Samsung Galaxy Note 10+: bello, potente e funzionale. La recensione

Samsung Galaxy Note 10+: bello, potente e funzionale. La recensione

Arriva alla numerazione 10 e come fatto per Galaxy S10 anche il Note subisce un forte cambiamento estetico come anche funzionale. Il display ora è sempre più ampio con un piccolo foro al centro, l’hardware è da vero top di gamma e la fotocamera primeggia per dettaglio ed effetto bokeh. Il resto è tutto da scoprire nella nostra recensione. 

di pubblicato il nel canale Telefonia
Samsung
 

Il Samsung Galaxy Note 9 dello scorso anno è forse passato un po’ in sordina per non essere stato quel grande aggiornamento che tutti si aspettavano soprattutto rispetto al Note 8 che non aveva entusiasmato a livello di design. Nonostante ciò, lo smartphone era stato comunque ben accolto per le sue ottime prestazioni sia a livello fotografico che anche lato professionale per il lavoro. Il Galaxy Note 10 e il Note10+ di quest'anno, tuttavia, risultano un grande cambiamento rispetto al passato. 

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Il nuovo vero phablet dell’azienda sudcoreana lo diciamo subito ottiene un aggiornamento davvero significativo in quasi tutti gli aspetti: durata della batteria, display, prestazioni della fotocamera, velocità di ricarica e, come da tradizione, S-Pen che porta ancora una volta un paio di nuove funzionalità per i fedeli del marchio. 

Una delle modifiche più evidenti è la dimensione dello schermo e soprattutto la struttura della fotocamera. Samsung è stata in grado di adattarsi ad uno schermo decisamente grande non esagerando nelle dimensioni del corpo. Sicuramente i bordi curvi e le cornici rifinite permettono di affinare lo smartphone che sì risulta grande ma non in maniera così esagerata. Il foro del Galaxy S10 e S10+ non fa che essere introdotto anche sulla serie Note anche se cambia il suo aspetto e viene assottigliato oltre che posizionato al centro nella parte superiore del pannello AMOLED cercando di dare meno fastidio possibile.  

Samsung non delude i propri fan irriducibili della serie proponendo un device dalle qualità davvero eccelse, con prestazioni da primo della classe e soprattutto con tutto quello che gli utenti del momento vorrebbero in uno smartphone anche se a volte forse non troppo utili. Vediamo come si comporta nei nostri test e nell'uso quotidiano dunque il nuovo Samsung Galaxy Note 10+. 

UNBOXING

Il telefono viene fornito in una scatola nera dall'aspetto premium contenente quasi tutto ciò che ci si aspetterebbe oggi in una confezione di vendita di uno smartphone. Diciamo quasi perché non è presente il dongle per l'USB-C e il jack audio, il che significa che si dovrà acquistare separatamente.

Presenti invece un cavo da USB-C a USB-C che supporta la ricarica Power Delivery 3.0 insieme ad un caricabatterie da 25 W, sempre conforme allo standard PD 3.0. C'è anche un paio di auricolari AKG dal suono accattivante con cavi intrecciati: un bel tocco di design come sempre. Peccato per l’assenza di una custodia che potrebbe sempre far comodo agli utenti che non vogliono rovinare lo smartphone e visto il prezzo di vendita vorrebbero magari già trovare in confezione per i primi giorni di utilizzo. 

DESIGN: bello e ''leggero''

Il nuovo Galaxy Note 10+ è un telefono caratterizzato da materiali premium e una costruzione impeccabile. Come sempre, il telefono trasuda qualità e adotta due lastre di vetro curvo nella parte anteriore e posteriore unite in una cornice laterale in metallo che li tiene insieme. Non ci sono informazioni ufficiali sulla versione Gorilla Glass, ma probabilmente è l'ultima disponibile ossia Gorilla Glass 6.

Quattro sono le offerte di colore iniziali e abbiamo avuto modo di provare, a nostro parere, quella più bella ossia Aura Glow. Descrivere questo colore non è assolutamente facile visto che sembra riprendere il retro di un CD, positivamente parlando. Specchiante e cangiante in base al riflesso della luce su di esso. Spettacolare come effetto con un gradiente pronto a far risaltare una serie di colori che fanno dunque cambiare la tonalità allo smartphone anche in base all’ora della giornata. Presenti anche i “classici” Aura White, Aura Black e Aura Blue. In questo caso peccato davvero per la presenza perenne delle impronte digitali che si accumulano rapidamente e sono piuttosto importanti indipendentemente dall'angolo di visione. 

Samsung ha lavorato davvero tanto per risolvere il problema dell’ergonomia dovuta alle dimensioni. E ci è riuscita. La curvatura di entrambi i pannelli di vetro è così giusta da rendere il device ben saldo in mano senza creare problematiche soprattutto grazie ad uno spessore davvero esiguo, forse anche troppo.  Inevitabile non considerarlo comunque uno smartphone grande ma è un Note e sappiamo che la clientela che lo desidera vuole maggiore spazio per l’utilizzo sullo schermo e non bada poi troppo alle dimensioni seppur mai esagerate.  

Ciò che è ancora più impressionante è il peso dello smartphone. Per un dispositivo da 6,8 pollici, il Galaxy Note 10+ è molto più leggero rispetto ad alcuni dei suoi più importanti concorrenti. Parliamo esattamente di 196 grammi che risulta meno pesante dei 206 grammi di OnePlus 7 Pro, ad esempio, grazie ad un bilanciamento perfetto del device di casa Samsung che permette di sentirlo davvero leggero proprio in mano seppur con una batteria da ben 4.300 mAh. Complimenti a Samsung per questo. 

Detto questo, il Note10 + è sicuramente difficile da gestire con una mano e le proporzioni del form factor 19:9 aumentate in altezza non aiutano. Raggiungere l'estremità superiore dello schermo con il pollice non è semplice per chi non ha mani ampie. Inevitabile dunque in un’era in cui lo schermo è sempre più ampio, le cornici sempre più sottili e l’altezza degli smartphone a volte supera anche la normalità.

A livello estetico parlando di display non può passare inosservato il foro centrale della fotocamera anteriore. Senza dubbio è uno dei fori più piccoli della serie Galaxy. Questo lascia un piccolo spazio tra la fotocamera stessa e la cornice superiore anche se non risulta abbastanza per poter essere sfruttato in qualche modo inserendo icone o elementi dell'interfaccia utente interattivi. Di fatto non interferisce con il resto dello schermo nelle informazioni di stato e ad essere onesti, tutto si riduce ad un gusto puramente estetico e personale sul preferire questo, quello del Galaxy S10 o ancora un notch a goccia o ancora un notch rettangolare più ampio.  

A parte il buco, lo schermo è davvero “spettacolare”. Le cornici sono praticamente inesistenti, compresa quella in basso, che risulta sicuramente tra le più piccole che abbiamo visto su di un telefono. Sicuramente un testa a testa con il bordo dell’iPhone XS Max e chissà che non possa vincere per una frazione di millimetro. Per quanto riguarda quello superiore presente una fessura praticamente invisibile per l’auricolare mentre il sensore ambientale è nascosto dietro lo schermo.

Il pannello di vetro posteriore è identico a quello anteriore per quanto riguarda la forma. Adotta la stessa curvatura e, se guardato di lato, la simmetria colpisce. Va a filo con il telaio laterale e lo spazio è appena percettibile. Come abbiamo già sottolineato, le impronte digitali rimangono anche troppo facilmente mentre, visto sempre di lato, la protuberanza della fotocamera attira non troppo l’attenzione non essendo esagerata e facendo oscillare appena lo smartphone quando posizionato su una superficie piana. 

Il resto dovrebbe essere tutto al suo posto ma non è così. Samsung decide infatti di posizionare il pulsante di accensione e spegnimento sul lato sinistro al di sotto del bilanciere del volume costituito da un unico pulsante. Una scelta anomala e forse condizionata dal dalle componenti interne e dalla presenza della S Pen. Di fatto praticamente tutti gli smartphone odierni posseggono il pulsante sul lato destro e cambiare questa abitudine non è poi così semplice.

Dopo qualche giorno diviene quasi naturale ma forse non tutti potrebbero essere contenti di questo cambiamento. Sulla parte inferiore presente una feritoia per l’altoparlante a destra tra il connettore USB-C e il foro per il posizionamento della S-Pen. Nella parte superiore invece presente lo slot condiviso per microSD e SIM card. Abbandonato del tutto il pulsante dedicato di Bixby invece che può essere ora richiamata con la voce. Da sottolineare la presenza della certificazione IP68 che permette di rendere lo smartphone inaccessibile all’acqua in caso estremo.

DISPLAY: nessun altro come lui

I display AMOLED di Samsung sono stati da sempre il fulcro degli smartphone Galaxy di punta e quello presente su Galaxy Note 10+ non fa eccezione. Il telefono è dotato dei nuovi pannelli Dynamic AMOLED creati da Samsung con la serie Galaxy S10, che essenzialmente significa uno schermo migliore rispetto ai Super AMOLED dell'anno scorso. Il nuovo display misura 6,8" in diagonale e presenta una risoluzione di 3040 x 1440 pixel ossia una risoluzione WQHD+ con proporzioni 19:9. La densità dei pixel è di 498ppi e compensa immagini nitide e vivide. Naturalmente, il display supporta lo standard HDR10+ anche se attualmente proprio questo standard risulta limitato nei contenuti anche se tale funzionalità chiaramente potrebbe servire in un futuro prossimo. 

Naturalmente, si potrebbe sostenere che la nuova fotocamera pronta a "perforare" il display non è il modo di approcciare un design a schermo intero ma, ad essere sinceri, non l'abbiamo trovata così invadente come potrebbe apparire nelle foto. Inoltre, Samsung ha fatto un ottimo lavoro nel rendere il foro il più piccolo possibile.

Cosa dire a livello tecnico di questo display se non che è uno dei migliori mai visti ancora una volta sul mercato. Del nuovo pannello colpisce soprattutto la gestione dei colori che è stata in questo caso revisionata dall’azienda rispetto allo scorso anno. Ora il menu offre due impostazioni: Vivace e Naturale. Naturale significa ottimizzato per lo spazio colore sRGB mentre Vivida è dotata di un'uscita significativamente più marcata. Quando ci si trova in quest’ultima modalità, si ottiene un cursore per regolare la temperatura del colore in un intervallo di cinque step, da freddo a caldo, con l'impostazione predefinita al centro degli stessi. Presente anche un ulteriore set di cursori RGB per la regolazione più dettagliata.

Come visto per il Galaxy S10+ anche qui i risultati del test mostrano la modalità Vivida con un triangolo di gamut DCI-P3, coperto nella sua interezza; Naturale invece si basa sul gamut di riferimento sRGB, anche in questo caso coperto alla perfezione. Interessante la maggiore precisione nella saturazione dei colori primari e complementari con la modalità Naturale rispetto allo standard sRGB, mentre la modalità Vivida è un po' meno precisa. La calibrazione del punto del bianco è invece ottimale.

Possiamo facilmente affermare che il Galaxy Note 10+ presenta uno dei migliori display sul mercato senza compromettere le dimensioni. L'unica cosa che manca qui è la frequenza di aggiornamento elevata che invece troviamo ad esempio su di un OnePlus 7 Pro. Questo avrebbe sicuramente reso l’esperienza ancora più completa e anche i giocatori l'avrebbero apprezzata. 

INTERFACCIA GRAFICA: la S Pen vince su tutto

Come al solito, la serie Galaxy Note funziona su di un sistema operativo distribuito da Google ma personalizzato da Samsung. Android 9.0 è la versione rilasciata su cui appunto l’azienda sud coreana ha lavorato per proporre agli utenti la sua nuova One UI. Questa nuova interfaccia utente si concentra sul funzionamento con una sola mano e semplifica l'intera esperienza dell'utente, sebbene semplificare il software ricco di funzionalità di Samsung sia un lavoro davvero difficile.

L'uso con una sola mano, tuttavia, è notevolmente migliorato con l'interfaccia One UI, soprattutto in un formato dalle dimensioni importanti come questo. Ecco che è possibile scorrere verso il basso in quasi tutti i menu e gli elementi dell'interfaccia utente scenderanno nella metà inferiore del display per un più facile raggiungimento. Lo stesso vale per le notifiche: scorrere due volte porterà i toogle rapidi a portata di pollice. 

Per quanto riguarda le funzionalità, Note 10+ non è poi così diverso da S10+, ad eccezione di quello che può fare con l’aggiunta della S-Pen, ovviamente. Poiché lo schermo è una delle caratteristiche centrali di tutti i telefoni Galaxy di punta, One UI offre molte funzionalità con cui giocare. Possibile trovare dunque un numero tendente all’infinito sul menu con possibilità di porre il filtro per la luce blu, la modalità notturna (funzionalità relativamente nuova per i telefoni Galaxy), regolare completamente la calibrazione dello schermo così come cambiare la sua risoluzione da 720p fino a 1440p. 

Grazie alla curvatura del display sono presenti anche gli ormai noti pannelli “Tag Edge” ossia i pannelli multifunzione che rimangono a lato dello smartphone e possono essere richiamati con uno swipe proprio sulla curvatura. Presentati per la prima volta con Galaxy S6 Edge, per alcuni utenti risultano ancora comodi mentre per altri non vengono minimamente utilizzati. Tanti i modelli che possono essere inseriti dal pannello per le applicazioni a quello delle persone, passando anche per i messaggi live, la selezione intelligente sullo schermo, il Meteo, gli strumenti rapidi o ancora i promemoria o gli appunti.

Presente la funzionalità dell’Always-on Display. Samsung l'ha nascosto nel menu della schermata di blocco e ha permette di personalizzarlo con diversi stili tra orologi digitali, calendari, agende e molto altro ancora.  Un sistema sempre ottimo per la visualizzazione delle notifiche a display spento. Una lamentela da muovere nei confronti di questo nuovo Samsung Galaxy Note 10+ è senza dubbio quella del lettore per le impronte digitali. Purtroppo non è veloce come quelli della concorrenza e soprattutto non risulta reattivo nel riconoscimento dell’impronta come avviene invece con Galaxy S10+. Abbiamo provato a registrare più volte le impronte anche di diverse dita eppure il risultato è sempre stato il medesimo ossia un sensore lento e capace a volte di non permettere lo sblocco immediato by passandolo al secondo metodo impostato come la sequenza o il PIN.  

In alternativa all'impronta digitale, lo smartphone supporta anche lo sblocco facciale. Questo risulta abbastanza veloce ma non sicuro come su Mate 20 Pro o iPhone, ad esempio. Utilizza solo la fotocamera frontale per leggere il volto registrato. Se si è un po’ pignoli sulla sicurezza oltretutto vi è la possibilità di visualizzare le notifiche solo ed esclusivamente dopo il riconoscimento del volto e dell’impronta.

Parlando di One UI è indispensabile parlare di Bixby ossia l’assistente vocale e virtuale di Samsung che finalmente parla anche italiano da qualche settimana e possiede uno specifico pulsante laterale che può essere personalizzato a proprio piacimento. Bixby risulta già a buon punto nella comprensione delle domande o degli ordini e soprattutto permette di arrivare alle impostazioni dello smartphone dove invece gli altri non arrivano. Assente il pulsante dedicato, Bixby potrà essere attivato tramite quello di accensione e spegnimento del device.

S-Pen: come funziona ora?

Chi ha utilizzato un Samsung Galaxy Note sa bene che la peculiarità del phablet della casa sudcoreana è senza dubbio la sua S Pen. Qui il pennino è simili a quello degli anni passati per ovvi motivi di spazio ma di fatto cambia nei materiali e nella forma, anche se leggermente, permettendo un’impugnatura ancora migliore e dunque un utilizzo più facile ed immediato anche per chi non ha mai avuto familiarità con esso. 

Nuove in questo caso le “gesture” che possono ora essere utilizzate dagli utenti con in mano la S Pen e dunque a distanza dallo smartphone. Una volta attivati sarà possibile ad esempio scattare una foto con il semplice tocco del pulsante presente quindi passare da una modalità di scatto all'altra facilmente muovendo da destra a sinistra o viceversa la S Pen. Possibile anche zoomare ruotando come un mago in senso orario o antiorario. Tutto funziona bene senza difficoltà, ritardi nei movimenti o altro ancora. 

Il resto sono funzioni praticamente già viste con Note 9 anche se vi è l’aggiunta della possibilità di scrivere con la Realtà Aumentata. Non solo perché adesso scrivendo a mano con la S Pen è possibile farsi riconoscere dall’algoritmo senza alcun problema e facendo dunque trascrivere su Word o altri documenti il tutto in velocità e senza errori. Insomma la S Pen è senza dubbio un plus non indifferente per tutti coloro che si trovano spesso nell’usarla e che ormai non possono farne a meno nella quotidianità oltretutto ora che Samsung l’ha resa praticamente perfetta. 

HARDWARE: Exynos 9825 e 12GB di RAM non fanno una piega

In Italia il Samsung Galaxy Note 10+ arriva con il processore fatto in casa ossia l’Exynos 9825 che altro non è se non una versione leggermente migliorata del chipset Exynos 9820 presente nel Galaxy S10+. I miglioramenti si traducono in velocità di clock più elevate su alcuni core e in un processo produttivo leggermente più piccolo (7 nm contro 8 nm a favore della versione più recente). Il processore a 7nm utilizza anche il nuovo processo di produzione LPP EUV che promette piccoli guadagni in termini di efficienza energetica.

    Samsung Galaxy NOTE 10 Samsung Galaxy NOTE 10+
OS (al lancio)
One UI (Android 9.0 Pie)
Processore
Samsung Exynos 9825
Octa Core
RAM
8 GB
12 GB
Display
Dynamic AMOLED 6,3" (401 PPI)
Dynamic AMOLED 6,8" (498 PPI)
Risoluzione
2280 x 1080 pixel
3040 x 1440 pixel
Storage
256 GB - No MicroSD
256/512 GB - MicroSD 1TB
Fotocamere

Retro:
Wide 12MP (f/1.5-2.4) OIS +
Ultra Wide 16MP (f/2.2) +
Telephoto 12MP (f2.1) OIS
Flash Dual-LED
Video 4K @ 60 fps

Fronte:
10 MP f/2.2

Retro:
Wide 12MP (f/1.5-2.4) OIS +
Ultra Wide 16MP (f/2.2) +
Telephoto 12MP (f2.1) OIS +
DepthVision Camera
Flash Dual-LED
Video 4K @ 60 fps

Fronte:
10 MP f/2.2

Extra

4G LTE Cat. 20 (2.0 Gbps/150 Mbps)
Wi-Fi 802.11Dual Band
Bluetooth 5.0
NFC
Sensore impronte sotto al display

4G LTE Cat. 20 (2.0 Gbps/150 Mbps)
vers. 5G non Standalone (NSA)
Wi-Fi 802.11Dual Band
Bluetooth 5.0
NFC
Sensore impronte sotto al display

Porte
USB Type-C
Batteria
3.500 mAh
Ricarica rapida+Ricarica Wireless
Power Share
4.300 mAh
Ricarica rapida+Ricarica Wireless
Power Share
Dimensioni 151 x 71,8 x 7,9 mm 162,3 x 77,2 x 7,9 mm
Peso 168 gr 196 gr

A livello tecnico il nuovo processore Exynos 9825 sfoggia gli stessi 2 core Mongoose M4 con clock a 2,73 GHz rispetto al suo predecessore, mentre i 2 core medi Cortex-A75 lavorano a velocità di clock superiori e pari a 2,40 GHz. Infine ci sono anche i 4 Core Cortex-A55 più piccoli e che posseggono una potenza invariata pari a 1,95 GHz. A livello di GPU invece sappiamo risulta essere la Mali G76 MP12 modificata appositamente per il nuovo Exynos 9825.

Per quanto riguarda la memoria, il nuovo Samsung Galaxy Note10+ batte ogni record e viene proposto in questa versione top di gamma con 12 GB di RAM e 256 GB di memoria interna UFS 3.0 aggiornato e decisamente più veloce rispetto alle UFS 2.1 trovate sul Galaxy S10+.

Nel test multi-core, Exynos 9825 risulta leggermente inferiore allo Snapdragon 855. Naturalmente parliamo di dettagli visto che nella realtà tutto questo potrebbe non notarsi minimamente. Diversa la situazione con le prestazioni in single-core dove i grandi core Mongoose M4 offrono le migliori prestazioni nel mondo Android e si avvicinano al chip A12 Bionic di Apple. Come abbiamo già sottolineato, quando si tratta di prestazioni della GPU, Exynos 9825 supera il suo predecessore e il Kirin 980 di Huawei, ma non è all'altezza della GPU Adreno 640 di Qualcomm.

A parte i numeri e i test possiamo affermare che il telefono funziona alla grande proprio come dovrebbe fare un top di gamma come questo. Samsung Galaxy Note 10+ riesce a raggiungere una fluidità di utilizzo che da tempo non era possibile ottenere con un device dell’azienda sudcoreana. L'Exynos raggiunge uno standard molto elevato e mai abbiamo avuto problematiche, rallentamenti, surriscaldamenti o altro che potessero minare proprio questa fluidità. 

Ricordiamo che a livello di connettività abbiamo chiaramente tutto ai massimi livelli. Ecco che il nuovo Galaxy Note 10+ di Samsung è in possesso di un chipset modem di Cat.20 per il 4G LTE che assicura fino a 2,0 Gbps in download e 150 Mbps in upload ma anche un Bluetooth 5.0, Wi-Fi Dual Band quindi NFC e GPS Glonass e Galileo.

Benchmark

Di seguito riportiamo i benchmark che abbiamo eseguito con il terminale.

FOTOCAMERA: che dettagli!

Passiamo ora alla fotocamera perché il nuovo Samsung Galaxy Note10 + ha praticamente le medesime fotocamere del suo predecessore e dei vari Galaxy S10 e S10+ presentati quest’anno offrendo però un paio di miglioramenti hardware e software. Al solito al posteriore abbiamo una fotocamera principale, un teleobiettivo per zoom 2x e un'unità ultra grandangolare. C'è anche un sensore 3D ToF per aiutare con la mappatura della profondità della scena quando si scattano ritratti, si gioca con alcune funzionalità relative all'AR e per i cosiddetti video Live focus, di cui parleremo più avanti.

Tecnicamente la fotocamera principale rimane la stessa dalla serie Galaxy S9: un sensore da 12 MP accoppiato a un obiettivo con apertura variabile che va da f/1.5 fino a f/2.4. La dimensione del sensore è 1 / 2.55" mentre la dimensione del pixel è 1,4µm. La funzione di apertura variabile è utile quando si riprendono situazioni di macro o scene e soggetti a una distanza variabile. Quando c'è abbastanza luce nell'ambiente, il software sceglie l’apertura f/2.4 in modo che un numero maggiore di soggetti rimane nel campo di messa a fuoco e i bordi dell'inquadratura risultano nitidi. Se invece non c'è luce sufficiente, il software di default pretende l’apertura f/1.5 che permette di catturare più luce. 

La fotocamera grandangolare viene presa in prestito dall'hardware della serie S10 di Samsung. Abbiamo un sensore da 16 MP con obiettivo ultra grandangolare, apertura f/2.2, 1,0 µm e l'equivalente di una lunghezza focale di 12 mm. E’ questa una delle fotocamere più ampie che si possa avere in uno smartphone attuale anche se manca ancora della messa a fuoco automatica, una caratteristica molto apprezzata in alcuni telefoni di punta come Huawei P30 Pro. 

Infine il teleobiettivo introduce un leggero miglioramento rispetto all'ultima generazione e alla gamma S10. È sempre lo stesso sensore da 12 MP con dimensioni da 1 / 3,6" e pixel da 1,0 µm, ma ora l'obiettivo ha un'apertura più ampia ossia da f/2.1 a f/2.4 che consente l'ingresso di più luce. A parte questo, è in grado di supportare solo zoom 2x (52mm)  e forse non risulta poi così competitivo come la concorrenza che invece ha già adottato i teleobiettivi con zoom 3x e 5x. Sia il teleobiettivo che le normali videocamere sono otticamente stabilizzati e, come abbiamo già detto, una fotocamera 3D ToF VGA posizionata proprio accanto alle altre fornisce informazioni sulla profondità della scena.

Per quanto riguarda la parte anteriore, il foro sul display ospita lo stesso sensore da 10 MP con pixel da 1,22 µm che è stato utilizzato nelle altre generazioni con una piccola differenza. Samsung ha deciso di stringere un po' il buco e questo chiaramente ha comportato un'apertura focale più piccola da f/2.2. Ciò influirà sicuramente sulle funzionalità in condizioni di scarsa illuminazione, sebbene Samsung ha lavorato molto lato software per compensare tutto questo.

L'app della fotocamera predefinita è abbastanza familiare. Pochi cambiamenti sono stati introdotti dalla serie Galaxy S10 e dall'introduzione di One UI. E per modifiche intendiamo un paio di modalità di scatto extra. Scorrendo verso sinistra e verso destra si alterneranno tutte le modalità disponibili ed è presente anche un'opzione per riorganizzarle o rimuoverle. Presenti gli ormai conosciuti alberi dove alla selezione dell’icona con "3 alberi" si avrà l’uso della camera ultra grandangolare, con "2 alberi" si selezionerà la normale camera e con "1 albero" sarà attivo il teleobiettivo. Le diverse modalità di ripresa vengono come al solito attivate con semplici passaggi laterali dalla automatica a quella Pro ossia completamente manuale quindi alle varie modalità video, hyperlapse, rallentatore o anche la specifica per Instagram.

La cosiddetta funzione di suggerimento di ripresa aiuterà con la composizione della foto per risultati migliori mentre il tracking della messa a fuoco automatica manterrà il soggetto selezionato bloccato sulla messa a fuoco anche se questo si muove.

Ma come sono allora gli scatti eseguiti con il Galaxy Note 10+ di Samsung? Ci si attendono grandi risultati da un top di gamma del genere ed effettivamente tutto questo viene confermato nell’utilizzo quotidiano. Note 10+ realizza foto eccellenti con una gamma dinamica impressionante ed una moltitudine di dettagli. L'apertura variabile è utile in scene ben illuminate in quanto elimina la morbidezza dei bordi che di solito si accompagnano in questi casi. I colori sono incisivi e alcuni potrebbero persino dire che sono un po' esagerati ma non è così soprattutto vedendoli poi su di un monitor diverso da quello dello smartphone. Perfetti per la condivisione sui social proprio come necessita la maggior parte delle persone.


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Nel complesso, Note 10+ tende a utilizzare un'esposizione più bassa rispetto ad S10+, un contrasto più elevato e i colori leggermente più interessanti. C'è anche un leggero miglioramento nell'algoritmo HDR. Per quanto riguarda la fotocamera ultra grandangolare diciamo che la mancanza di messa a fuoco automatica potrebbe essere limitante in alcune occasioni ma Note 10+ presenta alcuni vantaggi rispetto ai suoi concorrenti visto che possiede un campo visivo più ampio e la distorsione a barilotto è ben contenuta anche con la correzione dell'obiettivo disattivata.


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Gli scatti in condizioni di scarsa illuminazione risultano interessanti. Il Galaxy Note 10+ permette scatti davvero ottimi con buoni dettagli, impressionante gamma dinamica (ancora una volta), colori attraenti e rumore praticamente inesistente. Tuttavia, proprio come la famiglia Galaxy S10, ha problemi con le insegne illuminate o altre fonti di luce. Le lampade a volte sono sovraesposte o non del tutto nitide


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Con la modalità Notte si raggiunge un'esposizione migliore, perdendo meno dettagli nei momenti salienti. Anche le fonti luminose e le insegne illuminate sembrano migliori. Per dirla semplicemente: la gamma dinamica migliora ulteriormente. Passando alla teleobiettivo, osserviamo un comportamento simile al Galaxy S10+. Il teleobiettivo è un sensore conosciuto e quello che fa lo fa bene soprattutto in piena luce. In tali condizioni acquisisce immagini di qualità molto simili a quelle del sensore principale. 

La selfie camera è stata riutilizzata ancora una volta in questa generazione. L'unica differenza è nell'apertura: il Note 10+ ha un'apertura più piccola, forse per consentire a Samsung di ridurre il foro. Produce bei selfie con una gamma dinamica notevole. La parte migliore è il mantenimento dell'autofocus che dunque permette sempre di mantenere a fuoco il viso. Purtroppo l’effetto bokeh non è ideale, il che era previsto dato che non esiste un sensore secondario per fornire informazioni sulla profondità. 


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Il Samsung Galaxy Note 10+ eccelle nella registrazione video proprio come nelle fotografie. Ci sono molte modalità con cui giocare e supporta persino la registrazione HDR10+, purché si abbia uno schermo adeguato su cui guardare i video successivamente. Insieme a tutte le solite modalità, Note 10+ può anche girare video Super slow-motion a 720p a 960fps. 

Ma quando si tratta di video standard, i video Ultra HD 4K possono arrivare a 60fps e lo stesso vale per i video a 1080p. In 4K lo smartphone possiede molti dettagli e offre un'eccellente gamma dinamica. I colori sono incisivi come ci si aspetterebbe da uno smartphone Samsung e risultano piacevoli nella visione del contenuto. Interessante la funzionalità che permette di avere il cosiddetto Zoom-in nel microfono. Ciò che fa è mettere a fuoco il soggetto filmato e una volta zoomato su di esso, automaticamente verrà aumentato il suono proveniente da quella direzione.  

AUTONOMIA: migliora e di molto

Storicamente la serie Galaxy Note ha sempre avuto una buona durata della batteria. Note 10+ fa però un passo in avanti e seppur avendo un corpo davvero esile e sottile possiede una grande batteria da 4.300 mAh. Ora, nonostante l'enorme schermo da 6,8 pollici, il dispositivo ha superato facilmente i test di autonomia permettendo di arrivare a sera senza alcuna preoccupazione. senza dover impostare risparmi energetici e soprattutto senza dover risparmiare sulla navigazione, l’uso della fotocamera o dei social. I tempi di conversazione, standby e riproduzione video sono eccellenti. Rispetto al suo predecessore c'è un notevole miglioramento con tempi in conversazione o nell’utilizzo decisamente superiore rispetto a prima. 

Non solo perché Samsung porta finalmente anche la tecnologia di ricarica rapida sui suoi dispositivi di punta. Note 10+ supporta due velocità di ricarica elevate: 25 W e 45 W. Entrambi grazie ad un cavo da USB-C a USB-C conforme allo standard USB Power Delivery 3.0. Peccato che nella confezione di vendita il caricabatterie da parete sarà quello da 25 W e se si vorrà avere più velocità di ricarica si dovrà acquistare a parte quello da 45W. 

Di fatto comunque il caricabatterie da 25 W risulta abbastanza veloce. Abbiamo eseguito il nostro solito test di ricarica di 30 minuti con batteria scarica e siamo rimasti piacevolmente sorpresi di raggiungere addirittura il 64% di carica residua. Da 0% a 100% invece lo smartphone ha impiegato 70 minuti per ricaricarsi. 

CONCLUSIONI

Samsung Galaxy Note 10+ è un ''signor'' smartphone. Inutile girarci intorno: l'azienda ha fatto le cose in grande e ha capito cosa non andava sui vecchi Note e cosa invece doveva funzionare. Se si sta cercando un dispositivo Samsung ma la S-Pen non è poi così rilevante,  il Galaxy S10+ è senza dubbio una buona alternativa. Ma se si vuole il meglio del momento con uno schermo ancora più grande, delle doti hardware da primo della classe, un’esperienza della fotocamera ad alti livelli e tutte le funzionalità che un pennino digitale possono dare allora il Samsung Galaxy Note 10+ è senza dubbio la scelta migliore che si possa fare al momento.

Riflettendo su come la serie Note sia cresciuta rispetto alle generazioni precedenti si potrebbe commentare l’assenza del jack da 3,5 mm o magari anche il foro nella parte superiore del display che ad alcuni potrebbero non piacere. Di fatto però i “plus” che si ottengono con uno strumento di lavoro del genere sono davvero notevoli e forse queste mancanze possono essere in qualche modo messe da parte dall’avanzare di uno smartphone che chiede qualche compromesso per avere un display maggiore e senza cornici, per avere una batteria più grande e molte altre peculiarità. 

Di certo in Note 10+ non funziona come dovrebbe il sensore delle impronte digitali che seppure sicuro è lento e spesso anche frustrante rispetto ad altri concorrenti che fanno meglio. Si potrebbe ancora migliorare l’ergonomia che risulta non del tutto perfetta per chi ha mani piccole anche se un plus non indifferente riguarda senza dubbio la leggerezza del device in mano. Tutte sottigliezze (tranne quella del sensore di impronte) che non toccano comunque il verdetto su di un phablet ancora migliore del passato, e ci mancherebbe, con una vocazione “tuttofare” sia per l’intrattenimento che per il lavoro.   

Il prezzo è senza dubbio una nota dolente proprio come lo sono anche i prezzi dei concorrenti. E’ elevato perché parliamo di 1.129€ per questa versione da 12GB di RAM e 256GB di memoria interna, il che rende difficile la vendita. Di certo per chi potrà permetterselo, il Galaxy Note 10+, permetterà di togliersi diversi sfizi anche rispetto alla concorrenza che ancora non propone un’alternativa al re dei phablet.

PRO

  • S-Pen è più versatile
  • Display OLED migliore si sempre
  • Ottima durata della batteria
  • Ricarica rapida della batteria
  • Bella esperienza con la fotocamera in ogni situazione
  • Leggerezza

CONTRO

  • Niente jack audio da 3,5 mm
  • Posizionamento controverso del pulsante di accensione
  • L'impronta digitale in-display non funziona come dovrebbe
  • La modalità Notte deve essere migliorata
  • Prezzo davvero elevato

14 Commenti
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al13517 Settembre 2019, 15:45 #1
"L'impronta digitale in-display non funziona come dovrebbe"
fukka7517 Settembre 2019, 15:55 #2
nel titolo manca l'aggettivo più importante: inutile
FA.Picard17 Settembre 2019, 16:47 #3
Non dire eresie Fukka
Cappej17 Settembre 2019, 17:36 #4
indubbiamente gran terminale... personalmente mi piacerebbe parecchio, ma essendo troppo al di sopra della "mia scala dei valori", ahimè... aspetterò tempi e obsolescenza...
aran317 Settembre 2019, 20:30 #5
Ma ci vuole molto a mettere un cavolo di blaster infrarossi su un telefono da 1200 Euro? Io sono fermo al Note 3, ma quale Note devo aspettare?
leoben17 Settembre 2019, 22:33 #6
Fra i PRO non metterei "Bella esperienza con la fotocamera in ogni situazione".
Le foto in notturna (bellissima Berlino) non sono proprio il massimo
E delle altre si salva giusto quella del rettilineo di Monza pieno di gente...
Basta zoomare un attimo per notarlo.
tolwyn18 Settembre 2019, 08:17 #7
master tombino
Guitarscorpio18 Settembre 2019, 10:01 #8

Pulsante Bixby

"Parlando di One UI è indispensabile parlare di Bixby ossia l’assistente vocale e virtuale di Samsung che finalmente parla anche italiano da qualche settimana e possiede uno specifico pulsante laterale che può essere personalizzato a proprio piacimento."

Questo mi sembra un copia incolla da una recensione del 9... Bixby è in italiano da un po' ed il pulsante avete scritto poco più in alto che:

"Abbandonato del tutto il pulsante dedicato di Bixby invece che può essere ora richiamata con la voce."
popomer18 Settembre 2019, 10:06 #9
appena arriva a 600€ lo prendo per sostituire l's8
FA.Picard18 Settembre 2019, 10:45 #10
Uscirà anche la versione 5G?

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