Passo indietro di Sony: The Interview verrà distribuito

Dopo l'intromissione della Corea del Nord sull'uscita nelle sale cinematografiche del film The Interview, l'avvocato di Sony fa adesso sapere che il suo gruppo non cederà alle minacce.
di Rosario Grasso pubblicata il 23 Dicembre 2014, alle 11:01 nel canale MultimediaSony
L'avvocato di Sony David Boies ha partecipato al programma Meet the Press della NBC, dicendo che il film The Interview verrà prima o poi distribuito. "Sony lo ha semplicemente posticipato", sono state le parole di Boies. "Ma sta lottando affinché il film venga distribuito. Non conosciamo le modalità secondo le quali avverrà la distribuzione, ma è certo che prima o poi verrà distribuito".
In questo film satirico, due giornalisti interpretati da Seth Rogen e James Franco pianificano un attacco omicida nei confronti del leader della Corea del Nord, Kim Jong Un.
Boies è anche tornato sull'attacco informatico subito da Sony Pictures nello scorso mese, definendolo come "un attacco sponsorizzato da una nazione e diretto contro una società americana e i suoi dipendenti". Ha poi aggiunto che Sony apprezza il sostegno ricevuto dall'FBI per le indagini sull'attacco. "Il governo adesso sta lavorando seriamente sul caso e sta cercando di capire come sia possibile proteggere la sicurezza nazionale in casi come questo".
"Non è un problema solamente di Sony", ha continuato Boies. "Ma è un problema di sicurezza nazionale. E il governo deve affrontarlo".
Il Presidente Obama è intervenuto sulla questione nei giorni scorsi, dicendo che "gli Stati Uniti reagiranno nella maniera adeguata", ma ha anche criticato Sony per aver ceduto alle richieste dei terroristi. Il gruppo "Guardiani della Pace", che aveva violato il network di Sony Pictures, aveva infatti minacciato attacchi terroristici "in stile 11 settembre" se il film The Interview avesse raggiunto le sale. L'intervento di Obama correlava poi apertamente i "Guardiani della Pace" all'esecutivo della Corea del Nord.
Ma la nazione asiatica ha respinto queste accuse e ha invitato gli Stati Uniti ad aprire un'indagine congiunta per capire insieme quali siano i reali responsabili dell'attacco.
Nelle scorse ore internet è andata in tilt in Corea del Nord. I collegamenti internet in questa nazione sono normalmente limitati e tenuti sotto controllo dal governo locale, ma nelle ultime ore sono saltati del tutto. I motivi non sono ancora chiari, ma secondo alcuni esperti potrebbe trattarsi di una ritorsione americana all'attacco dei pirati informatici a Sony Pictures.
"Non ho mai visto prima un'instabilità e interruzioni del genere in Corea del Nord", ha affermato Doug Madory, direttore di analisi internet al Dyn Research, citato da Abc News. "Normalmente ci sono salti della connessione, non problemi continui. Non sarei sorpreso se si trattasse di un qualche genere di attacco".
10 Commenti
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ormai siamo su nuove frontiere per il marketing
Tutta l'infrastruttura praticamente è appoggiata su quella di China Unicom, quindi se è abbastanza fondata l'ipotesi di un intervento americano, stupirebbe la collaborazione data dal governo cinese.
Spero che escano ulteriori dettagli in futuro.
Tutta l'infrastruttura praticamente è appoggiata su quella di China Unicom, quindi se è abbastanza fondata l'ipotesi di un intervento americano, stupirebbe la collaborazione data dal governo cinese.
Spero che escano ulteriori dettagli in futuro.
Non mi stupirei se fosse stato il governo cinese di sua iniziativa a dare un avvertimento ai nordocoreani.
Considerate questo: la Cina ha ancora bisogno di esportare per tener in piedi l'economia nazionale e contenta la popolazione ed ha ancora bisogno delle aziende estere, quello che hanno fatto i nordocoreani (alleati sempre più scomodi per i cinesi) rischiava di avere ripercussioni ben più vaste di una semplice ripicca e quindi è possibile che il governo cinese abbia deciso di far capire con le cattive che non è contento di quello che è successo.
Veramente è la Corea del Nord che rischia grosso a cercar rogne per uno stupido film.
Ne "Il Grande Dittatore" Charlie Chaplin prendeva per il c
In Hot Shots 2 prendevano per il c
Non parliamo poi di tutti i leader e capi di stato oggetto di satira e prese in giro in molti altri film.
Eppure nessuno di loro ha mai pensato a ritorsioni dirette perche implicitamente questo li avrebbe posti allo stesso livello di comici e commedianti (con un ancor maggior sputtanamento).
Ed infatti lo sputtanamento ci ha messo poco ad arrivare.
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