Oppo R15 Pro: lo smartphone che non ti aspetti. Peccato per il ''notch''. La recensione
Oppo arriva in Italia e lo fa, prima che con il nuovo Find X, con il più “piccolo”, per modo di dire, R15 Pro che dalla sua si propone in una fascia di prezzo inferiore a causa delle sue componenti hardware privilegiando comunque una vena premium. Ecco la nostra recensione.
di Bruno Mucciarelli pubblicato il 18 Luglio 2018 nel canale TelefoniaOppo
L'annuncio di Oppo R15 è stato forse oscurato dalla volontà di vedere più il suo aspetto estetico che realmente lo smartphone. Sì, perché sappiamo bene come lo smartphone si fosse affermato per la sua somiglianza al nuovo Oneplus 6 arrivato sul mercato poi qualche tempo dopo. Questo ha tolto in parte i riflettori sullo stesso device che di certo può dire la sua essendo caratterizzato da particolari che poco hanno a che fare con Oneplus 6.
Oppo ha lavorato duramente per far affermare i suoi smartphone più recenti sulle zone più alte del mercato. Designer professionisti sono stati assunti per creare linee seducenti ma anche un seguito a livello di marketing per riuscire a creare un certo appeal sugli utenti. Il tutto sembra aver funzionato visto che almeno in Cina, Oppo, è senza dubbio divenuto tra i brand più popolari.
Le sue ultime ammiraglie R15 e R15 Pro, proprio come i nuovissimi Huawei P20 Pro, hanno delle particolarità da vedere grazie a lavorazioni di verniciatura della scocca capaci di farli divenire accattivanti e facilmente riconoscibili. Quello che abbiamo provato è il nuovo Oppo R15 Pro nellla colorazione Ruby Red, particolare per l’uso di una cover posteriore in vetro. Schermo AMOLED con notch, hardware di fascia medio alta e un comparto multimediale a doppia fotocamera sono solo alcuni segni distintivi del device che approfondiremo direttamente nella nostra recensione qui su Hardware Upgrade.
DESIGN: che qualità e che colore
Partiamo dal design osservando inevitabilmente il display ampio e con cornici ridotte al minimo. Non è un pannello completamente borderless, per la presenza del tanto amato o odiato notch superiore, come potrebbe essere considerato il nuovo Oppo Find X, ma di fatto il lavoro realizzato da Oppo è a mio parere davvero notevole. La moda del momento è quella di ampliare la superficie dello schermo e qui l’azienda cinese è riuscita a raggiungere addirittura quasi il 90% del rapporto tra display e il corpo.
Oppo rispetto al passato saluta l'unibody in alluminio a favore del vetro e della ceramica, una tendenza che ultimamente sta andando per la maggiore tra i vari concorrenti. Il vetro sta prendendo il sopravvento sul metallo come materiale preferito per la back cover e Oppo R15 Pro ha una cornice in metallo lucido che viene chiuso a sandwich tra in frontale Gorilla Glass 5 e la parte posteriore in vetro lucido. Qui è possibile osservare la particolare sfumatura del rosso rubino esaltata anche dalla leggera curvatura sui lati lunghi.
A livello dimensionale parliamo di un telefono caratterizzato da un’altezza di 155,3 mm, per una larghezza di 75 mm con uno spessore di 7,5 mm. Device grande, è vero, ma in mano risulta decisamente bilanciato e il suo peso di 175 grammi non rende scomodo il suo utilizzo anzi viene trasmessa l’ottima costruzione fatta da Oppo. Sulla parte destra dello smartphone,come spesso accade, è stato posto il pulsante di accensione e spegnimento oltre al carrellino per la doppia SIM o alternativamente una sim e la microSD per l’espansione della memoria. Dalla parte opposta solo il bilanciere del volume con doppio pulsante separato e nella parte inferiore la griglia per l’altoparlante, la porta purtroppo solo MicroUSB ed infine il jack da 3,5 mm.
Sul retro del device presente un sensore per le impronte digitali molto veloce e preciso anche se ricordiamo che Oppo permette lo sblocco anche con il riconoscimento del volto che l’azienda ha sottolineato di aver fortemente migliorato da un punto della sicurezza per l’utente finale. Lo sblocco avviene in maniera quasi immediata dall’inquadratura del volto e soprattutto è interessante notare come il sensore frontale riesca a catturare il volto del proprietario anche con angoli di visione ampi.
DISPLAY: bello ad ogni angolo di visione
L'Oppo R15 Pro possiede uno schermo perfettamente integrato nella cornice laterale in alluminio da 6.28 pollici AMOLED con una risoluzione di 2.280 x 1.080 pixel (ovvero 401 ppi). In questo caso la matrice sotto al pannello in Gorilla Glass 5 risulta leggermente ricurvo ed è del tipo Diamond PenTile. A livello qualitativo il pannello risulta di ottima fattura con un contrasto decisamente elevato e soprattutto una profondità di neri elevata proprio come ci si attenderebbe su di un pannello AMOLED.
La leggibilità alla luce diretta del sole è praticamente pari a quella della maggior parte degli OLED e in questo caso lo smartphone permette una buona lettura anche in esterna anche nei giorni più luminosi. Vale la pena notare che il display AMOLED del nuovo Oppo R15 Pro offre notevoli vantaggi in termini di angoli di visione visto che il classico spostamento del colore quando si guarda lo schermo con un'angolazione diversa da quella frontale è praticamente assente o alla pari di quanto avviene con telefoni di fascia alta come Galaxy S9 o iPhone X.
Come detto e come ben visibile nella parte superiore è presente una lunetta dove sono stati posizionati da Oppo i vari sensori di prossimità e luminosità ma anche la fotocamera anteriore oltre alla capsula auricolare. Rispetto ad altri concorrenti, Oppo, decide di non mascherare tale lunetta a livello software ma soprattutto non permette di osservare le classiche notifiche in essa se non l’orario, il segnale della rete e la percentuale della batteria. Da questo punto di vista forse lato software era possibile sfruttare meglio questo aspetto che oltretutto esteticamente sembra piacere poco agli utenti.
HARDWARE: Snapdragon 660 ma 6GB di RAM
A differenza di quanto avviene con il fratello minore, Oppo R15, in questo device viene posto al suo interno il processore Qualcomm Snapdragon 660 realizzato con processo produttivo a 14nm. È una CPU potente Octa-Core che ospita i core Kryo 260 personalizzati da Qualcomm in modo tale che quattro di questi core funzionano a 2,2 GHz e gli altri quattro a 1,8 GHz. Il processore viene coadiuvato da una GPU Adreno 512 ma anche da ben 6 GB di RAM.
Oppo R15 Pro | |
OS (al lancio) | Android 8.1 Oreo con ColorOS 5.1 |
Processore | Qualcomm Snapdragon 660 Octa-Core a 2.2GHz |
RAM | 6 GB |
Display | AMOLED 6.28" Full HD+ (19:9) |
Risoluzione | 2280x1080 px |
Storage (al lancio) | 128 GB + MicroSD fino a 256GB |
Fotocamera Posteriore | Dual Camera: |
Fotocamera Anteriore | 20MP (f/2.0) |
Extra |
4G LTE |
Porte | USB Type-C + jack da 3.5mm |
Batteria | 3.400 mAh + Ricarica rapida |
Dimensioni | 155.3 x 75 x 7.5 mm |
Peso | 175 gr |
I test sulla pratica mostrano come lo smartphone riesca a raggiungere livelli buoni a livello prestazionale con il giusto apporto di potenza per la maggior parte dei compiti quotidiani. Il quantitativo di RAM importante riesce a far muovere in maniera fluida il device senza dover attendere nell’apertura delle applicazioni ma anche nel riuscire ad agire nel passaggio tra un’app ed un’altra in maniera praticamente istantanea. Da sottolineare come il nuovo Oppo R15 Pro funzioni a basse temperature anche sotto carico massimo e proprio in questo caso non abbiamo osservato alcuna limitazione.
Oppo R15 Pro benchmark | ||
Browser | Sunspider | 730,1 ms |
Octane | 10026 punti | |
CPU | Geekbench | Single-core: 1611 Multi-core: 5820 |
Storage | Androbench | Lettura seq.: 300.7 MB/s Scrittura seq.: 192.59 MB/s |
Generico | AnTuTu | 147291 punti |
Guardando poi il resto della scheda tecnica, il nuovo Oppo R15 Pro, vede la presenza di uno storage da ben 128GB che potranno poi comunque essere espansi. Non solo perché Oppo decide di porre anche il Bluetooth nella versione 5.0 ma anche modulo NFC, Wi-Fi dual band e chiaramente rete LTE 4G+ di ultima generazione. Da aggiungere anche la certificazione IP67 che dunque permette di utilizzare il device anche sotto la pioggia o in ambienti relativamente pesanti.
INTERFACCIA GRAFICA: ancora da perfezionare
Oppo R15 Pro funziona con il sistema operativo ColorOS 5.1, basato su Android 8.1 Oreo. Il nuovo launcher nella versione 5.1 introduce un migliore motore di intelligenza artificiale con traduzione in tempo reale, Face Unlock più veloce, nuove gesture di navigazione, galleria migliore e multi-tasking potenziato a schermo diviso.
Le personalizzazioni della ColorOS scorrono in profondità sullo smartphone rendendo lontana l'esperienza mobile sviluppata da Google con Android Stock. Le unità vendute al di fuori della Cina arrivano chiaramente con la suite completa di Google semplificando la configurazione che si potrebbe avere invece con un device Oppo importato. ColorOS è comunque palese che non sia propriamente un "Android puro". Viene fornito precaricato con app per alcuni social network, un editor di documenti e poche app di minore importanza.
La cosiddetta AI (Intelligenza Artificiale) lavora sul comportamento degli utenti sul dispositivo permettendo di avviare più rapidamente le app e cercando di avere una migliore gestione delle risorse. Non è presente alcun app drawer e dunque l’utente si ritroverà tutte le applicazioni direttamente sulle schermate principali.
Il riconoscimento del volto è davvero veloce, più veloce che su iPhone X o su Samsung Galaxy S9 che è comunque diverso a livello tecnico. Si basa su 120 punti di riconoscimento e con difficoltà potrebbe essere ingannato da una foto. Sicuramente, questa implementazione non è sicura come il Face ID di Apple, ma di certo l’utente potrà stare tranquillo.
FOTOCAMERA: ottima qualità soprattutto nei selfie
Oppo R15 Pro risulta dotato di configurazione a doppia fotocamera. A livello tecnico parliamo di un sensore principale da 16MPx con apertura focale da f/1.7 sviluppato in collaborazione con Sony dove si apprezzano i pixel relativamente più grandi di 1,22μm che dovrebbero consentire prestazioni migliori in condizioni di scarsa illuminazione. A questo viene affiancato un sensore secondario da 20 MPx anche questo con apertura focale da f/1.7. In tal caso questo secondo sensore non lavora come sensore monocromatico e nemmeno come sensore di teleobiettivo. Fondamentalmente la sua funzione è quella di carpire maggiori informazioni a livello di profondità e di dettaglio da affiancare a quelle della principale.
La doppia fotocamera supporta anche il rilevamento automatico delle scene: questo significa che l’algoritmo riesce a confrontare i soggetti inquadrati dalla fotocamera con alcune categorie preset e dunque modificare tutte le impostazioni di conseguenza. Cibo, neve, animali domestici, tramonti, erba, tra le tante scene, possono essere catturate con scatti corretti a livello di parametri.
L'interfaccia ha preso in prestito la grafica dall'app della fotocamera di iOS. La maggior parte delle impostazioni sono a sinistra (o nella parte superiore, a seconda dell'orientamento), mentre diverse modalità possono essere selezionate a destra accanto al tasto di scatto. Presenti chiaramente le modalità classiche come quella automatica che utilizza appunto l’intelligenza artificiale, quindi quella manuale dove l’utente potrà impostare autonomamente i parametri e altre come il ritratto, il panorama o il comparto video con time lapse e video al rallentatore.
Come scatta dunque questo Oppo R15 Pro? Gli scatti realizzati in condizioni di luce ottimali risultano decisamente ottimi per gamma di colori ma anche per contrasti che si rivelano elevati e ben determinati. Nel dettaglio forse qualche perdita causata da un qualche rumore di troppo ma chiaramente non stiamo parlando di un top di gamma e questo sicuramente deve essere preso in considerazione. Non è presente la stabilizzazione ottica dell’immagine e questo lo si vede in alcune situazioni anche se Oppo ci ha messo del suo nello sviluppare bene l’algoritmo della fotocamera.
Buona la fotocamera anche negli scatti con scarsa luce. In tal caso dovrebbe entrare in gioco il secondo sensore visto che è in possesso di un’apertura focale pari al principale. Il rumore del dettaglio in questo caso è comunque presente e non siamo ai livelli di Huawei P20 Pro ma di fatto lo smartphone di Oppo riesce a scattare delle buone fotografie anche in queste condizioni.
Sappiamo bene come i telefoni di Oppo siano conosciuti per la qualità degli autoscatti. In questo caso il nuovo R15 Pro possiede una selfie cam da 20 MPx che non ha la messa a fuoco automatica ma che permette di ottenere degli scatti davvero ottimi. Questo grazie alla presenza della nuova tecnologia 3-HDR dell'azienda la quale altro non è che una combinazione di trucchi tale da tradursi nei migliori selfie HDR con l'effetto HDR applicato in tempo reale e visibile.
Oppo R15 Pro registra video fino al 4K a 1080p entrambi a 30fps. Non è disponibile la stabilizzazione digitale su alcuna risoluzione. Come gira i video? I video alla massima risoluzione 4K posseggono abbastanza dettagli ed un importante un contrasto. Il frame rate è costante e ci è piaciuta la resa cromatica. La gamma dinamica è ancora piuttosto limitata. I video a 1080p sono usciti ancora più morbidi rispetto alle clip 4K nonostante l'alto bitrate a 20 Mbps. Di fatto i dettagli risultano nella media sia per contrasto che per gamma dinamica.
AUTONOMIA: buona ma si potrebbe fare di meglio
Oppo R15 Pro è alimentato da una batteria da 3.400 mAh non removibile dall’involucro del device. Il telefono supporta lo standard di ricarica VOOC veloce e viene fornito nella confezione di vendita il caricabatterie adatto per essa. Nei nostri test proprio questa modalità veloce ha raggiunto una carica del 58% (da 0%) in mezz'ora e una carica completa in un'ora e mezza.
ColorOS offre alcune modalità di risparmio energetico che sono abilitate di default, quindi si potrebbe notare come il telefono spesso intervenga spegnendo alcune applicazioni in background proprio per mantenere una maggiore autonomia. Tutto può essere modificato dalle impostazioni visto che in alcuni casi tale sistema potrebbe interagire anche troppo nei confronti dell’utilizzo quotidiano dello smartphone.
Abbiamo eseguito i nostri test e la batteria da 3400 mAh ha registrato un andamento classico con un consumo nella norma e con la possibilità comunque di arrivare a sera senza troppe restrizioni sopratutto in situazioni di utilizzo misto sia sotto rete Wi-Fi o anche rete 4G+.
CONCLUSIONI
In questo momento sul mercato in questa fascia di prezzo tanti sono i concorrenti. Di certo Oppo ha mostrato come anche uno smartphone di fascia medio alta possa rivelarsi più prestante è più bello di altri. Rinunciando alle specifiche da top di gamma solitamente ci si deve anche accontentare di uno smartphone poco elegante e non ben costruito.
Oppo R15 Pro dimostra il contrario con una scocca in vetro dalla colorazione originale e particolare, dalla qualità costruttiva elevata e con un display che seppure con l’odiato o amato notch riesce a raggiungere la maggior parte della superficie frontale con cornici ridotte ed un rapporto pari al 90%.
Le prestazioni nella vita quotidiana sono ottime con un software diverso da Android stock ma con un ColorOS non troppo lontano dalla diffusa EMUI di Huawei e con l’arrivo di giusti miglioramenti sulle funzionalità. Questo Oppo R15 Pro è in grado di far impallidire molti degli smartphone attualmente sul nostro mercato e consiglio di tenerlo sott’occhio per chi ama rendersi diverso dagli altri ora poi che l’azienda è finalmente arrivata anche nel nostro paese.
Ricordiamo che il nuovo Oppo R15 Pro sarà disponibile in due colorazioni, Cosmic Purple e Ruby Red, ad un prezzo di 649 euro a partire da oggi 18 luglio.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE io che pensavo che il BQ Aquaris X2 Pro fosse bello ma un po' sovrapprezzato, a questo punto è un affarone
Alla fine dovrebbe costare uguale ad uno Xiaomi MI 8 (128GB per ambedue), non mi esprimo per la parte fotografica (lo Xiaomi di certo non è da meno), ma alla fine, anche volendo considerare riconoscimento facciale, impronte digitali, dual GPS uguali, batteria idem, 6GB di RAM, display, rimane pur sempre un 660 prezzato uguale se non superiore all'845.
Mi sembra un tantino (tantissimo) troppo.
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