Phenom II X6: cpu desktop a 6 core anche da AMD
Compatibili con le piattaforme socket AM3 e socket AM2+ già presenti sul mercato, i nuovi processori Phenom II X6 di AMD si propongono come valide alternative ai processori Intel Core i7 in quegli scenari d'uso nei quali le applicazioni beneficiano della presenza di più core
di Paolo Corsini pubblicato il 27 Aprile 2010 nel canale ProcessoriIntelAMD
Introduzione
La primavera 2010 verrà ricordata dagli addetti ai lavori e dagli utenti appassionati come la stagione dei processori a 6 core per il mercato desktop. La prima è stata Intel con la cpu Core i7 980X, seguita da AMD con il lancio odierno delle soluzioni Phenom II X6 1090T e 1055T: per entrambi i produttori i sistemi desktop moderni, con i pattern d'uso adottati dagli utenti più appassionati, sono ormai pronti a processori dotati di 6 core, destinati quindi agli enthusiast e non più solo relegati a sistemi server.
Gli approcci di Intel e AMD sono caratterizzati da alcuni elementi comuni, ma anche da varie differenze. Per entrambe le aziende le proprie prime cpu a 6 core sono caratterizzate da frequenze di clock molto elevate: 3,33 GHz per il modello Intel, valore identico a quello della più veloce cpu quad core in commercio, e 3,2 GHz per quella AMD Phenom II X6 1090T, di 200 MHz inferiore alla soluzione Phenom II X4 top di gamma. Non cambiano neppure le piattaforme rispetto alle precedenti proposte quad core: socket 1366 LGA per la cpu Intel e socket AM3 per le nuove proposte AMD. E' sufficiente un aggiornamento del bios per assicurare pieno supporto alle nuove cpu da parte delle piattaforme in commercio, elemento che apre spazio a chi fosse interessato ad un semplice upgrade del proprio sistema.
La diversità più evidente tra gli approcci Intel e AMD è quella dei prezzi: se il processore Core i7 980X appartiene alla serie Extreme Edition e viene proposto ad un costo ufficiale di 999 dollari, per la cpu Phenom II X6 1090T troviamo un listino pari a 295 dollari, cifra che scende a 199 dollari per il modello Phenom II X6 1055. E' evidente come AMD abbia scelto di estendere verso l'alto la propria serie di processori per sistemi desktop, proponendo cpu a prezzi maggiori rispetto a quanto fatto nel recente passato ma posizionate su livelli di costo ben più contenuti della concorrenza.

6 core, 6 Mbytes di cache L3 e 3,2 GHz di clock; da notare come CPU-Z utilizzi un
database ancora non aggiornato, segnalando il processore come Phenom II X6 1095T
Altra importante differenza è quella legata alla tecnologia produttiva. Con il processore Core i7 980X Intel ha adottato processo a 32 nanometri, mentre AMD è stata costretta ad adottare quello a 45 nanometri in quanto GlobalFoundries potrà produrre in volumi a 32 nanometri solo a partire dal 2011. La tabella seguente riassume le caratteristiche tecniche delle varie versioni di processore Intel e AMD a 6 e 4 core in commercio, con dettagli sulla superficie del die e il numero di transistor.
| Processore | core | cache L2 | cache L3 | transistor | processo | die size |
| Phenom II X6 | 6 | 3 Mbytes | 6 Mbytes | n/a | 45nm | 346 mm² |
| Phenom II X4 | 4 | 2 Mbytes | 6 Mbytes | 758 milioni | 45nm | 258 mm² |
| Core i7 980X | 6 | 1,5 Mbytes | 12 Mbytes | 1.170 milioni | 32nm | 248 mm² |
| Core i7 9xx | 4 | 1 Mbyte | 8 Mbytes | 731 milioni | 45nm | 263 mm² |
| Core i7 8xx | 4 | 1 Mbyte | 8 Mbytes | 774 milioni | 45nm | 296 mm² |
Intel ha sempre potuto beneficiare di un vantaggio tecnologico su AMD in termini di capacità produttiva; al momento attuale questo si concretizza nell'accesso a tecnologia a 32 nanometri. Il processore Intel Core i7 980X ha superficie complessiva di 248 millimetri quadrati, inferiore a quella delle cpu Core i7 serie 800 e 900 che integrano 4 core, un quantitativo di cache L3 inferiore del 50% e sono costruite con tecnologia a 45 nanometri. Restando tra i processori AMD l'aumento nel numero di core delle cpu Phenom II X6 ha implicato una superficie maggiore del 34% circa per il die, restando invariato il quantitativo di cache L3 a 6 Mbytes e aumentando quello della cache L2 per via dell'incremento del 50% nel numero dei core. Al momento attuale AMD non fornisce indicazioni sul numero complessivo di transistor che compongono i processori Phenom II X6.
Ha senso avere a disposizione un processore a 6 core per utilizzo in ambito domestico? Una risposta univoca non esiste, in quanto è funzione dello scenario di utilizzo tipico dell'utente in questione. Se si eseguono molte elaborazioni multimediali, abbinate a rendering e più in generale ad applicazioni capaci di elaborazione parallela su più core, la disponibilità di un processore a 6 core permette di ottenere apprezzabili incrementi delle prestazioni. Qualora invece il pattern d'uso tipico sia con applicazioni ottimizzate per architetture con non più di 2 core si corre il rischio di avere a disposizione una cpu che non viene sfruttata al meglio.
Con prezzi decisamente più accessibili rispetto all'unica cpu Intel a 6 core attualmente disponibile sul mercato, AMD punta ad una rapida diffusione delle proprie piattaforme a 6 core potendo sfruttare la compatibilità di queste soluzioni non solo con le schede madri socket AM3 ma anche con quelle socket AM2+, da molto tempo presenti sul mercato. Se questa strategia sarà vincente lo potremo verificare solo nei prossimi mesi: è indubbio che, quantomeno sulla carta, processori con queste caratteristiche tecniche proposti a prezzi molto interessanti non potranno che raccogliere il favore degli utenti appassionati. Vediamo ora quali siano le novità architetturali implementate da AMD nelle cpu Phenom II X6 serie 1000T, oltre ovviamente all'incremento del 50% nel numero dei core.







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