Buffalo, MicroStation SSD esterno con chip MLC e SLC

Il Solid State Drive cambia aspetto e diventa esterno, almeno con questa unità Buffalo denominata MicroStation. Un dispositivo curioso sotto molti aspetti, non ultima la convivenza di chip MLC e SLC sullo stesso PCB. Esercizio di stile o scelta ponderata?
di Alessandro Bordin pubblicato il 30 Settembre 2008 nel canale StorageConsiderazioni
Il mondo dello storage appare quanto mai in fermento, con la nascita di nuove tipologie di unità. Sarà il tempo a dare risposte sul successo o meno delle scelte più ardite, come quella fatta da Buffalo con il modello MicroStation. Non mancano anche nello stesso storage delle vere e proprie meteore, come i dischi ibridi, dei quali si è persa ogni traccia. Altre, come appunto i dischi esterni, non smettono di stupire in termini di successo, sebbene postumo rispetto alle origini quando erano degli apparecchi ben più costosi ed ingombranti.
L'unità Buffalo risulta per molti versi interessante, mente nascono dubbi guardando i prezzi. Dal punto di vista delle prestazioni ci riteniamo soddisfatti di quanto osservato, in quando difficilmente si può andare oltre con le attuali interfacce esterne standard, siano esse USB o FireWire (le provammo tempo fa, vedi questa pagina). Fra le unità esterne dunque siamo quasi al top con l'unità Buffalo, molto lontani dalle prestazioni modeste tipiche delle più economiche chiavette USB. Tutto questo però ha un prezzo, che parte dai 160,00 per l'unità da 32GB, che salgono a 320,00 e 470,00 rispettivamente per le unità di 64GB e 100GB.
Un prodotto quindi destinato attualmente ai professionisti e non certo all'utente comune, se non facoltoso. Come già accennato nell'articolo, la mente va al fotografo, al cameraman e a tutte quelle categorie di persone che svolgono un'attività che genera una gran mole di dati, ma che che richiede spostamenti continui e di conseguenza apparecchiatura solida. La resistenza e la capienza delle nuove unità Buffalo vengono loro incontro, specie con le unità più capienti, andando a creare un'alternativa credibile ai dongle USB, molto spesso di una lentezza esasperante in fase di spostamento dati.
Avremmo gradito molto una spiegazione sulla modalità di gestione dati da parte dei controller, specie sul criterio di assegnazione dei dati ai chip SLC e MLC, ma purtroppo l'unità era di fatto nuova e l'ingegnere presente all'incontro condivideva i nostri stessi dubbi. Abbiamo comunque ottenuto la promessa di avere delucidazioni in merito dal molto disponibile ingegnere, anche lui preso alla sprovvista da una presentazione del prodotto avvenuta pochi giorni prima. Un lasso di tempo troppo breve per poter avere comunicazione diretta con i tecnici giapponesi.
Quello del controller è infatti un punto chiave, quando si parla di SSD. E' per questo che stiamo cercando di raccogliere quante più notizie in merito dai diversi produttori, convinti che sarà proprio a questo componente che dovrà essere accreditata la bontà di una unità, più che agli stessi chip.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoe non è tra le chiavette più prestanti.
Ora, non capisco bene quale sia il vantaggio di questo device. (a parte il fatto che ci sia una versione da 100GB)
Sara' per l'IVA,sara' per le tasse SIAE,ecc... alla fine quei prezzi sono spropositati.
Ancora meglio ESata che dovrebbero uscire le specifiche nuove con alimentazione diretta.
Ciao
Sèvero
Indubbiamente è da ciò che si parte.
Aprite gli occhi gente, se il mercato italiano viene spremuto il doppio degli altri paesi europei è perché siamo acquirenti ottusi!
Buon SSD a tutti.
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