LockBit, l'FBI recupera oltre 7000 chiavi e le mette a disposizione delle vittime
L'agenzia federale statunitense invita le vittime del gruppo ransowmare a prendere contatto per verificare la possibilità di usare le chiavi per recuperare i dati
di Andrea Bai pubblicata il 06 Giugno 2024, alle 13:41 nel canale SicurezzaL'FBI è riuscita a recuperare oltre 7000 chiavi di decriptazione che possono essere utilizzare per recuperare i dati crittografati a seguito di attacchi ransomware del famigerato gruppo LockBit: l'agenzia federale statunitense ha lanciato un appello alle vittime, fornendo istruzioni e moduli di contatto per consentire loro di poter disporre delle chiavi e rientrare in possesso gratuitamente delle informazioni eventualmente crittografate.
L'annuncio è stato dato dal direttore assistente della divisione informatica dell'FBI, Bryan Vorndran, nel corso della giornata di ieri, in occasione della conferenza sulla sicurezza informatica di Boston: "Dalla nostra continua interruzione delle operazioni di LockBit, ora disponiamo di oltre 7.000 chiavi di decrittazione e possiamo aiutare le vittime a recuperare i propri dati e tornare online", ha affermato Vorndran, incoraggiando chiunque sospetti di essere stato vittima degli attacchi a visitare il sito ufficiale dell' Internet Crime Complaint Center.
#FBI Cyber Assistant Director Bryan Vorndran delivered the keynote address at today's Boston Conference on Cyber Security, outlining the array of #cyber threats facing the U.S., and how the Bureau is working to identify & mitigate them. Read his remarks: https://t.co/wPjovPz516 pic.twitter.com/mMrOQoUsji
— FBI Boston (@FBIBoston) June 5, 2024
Le forze dell'ordine hanno messo fuori gioco l'infrastruttura di LockBit nel febbraio 2024, nell'ambito dell'Operazione Cronos, un'operazione internazionale di contrasto al cybercrime che ha permesso di sequestrare 34 server contenenti oltre 2.500 chiavi di decrittazione, sfruttandole per creare un decryptor gratuito per il ransomware LockBit 3.0.
Nonostante gli sforzi delle autorità per smantellare le operazioni di LockBit, il gruppo hacker è riuscito a riorganizzarsi utilizzando nuovi nuovi server e domini del dark web per proseguire nella loro attività criminale prendendo di mira vittime in tutto il mondo e, come rappresaglia e atto si sfida verso le forze dell'ordine, ha continuato a far trapelare enormi quantità di dati rubati, vecchi e nuovi, sul dark web.
Negli ultimi anni, vari membri appartenenti a LockBit sono stati arrestati e condannati, e attualmente il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti offre ora una ricompensa di 10 milioni di dollari per qualsiasi informazione che possa portare all'arresto o alla condanna del leader di LockBit e un'ulteriore ricompensa di 5 milioni di dollari per qualsiasi informazione che possa consentire di arrestare eventuali affiliati al ransomware LockBit.










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3 Commenti
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