Dell smentisce i dati sui tassi di rottura delle unità SSD
Attraverso il proprio blog Direct2Dell, la compagnia statunitense afferma che i dati pubblicati nello studio di Avian non sono veritieri, senza però fornire dettagli ufficiali in merito
di Fabio Gozzo pubblicata il 20 Marzo 2008, alle 16:18 nel canale StorageDell
I Solid State Disk sono senza dubbio alcuni dei componenti hardware che hanno catalizzato maggiormente l'attenzione nel corso dell'ultimo anno: l'utilizzo di memorie NAND flash non volatili per la realizzazione di unità di memorizzazione di massa comporta, almeno sulla carta, migliori prestazioni ed una maggiore affidabilità rispetto ai tradizionali hard disk.
Recentemente abbiamo però avuto modo di parlare di uno studio pubblicato da Avian Securities, nel quale venivano forniti dati piuttosto eclatanti sulle prestazioni e sui tassi di rottura delle unità SSD: secondo quanto riportato, il 10-20% dei nootebook dotati di SSD rientrati al costruttore per problemi tecnici presentano guasti all'unità disco a stato solido, inoltre, un'altro 10% dei rientri sarebbe dovuto all'insoddisfazione degli utenti per le scarse performance.
Nello studio non veniva detto esplicitamente a quale produttore facessero riferimento tali statistiche, tuttavia vi era un chiaro accenno a Dell. E proprio a conferma dei sospetti, sono giunte prontamente alcune dichiarazioni dalla compagnia statunitense: nel blog Direct2Dell.com un dipendente della società ha affermato che i dati pubblicati da Avian non rappresentano nemmeno lontanamente la realtà, ed inoltre, Avian non avrebbe mai contattato la compagnia durante lo studio.
"I dati in nostro possesso mostrano che i drive SSD hanno un'affidabilità uguale, se non addirittura superiore, a quella dei tradizionali dischi rigidi", ha commentato Lionel Menchaca, Chief Blogger di Dell. Sempre Menchaca ha aggiunto: "Il tasso di rientri per le unità SSD è in linea con le nostre aspettative su quella che è una nuova tecnologia ed è di un ordine di grandezza inferiore a quanto riportato nello studio".
Al momento Dell non ha tuttavia rilasciato alcun dato preciso riguardo ai tassi di rientro dei sistemi dotati di unità SSD. Restano quindi alcuni ragionevoli dubbi sull'effettiva maturità delle unità SSD: in fase di chiusura del proprio intervento sul blog, quasi a voler giustificare i problemi tecnici, Menchaca afferma: "Al momento stiamo offrendo una seconda generazione di dischi SATA II prodotti da Samsung (Dell li ha ribattezzati "Dell Flash Ultra Performance SSD") in grado di surclassare gli esistenti drive per laptop (ed anche alcuni di quelli per desktop)".
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infose ci fosse un disco sata II meccanico con 8 mega di cache a 7200 giri e con 4 giga di spazio , credimi sarebbe un missile in confronto agli SSD.
Basta andarsi a ripescare i test di HdwrUpgrade di qualche anno fà dove si partizionava i 250 giga in partizioni piu piccole e si notava un aumento drastico di performance.
Eh già, chissà perchè non hanno pensato di dedicare più di metà dello spazio disponibile nello chassis al solo HD...
Basta andarsi a ripescare i test di HdwrUpgrade di qualche anno fà dove si partizionava i 250 giga in partizioni piu piccole e si notava un aumento drastico di performance.
Vero, ma solo perchè la testina doveva muoversi in minor spazio. Se tutto il disco fosse da 4gb la testina dovrebbe comunque percorrere tutto il piatto..
viger voleva dire che un disco meccanico delle dimensioni degli attuali SSB sarebbe molto veloce. Ma a causa della grande capacità di storage i dischi attuali perdono moltissimo sui seek
Poi certo, come dicedvd l'incremento sarebbe inferiore a quello che si ottiene partizionando il disco, ma credi che l'abbassamento della densità dei dati aiuta in seek. Per contro limita il transfer
Basta andarsi a ripescare i test di HdwrUpgrade di qualche anno fà dove si partizionava i 250 giga in partizioni piu piccole e si notava un aumento drastico di performance.
Ciao, non sono assolutamente d'accordo.
I test di HWUpgrade si riferivano a dei dischi di capacità notevoli utilizzati però non nella loro interezza ma solo tramite una piccola partizione iniziale. E' vero che in quei test i valori erano decisamente più elevati rispetto all'utilizzo di una partizione grande quanto l'intero disco, ma solo perchè la testina doveva muoversi su una superficie inferiore.
Produrre un disco da soli 4 GB significherebbe avere un disco con una densità dati decisamente bassa (a livello di quello ottenibile 10 anni fa) e quindi, anche se i seek diventerebbero un po' più veloci, la velocità di trasferimento subirebbe un crollo molto vistoso.
Per replicare le performance viste con i test a cui fai riferimento, bisognerebbe prendere un disco moderno (160-200 GB, diciamo) e partizionarlo solo per 4 GB. In questo caso le prestazioni sarebbero di tutto rispetto, ma perderesti l'80% della capacità del disco.
Ciao.
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