IBM lavora alla nuova tecnologia di memoria "racetrack"

Big Blue illustra le particolarità di una tecnologia di memorizzazione che permetterà di incrementare notevolmente la densità di storage a costi di produzione contenuti
di Andrea Bai pubblicata il 15 Aprile 2008, alle 12:20 nel canale StorageIBM
Il team di ricercatori IBM sta lavorando ad una tecnologia di memorizzazione molto particolare che promette di unire l'affidabilità e la velocità delle memorie flash alle alte capacità delle soluzioni a disco. Si tratta della tecnologia "racetrack" che deve il suo sviluppo all'applicazione pratica di principi derivati dallo studio della spintronica dei metalli.
La tecnologia "racetrack" sembra, almeno sulla carta, permettere la realizzazione di dispositivi con una elevatissima densità di storage che potrebbero concretizzarsi in riproduttori multimediali in grado di conservare 500 mila brani musicali o 3500 film. Si tratterebbe quindi della possibilità di centuplicare quanto possibile con le attuali tecnologie, mantenendo comunque bassi i costi di produzione e contenendo il consumo energetico rispetto a quanto accade attualmente.
Il nome "racetrack" è esemplificativo del funzionamento della tecnologia: i dati e le informazioni, infatti, sono presenti sottoforma di un pattern magnetico (una successione di domini magnetici, ovvero regioni caratterizzate da una polarizzazione) all'interno di un nanoconduttor e grazie all'impiego delle pulsazioni di corrente spintronica polarizzata, le informazioni possono liberamente scorrere avanti o indietro esattamente come se si trovassero su una pista o un circuito.
La lettura e la scrittura delle informazioni sul nanocoduttore di supporto avviene grazie all'impiego di un secondo nanoconduttore collocato in prossimità di quello principale che agisce su di esso tramite l'utilizzo, anche in questo caso, di pulsazioni di corrente spintronica polarizzata della durata di pochissimi nanosecondi.
Il funzionamento avviene senza alcuna parte meccanica in movimento. Questa particolarità, propria anche delle attuali memorie a stato solido, permetterà la realizzazione di memorie più durevoli nel tempo e anche più resistenti alle operazioni di lettura e scrittura.
I prossimi passi avanti di questa tecnologia non potranno prescindere da una più approfondita comprensione dell'interazione tra la corrente spintronica polarizzata e i momenti magnetici di spin. Il dottor Stuart Parkin, responsabile del progetto, ha commentato: "[Uno studio approfondito della corrente spintronica] potrebbe consentire di ridurre la densità di corrente necessaria per la manipolazione e lo spostamento dei domini. Ciò ridurrebbe ulteriormente la potenza necessaria per il funzionamento del racetrack e consentirebbe la realizzazione di dispositivi dai consumi ancor più ridotti".
Il team di ricerca promette che la tecnologia racetrack potrà essere pronta per la produzione commerciale nel giro di una decina d'anni. Maggiori e più approfondite informazioni sul cominicato stampa ufficiale.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe no, come case, toccherà comprare veramente una DeLoren e farla andare a 88 mph
a dirla tutta era 1 punto 21 e non virgola
cmq da qui a 10 anni sarà già in commercio il successore degli SSD (qualunque esso sarà
mah! ci sarà la riduzione di costi perchè il flusso-canalizzatore ognuno se lo può fare in casa come il DOC e le barrette di plutonio ormai si trovano pure al discount...
Lo stato contro IBM... Tutti in Aula...
E se qualche elettrone spinna un po' troppo...???
Qui rischiamo di vedere rasa al solo non solo la nostra
cameretta ma tutto il quartiere, vallo a fermare una furia
cosi spinnatamente incazzata... :-))
E per i danni di questo colossale tamponamento...
Ne rispondera' L' IBM con:<< Scusate ma nel contratto c'era scritto
che una tolleranza del +/- 0,000000000000000000000000000001%
e' raramente verificabile ed accettabile, nonche' improbabile>> :-))
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