Recensione Turtle Beach Vulcan II TKL Pro: una tastiera analogica senza compromessi
Abbiamo messo le mani sulla Vulkan II TKL Pro, tastiera hall effect di Turtle Beach che offre un'ampia gamma di funzionalità molto ricercate dai giocatori più esigenti. Ci ha accompagnati per oltre un mese nelle nostre sessioni di gioco e non solo: ecco le nostre impressioni.
di Pasquale Fusco pubblicato il 20 Settembre 2024 nel canale PerifericheTurtle Beach
Lo scorso aprile Turtle Beach annunciava il ritiro dal mercato del marchio Roccat. Ricordiamo infatti che lo storico produttore era stato acquisito da Turtle Beach Corporation nel 2019 e solo quest'anno la compagnia americana ha detto ufficialmente addio al 'vecchio' brand: fuori Roccat, dentro Turtle Beach PC. Ciononostante, la nuova proprietaria non ha rinunciato allo stile iconico di Roccat e dei suoi prodotti più popolari, come i mouse Kone e le tastiere Vulcan.
Queste periferiche sono state rinnovate e riproposte con feature inedite e con le ultime tecnologie offerte dall'industria. Viene così forgiata la nuova Vulcan II TKL PRO, ultimo modello di una gamma che è da sempre indirizzata ai giocatori più esigenti. Una tastiera tenkeyless - formato molto ricercato in ambito gaming - che punta sugli switch analogici hall effect per garantire le migliori prestazioni nei giochi competitivi, con un occhio di riguardo per gli sparatutto. Non manca nemmeno un'estetica accattivante, così come un'ampia personalizzazione concessa da Swarm II.
Ci ha accompagnati nelle nostre sessioni di gioco per oltre un mese, rivelandosi una potente alleata in gaming e una tastiera appena sufficiente in produttività. Scopriamo quindi tutte le caratteristiche, i pregi e i difetti della Vulcan II TKL PRO di Turtle Beach.
Stile iconico e form factor TKL, ma quei copritasti...
Rimossa dalla sua confezione, la Vulcan II TKL PRO si presenta in tutto il suo familiare splendore. Infatti, fatta eccezione per il logo Turtle Beach e per una diversa configurazione di alcuni pulsanti, la tastiera replica lo stesso identico design dell'originale Vulcan TKL PRO targata Roccat. Come vedremo, le novità più rilevanti si spostano 'sotto il cofano'.
Il guscio della tastiera è realizzato in plastica, mentre la piastra superiore è in alluminio anodizzato, materiale che restituisce un look più ricercato e sopratutto una maggiore resistenza ai graffi. Resistenza che non possono vantare i copritasti, realizzati in ABS e pertanto vittime designate di usura e sporcizia. Un'altra criticità di questi keycap riguarda le loro dimensioni: sono davvero piccoli se confrontati con quelli visti su altre tastiere. Come spiegheremo più avanti, le dimensioni ridotte di questi keycap influenzano anche il rendimento della Vulcan.
Continuando però a parlare dell'estetica, i piccoli copritasti rendono l'illuminazione RGB - basata sul sistema proprietario AIMO - particolarmente distraente, dando vita a una sorta di effetto 'aura' che potrebbe non piacere a tutti. Se non altro, a differenza di altri modelli realizzati precedentemente da Roccat, la Vulcan II TKL PRO consente di illuminare e colorare ogni singolo tasto, assicurando così una personalizzazione completa della periferica.
In ogni caso, Turtle Beach è stata abbastanza generosa da rendere la tastiera compatibile con eventuali keycap di terze parti, grazie al classico stelo a croce. Questo risolverebbe più di un problema legato ai copritasti, anche se ciò comporterebbe un ulteriore acquisto.
Trattandosi di una tastiera cablata, la Vulcan II TKL PRO comunica con il PC tramite un cavo USB-C rivestito in tessuto. Lungo ben 1,8 metri, non ci ha dato alcun problema durante l'installazione nel nostro (caotico) setup né durante l'utilizzo quotidiano. Meno convincente il poggiapolsi, un po' troppo leggero per rimanere saldo sotto le nostre mani - anche perché non offre alcun tipo di aggancio alla tastiera; lo abbiamo usato di rado nei nostri test.
Da sempre il form factor tenkeyless viene apprezzato per la sua versatilità, e non solo. Con le loro dimensioni più compatte, le tastiere TKL danno priorità ai tasti più importanti per il gaming, escludendo di fatto il tastierino numerico e, all'occorrenza, altri pulsanti che potrebbero tornare utili nella produttività o nella fruizione multimediale. Roccat aveva adottato questa formula con grande stile, regalandoci, con la Vulcan TKL PRO, un'eccezionale tastiera tenkeyless.
Quella di Turtle Beach non è ovviamente da meno, ma è chiaro che gli utenti dovranno accettare le condizioni dettate dal formato TKL. Ecco dunque che ci siamo ritrovati a premere il tasto Fn (Funzione) più volte del dovuto per innescare comandi che, normalmente, faremmo partire all'istante su una tastiera 'full size'; essendo abituati a questo form factor, la cosa non ci ha creato particolari fastidi. Molto comoda la rotella del volume, facile da raggiungere e piacevole da usare grazie al feedback tattile; se premuta, può disattivare l'audio in uscita.
Sul dorso della tastiera troviamo quattro piedini gommati a cui se ne aggiungono altri due, più piccoli, che affiancano i cavalletti. La tastiera risulta quindi estremamente stabile e può garantire un comfort elevato grazie al doppio cavalletto regolabile su due livelli.
Turtle Beach Vulcan II TKL PRO: specifiche tecniche
Vulcan II TKL PRO | |
Fattore di forma | Tenkeyless (TKL) |
Processore | ARM Cortex M3 a 32 bit |
Polling rate | 1000 Hz |
Memoria | 8 MB |
Connettività | Cablata (USB-C/USB-A, cavo da 1,8 m) |
Punto di attuazione | Regolabile (da 0,1 mm a 4 mm) |
Ciclo vitale | 150+ milioni di clic |
Dimensioni | 36.8 x 13.8 x 3.2 cm |
Peso | 626 (senza cavo) / 668g (con cavo) |
Switch a effetto hall: affidabilità e performance
Passiamo ora alle note più dolci di questa tastiera, quelle suonate dai suoi switch analogici.
La Vulcan II TKL PRO monta degli switch lineari a effetto hall pre-lubrificati, pronti ad affrontare le sessioni di gioco più estreme e ad assicurare un lungo ciclo vitale - oltre 150 milioni di clic garantiti, a detta di Turtle Beach. Grazie agli switch Gateron la tastiera può integrare un'ampia gamma di feature che faranno la gioia dei pro player o aspiranti tali: il Rapid Trigger, reso famoso da Wooting e riproposto da molti produttori concorrenti; troviamo poi l'attuazione regolabile multipunto e persino una funzione che emula i comandi dei controller.
Il punto d'attuazione può partire da 0,1 mm e arrivare fino a 4 mm, per un totale di 40 altezze preimpostate per ciascun tasto. Il suddetto sistema multi-input consente invece di assegnare fino a tre diversi input per tasto, attivabili in base al punto d'attuazione raggiunto. Una funzionalità, quest'ultima, che trova applicazioni 'sensate' in una ristretta cerchia di titoli - e che, dal nostro punto di vista, rende l'esperienza di gioco meno immediata.
Al contrario, il Rapid Trigger diventa una manna dal cielo per tutti gli appassionati di first-person shooter. Ne beneficerebbero in particolare i giocatori di FPS competitivi quali Valorant e Counter-Strike 2, dove il minimo movimento superfluo del proprio alter ego può guastare la mira: una feature che può semplificare i riposizionamenti - e i cosiddetti 'counter-strafe' - si rivela quindi preziosissima agli occhi di chi vuole migliorare il proprio rendimento in-game.
Dopo aver messo alla prova la Vulcan II TKL PRO su Valorant e Apex Legends, non siamo più riusciti a tornare indietro. Certo, la periferica di Turtle Beach non offre un incremento gratuito (e miracoloso) delle nostre 'skill', ma abbiamo potuto percepire la differenza con altre tastiere meccaniche sprovviste di Rapid Trigger o di un punto d'attuazione regolabile. È stato senz'altro vantaggioso ridurre la sensibilità dei tasti per poter eseguire movimenti più fluidi e interazioni più immediate, qualcosa che, in un titolo adrenalinico come Apex Legends, può fare la differenza.
Le funzionalità appena elencate possono essere abilitate, inizialmente, solo tramite il software Swarm II, uscito solo recentemente dalla sua versione beta.
Superate alcune, inspiegabili difficoltà legate all'aggiornamento del programma, veniamo accolti da una schermata alquanto minimalista, che si riempirà di voci e opzioni solo dopo aver selezionato la periferica connessa al PC. Possiamo quindi impostare il punto di attivazione e di rilascio facendo semplicemente scorrere i due appositi slider e applicando le regolazioni ai tasti selezionati. C'è poi la voce Rapid Trigger (tradotta in italiano in 'Fuoco Rapido'), che ci invita a regolare la sensibilità alla pressione e al rilascio dei tasti scelti. I più audaci possono poi sperimentare il multi-input o l'emulatore controller, dove troviamo una pletora di opzioni che ci consentono, effettivamente, di replicare i tipici comandi dei joypad e persino la curva delle levette analogiche.
Una volta applicate le proprie personalizzazioni, per utilizzarle basterà premere la combinazione di tasti Fn + Windows per abilitare la Game Mode - la cui attivazione verrà segnalata tramite la pulsazione del LED RGB situato sotto il tasto Windows. Tramite i tasti F1-F4 si può passare da un profilo personalizzato all'altro, senza dover passare per Swarm II.
È naturalmente possibile separare le regolazioni fatte per il gaming da quelle per la produttività, passando dalla Game Mode alla modalità Primary. Del resto, chi vorrà utilizzare la tastiera per scrivere un'e-mail o un documento Word potrebbe preferire una minore sensibilità.
A proposito di lavoro, la Vulcan II TKL PRO non si è dimostrata una buona collega. Sebbene restituisca un feedback molto soddisfacente e un suono altrettanto appagante durante la digitazione, abbiamo incontrato non pochi ostacoli. Questo è dovuto in primis ai famigerati copritasti già criticati poco fa, che con la loro superficie ridotta creano spazi eccessivamente larghi tra un tasto e l'altro. Insomma, ci è capitato spesso di compiere qualche 'typo' di troppo.
Il layout americano del sample giunto in redazione non ha semplificato le cose. Con il formato ANSI, tanto amato dai programmatori, ci siamo ritrovati con un tasto Invio rettangolare e non 'a L' come sulle più tradizionali tastiere ISO. Vi lasciamo immaginare quante 'ù' siano partite accidentalmente durante la scrittura di questo articolo. Naturalmente questo cambia in base al modello scelto e anche in presenza di un layout US non dovreste riscontrare troppi problemi nell'utilizzo raccomandato di questa tastiera, ovvero in gaming.
Vulcan II TKL PRO: formidabile per il gaming (e non troppo costosa)
Al netto di alcune discutibili scelte di design, la Vulcan II TKL PRO si è rivelata una tastiera eccezionale per il gaming, fornendo ai giocatori tutto il necessario per migliorare le proprie prestazioni e velocizzare i propri movimenti in-game.
Gli switch analogici hall effect e l'ampia personalizzazione via software fanno davvero la differenza. I primi garantiscono un'esperienza di gioco fluida e priva di intoppi, oltre ad assicurare longevità alla periferica. La seconda ci ha genuinamente sorpresi con le innumerevoli opzioni offerte attraverso Swarm II, notevolmente migliorato rispetto alle sue precedenti iterazioni. Chi vorrà sfruttare appieno la Vulcan II TKL PRO, e sperimentare le sue funzioni più avanzate, si prepari a trascorrere qualche ora nelle schermate del programma.
Turtle Beach offre tutto questo ad un prezzo molto ragionevole per una periferica di questa tipologia. Il prezzo consigliato ai rivenditori è di 159,99 euro, circa 30 euro in meno rispetto all'ancora più compatta Wooting 60HE+ e alla nuova PRO X TKL RAPID di Logitech, due tastiere che offrono grosso modo lo stesso comparto di feature. Se siete fortunati, su Amazon e altri marketplace potreste trovarla a prezzi ancora più accessibili.
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoUna tastiera da 120 euro alla fine ti costa 6 euro l'anno.... 6 tastiere da 20 euro non ne fanno una decente. D'altronde c'è gente che trova buone quelle mondezze immonde che forniscono con gli imac, quindi è tutto un pò soggettivo..
C'è gente che compra dei joypad a 80 euro e durano niente in confronto e vengono utilizzati per giocare...
PS le tastiera di qualità sono sempre costate un pochino.
Non ho capito perche' devi decidere tu cosa sia meglio per gli altri... Allora posso dire che c'hai le pigne in testa se spendi 50000 euro per una macchina quando la usi solo in citta'...
Comunque personalmente sta cosa delle diverse azioni in base alla corsa ha sempre lasciato a desiderare. Modulare la corsa secondo me e' abbastanza difficile. Sarebbe stato meglio qualcosa basato sulla pressione del tasto, che invece di misurare la corsa misura la forza applicata: pressione leggera camminata, pressione forte corsa... Cosi' sarebbe piu' gestibile.
C'è gente che compra dei joypad a 80 euro e durano niente in confronto e vengono utilizzati per giocare...
PS le tastiera di qualità sono sempre costate un pochino.
Metto le ditucce su tastiere dai tempi del Commodor VIC20 ed uso pc dai tempi in cui le tastiere non avevano ancora manco la PS2, i mouse avevano la pallina e li collegavi alla COM. Quindi si, sono vecchio e tra le mani ho avuto millemila tastiere. Da quelle "serie" a quelle scrause della trust.
Il commento che stai leggendo lo ho scritto da una avanzatissma tastiera GAYMING comprata alla LIDL.
Ribadisco il concetto: Se spendi centoventi euro per una caxxo di tastiera in testa c'hai le pigne.
Io non decido nulla per nessuno.
Dico solo che se spendi centoventi euro per una caxxo di tastiera in testa c'hai le pigne.
Anche se spendi 50K per una macchina quando la usi solo in città in testa c'hai le pigne.
Quindi si, puoi dirlo.
Ma non vuol dire che la gente non lo faccia. Anzi è pieno di gente che dentro al cranio altro che le pigne c'ha.. ad alcuni hanno proprio cacato dentro.
120?
L'articolo dice che il prezzo suggerito è 160, mentre l'immancabile banner amazon parla di 140, ho provato a vedere su ebay e ne trovo una da 160 e 200 euro... ne ho trovato una anche che spedita costa 300 ma credo sia un altro modello.
A dire il vero anche questa tastiera serve per giocare, tanto che stando all'articolo pare che sia abbastanza scomoda per lavorare forse anche peggio di una tastiera da [S]20[/S] 10 eruo...
[B]Questo è dovuto in primis ai famigerati copritasti già criticati poco fa, che con la loro superficie ridotta creano spazi eccessivamente larghi tra un tasto e l'altro. Insomma, ci è capitato spesso di compiere qualche 'typo' di troppo.
[..]
Quella di Turtle Beach non è ovviamente da meno, ma è chiaro che gli utenti dovranno accettare le condizioni dettate dal formato TKL. Ecco dunque che ci siamo ritrovati a premere il tasto Fn (Funzione) più volte del dovuto per innescare comandi che, normalmente, faremmo partire all'istante su una tastiera 'full size'[/B]
Ma giusto per curiosità le usi su pc moderni?
Usi qualche adattatore ps2\usb?
Un po' piacerebbe anche a me recuperare una vecchia tastiera di quel tipo, e mi mangio le mani per essermi liberato al tempo di tutte le vecchie tastiere che avevo...
Comunque da bravo boomer non posso riflettere sul fatto che questa tastiera ha ben 8 mega di ram e un processore a 32bit... ma ci gira crysis dico direttamente sulla tastiera?
No davvero mi viene il dubbio che sia più potente del mio primo pc un glorioso penitum 133 che in vero con 8 mega di ram faceva fatica a gestire windows 95... sarei curioso di capire cosa se ne fa di tutta quella memoria...
Tra centinaia di consigli per gli acquisti e recensioni di aspirapolvere, dildi elettrici e macchinette dal caffè (in un ex sito di informatica...) finalmente una recensione di una tastiera, neanche fatta troppo male a dire la verità, ma che NON ESISTE CON LAYOUT ITALIANO.
Complimenti.
Tra centinaia di consigli per gli acquisti e recensioni di aspirapolvere, dildi elettrici e macchinette dal caffè (in un ex sito di informatica...) finalmente una recensione di una tastiera, neanche fatta troppo male a dire la verità, ma che NON ESISTE CON LAYOUT ITALIANO.
Complimenti.
Da qualche anno al lavoro uso una tastiera con layout americano e dopo un periodo di adattamento ora non tornerei più indietro perché ci sono dei vantaggi e pochi svantaggi rispetto al layout italiano: ho il tasto dedicato per tilde e backtick, soprattutto il secondo è comodo quando si programma in javascript, e poi posso fare le vocali maiuscole accentate anche se devo premere più tasti per fare gli accenti. Fare parentesi quadre e graffe è più comodo.
Uno svantaggio è che quando mi collego in remoto su un pc che ha solo il layout ita alcuni caratteri non posso digitali, tipo <> perché manca il tasto fisico, devo aggiungere il layout
Bisognerebbe penso capire cosa tu intenda per "quelle serie", perchè io penso che non ne hai mai avuta una seria.
Una tastiera con tasti meccanici, con feedback tattile, tasti con trattamento antisudore e lettere scritte col laser e non tramite etichetta, magari con chassis in metallo e che non ingabbia gli switch meccanici sono tutta un altra cosa.
Concordo con te poi che questo modello non vale assolutamente il costo, ma per il semplice fatto che è cablata.
Poteva essere considerata a quel costo se fosse stata una tastiera interamente meccanica, ma wireless con batteria al litio integrata e soprattutto estremamente capiente.
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