Nasce URGE di MTV e Microsoft, con iTunes nel mirino

Microsoft, MTV ed altre realtà attive nel campo musicale propongono un'alternativa a iTunes di Apple, fornendo un servizio di store on-line di contenuti digitali
di Alessandro Bordin pubblicata il 16 Maggio 2006, alle 11:21 nel canale MultimediaAppleMicrosoft
Il grande successo di Apple nel campo dell'intrattenimento digitale è da tempo oggetto di studio da parte di un gran numero di concorrenti, alcuni dei quali hanno tentato di seguirne le orme senza grandi risultati, nonostante la bontà dei progetti. E' il caso per esempio di Napster e RealNetworks, nati non molto tempo fa ed in grado di offrire soluzioni anche interessanti ed originali, ma alla fine snobbate dal grande pubblico.
Stupiva fino ad ora la particolare quiescenza di Microsoft in questa direzione, sicuramente uno dei colossi del mondo informatico ad avere le basi per poter sostenere un progetto di un certo peso, alternativo a quanto offerto da Apple. Microsoft ovviamente ha lavorato negli ultimi tempi per proporre un progetto credibile, che prenderà il via domani 17 maggio in collaborazione con diverse aziende fra cui MTV, emittente di culto per molti giovanissimi e non solo.
Il progetto prende il nome di URGE, e sarà lanciato in concomitanza con il rilascio della versione 11 di Windows Media Player. Altri partner del progetto risutano essere CMT (Country Music Television) e WH1, ovvero uno dei siti a tematica musicale più seguiti, soprattutto fra gli anglofoni.
Come da previsione in ogni caso il progetto URGE ricalcherà bene o male la formula iTunes, come è anche logico che sia, avendo dimostrato la soluzione di Apple di incontrare il gusto della gente. Windows Media Player 11 metterà a disposizione praticamente tutte le funzionalità offerte da iTunes, oltre ad uno store con circa 2 milioni di brani, valore simile a quello di Apple ma con contenuti esclusivi come per esempio le esibizioni live di MTV.
Il prezzo per brano sarà di 99 centesimi di dollaro e 9,95 dollari per l'album intero (fin qui nulla di nuovo), mentre particolarmente interessati appaiono, sulla carta due tipi di abbonamenti particolari. Il primo comporta un canone mensile di 10 dollari e permette di ascoltare illimitatamente i brani nello store sul proprio PC, mentre il secondo permetterà, per la cifra di 15 dollari al mese, di scaricare lo stesso numero illimitato di brani sul propri dispositivi portatili, ovviamente con diversi distinguo.
Il primo è che tali contenuti (WMA, 192kbps stando alle voci) potranno essere scaricati su dispositivi compatibili, ma non iPod. In arrivo quindi un'ondata di lettori compatibili URGE marchiati Samsung, Creative e iRiver, tanto per iniziare. L'obiettivo è ovviamente quello di spostare un po' di utenza da iTunes a URGE (vedremo poi se tale progetto andrà a buon fine).
Il secondo riguarda il vincolo di poter usufruire dei brani scaricati con la formula illimitata solo fino a quando si pagherà il canone mensile, verosimilmente con un rinnovo mensile dei permessi. La formula è aperta a critiche ma anche ad entusiasmi, a seconda dell'uso che si fa dei contenuti digitali. Si potrà infatti criticare la scelta di poter ascoltare tutti i brani scaricati, siano essi anche 10.000, solo finché si pagherà il canone, ma è anche vero che si potrà scaricare sul proprio lettore portatile anche tutto lo store, per soli 15 dollari al mese.
Si pone dunque l'acquirente nelle condizioni di poter ascoltare tutto, in modo legale, per una somma decisamente concorrenziale se riferita ad una gran mole di brani.. Questione di punti di vista: è in ogni caso una opzione in più offerta da URGE, affiancata al classico acquisto. In ogni caso sarà il mercato a decidere se e in che misura URGE potrà togliere qualche quota di mercato ad Apple: non resta che attendere la presentazione attesa per domani, e verificare fra qualche mese lo stato delle cose.
Sito ufficiale: URGE
Fonte: Ars Technica
57 Commenti
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ecco a cosa servono i DRM....
a diminuire la compatibilità!!!!
voglio, una volta comprata musica, ascoltarmela dove mi pare e piace!
"Il primo è che tali contenuti (WMA, 192kbps stando alle voci) potranno essere scaricati su dispositivi compatibili, ma non iPod."
ecco a cosa servono i DRM....
a diminuire la compatibilità!!!!
voglio, una volta comprata musica, ascoltarmela dove mi pare e piace!
Purtroppo visto anche lo schifo fatto in Francia... mi sa che ci dobbiamo rassegnare. In ogni modo non male il sistema di pagamento con canone a 15€.
Ora, visto che gran parte del mercato dei lettori è in mano ad Apple, ed io steso ne ho uno, non per moda, ma per facilità d'uso e qualità, se anche volessi a cosa mi serve questo store?
Più che togliere clienti ad apple, mi pare che microsoft voglia prendersi quelli che ancora non usano Itunes...chi ha l'ipod mica cambia lettore mp3 per andare su un altro store dai prezzi identici!
poi non ho capito una cosa: per 15 dollari al mese ti fanno scaricare sul di un lettore compatibile tutta la musica che vuoi, ok. Ma come fanno a far in modo che non sia più possibile ascoltarla se non paghi più l'abbonamento? La musica è sul lettore..
Me lo sono chiesto anche io. Vedremo domani. O il brano ha una specie di contatore interno, che se non rinnovato lo rende illeggibile, oppure c'è qualcosa all'atto della sincronizzazione.
Vedremo.
Ma cosa c'è di costruttivo nel voler eliminare un concorrente rendendolo incompatibile?
Cos'è, 2 mafie sono meglio di una?
Non ci sono cali di prezzi, non c'è un miglioramento del servizio e non c'è nulla di innovativo. Solo una sporca guerra fatta di colpi bassi tra colossi.
Patetici, patetici e ancora patetici.
approccio sbagliato
secondo me le critiche partono dalla non comprensione di un fatto...il fatto è che purtroppo il concetto di "comprare la musica e quindi ascoltarla dove e quanto e quanto mi pare" sta per cambiare...o vogliono che cambi.Quindi il modello di business non è più vendere musica e basta, ma trasformarla in un "servizio", che può avere durata limitata nel tempo e limitazioni d' uso.
ecco perchè si parla di numero limitato di dispositivi su cui spostare una canzone, blocchi temporali, e chi più ne ha più ne metta.
non mi rende felice questa tendenza...ma gli interessi economici che spingono questo trend sono enormi
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