Nei guai due piloti di droni: multa e carcere per violazione delle regole

Succede negli USA, ma l'attenzione dei legislatori nei confronti dei droni è un fenomeno globale, che segna un passo ulteriore verso l'irrigidimento del codice. Due persone finiscono nei guai per aver violato alcuni spazi aerei proibiti, senza che finisca con una ramanzina e basta
di Alessandro Bordin pubblicata il 21 Gennaio 2016, alle 09:36 nel canale WebFiniscono nei guai due piloti di droni amatoriali statunitensi, per aver violato spazi aerei proibiti e verosimilmente destinati a pagare multe salate e persino a scontare un periodo di carcere. La notizia è di una certa importanza anche per noi italiani ed europei in genere, poiché l'attenzione verso questa passione da parte dei legislatori è sempre più alta, nel tentativo di arginare un fenomeno esploso in fretta in terra di nessuno dal punto di vista normativo, almeno agli albori.
I fatti: la città di Los Angeles, come riportato da itnews, ha dato incarico ad uno studio di avvocati di procedere penalmente contro due piloti di droni, rei di aver fatto volare i propri apparecchi violando i limiti imposti da recenti leggi. Il fatto costituisce una notizia in quanto è la prima volta che la legge viene applicata alla lettera, senza quindi il classico epilogo che prevedeva una ramanzina e una simbolica tirata di orecchie. Un giro di vite simbolico che manda messaggi molto chiari. I limiti imposti dalla città di Los Angeles prevedono di non volare mai ad una quota superiore ai 400 piedi (circa 121 metri), di farlo solo in orari diurni e alla distanza minima di 5 miglia (circa 8Km) da un aeroporto/eliporto.
Michael Ponce, 20 anni, è stato accusato di aver violato il limite di quota nel pressi di Griffith Park, per di più facendo volare il proprio drone a 3 miglia dal più vicino eliporto, destinato per giunta al soccorso ospedaliero. Avvistato da un elicottero della polizia, è stato raggiunto dagli agenti che hanno provveduto a sequestrare il drone.
Arvell Chappell, 35 anni, l'ha fatta ben più grossa: il suo drone volava sopra la quota massima, a solo un quarto di miglio da un eliporto della Polizia (non proprio una furbizia) e per di più di notte. Un elicottero della Polizia avrebbe dovuto modificare la sua traiettoria di volo per evitare il drone, sempre nel caso lo avesse visto altrimenti le conseguenze avrebbero potuto essere ben peggiori. I due rischiano una multa fino a 1000,00 Dollari e una detenzione fino a 6 mesi.
Nata quasi per gioco e per svago, la passione per i droni volanti si sta diffondendo a macchia d'olio un po' in tutto il mondo, costringendo le autorità a correre ai ripari specie per comportamenti che ricadono ben al di fuori del buonsenso. Se a questo aggiungiamo la paura diffusa per atti di terrorismo (la prudenza non è mai troppa, ma la degenerazione in fobia è sempre dietro l'angolo), appare chiaro che la regolarizzazione dei droni e una forte attenzione verso una nuova normativa siano conseguenze inevitabili per un mondo che cambia.
Proprio nello scorso dicembre la Federal Aviation Administration statunitense ha lanciato un programma di registrazione di droni, che attraverso documenti da firmare impone ai piloti di conoscere le regole. Ecco quindi spiegato il giro di vite, volto a trasmettere agli appassionati l'idea che non è più un gioco.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoUn drone non è un giocattolo. Usarlo comporta precise responsabilità.
Forse il carcere è un po' eccessivo, specie per il ragazzo di 20 anni, ma il megamultone ci sta tutto.
Un drone non è un giocattolo. Usarlo comporta precise responsabilità.
Ok, ma così è esagerato... in america hanno anche l'hobby dei "Razzi" e non è raro vedere in campi aperti raduni di persone che li lanciano con piattaforme piu' o meno artigianali, e raggiungono altezze notevoli.
Lo stesso vale per "palloni aerostatici" che spesso vengono lanciati con fotocamere e gps per riprendere la curvatura dell'orizzonte.
... tra l'altro pochi droni hanno un altimetro... mi pare tutto un po' esagerato.
Lo stesso vale per "palloni aerostatici" che spesso vengono lanciati con fotocamere e gps per riprendere la curvatura dell'orizzonte.
... tra l'altro pochi droni hanno un altimetro... mi pare tutto un po' esagerato.
Ok, vero.
E ok anche il fatto che magari il caso è un po' un eccesso considerando chi ha commesso il reato.
Ma bisogna tenere presente che un drone, a differenza di razzi o palloni areostatici è un mezzo volante super versatile ad elevato controllo. Um mezzo che può spiare o addirittura attacare in modo efficace e preciso.
Chiaro che in caso di intrusione in una zona vietata (es. militare) picchiano giu duro.
Lo stesso vale per "palloni aerostatici" che spesso vengono lanciati con fotocamere e gps per riprendere la curvatura dell'orizzonte.
... tra l'altro pochi droni hanno un altimetro... mi pare tutto un po' esagerato.
Va però ricordato che per raduni per il lancio di razzi a notevole altezza e per i palloni aerostatici servono permessi ad hoc, e non credo venga rilasciato a pochi chilometri di distanza da aeroporti o eliporti e neppure di notte.
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