1080 pixel a 394 PPI con una diagonale che raggiunge i 6,7 pollici. C’è chiaramente una frequenza di aggiornamento che può arrivare ai 120Hz oltre al supporto all’HDR10+ con un refresh rate adattivo e dunque capace di spingere quando necessario ai 120Hz ma anche di abbassare il refresh ad un minimo di 30Hz. Un plus per uno smartphone comunque medio gamma che ci ha positivamente colpito nella prova in questi giorni visto che il grande pannello di Phone (2a) si comporta bene anche in situazioni più estreme riuscendo a mantenere refresh rate elevati senza subire cadute improvvise.
In questo caso è presente anche su questo medio gamma la modalità ''Dinamica'' oltre a quella ''Alta'' e ''Standard''. Durante la prova abbiamo appurato che la Dinamica e quella Alta sono modalità che pressapoco raggiungono un comportamento simile, sebbene la Dinamica risulti un pochino più restrittiva rispetto alla frequenza di aggiornamento massima possibile in alcune app. Con entrambe comunque lo smartphone raggiungerà i 120 Hz sull'interfaccia utente e scenderà a 30 Hz con situazioni statiche e non a 10Hz come su Phone (2). La riproduzione e lo streaming video vengono sempre eseguiti a 60 Hz, indipendentemente dal fatto che il video sia a 24 fps, 30 fps o 48 fps anche se sappiamo essere questo l'indicatore della frequenza di aggiornamento integrato di Android, che potrebbe non essere affidabile se è incompatibile con il launcher di Nothing. Usando la modalità ‘’Dinamica’’ sappiate che Phone (2a) opterà per i 90Hz in app come il browser Web, l’interfaccia utente di YouTube o l’interfaccia utente di Netflix tra le altre app, e questo presumibilmente si tradurrà in una migliore durata della batteria. La modalità di frequenza di aggiornamento standard è fissata a 60Hz e non scende a 30Hz con schermo inattivo.
A livello tecnico sappiate che qui è presente uno strato AM (Active Matrix) sopra il display OLED, che consente un controllo più preciso su ogni singolo pixel, contribuendo a una migliore qualità dell'immagine e con un consumo inferiore vista l'alimentazione su ciascun pixel.
Inoltre, con una luminosità massima di 1.300 nit, Phone (2a) offre un'esperienza visiva senza compromessi anche nelle condizioni esterne più luminose. Infine, il display flessibile non solo garantisce cornici simmetriche, ma è anche di qualità migliore rispetto al display rigido in termini di spessore, precisione del colore, durata complessiva e longevità delle prestazioni.
Il display utilizza anche l'attenuazione PWM per aiutare a controllare la luminosità. È qui che il display accende e spegne rapidamente i pixel per creare l'illusione di diversi livelli di luminosità. Funzionando a 2160 Hz, Phone (2a) offre uno dei tassi di attenuazione più elevati sul mercato, su questa fascia di prezzo, garantendo uno sfarfallio privo di rischi per evitare l'affaticamento degli occhi durante la visualizzazione dello schermo per periodi di tempo prolungati. Infine sono presenti delle cornici sottili, anzi le più sottili della gamma di smartphone Nothing, misurando solo 2,1 mm simmetricamente su tutti e quattro i lati dello schermo. Questo risultato si traduce in un rapporto schermo-corpo del 91,65%, reso possibile dalla combinazione di un pannello flessibile.
Per quanto concerne i picchi di luminosità abbiamo trovato valori di 1.100 nit per quanto concerne la luminosità massima in modalità automatica e 1300 nit per quanto concerne i valori di picco. Lo schermo oltretutto supporta gli spazi colore DCI-P3 e sRGB ed è possibile scegliere tra due modalità colore: ''Vivo'' e ''Standard'', ciascuna corrispondente rispettivamente a DCI-P3 e sRGB. La selezione predefinita è quella ‘’Vivo’’ ma indipendentemente da quale si scelga sappiate che la precisione del colore è sempre ottima con una presentazione interessante su tutta la linea, tonalità di bianco e grigio incluse.
C’è anche il sensore delle impronte digitali al di sotto del display. Lavora bene con un riconoscimento dell’impronta che è decisamente veloce e con davvero pochi errori nello sblocco quotidiano. Ammettiamo che anche qui il lavoro è stato ben fatto da Nothing e ricordiamo che proprio questo tassello non sempre viene realizzato bene dalle altre aziende con sensori che spesso sono lenti o poco sicuri con troppa facilità nel riconoscere le impronte.
HARDWARE: un MediaTek personalizzato per Nothing
A livello hardware siamo di fronte ad un processore medio gamma. Qui la scelta ricade su di un MediaTek ed esattamente su di un Dimensity 7200 Pro che in questo caso però è un SoC personalizzato dall’azienda per Nothing. Il processore è basato sulla più recente tecnologia di processo a 4 nm di seconda generazione di TSMC. Il processore viene abbinato a 8 o 12GB di RAM che possono però essere aumentati virtualmente con ulteriori 2GB grazie alla tecnologia RAM Booster che conosciamo già e che prende in prestito memoria dallo storage per avere un una migliore reattività in caso di necessità. A livello di storage invece avremo due versioni da 128GB e 256GB. Oltretutto in questo caso è presente l’NTFS ossia il file system utilizzato dai computer Windows. Quando si spostano file da e verso Android a Windows, Phone (2a) può farlo interamente nel livello del kernel (il punto tra hardware e software), anziché dover passare attraverso l'applicazione. Un'ottimizzazione che permette di raddoppiare la velocità di trasferimento dei file.
NOTHING Phone (2a) | |
OS (al lancio) | Android 14 con NothingOS 2.5 |
Processore | MediaTek Dimensity 7200 Pro Octa-Core a 2.8GHz |
RAM | 8 - 12 GB |
Display | Flexible AMOLED 6.7" Full HD+ |
Risoluzione | 2412 x 1084 px |
Storage (al lancio) | 128 -256 GB |
Fotocamera Posteriore | Dual Camera: |
Fotocamera Anteriore | 32 MP (f/2.2) |
Extra |
5G LTE |
Porte | USB Type-C |
Batteria | 5.000 mAh + Ricarica rapida 45W |
Dimensioni | 161.74 x 76.32 x 8.55 mm |
Peso | 190 gr |
Tecnicamente sappiate che il chip Dimensity 7200 Pro è un SoC a 8 core con velocità di clock fino a 2,8 GHz e capace di garantire un multitasking rapido e reattivo anche in situazioni di stress. La scheda tecnica dichiara prestazioni più potenti del 13% rispetto al Phone (1) e più efficienti del 16%. Nella realtà quello che abbiamo potuto appurare è effettivamente una maggiore reattività e un minor consumo rispetto a Phone (1) anche se in qualche occasione abbiamo visto qualche piccolo lag o anche qualche refresh dell’app. Cosa di poco conto ma che di fatto volevamo segnalare. Chiaramente stiamo parlando di un processore medio gamma e questo significa che è inevitabile avere qualche secondo in più nell’apertura delle app e qualche lag ogni tanto quando c’è saturazione di memoria. Ammettiamo però di non essere mai arrivati al punto che lo smartphone si fermasse, rallentasse tanto o non ci permettesse di fare quello per cui è stato realizzato.
CPDT Benchmark
Scrittura sequenziale, Lettura sequenziale
Geekbench 5 ML
TensorFlow Lite CPU, TensorFlow Lite GPU
Geekbench 6
Single-Core, Multi-Core
GFX Bench 5
Manhattan 3.1 - Onscreen, T-Rex 2.7 - Onscreen
Luminanza
Area 15%, Area 100%
Autonomia
Test in navigazione Wi-Fi, Test overall
Geekbench 5
Single-Core, Multi-Core
Androbench
Lettura sequenziale, Scrittura sequenziale
3D Mark Wild Life
Punteggio finale
CPDT Benchmark
Scrittura sequenziale
CPDT Benchmark
Lettura sequenziale
Antutu 10
Punteggio complessivo
Geekbench 5 ML
TensorFlow Lite CPU
Geekbench 5 ML
TensorFlow Lite GPU
Geekbench 6
Single-Core
Geekbench 6
Multi-Core
GFX Bench 5
Manhattan 3.1 - Onscreen
GFX Bench 5
T-Rex 2.7 - Onscreen
Google Octane 2.0
Octane Score
Speedometer 2.0
Test via browser
Luminanza
Area 15%
Luminanza
Area 100%
Autonomia
Test in navigazione Wi-Fi
Autonomia
Test overall
Antutu 9
Punteggio complessivo
Geekbench 5
Single-Core
Geekbench 5
Multi-Core
Androbench
Lettura sequenziale
Androbench
Scrittura sequenziale
È presente oltretutto una tecnologia Smart Clean, che consente al Phone (2a) di pulire e riorganizzare regolarmente i frammenti di file fuori ordine: un'ottimizzazione che aumenta la velocità di lettura e scrittura garantendo che lo smartphone rimanga veloce anche dopo tanto tempo di utilizzo. Phone (2a) l’abbiamo sentito surriscaldato solo durante i benchmark, proprio come accade anche con altri device della concorrenza, ma durante le nostre prove si è scaldato durante operazioni più stressanti ma mai in surriscaldamento segno che il sistema di raffreddamento a liquido con una camera di vapore extra-large da 3.200 mm2 consente una dissipazione buona del calore.
Vi starete chiedendo se con Phone (2a) è possibile giocare. La risposta è assolutamente sì. In tal caso Nothing ha pensato di predisporre una specifica tecnologia denominata HyperEngine 5.0 che nei numeri garantisce frame rate di gioco stabili riducendo al contempo il consumo della batteria fino al 18%, il tutto senza compromettere la qualità visiva. Nella pratica quello che abbiamo ottenuto è una buona ottimizzazione sulla qualità del rendering sia nelle aree focali che in quelle non focali durante il gioco, riducendo il carico sul processore grafico (GPU) in tempo reale e riuscendo a giocare ad app anche più cariche, graficamente parlando, senza ritardi, lag o eccessive problematiche. Non stiamo chiaramente parlando di un processore e di uno smartphone da gaming o per attività professionali ma di un medio gamma che sa il fatto suo e riesce comunque a comportarsi bene.
INTERFACCIA GRAFICA: NothingOS non rispecchia ancora il valore di Nothing
L’interfaccia grafica di Nothing è cambiata un po’ nel corso di questi tre anni anche se lo ammettiamo non è ancora quell’interfaccia che gli utenti si aspettavano forse dai proclami di Carl Pei e soprattutto non è ancora quell’interfaccia che in qualche modo rispecchia il vero valore degli smartphone di Nothing. Mi spiego meglio: osservare un Phone (2a) da un punto di vista estetico fa sicuramente un certo effetto per le linee uniche, per quella sua back cover trasparente e anche per l’idea che c’è dietro la realizzazione delle componenti hardware a vista. È, come detto prima, una visione unica di realizzare uno smartphone diverso dagli altri. Visto esternamente dunque è palese che anche a livello di interfaccia grafica ci si aspetti altrettanta originalità nella UI che invece ancora manca.
NothingOS è qui in versione 2.5 ossia quella basata su Android 14 e dunque l’ultima versione rilasciata da Google ufficialmente. L’azienda l’ha chiaramente personalizzata proponendo agli utenti una versione che introduce alcune interessanti novità rispetto alla precedente e soprattutto promette 3 anni di aggiornamenti di sistema Android e 4 anni di patch di sicurezza.
Usare Nothing Phone (2a) è sostanzialmente come usare un Google Pixel. Sì, perché l’interfaccia di NothingOS maschera davvero poco quelle che sono le basi di Android 14 e del suo Material You. Launcher, Impostazioni ma anche la maggior parte delle app preinstallate sono quelle che troveremo su di un Pixel e soprattutto posseggono anche la medesima interfaccia grafica. Da una parte è questo sicuramente un vantaggio notevole che permette a chi ama poca personalizzazione di garantirsi uno smartphone estremamente minimale lato interfaccia. Non solo perché è chiaro che rimettere mano ad un codice simile a quello standard non può che velocizzare i tempi di rilascio degli aggiornamenti futuri. Chiaramente di contro c’è un minimalismo che forse risulta anche un po’ troppo esagerato e non parliamo chiaramente del sistema operativo che è assolutamente maturo con Android 14 ma di NothingOS che si spinge ancora di più in questa versione ad una personalizzazione più iconica con font, nuovi widget e icone monocolore ma che forse non raggiunge davvero quell’unicità che Carl Pei ha da sempre idealizzato con Nothing.
Nessun fraintendimento però perché NothingOS 2.5 ha le sue migliorie, funziona veramente bene, è sempre estremamente fluido e soprattutto garantisce agli utenti le massime prestazioni. Con Nothing OS 2.5, l’azienda ha ampliato la libreria con ancora più widget progettati da Nothing, con visualizzazioni e animazioni a scorrimento per più livelli di informazioni e interazioni sulla schermata iniziale. Ora includendo i widget Fotocamera e Lettore multimediale o si concentrano su fitness e disintossicazione digitale, con l’introduzione deli widget Pedometro e Tempo di utilizzo.
Nothing ha riprogettato oltre 155 elementi visivi, che vanno da dettagli intricati come la barra della luminosità nelle Impostazioni rapide fino ai controlli del suono. Non solo perché ci sono anche anche 51 suoni personalizzati e una serie di app e funzionalità create da Nothing, come l'app Meteo, il compositore di Glyph o anche il generatore di sfondi AI completamente nuovo.
Tutto ruota chiaramente intorno allo stile Nothing e dunque con una grafica con carattere tipografico a matrice di punti che l’azienda ha introdotto sin dall’inizio e che qui viene ripreso per alcuni elementi dell'interfaccia utente, come per le intestazioni all'interno dell'app Impostazioni, la schermata di blocco, l'interfaccia utente di ricarica e appunto i widget personalizzati. Le novità introdotte con la seconda generazione dell’interfaccia grafica sono presenti anche qui e sono nella home con la possibilità di posizionare cartelle di grandi dimensioni o anche icone singole sempre di grandi dimensioni che sembrano una banalità ma che invece non solo risultano efficaci nell’uso quotidiano ma rendono anche a livello estetico. Lato icone sappiate che è possibile optare per una nuova opzione utente ''monocromatica'' che rende le appunto la maggior parte delle icone in bianco e nero in base al sistema. Bello e utile se non fosse che alcune applicazioni non sono supportate e rimangono comunque colorate stonando un po’ con il resto.
NothingOS 2.5 mantiene anche le migliorie a livello di display sempre attivo che permette di oscurare lo sfondo lasciando ben visibili l’orologio monocromatico e i widget della schermata di blocco. E proprio da questo punto di vista è geniale la soluzione introdotta da Nothing proprio per quanto concerne i widget perché possono essere scelti alla maniera di iOS 17 su iPhone, posizionandoli a proprio piacimento su due righe al di sotto dell’orologio. A livello estetico fa figura ed è sicuramente un aspetto iconico e diverso da quanto fatto da altri produttori.
Come detto una delle caratteristiche principali di NothingOS 2.5 e di Phone (2a) è Glyph ossia l’interfaccia personalizzabile dei LED posteriori. L’abbiamo conosciuta già con i precedenti Phone (1) e Phone (2) ma qui mantiene le personalizzazioni viste e soprattutto vede la presenza di tre sole strisce LED che comunque permettono di fare il dovuto.
Per chi non l’avesse mai vista sappiate che l’interfaccia Glyph inventata da Nothing non è altro che un insieme di LED posti nella scocca posteriore e pronti ad illuminarsi non appena si riceveranno notifiche o chiamate. Phone (2a) viene fornito con dieci suonerie personalizzate per le chiamate e dieci suoni di notifica. Ognuno di questi ha un pattern preprogrammato assegnato che viene riprodotto sui LED ogni volta che lo smartphone suona. È possibile anche aggiungere suonerie personali al telefono e Phone (2a) proverà a mapparle su luci diverse. Novità introdotta con Phone (2) e presente anche in questo Phone (2a) è il Glyph Composer ossia letteralmente il compositore di interfacce Glyph. Tramite il menu Glyph presente nelle impostazioni è possibile accedere al Compositore che proporrà una riproduzione grafica di tutta l’interfaccia Glyph a LED con alcuni tasti da toccare in basso come se si fosse un vero e proprio DJ. Tappando sul pulsante rosso sarà poi possibile registrare la propria suoneria per poi assegnarla alle chiamate o ai propri contatti. È un’app davvero ben fatta e che finalmente permette di far avere un po’ più di libertà all’utente da un punto di vista di personalizzazione.
Personalizzazione che avviene anche con il Timer Glyph ossia la possibilità di impostare un conto alla rovescia e veder diminuire uno dei LED sulla scocca gradualmente in base al tempo mancante allo scadere del timer. C’è anche la novità dell’indicatore del volume che mostra appunto il livello attuale del volume direttamente sull’interfaccia Glyph durante la regolazione. E ancora è presente il misuratore di carica che visualizza sempre con la Glyph l’avanzamento della ricarica quando effettuata tramite cavo anche se chiaramente il posizionamento questa volta non è sul LED in basso, che non esiste su Phone (2a) ma su quello superiore. Infine se installata l’app Uber è possibile visualizzare l’arrivo dell’auto sempre tramite l’interfaccia a LED.
Sempre nel menu della Glyph Interface è presente la funzione Flip to Glyph vista già che funge da silenziatore espanso. Basta capovolgere il telefono e l'interfaccia di Glyph si attiverà illuminando tutti i LED ed automaticamente tutti i suoni verranno silenziati. Per quanto riguarda invece le app personalizzate sul telefono sono presenti quelle della Fotocamera e un'app Registratore. L'app Registratore ha la stessa interfaccia utente a matrice di punti e sembra piuttosto interessante oltre a offrire la funzionalità di registratore vera e propria. Chiaramente non può registrare le chiamate. Molto ben fatta l’app Meteo che permettono all’utente di avere diverse informazioni sui vari parametri meteorologici sempre in pieno stile Nothing.
In termini di stabilità, il Nothing Phone (2a) si è comportato davvero bene. La nostra esperienza con l'interfaccia utente del software è stata piacevole e senza imprevisti. Le cose hanno funzionato senza interruzioni o bug strani segno di una maturità raggiunta dall’azienda in termini di ottimizzazione tra software e hardware. Phone (2a) è un telefono che non esiteremo a utilizzare quotidianamente o a consigliare ad utenti che cercano un'esperienza simile, pulita e facile da usare. Di certo avremmo voluto maggiore incisività.
FOTOCAMERA: il giusto per il ''punta e scatta''
-
Principale
- Sensore da 50 MP
- Obiettivo grandangolare con apertura f/1.88 - 1/1,56’’
- OIS - PDAF
- Ultra - Grandangolare
- Sensore da 50 MP
- Obiettivo 114° di visione con apertura f/2.2 - 1/2,76’’
- PDAF
- Anteriore
- Sensore da 32 MP
- Obiettivo con apertura f/2.2 - 1/2,74’’
- Single Flash LED
- Video 4K @ 30fps - 1080p. @ 30/60 fps
Il Nothing Phone (2a) possiede due sensori fotografici da 50 MP come Phone (2): uno per le foto standard e una per le foto ultragrandangolari. Una fotocamera da 32 MP si trova invece sul lato opposto per realizzare i selfie. Lo smartphone è dotato anche di un flash a LED singolo e nella maggior parte dei casi è possibile anche utilizzare le luci di riempimento dell’interfaccia Glyph.
La fotocamera principale del Nothing Phone (2a) utilizza un sensore Quad-Bayer da 1/1,56" da 50 MP con obiettivo stabilizzato otticamente da 23 mm (f/1,88), pixel da 1,0 µm e PDAF. Tecnicamente sappiate che questo sensore scatta per impostazione predefinita a 12,5 MP. La fotocamera ultrawide utilizza un sensore da 50 MP. È notevolmente più piccolo del sensore principale da 50 MP - tipo 1/2,76" con pixel da 0,64 µm. Il sensore si trova dietro un obiettivo da 14 mm (f/2,2) con la correzione automatica della distorsione sempre attiva. In questo caso il sensore supporta PDAF e può mettere a fuoco fino a 4 cm di distanza, il che significa che è possibile scattare macro ed è disponibile una modalità macro dedicata.
Sia la fotocamera principale che quella ultrawide supportano una sorta di modalità notturna automatica. Quando la scena è adatta per la modalità notturna, sul mirino apparirà l'icona di una luna, ma è necessario toccarla per attivare questa modalità notturna. Di solito utilizza un tempo di esposizione sui 4 o 5 secondi su entrambe le fotocamere e sappiate che non c'è altro modo per accedere a questa modalità notturna. La fotocamera frontale invece si basa su un sensore da 32 MP con pixel da 0,8 µm e un filtro colore Quad-Bayer. Salva comunque le immagini alla risoluzione nominale di 32 MP e l'obiettivo ha un'apertura f/2,2. L'autofocus non è disponibile per i selfie ma c’è l’HDR.
L'app Fotocamera predefinita di Phone (2a) è simile a quella del Phone (2) che prende spunto da quella presente sugli iPhone o sugli smartphone OnePlus. Scorrendo sul mirino o sullo scroller in basso si passa da una modalità all'altra, mentre quelle aggiuntive si trovano nel sottomenu "Altro". Flash e timer sono disponibili sul lato sinistro, ma è possibile espandere più impostazioni come risoluzione (12MP/50MP), aspetto, filtri, Live Photo e impostazioni avanzate. È disponibile anche la modalità Esperto e funziona su entrambe le fotocamere. La velocità dell'otturatore può essere variata fino a 30 secondi per la fotocamera principale e 20 secondi per la fotocamera ultrawide. È disponibile anche l'acquisizione RAW e infine la modalità notturna può funzionare anche sui video, ma è solo per la fotocamera principale e riduce la risoluzione a 1080p a 30 fps.
Come scatta il nuovo Nothing Phone (2a)?
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Foto di giorno: La fotocamera principale del Nothing Phone (2a) salva le foto a 12,5 MP per impostazione predefinita, un aspetto positivo. Ci sono dettagli risolti, i colori sono realistici e non possiamo lamentarci nemmeno del contrasto e la gamma dinamica dall'aspetto naturale. Ogni tanto capita qualche rumore di troppo ma nella media è comunque basso segno di una buona elaborazione. Ci piace scattare con la fotocamera principale ma ci aggrada anche quella ultragrandangolare perché non peggiora le condizioni e permette alla fine di ottenere un buon risultato. Le foto scattate con a 50 Megapixel reali sono buone con dettagli accurati anche se non sempre vengono post prodotte al meglio. Per essere un medio gamma direi che ci possiamo decisamente accontentare.
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Foto al buio: c'è la modalità notturna disponibile per tutte le fotocamere, ma il suo trigger appare solo quando le condizioni sono adatte per la modalità notturna (che significa in condizioni di scarsa illuminazione). Non si può controllarne il tempo di esposizione (di solito 1-2s) ma semplicemente si può scegliere se usarlo o meno. Quindi, le foto standard in condizioni di scarsa illuminazione dalla fotocamera principale sono buone e migliorate rispetto a Phone (1) perché meno ‘’artificiose’’ e con più dettagli. Offrono un aspetto realistico con una gamma dinamica accettabile. La modalità notturna migliora l'esposizione e crea foto leggermente più luminose con colori più incisivi. Non c’è grandissima differenza se non nelle foto esageratamente al buio che comunque non otterranno, come con altri smartphone della concorrenza, risultati eclatanti. Da sapere il fatto che la modalità notturna non si attiva utilizzando lo zoom 2x, poco male perché comunque lo scatto con zoom viene comunque realizzato bene.
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Modulo ultra-wide: la fotocamera ultra wide da 50 MP realizza foto da 12,5 MP per impostazione predefinita e il campo visivo è incredibilmente ampio. Le foto hanno dettagli risolti di tutto rispetto per una fotocamera ultragrandangolare di questa fascia di prezzo, un buon contrasto e correzione automatica della distorsione nella media. Anche la riduzione del rumore funziona bene. Le foto ultrawide predefinite scattate in condizioni di scarsa illuminazione sono meno buone ma non da buttare. In generale il comportamento dello smartphone sembra essere decisamente buono se rapportato ad altri smartphone da 350 euro.
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Zoom: l’interfaccia del Nothing Phone (2a) ha una scorciatoia per lo zoom 2x dedicata anche se non è disponibile un sensore specifico per il teleobiettivo. Lo zoom digitale, sebbene non considerato senza perdita di dati, è comunque buono in quanto fa più di un semplice ritaglio e upscaling. Le foto ingrandite 2x non sono nitide come le foto predefinite, ma presentano un buon livello di dettaglio con buoni colori, buon contrasto così come la gamma dinamica e poco rumore.
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Selfie e Ritratti: i ritratti con la fotocamera principale sono interessanti con i soggetti ben esposti, ben dettagliati e privi di disturbi. La loro separazione dallo sfondo è precisa, anche se sul telefono non è presente un sensore di profondità. Anche la sfocatura simulata (regolabile) è di buona fattura.
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Video: per i video il Phone (2a) sappiate che li fa registrando fino alla risoluzione del 4K a 30fps e 1080p sia a 30 fps che a 60 fps. Il sensore dei selfie è limitato all'acquisizione di video a 1080p a 30fps. Si ha la possibilità di scegliere tra i codec h.264 e h.265. È disponibile la stabilizzazione elettronica che è sempre attiva per tutte le fotocamere posteriori e funziona su tutte le risoluzioni e frame rate. Anche se la fotocamera principale beneficia dell'OIS. Le clip 4K che abbiamo girato con la fotocamera principale sono buone anche se chiaramente non esaltanti ma vedono colori comunque nitidi e realistici.
AUTONOMIA: la batteria più grande degli altri Nothing
Phone (2a) è lo smartphone con il quantitativo maggiore di batteria rispetto a Phone (1) e Phone (2). Qui Nothing inserisce una batteria da 5.000 mAh contro i 4.500 mAh del primo smartphone e i 4.700 mAh di Phone (2). È un incremento importante che però ha il suo effetto sull’autonomia grazie ad un processore parco nei consumi e ad una buona ottimizzazione generale del device che comunque deve ancora raggiungere il suo meglio. Phone (2a) infatti ci ha permesso di raggiungere delle autonomie in linea con quanto ci potremmo aspettare da un device del genere ossia chiudere praticamente sempre una giornata piena con un residuo di almeno il 30% di carica per poter superare anche qualche ora in più nella giornata successiva.
C’è poi la ricarica veloce da 45W proprio come su Phone (2). Questo cosa significa? Sostanzialmente che è possibile ricaricare lo smartphone di Nothing al 50% in meno di 25 minuti ma anche di raggiungere il 100% in un’ora e ammettiamo che per un medio gamma sono ottimi risultati. Manca in questo caso la ricarica wireless che in qualche modo va un po’ contro a quanto fatto con Phone (1) ai tempi quando Nothing, proprio per dare lustro ad uno smartphone medio gamma a differenza degli altri brand, aveva inserito proprio la ricarica senza cavo. Qui avviene un passo indietro e forse è un po’ un peccato.
CONCLUSIONI
Nothing Phone (2a) è un medio gamma che di certo farà parlare di sé o almeno speriamo che gli utenti si accorgano davvero di lui. È uno smartphone che segue quanto fatto da Carl Pei e gli ingegneri di Nothing con le prime due generazioni cercando però di considerare il concetto di medio gamma capace di strizzare l’occhio anche a chi vuole uno smartphone veramente unico, esteticamente parlando, pur non tralasciando un comportamento di tutto rispetto a livello hardware.
Nothing Phone (2a) ha veramente tanta personalità tale da rendersi iconico rispetto ai tantissimi smartphone simili di altri produttori. L’estetica di questo smartphone come anche degli altri è qualcosa che può piacere o non piacere ma è inevitabile che non si possano fare i complimenti a Nothing per la volontà che ha sempre avuto di distinguersi dalla massa. Phone (2a) è sicuramente impattante e non solo per quella sua back cover in policarbonato trasparente capace di far intravedere i componenti interni minuziosamente realizzati per renderli esteticamente unici, riprendendo addirittura la mappa della metropolitana di New York, ma anche per quel comparto fotografico a due sensori posto in una posizione completamente differente rispetto ad altri concorrenti.
Phone (2a) non è poi solo estetica ma è anche sostanza visto che si propone con un processore a 4-nm di MediaTek personalizzato appositamente per Nothing. E nell’uso di tutti i giorni lo abbiamo trovato comunque buono per un utilizzo che non crea dissapori, ritardi o lag di sorta. Così come anche il doppio sensore fotografico al posteriore da 50 Megapixel rispettivamente per la cam grandangolo e ultra grandangolo. È un’accoppiata che abbiamo già visto in Nothing, che non ci dispiace, che scatta bene con tanta luce e che permette comunque di portare a casa quello che tutti vogliono ossia un buon punta e scatta che a 350 euro non è sempre facile da trovare.
Nothing Phone (2a) fa del prezzo sicuramente un punto a suo favore. Due le versioni, rispettivamente da 8+128GB e 12+256GB rispettivamente ad un prezzo di 349€ e 399€ che sicuramente colpiranno positivamente il mercato dei medio gamma che nell’ultimo periodo difficilmente riesce a stare sotto i 400 euro con device non solo esteticamente rifiniti a puntino, con un hardware di un certo rilievo e soprattutto con un sistema operativo convincente, non ancora al massimo delle sue potenzialità, ma che garantisce quel sapore di Android 14 Stock con una personalizzazione riconoscibile di Nothing.
Speriamo che Nothing Phone (2a) non passi inosservato anzi speriamo che gli altri produttori possano in qualche modo prendere spunto da Carl Pei e dai suoi device per movimentare il grigiume e la staticità del mercato degli smartphone che vede telefoni ormai sempre più simili e con pochissima anima estetica. Ci vuole una scossa e chissà che Nothing non possa ancora una volta dare lo spunto per il futuro. Di certo Phone (2a) è promosso con poche incertezze.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoProbabilmente perché fa parte dell'accordo col produttore
Praticamente chiunque lo ha recensito. Chiunque. Con recensioni dall'entusiastico in su... cosa che non succede nemmeno per i top di gamma.
Quindi le possibilità sono due... o è veramente un gran bel telefono e Nothing la nuova gallina dalle uova d'oro... o...
oppure perché è I C O N I C O
Quindi le possibilità sono due... o è veramente un gran bel telefono e Nothing la nuova gallina dalle uova d'oro... o...
Già...
Quando (mai...) vedrò qualcuno con il Nothing 2A gli dirò: sai che hai proprio un telefono I C O N I C O
Che è come dire ad una che è simpatica
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