Intel X25-M: TRIM peggiora le prestazioni?

Intel X25-M: TRIM peggiora le prestazioni?

Pubblichiamo, in questo articolo, alcuni test preliminari condotti sul Solid State Drive di seconda generazione di casa Intel, condotti utilizzando il disco prima e dopo l'aggiornamento firmware in ambiente Microsoft Windows 7. I risultati ottenuti sono controversi.

di pubblicato il nel canale Storage
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Introduzione

Introduzione

La presentazione del nuovo sistema operativo Microsoft Windows 7, atteso da molti, ha portato con sé alcune novità, più o meno evidenti a seconda dei casi. Se da una parte sono in molti a considerarlo un sistema operativo tutto sommato molto simile al precedente Windows Vista, vi sono alcune caratteristiche che hanno permesso al sistema operativo di adeguarsi a nuove esigenze, quasi sconosciute ai tempi della presentazione del controverso predecessore.

Una delle novità è stata introdotta in seguito alla diffusione, sebbene appena iniziata, di unità di archiviazione Solid State, basate cioè su moduli di memoria al posto dei tradizionali piatti rotanti degli hard disk tradizionali. Una differenza non solo fisica, quella fra le due tipologie di periferica, ma che porta a nuovi problemi e nuove sfide anche a livello software, poiché risulta totalmente differente la logica di archiviazione dei dati.

Praticamente tutte le tecnologie pensate per ottimizzare l'utilizzo dei dischi tradizionali non sono applicabili ai Solid State Drive: un esempio può essere la deframmentazione che, se per i dischi tradizionali porta a qualche beneficio, con i Solid State Drive si trasforma in un problema, che causa l'accorciamento della vita media delle celle memoria, che sono contraddistinte da un ciclo vitale limitato e non certo infinito.

Microsoft Windows Vista, continuando a soffermarci su questo esempio, esegue di default una deframmentazione automatica, da disabilitare in caso si utilizzi in Solid State Drive (ma molti utenti la disabilitano in generale, preferendo soluzioni di terze parti). Le cose, con Microsoft Windows 7, sono differenti: all'avvio, il sistema operativo Microsoft Windows 7 inoltra una query a tutti i dischi presenti, per accertarsi della presenza o meno di un Solid State Drive. Se una di queste periferiche risponde con uno "0", il sistema operativo attiverà il comando TRIM su quel disco, poiché è il codice che corrisponde ai Solid State Drive.

E' proprio su TRIM che abbiamo voluto indagare con questo test molto breve, causa la prematura dipartita dell'unità Intel, su cui avremo modo ti tornare più avanti. Ci hanno incuriosito i dati dichiarati da Intel, ovvero un aumento delle prestazioni, in scrittura, di circa il 30% in seguito all'aggiornamento firmware "TRIM compatibile". I risultati ottenuti, per quanto sommari e prematuri per formulare un giudizio definitivo, ci hanno stupito. E non certo in positivo.

 
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