Google: ecco come potremmo salvare 100 mila vite ogni anno

Google: ecco come potremmo salvare 100 mila vite ogni anno

Le paure nei confronti del "data-mining" in campo medico porterebbero danni riflessi agli stessi utenti e pazienti in tutto il mondo. Con l'accesso ai dati clinici, Larry Page di Google garantisce di poter salvare oltre 100 mila vite ogni anno

di pubblicata il , alle 09:01 nel canale Web
Google
 

Molti produttori impegnati nel settore tecnologico promuovono indossabili legati al mondo del fitness e piattaforme per la raccolta di dati di sessioni ginniche o sportive. Gli utenti non sono sempre così propensi a consegnare dati sensibili alle multinazionali ma, secondo Larry Page, le intenzioni di Google sono estremamente positive, e tutte a vantaggio degli stessi utenti.

Il CEO di Google si è esposto sull'argomento durante un'intervista presso il New York Times, sostenendo che circa 100 mila vite ogni anno vengono sacrificate per la paura del data-mining in ambito medico. In risposta agli evidenti timori circa il vasto uso dei dati personali degli utenti compiuto dal colosso di Mountain View, Page ha dichiarato che in realtà la società potrebbe fare molto di più, leggi sul trattamento dei dati permettendo.

"Sono così incline a migliorare la qualità della vita della gente, che la mia preoccupazione sarebbe l'esatto opposto", ha detto Page a Farhad Manjoo del New York Times. "Ci preoccupiamo così tanto per queste cose che non ne scorgiamo i reali benefici", continuando: "In questo momento noi non eseguiamo data-mining sui dati sanitari, ad esempio. Se l'avessimo fatto, probabilmente avremmo potuto salvare 100.000 vite l'anno prossimo".

Affermazioni che arrivano proprio in seguito al keynote di presentazione della Google I/O 2014, in cui la società ha mostrato il suo impegno nei confronti degli indossabili, con Android Wear, e del settore salutista in generale, con Google Fit. Si tratta di una nuova piattaforma aperta per il fitness e per il monitoraggio della salute che, interfacciandosi con i tanti sensori dei dispositivi mobile, può permettere di condividere i dati delle proprie sessioni di allenamento o le proprie abitudini alimentari.

Una piattaforma particolarmente simile è stata svelata durante lo scorso WWDC 2014 da Apple, solamente alcune settimane prima. I grossi giganti dell'informatica sembrerebbero alla ricerca di una sorta di Santo Graal con cui la tecnologia potrebbe schierarsi in primo piano non solo per migliorare la qualità delle nostre vite, ma addirittura per aumentarne la durata e diminuire le problematiche dovute a scarso impegno fisico o cattive condotte alimentari.

"Credo che la tecnologia stia cambiando un sacco le vite della gente", ha continuato Page, di Google. "Nei primi giorni di Street View, se ne parlava come un problema enorme, ma ad oggi non è assolutamente visto con un'accezione negativa. La gente ha capito con il tempo che è molto utile. E non influisce sulla tua privacy più di tanto".

14 Commenti
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Alekos Panagulis01 Luglio 2014, 09:21 #1
Ma come le scrivete 'ste notizie??

"Il CEO di Google si è esposto sull'argomento durante un'intervista presso il New York Times, sostenendo che circa 100 mila vite ogni anno vengono sacrificate per la paura del data-mining in ambito medico."

Il lettore non capisce nulla di nulla. Vorreste spiegare?
Portocala01 Luglio 2014, 09:34 #2
E poi ti presentano pubblicità sul telefonino e indossabile con magari quel medicinale che secondo loro ti farebbe bene, simil AdSense

Un DB con i dati generali probabilmente aiuterebbe a salvare quelle vite, sono gli utilizzi secondari che cambiano le carte in tavola.
Foglia Morta01 Luglio 2014, 09:34 #3
"Sono così incline a migliorare la qualità della vita della gente, che la mia preoccupazione sarebbe l'esatto opposto"


Che scelta di parole... io ci vedo solamente l' apoteosi della prostituzione intellettuale , un pervertimento della coscienza che rasenta l' assoluto.
cignox101 Luglio 2014, 09:35 #4
A me la frase che hai quotato sembra piuttosto chiara: il CEO di Google ha detto che 100k persone all'anno potrebbero essere salvate se si consentisse l'elaborazione massiva dei dati medici...

Non ho invece capito come San Google pensa di salvare le vite tramite il data-mining: prevenzione delle epidemie? Individuazione dei focolai? Diete/ritmi personalizzati? Individuazione zone a rischio?
acerbo01 Luglio 2014, 10:10 #5
Originariamente inviato da: cignox1
A me la frase che hai quotato sembra piuttosto chiara: il CEO di Google ha detto che 100k persone all'anno potrebbero essere salvate se si consentisse l'elaborazione massiva dei dati medici...

Non ho invece capito come San Google pensa di salvare le vite tramite il data-mining: prevenzione delle epidemie? Individuazione dei focolai? Diete/ritmi personalizzati? Individuazione zone a rischio?


Beh raccogliendo misurazioni e parametri vitali é possibile prevenire eventuali disfunzioni.
Se utilizzo un cardiofrequenzimetro ad esempio posso sapere se ho un'aritmia e prevenire un infarto o un ictus. Gli scenari di utilizzo sono sconfinati e dipendono dagli strumenti di misurazione che puoi appiccicarti per raccogliere dati, ma sulla gestione "pubblica" di questi dati si apre un mondo.
Avatar001 Luglio 2014, 10:52 #6
Originariamente inviato da: cignox1
A me la frase che hai quotato sembra piuttosto chiara: il CEO di Google ha detto che 100k persone all'anno potrebbero essere salvate se si consentisse l'elaborazione massiva dei dati medici...

Non ho invece capito come San Google pensa di salvare le vite tramite il data-mining: prevenzione delle epidemie? Individuazione dei focolai? Diete/ritmi personalizzati? Individuazione zone a rischio?


Ti consiglia degli integratori multivitaminici per gli acquisti.
Fanno sempre bene dopotutto, anche se hai un cancro terminale.

Questi vogliono dati e informazioni su qualunque cosa, e ti fanno credere che grazie a dei dati riuscirebbero a salvare 100k vite.
Ma chi glielo ha chiesto di salvare 100k vite ? Come se fosse compito loro...

Ovviamente dato per scontato che si tratti di dati generici in forma anonima, usati per prevenzione. Perché se parliamo dei singoli casi, sarebbe assurdo!
Dove finisce la privacy e la riservatezza in ambito medico ?.
calabar01 Luglio 2014, 11:23 #7
Se propri vogliamo criticare una frase, io punterei su:
" Se l'avessimo fatto, probabilmente avremmo potuto salvare 100.000 vite l'anno prossimo"."
- "avremmo potuto" -> (condizionale) passato
- "l'anno prossimo" -> futuro

Comunque il problema è sempre quello: la raccolta di dati fa (giustamente) paura, perchè non sai mai chi potrebbe utilizzarla e con quali scopi.
Sicuramente il comportamento delle grandi aziende negli ultimi anni non incentiva la gente a porre fiducia in loro.
andrew0401 Luglio 2014, 11:27 #8
Originariamente inviato da: Avatar0
Ti consiglia degli integratori multivitaminici per gli acquisti.
Fanno sempre bene dopotutto, anche se hai un cancro terminale.

Questi vogliono dati e informazioni su qualunque cosa, e ti fanno credere che grazie a dei dati riuscirebbero a salvare 100k vite.
Ma chi glielo ha chiesto di salvare 100k vite ? Come se fosse compito loro...

Ovviamente dato per scontato che si tratti di dati generici in forma anonima, usati per prevenzione. Perché se parliamo dei singoli casi, sarebbe assurdo!
Dove finisce la privacy e la riservatezza in ambito medico ?.


Nessuno gli ha neanche chiesto di portare internet ovunque con il project loon, nessuno gli ha chiesto di realizzare un'auto che guida da sola eppure l'hanno realizzata... e sono innovazioni che, secondo me, saranno utilissime una volta ultimate!
Se una azienda può realizzare qualcosa di utile al mondo, non vedo perché andargli contro...

Che poi la privacy, se la vuoi ti conviene tranciare i cavi telefonici e quindi di internet e l'antenna della TV/Satellite

Certo poi vai dal dottore, e lui inserisce i dati in un PC con Windows XP, collegato in rete dove qualcuno può trafugare i dati.... o magari direttamente in un DB online, magari non protetto come si deve, per avere accesso ai dati ovunque si trova... e quindi stai al punto di partenza e la privacy va a farsi benedire comunque
Cappej01 Luglio 2014, 13:09 #9
Originariamente inviato da: andrew04
Nessuno gli ha neanche chiesto di portare internet ovunque con il project loon, nessuno gli ha chiesto di realizzare un'auto che guida da sola eppure l'hanno realizzata... e sono innovazioni che, secondo me, saranno utilissime una volta ultimate!
Se una azienda può realizzare qualcosa di utile al mondo, non vedo perché andargli contro...

Che poi la privacy, se la vuoi ti conviene tranciare i cavi telefonici e quindi di internet e l'antenna della TV/Satellite

Certo poi vai dal dottore, e lui inserisce i dati in un PC con Windows XP, collegato in rete dove qualcuno può trafugare i dati.... o magari direttamente in un DB online, magari non protetto come si deve, per avere accesso ai dati ovunque si trova... e quindi stai al punto di partenza e la privacy va a farsi benedire comunque


noooooo ! li proteggerebbe utilizzando un protocollo SICURO come HTTPS!
Raghnar-The coWolf-01 Luglio 2014, 13:20 #10
Originariamente inviato da: Portocala
E poi ti presentano pubblicità sul telefonino e indossabile con magari quel medicinale che secondo loro ti farebbe bene, simil AdSense

Un DB con i dati generali probabilmente aiuterebbe a salvare quelle vite, sono gli utilizzi secondari che cambiano le carte in tavola.


Infatti.
Il problema non sono mai i dati, ma l'utilizzo che ne si fa.
Un unificato database medico su base nazionale e internazionale, analizzato con i sofisticatissimi algoritmi Google, potrebbe stravolgere la medicina (che alla fine si basa sempre e comunque su studi statistici a campione). Ad esempio non solo ci si potrebbe basare sui trial clinici per capire se, in condizioni controllate, una certa molecola abbia l'effetto desiderato. Ma anche ci si potrebbe basare sui dati di mercato per capire se una certa molecola ha un effetto inaspettato!
Senza dubbio potrebbe salvare 100 mila vite l'anno prossimo e 1 milione quello dopo e innumerevoli nel giro di qualche tempo.

Il problema e' che se poi l'azienda vuole imbottirmi di medicinali e la pubblicita' inizia ad usare informazioni a cui sono esposto per farmi leggere cose di cui sono decisamente sensibile in modo da muovermi verso un comportamento a vantaggio dell'azienda in questione, non e' proprio detto che non si abbia una drastica ricaduta barattando le vite salvate con quelle messe in inutile e dannosa dipendenza da farmaci che non necessitano.

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