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Senior Member
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prove di regime?? riforma televisiva
L'ex premier a Campobasso per la campagna elettorale regionale
«Se ci tolgono una rete è banditismo» Berlusconi: «Non sarebbe più una democrazia. La leadership del centrodestra sarà scelta democraticamente. Visioni diverse con Casini» ROMA - «Non ci credo, sarebbe un atto di banditismo e non sarebbe più una democrazia quel Paese in cui una parte politica andasse al governo e intendesse colpire l'avversario attraverso le sue aziende e le sue proprietà private. Non ci credo». Lo ha dichiarato il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, a Campobasso per la campagna elettorale regionale, rispondendo a chi gli fa notare che il governo, con la riforma Gentiloni, potrebbe togliere una rete a Mediaset (il disegno di legge che modifica la Gasparri sull'assetto radiotelevisivo prevede che entro il 2008 - ma il termine potrebbe slittare - sia la Rai che Mediaset dovranno trasferire sul digitale terrestre una delle loro tre reti, con ogni probabilità Raitre e Rete 4). LEADER - Berlusconi ha poi parlato della questione-leadership all'interno del centrodestra. L'ex premier ha dichiarato che al momento bisogna parlare di quella del governo «che è in discussione». «Per quanto riguarda il centrodestra - ha aggiunto - si deciderà democraticamente al momento opportuno». «VISIONI DIVERSE» - Tra i leader dell'opposizione, però, non c'è pieno accordo sulla strategia da seguire. Tanto che Berlusconi definisce l'incontro di ieri (mercoledì, ndr) con il leader dell'Udc «molto cordiale» anche se «sono emerse visioni diverse». L'ex premier spiega che con i vertici dell'Udc è stato concordato «un lavoro su emendamenti comuni» da presentare per la finanziaria. Quanto alle strategie del centrodestra Berlusconi ha spiegato che «Casini si attende che dal Partito democratico scappino molti ex democristiani che non vogliono stare con i comunisti». Oggi il testo in Consiglio. Il leader di Idv: su Rete 4 si rinvia una decisione presa nel 1996. L’Udeur: evitare norme contra personam Riforma della Gasparri, duello tra ministri Limiti agli spot, una rete di Mediaset e Rai sul digitale dal 2008. Di Pietro a Gentiloni: cambia o voto no ROMA — Otto articoli: il disegno di legge che modifica la Gasparri sull’assetto radiotelevisivo è pronto. Ma oggi la discussione in consiglio dei ministri non sarà facile: da una parte c’è Antonio Di Pietro che chiede misure più severe, dall’altra l’Udeur di Clemente Mastella che vuole «evitare una legge contra personam » e nei fatti condivide il ragionamento di Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset. PERCORSO A TAPPE — Fra sei anni, entro il 30 novembre 2012, il testo messo a punto dal ministro della Comunicazioni Paolo Gentiloni prevede che tutte le televisioni nazionali dovranno spegnere i vecchi ripetitori e trasferirsi sul digitale terrestre. Una tecnologia più leggera, un modo per liberare frequenze (oggi Rai, Mediaset e Telecom ne occupano 12 mila) e facilitare l’ingresso nel mercato di nuovi editori. Ma per favorire la transizione qualcosa succederà già prima. Entro il 2008, ma questa data potrebbe slittare di un anno, sia la Rai che Mediaset dovranno trasferire sul digitale terrestre una delle loro tre reti, con ogni probabilità Raitre e Rete 4. Le frequenze così liberate (fra le 3 e le 4 mila) torneranno nelle mani dello Stato che le potrà concedere a nuovi editori per aprire il mercato. Tra il 2008 e il 2009 il digitale terrestre dovrebbe raggiungere il 60 per cento degli italiani, contro il 40 di oggi. PUBBLICITÀ — È una riduzione drastica quella prevista dal ddl Gentiloni. Le tv nazionali non potranno superare il 30 per cento delle risorse pubblicitarie del mercato, il limite era stato azzerato dalla legge Gasparri. Non solo, verranno considerati pubblicità gli spot ma anche le televendite che la legge Gasparri aveva messo fuori da questa categoria. Meno interruzioni anche per la radio: l’affollamento (cioè la fetta di pubblicità calcolate per ogni ora di trasmissione) scenderà dall’attuale 18 al 15 forse 16 per cento. AUDITEL — Cambiano le regole anche per chi deve rilevare gli ascolti. Il soggetto controllore— dice l’articolo 4— deve «assicurare la propria indipendenza rispetto» alle televisioni. Ma ciò non vuol dire che fra controllore e controllato non ci debba essere alcun rapporto: è possibile che tra i soci della nuova Auditel ci siano anche imprese tv ma in questo caso è necessario «assicurare fra loro un’equa ripartizione del capitale sociale». MODIFICHE — È proprio questa una delle misure che non trova d’accordo Di Pietro («Si tratta della solita tendenza del controllato ad essere controllore») che insiste per il trasferimento di Rete 4 sul satellite: «Si rinviano decisioni già spiegate dalla Corte costituzionale». Mauro Fabris—capogruppo alla Camera dell’Udeur di Mastella— la vede diversamente: «Siamo per uscire dal duopolio alcune modifiche ci stanno bene. Ma riscrivere la Gasparri non vuol dire fare una legge punitiva nei confronti di Mediaset». Un ragionamento simile a quello fatto da Confalonieri, che ieri ha avuto un incontro di tre quarti d’ora con il ministro Gentiloni: «Certamente non siamo contenti — ha detto il presidente di Mediaset al termine del colloquio —, ma non facciamo commenti, perché le cose sgradevoli non si commentano a caldo». Superato lo scoglio del consiglio dei ministri, ci sarà quello, ancora più difficile, del Parlamento. corriere ora, posso capire il problema della rete ma il limite della pubblicità? che sistema è? quale motivo di fondo ha questa decisione
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"L'uomo Italiano è rimasto l'unico a "vestirsi" veramente. Non ha paura di mostrarsi vanitoso, non si vergogna a profumarsi né a pettinarsi in una certa maniera. (Tom Ford) רק אלוהים ישפוט אותי |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 1999
Città: Sesto Fiorentino, Firenze
Messaggi: 8444
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Sarà, ma mi paiono abbastanza equilibrate
Il tetto alla raccolta pubblicitaria è utile per aprire il mercato ad altri oltre agli attuali due competitor (Rai e Mediaset) |
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#3 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Piemonte
Messaggi: 1
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Questa legge sblocca le frequenze e la pubblicità. Mandando sul digitale e sul satellitare 2 reti si sbloccheranno 4.000 frequenze. Dalle frequenze sbloccate potranno sorgere 2 nuovi reti indipendenti. Le reti però si finanziano e riescono a vivere grazie alla pubblicità,ma se la pubblicità se la fagocitano tutta RAI e Mediaset non ne hanno più gli altri che vogliono far sorgere nuove reti. Per questo hanno fissato tetti di concentrazione di pubblicità. |
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#4 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Milano
Messaggi: 336
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Mediaset e consociate insieme alla Rai hanno il monopolio del mercato pubblicitario televisivo e buona parte degli altri media (radio, riviste...). Ed oltre alla raccolta controllano anche diverse agenzie di pubblicita'. Possono di fatto condizionare lo sviluppo di altri broadcaster a prescindere dello spostamento di Rai3/Rete 4 su sat/dtt. Personalmente non capisco perche' rinviare ancora le decisioni della Corte Costituzionale su Rai3/Rete 4, che a mio parere dovrebbero essere scorporate dalle rispettive aziende e non solo viaggiare su altri media. Inoltre gradirei che insieme a questi sacrosanti provvedimenti si avvii una volta per tutte la privatizzazione della Rai o comunque un suo allontamento dalle ingerenze politiche. Che poi non sara' mai completo perche' anche le tv private possono trovare accordi con il "potere" in carica. Ne abbiamo un esempio in Italia, ma anche Murdoch all'estero non e' alieno da queste forme di "connivenza".
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Un giorno portai alla maestra una mela e lei mi diede un bacio. Il giorno dopo le portai un'anguria e lei non capì. |
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#5 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Piemonte
Messaggi: 1
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Serve una RAI indipendente. Penso sia una riforma strettamente legata a questa. A questo proposito linko il disegno di legge di iniziativa popolare presentato alla Camera da Tana de Zulueta e al Senato da Franca Rame e sottoposto anche alla visione del ministro Gentiloni di http://www.perunaltratv.it/ Come cambierà la Rai se questa proposta venisse approvata? Verrà abolita la Commissione parlamentare di Vigilanza. Al suo posto, un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui membri saranno in maggioranza (11 su 21) nominati dalla società civile (sindacati, artisti, imprenditori, giornalisti, Terzo Settore, accademici, autori, associazioni degli utenti). Dei rimanenti 10 membri, 3 verranno eletti dagli enti locali e 7 saranno nominati dal Parlamento. Il Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, e non più il governo ed i presidenti delle Camere, nominerà i 5 membri del Consiglio d'Amministrazione della Rai, che saranno scelti tramite concorso pubblico ed agendo in base a criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza, ponendo così fine alla lottizzazione ed alla spartizione politica del servizio pubblico. Il mandato del CdA avrà una durata di 6 anni, contro i 5 anni di una legislatura. |
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#6 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
Città: Lido di Ostia
Messaggi: 1612
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(tipo l'orologio, o altri spezzetti) per intrattenere l'utente dall'attesa, durante la preparazione delle trasmissioni.Ora è tutta pubblicità al 45% e visto che (finché uno parla di reti private si può comprendere il padrone fa come vuole) si parla di RAI quindi televisione pubblica e diventa inammissibile. Per tanto si portano entrambi su rete digitale, e subito poi, tocca per forza limitare ste cazzo di pubblicità che c'hanno sbomballato i maroni... in questo modo mettiamo tutti sullo stesso piano, e la TV pubblica è alla pari di quella privata. Ovviamente Berlusconi si incazza perchè fin ora ha fatto il possibile per far sì che cio non accadesse.
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Pieve a Nievole (PT), Granducato di Toscana
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se avesse curato anche un riassetto del settore radiofonico, ormai allo sbando, sarebbe stata una legge perfetta; così, è solo una buona legge ma incompleta...
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#8 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Messaggi: 280
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Buon provvedimento, anche se il fatto che una delle reti rai vada solo su digitale non mi suona bene al 100%.
Capisco le esigenze di apertura del mercato sia radiotelevisivo che pubblicitario, ma avrei preferito una rete rai senza pubblicità e al 100% di pubblico servizio e utilità. Detto questo avrei abbassato ulteriormente, diciamo del 20% i tetti pubblicitari. Detto questo anche io sono d'accordo che un riassetto del sistema radiofonico sarebbe assolutamente necessaria. Inoltre sottolineo che il riassetto di Auditel è fondamentale, speriamo che si considerino non solo lo share, ma anche gli indici di gradimento. Infine la scomparsa del SIC di quell'obrobrio di legge Gasparri è un'ottima notizia per il mercato. |
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#9 |
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Junior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Piemonte
Messaggi: 1
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Il ministro Gentiloni ha dichiarato che nelle prossime settimane sarà presentata una nuova riforma specifica sulla RAI:
Poi toccherà alla Rai. "Nelle prossime settimane - ha annunciato quindi il ministro - presenterò le inee guida di un progetto di legge sul futuro del sistema televisivo pubblico, della Rai. E' necessario un provvedimento ad hoc, perché su un argomento come la Rai occorre un confronto pubblico". |
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#10 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Lecce - Milano
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se si vuole bloccare la pubblicità in tv basta mettere un tetto ai minuti di trasmissione ma non al bilancio?
con questa legge viene danneggiata soltanto mediaset che si basa quasi tutta sui soldi della pubblicità. se qualcuno volesse investire nei media non vedrebbe così ristretti i propri guadagni? dovrebbe in qualche modo ripianare il deficit con denaro proprio e guarda caso quale gruppo è interessato a investire nei media? gruppo l'espresso e rcs, non propriamente agovernativi. tagliamo entrate alle aziende che producono, oscuriamo i canali scomodi, tra un pò istituiranno nuove forme di censura mentre la rai pagata dai nostri soldi è ancora al soldi del politico di turno. è questa libertà di informazione?
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
Città: prov di NA
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che sia la seconda cosa buona (dopo l'annullamento del ponte sullo stretto) fatta da questo governo?
PS: nn ho capito bene una cosa...si parla di rai3 e rete4 sul digitale...ma cosa si itnende per digitale? DT o SAT? se si intende il DT che senso ha visto che tra poco (a proposito entro quando?) la tv analogica non esistera' piu? |
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#12 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
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Conflitto di interessi
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#13 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Piemonte
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Verranno mandate sia sul digitale terrestre che sul satellitare. il ''tra poco'' sarebbe tra 6 anni e non mi sembra proprio pochissimo. Questa riforma mira proprio a gestire a tappe la fase transitoria tra oggi e il 2012 quando verranno spenti i vecchi ripetitori e trasferirsi sul digitale terrestre. Si vuole rompere il duopolio RAI-Mediaset togliendo frequenze e fondi pubblicitari ai 2 duopolisti così da far sorgere nuove reti ed aumentare il pluralismo di soggetti. |
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#14 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 1999
Città: Sesto Fiorentino, Firenze
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Ma anche all'estero sapevo che ci sono tetti o sul numero delle reti o sulla raccolta pubblicitaria... L'Italia è un caso anomalo, in cui esiste un duopolio; questa anomalia va corretta o continuiamo così perchè altrimenti andiamo a toccare gli interessi dell'ex-premier? Che, tra le altre cose, si è già messo a gridare Banditi |
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#15 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Piemonte
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Se c'è 100 di pubblicità e se la spartiscono 50 Rai e 50 Mediaset non c'è spazio per nuove reti perchè queste non hanno pubblictà per finaziarsi. Se invece vegnono posti dei tetti al limite massimo di pubblicità per Rai e Mediaset i restanti fondi pubblicitari potranno essere reindirizzati su altre reti che potranno nascere e avranno soldi con cui sostentarsi. Si rompe così il duopolio e si favorisce il pluralismo. Ultima modifica di Ominobianco : 12-10-2006 alle 17:38. |
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#16 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
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non avrebbe potuto fare questa legge se fosse stato il PdC, perche avrebbe leso i suoi stessi interessi, consegue che non e' adatto a fare il PdC..almeno avesse taciuto.... Ps: Chiunque avrebbe potuto fare quella legge, da Fini a Follini, ma lui no,non l'avrebbe mai fatta
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Ultima modifica di dantes76 : 12-10-2006 alle 17:40. |
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#17 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: Lucca
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Sarebbe perfetta se per quanto riguarda la RAI
O venisse abolito il CANONE O cessasse di comportarsi da TV commerciale Le 2 cose sono inconciliabili perchè rendono impossibile di fatto la leale concorrenza avendo SOLO LEI gli introiti del canone, i concorrenti sono e resteranno sempre in posizione di svantaggio.
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#18 | |
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Iscritto dal: Aug 2001
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#19 | |
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Iscritto dal: Feb 2002
Città: Lecce - Milano
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[edit] e quale azienda investirebbe in maniera massiccia nei nuovi poli televisivi senza un'adeguata copertura? ben poche
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#20 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Città: Firenze
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secondo me non è male che ci sia un limite, finalmente un po' di risorse spero andranno ai giornali |
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