Apple PowerBook G4 17

Apple PowerBook G4 17

Il mercato dei PC portatili è ormai fittissimo di proposte per accontentare praticamente tutti. Apple, come spesso accade, precorre i tempi, sperando in un sempre più prospero "tempo delle mele"

di pubblicato il nel canale Portatili
Apple
 

Impressioni d'uso

Una premessa fondamentale: il sistema è rimasto in redazione pochissimi giorni, quindi non è stato possibile eseguire prove approfondite. Mi sono quindi limitato ad utilizzare per questi pochi giorni il portatile PowerBook 17" come sistema personale, per meglio individuare le possibili difficoltà o gli eventuali pregi che è possibile incontrare al momento di passaggio ad un nuovo sistema operativo.

Prima, comunque, le impressioni circa il portatile in sè. Il Powerbook 17 è ovviamente più un sistema desktop replacement che un portatile vero e proprio, anche se bisogna ammettere che lo spessore ed il peso contenuti, in relazione al tipo di sistema, permettono un trasporto dello stesso non particolarmente problematico.

Ovviamente il punto di forza di questo portatile e l'ampio schermo widescreen da 17" pollici che rende il Powerbook un sistema adatto per usi professionali quali grafica 2D e desktop publishing, oltre che per impieghi di tipo multimediale come riproduzioni di filmati e dvd. Anche la qualità è superiore allo standard dei display LCD incontrati fino ad ora nei dispositivi portatili.

Note molto positive anche per la tastiera, interamente realizzata in alluminio e che per questo motivo gode di ottima robustezza. Ovviamente la scelta di utilizzare l'allumino è anche dovuta a mere questioni estetiche. Molto apprezzabile il sistema di retroilluminazione della tastiera che rende agevole l'utilizzo della stessa anche in ambienti totalmente privi di illuminazione.

Di sicuro interesse l'adozione dell'unità ottica Superdrive, che unitamente all'applicazione iDVD fornita già col sistema operativo rende possibile la creazione di DVD personali, oltre ovviamente a rappresentare un valido aiuto nei casi di backup massiccio dei dati.

Mi ha molto colpito la silenziosità del sistema: anche a pieno carico di lavoro il rumore prodotto dalle ventole o dall'hard disk è risultato appena percettibile anche in ambiente silenzioso. Purtroppo non si può dire lo stesso per quanto riguarda la temperatura: dopo alcune ore d'esercizio, infatti, il sistema raggiunge temperature abbastanza elevate, non fastidiose ma comunque tali da non passare inosservate.

L' autonomia rilevata, in modo comunque assolutamente empirico e con il portatile configurato in modalità automatica per ciò che concerne la gestione energetica, si attesta sulle 4 ore e mezza, mentre il tempo di ricarica è stato di circa 3 ore.

Passiamo ora alle impressioni di usabilità. Per via del limitato periodo di prova mi è difficile poter presentare una relazione organica di quanto constatato, per cui proporrò di seguito una sorta di "pensieri sparsi" circa aspetti che mi hanno particolarmente colpito, in positivo od in negativo.

Dopo una vita passata ad utilizzare sistemi Windows, il primo impatto con Mac Os X non è poi così traumatico. Certamente all'inizio ci si può trovare un poco spaesati, ma in pochi minuti di utilizzo si è già in grado di effettuare delle semplici operazioni elementari.

Il primo scoglio da superare, tuttavia, è l'utilizzo del touchpad monotasto. Sebbene la necessità di premere il tasto destro si presenti invero molto di rado, bisogna comunque abituarsi a premere ctrl-click quando si verifica tale necessità. Lo scoglio è comunque facilmente superabile, ricordando che il sistema è comunque in grado di supportare mouse USB a due tasti e con rotella di scrolling.

Senza conosce assolutamente il sistema operativo, in poco tempo ho potuto configurare le impostazioni di rete e attivare la condivisione dei files. Senza alcun problema mi è stato subito possibile interagire con gli altri computer (Windows) della rete, navigare su internet e scaricare la posta. Certamente non sono operazioni particolarmente complicate o difficile da eseguire, ma sono operazioni che talvolta su sistemi win sono meno intuitive da svolgere e che spesso non vanno a buon fine.

Il pannello di preferenze di sistema è organizzato per "categorie", come si può capire osservando lo screenshot. A livello visivo, questa soluzione rende particolarmente intuitiva l'individuazione della voce desiderata e permette una semplice e rapida messa a punto del sistema.

Mail è un programma essenziale per la gestione della posta elettronica, senza funzionalità inutili o fuorvianti e con un'interfaccia molto user-friendly. Di sicuro interesse l'introduzione di un sistema di filitri anti-spam basato su analisi semantica dei messaggi. Il sistema è "istruibile", ovvero è possibile impostare un periodo durante il quale l'utente aiuta il sistema ad individuare quali sono gli effettivi messaggi di spam e quali messaggi, invece, sono finiti erroneamente nella posta indesiderata. Il filtro apprenderà in modo autonomo le distinzioni che l'utente impartirà.

Safari mi ha colpito per la sobrietà e la velocità di caricamento delle pagine. Il motore html tuttavia non è ancora scevro da problemi, ma le future release saranno sicuramente in grado di mettere una pezza a queste poche falle. Purtroppo, va detto, Safari non supporta i certificati personali, che ultimamente sono indispensabili per la fruizione di servizi home-banking. A tale scopo è consigliabile migrare verso browser quali netscape o mozilla.

Il vero pregio di Mac OS X, difficile da poter trasmettere e comunicare a parole, è l'estrema intuitività che caratterizza il sistema operativo. La frase che probabilmente esemplifica meglio il concetto è "Tutto è dove ci si aspetta di trovarlo.". La sensazione dominante, inoltre, è quello di una perfetta integrazione ed armonia tra il sistema operativo e le applicazioni e tra le applicazioni stesse.

 
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