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Old 29-08-2005, 20:17   #1
bluelake
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Lotta al cancro, ecco le cellule killer

Dal Corriere Canadese: http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=43199
Disattivando una sola molecola diventa possibile potenziare notevolmente l'efficacia delle difese naturali del corpo contro infezioni e tumori. Sulle cellule immunitarie killer, prima linea di difesa del sistema immunitario, è stato infatti scoperto un "interruttore" molecolare spegnendo il quale le cellule diventano più potenti e combattive contro gli aggressori dell'organismo.
La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Immunology, è stata condotta in Canada dall'Unità di ricerca di oncologia molecolare dell'Istituto di ricerca clinica di Montréal.
I ricercatori, coordinati da André Veillette, si sono accorti che disattivando la molecola chiamata EAT-2 le cellule killer del sistema immunitario corpo diventano molto più combattive, esaltando le proprie capacità naturali.
Le cellule killer entrano in allarme ogni volta che si manifestano cellule estranee all'organismo oppure cellule divenute pericolose, come quelle infettate da virus o quelle tumorali.
Non appena i killer intercettano e catturano queste cellule pericolose, le uccidono. Purtroppo, soprattutto nel caso dei tumori, devono fare i conti con cellule "astute" che si camuffano rendendo il loro lavoro più complicato.
Da anni gli oncologi di tutto il mondo tentano, finora senza successo, di ideare metodi per aumentare l'attività dei killer e renderli veramente utili nella lotta al cancro.
La molecola scoperta da Veillette potrebbe essere la chiave di volta. Per identificarla sono stati necessari oltre cinque anni di esperimenti.
Utilizzando topolini geneticamente modificati in modo da non produrre la molecola EAT-2, Veillette si è accorto che le loro cellule killer diventavano molto più potenti.
Secondo il ricercatore basterebbe selezionare un principio attivo che inibisca la EAT-2 per "super-attivare", quando serve, i killer.
Una strategia di questo tipo, secondo l'esperto, si potrebbe accoppiare alla immunoterapia, alla radioterapia e alla chemioterapia nei pazienti che lottano contro un cancro. Ma non solo: secondo il ricercatore l'utilizzo della molecola killer potrebbe avvenire anche in fase preventiva. In questo caso però saranno necessari nuovi studi e nuovi sviluppi. Ma il punto di partenza - la capacità cioè di "accendere l'interruttore molecolare" per potenziare le cellule killer - appare sicuramente solido e promettente.
Si tratta di una scoperta dalla grande importanza e, almeno in linea teorica, applicabile ad un ampissimo spettro di patologie: non solo nella lotta contro i tumori, ma anche a tutte le malattie virali.
La possibilità di potenziare le difese immunitarie dell'organismo rappresenta in ogni caso un grosso passo avanti. La scoperta effettuata dall'équipe guidata da Veillette è frutto di un lavoro durato più di cinque anni.
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Quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere - Twitter
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Old 29-08-2005, 20:24   #2
Fabryce
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Ottimo, ma cmq m'è parso di capire che gli esperimenti sono solo sui topi non sull' uomo..
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Old 29-08-2005, 20:56   #3
Gyxx
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Bella blue .

Solo una precisazione : le cellule coinvolte nello studio sono le cosiddette NK, ovvero le Natural Killer, non le killer.

Semplificando mooolto, le NK sono diverse dagli altri linfociti xchè non lavorano "in coppia" (una cell. che identifica e l'altra che uccide) ma da sole identificano le cellule estranee o malate e le sopprimono, facendo questo anche in un sistema immunitario molto giovane e quindi "non addestrato", quindi senza che sia stata effettuata alcuna selezione sul loro operato ( i normali linfociti vengono selezionati nel Timo, un organo linfatico che sta allincirca sotto la gola ) ....

...si era già scoperto molto recentemente che le NK riconoscono un segnale (non so se è addirittura sullo stesso articolo di Naure o su Science, dopo riguardo ) di infezione / danno al DNA che la cellula mette fuori quando è compromessa, segnale che in pratica richiede l'autodistruzione.

Questo nuovo studio potrebbe aver trovato non solo un bersaglio, ma un pezzo del sistema di regolazione della risposta (ommeglio, dell' attivazione ) di queste cellule che si cercava da tempo ! Ovvero si sa che la risposta è regolata, ma non si sa(peva) come .......

x Fabryce : i sitemi immunitarii dei mammiferi sono abbastanza simili fra di loro, specie negli aspetti + essenziali ... se hanno detto che è na buona/ottima scoperta anche x l'uomo, vuol dire che hanno verificato che la stessa proteina l'abbiamo anche noi (W il progetto genoma ) e hanno già fatto qualche piccolo esperimento preliminare ; )... anche se come dici giustamente con queste cose bisogna andarci coi piedi di piombo .

Ma per ora direi che c'è da festeggiare ; )... piano piano stiamo inizaindo a capire come funziona quel cavolo del nostro sistema immunitario ....


Ciao a tutti

Gyxx
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Old 29-08-2005, 22:18   #4
Gyxx
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Trvato l'articolo a cui mi riferivo nel post precedente, al tempo volevo aprirci un 3D ma si vede che me ne sono un po dimenticato ...

...cmq eccolo qui

http://www.lescienze.it/specialarchivio.php3?id=10975

Al solito, nella parte destra della pagina ci sono anche alcuni link x approfondire l'argomento, che di solito si riferiscono ad articolo + vecchi ...



10.07.2005
L'allarme lanciato dalle cellule tumorali
Le natural killer possono distinguere le cellule sane da quelle cancerose


Una ricerca condotta da biologi dell'Università della California di Berkeley ha rivelato che il danneggiamento del DNA di una cellula mette in moto una reazione a catena che porta all'incremento dell'espressione di un marcatore riconosciuto dal sistema immunitario del corpo. La scoperta, descritta in un articolo pubblicato online il 3 luglio sulla rivista "Nature", fa luce su una questione dibattuta da tempo: come fanno le cellule natural killer - che sono in grado di attaccare i tumori - a distinguere le cellule cancerose da quelle sane.
"Il nostro studio - spiega il biologo Stephan Gasser, principale autore dell'articolo - è il primo a mostrare i meccanismi usati dal sistema immunitario per identificare le cellule tumorali, spiegando come le cellule natural killer distinguono quelle che devono eliminare da quelle che devono lasciare indisturbate".
Il sistema immunitario è progettato per riconoscere e attaccare gli invasori estranei, ma le cellule dei tumori rappresentano una sfida particolare, in quanto sono a tutti gli effetti cellule dell'organismo. "Molti scienziati - spiega l'immunologo David H. Raulter - mettono in dubbio l'importanza del sistema immunitario nella limitazione dello sviluppo dei tumori. Noi abbiamo invece dimostrato che il suo ruolo è importante e significativo".
I ricercatori hanno esposto colture di fibroblasti e cellule epiteliali delle ovaie di topo a diversi tipi di stress (calore, cambiamenti di pH, privazione di ossigeno), ma l'unica sollecitazione che ha messo in moto la sequenza di eventi associata con i danneggiamenti del DNA è stata l'esposizione a radiazioni e a farmaci chemioterapeutici.
Hanno poi scoperto che le cellule con il DNA danneggiato erano le uniche che esibivano un aumento nell'espressione di speciali proteine sulla superficie cellulare. Questi "leganti" sulla membrana sono specifici per il recettore NKG2D sulle natural killer, e vengono usati per segnalare le cellule danneggiate da distruggere.

© 1999 - 2005 Le Scienze S.p.A.


Da qui, invece, si vede che non ero aggiornatissimo sull' azine delle NK : sembra che funzionino previa attivazione come i normali linfociti B, ma anche come "killer liberi" una volta attivati. Sono insomma delle ascie a doppio filo che smazzolano di qua e di la . La cosa importante, cmq, è che lo stadio di attivazione in killer le rende funzionalmente uguali x quella funzione, ovvero una volta attivate sono equivalenti dal punto di vista della cosa che riconoscono, a differenza dei normali linfociti, in cui ogni cellula che sono specifici x un unico "nemico" conosciuto.

La NK quindi è sia un linfocita normale CHE un killer di cellule compromesse.

http://www.lescienze.it/specialarchivio.php3?id=8573

15.02.2004
Addestrare il sistema immunitario
Le cellule natural killer possono agire in due modi distinti


Per anni gli scienziati hanno considerato le cellule "natural killer" come uno strumento diretto del sistema immunitario in difesa dell'organismo. Si riteneva che queste cellule "nate per uccidere" viaggiassero direttamente dal midollo osseo, dove vengono prodotte, al sangue, entrando in circolo e infiltrandosi nei luoghi dove sono presenti tumori allo stadio iniziale e cellule infette.
Ora alcuni scienziati della Rockefeller University, guidati da Christian Münz, hanno scoperto che non è così. Le cellule natural killer devono essere addestrate: la loro capacità di distruggere i tumori e le cellule infette non è presente alla nascita. Questa scoperta potrebbe consentire lo studio di nuove procedure di trapianto di midollo osseo e di cellule staminali, permettendo agli scienziati di trovare il modo di attivare le cellule natural killer per combattere infezioni e tumori emergenti.
In due articoli separati pubblicati sul numero di febbraio della rivista "Journal of Immunology", Münz, Guido Ferlazzo e colleghi mostrano che le cellule natural killer, una volta emerse dal midollo osseo, si accumulano soprattutto nei "tessuti linfoidi secondari": le tonsille, i linfonodi e la milza. Lì, le cellule attendono di essere attivate (probabilmente in seguito a stimolazione da parte delle cellule dendritiche) prima di reagire in due modi distinti. In un modo, secernono citochine, messaggeri chimici che modulano le risposte immunitarie delle cellule T e B. Nell'altro, diventano potenti killer di tumori e cellule infette da virus.

© 1999 - 2005 Le Scienze S.p.A.

Ciapps

Gyxx
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Old 28-11-2007, 20:51   #5
ania
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http://www.repubblica.it/2007/11/sez...po-cancro.html

Quote:
Il topo che non può avere il cancro creato in un laboratorio americano
Gli scienziati dell'Università del Kentucky hanno scoperto che il gene
Par-4 produce una proteina che attacca le cellule tumorali e non le sane
In futuro cure senza effetti collaterali come nausea, caduta di capelli
o altri dolori dovuti alla chemioterapia. "E' una scoperta meravigliosa"


WASHINGTON - Un topo che non può ammalarsi di cancro perché i suoi geni non glielo consentono. Il ratto è stato creato in laboratorio da un gruppo di scienziati americani dell'Università del Kentucky. La notizia è stata pubblicata oggi sul Journal cancer research e apre scenari importanti perché potrebbe portare a trattamenti anti-cancro sugli esseri umani capaci di evitare al paziente gli effetti collaterali che oggi accompagnano molte terapie, come la nausea, la caduta di capelli o altri dolori dovuti alla chemioterapia.

Il topo biotecnologico creato dal dottor Vivek Rangnekar e dalla sua equipe dell'Università del Kentucky è dotato di un gene chiamato Par-4 capace di produrre una proteina molto speciale: attacca le cellule tumorali ma senza danneggiare i tessuti sani.
Come riportato dai ricercatori, questi ratti creati in laboratorio sono immuni da molte forme di malattie, come per esempio il cancro al fegato o alla prostata. Alcuni test indicano che la proteina ha effetti significativi anche sul cancro al seno, al pancreas, al cervello e al collo. E, elemento considerato cruciale dai ricercatori, gli animali mostrano di non soffrire alcun effetto collaterale.

"Quando un malato va in ospedale, la chemioterapia o le radiazioni a cui si sottopone comportano sempre effetti collaterali importanti - ha spiegato il dottor Rangnekar -. Così noi siamo rimasti molto colpiti nel notare che questa proteina uccideva le cellule tumorali senza però colpire le cellule sane. E ancor più sorpresi siamo stati quando abbiamo verificato che la proteina non ha effetti sull'intero organismo. Riteniamo che questo elemento possa aprire una breccia nella cura del cancro".

In futuro infatti dovrebbe essere possibile adattare questo metodo all'uomo, facendo in modo di introdurre nell'organismo questo gene (o un gene simile) attraverso un trapianto di midollo osseo. Secondo gli scienziati mancano ancora almeno dieci anni prima che sia disponibile una tecnica di questo tipo, tuttavia la proteina scoperta nei laboratori del Kentucky può aprire prospettive affatto interessanti per i ricercatori.
"Se sarà possibile trattare il cancro evitando che il paziente abbia a soffrire per gli effetti collaterali della terapia - ha aggiunto Rangnekar - allora davvero sarà fatto un grasso passo avanti. E' esattamente quello che sta avvenendo con i nostri topi - ha concluso lo scienziato -, e per noi è una scoperta meravigliosa".

(28 novembre 2007)
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Old 29-11-2007, 08:20   #6
bjt2
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Ma invece del trapianto di midollo, non si può semplicemente iniettare la proteina endnovena? Così si ha il vantaggio che a cura finita, non c'è più quella proteina in giro per il corpo...
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Old 29-11-2007, 08:33   #7
ania
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http://www.corriere.it/scienze_e_tec...ba99c53b.shtml

Quote:
Creato il topo che non si ammala di cancro
Produce una proteina che attacca le cellule malate senza danneggiare le sane. «Svolta nelle cure anti-tumore»


Ricercatori genetici americani hanno creato in laboratorio un supertopo che non può ammalarsi di cancro. I suoi geni non glielo consentono. La scoperta, messa a punto nei laboratori dell'Università del Kentucky, apre scenari importanti perché potrebbe portare a un possibile trattamento anticancro sugli esseri umani privo di effetti collaterali. Il topo biotecnologico è dotato di un gene chiamato Par-4 capace di produrre una proteina molto speciale: attacca le cellule tumorali ma senza danneggiare i tessuti sani. Ne dà notizia l’ultimo numero della rivista scientifica «Cancer Research».

Secondo il responsabile dello studio, il microbiologo Vivek Rangnekar, il «Par-4», scoperto all’inizio degli anni ’90, avrebbe un ruolo determinante nella soppressione delle cellule cangerogene, senza intaccare quelle sane. E il trattamento, efficace con i topi, potrebbe essere applicato anche per curare gli uomini. «Quando un malato va in ospedale, la chemioterapia o le radiazioni a cui si sottopone comportano sempre effetti collaterali importanti», spiega Rangnekar. Mentre con la nuova tecnica «un metodo olistico» basato sul Par-4 «si riuscirebbe ad eliminare il tumore senza danneggiare l’organismo», spiega Rangnekar. «Noi siamo rimasti molto colpiti nel notare che questa proteina uccideva le cellule tumorali senza però colpire le cellule sane. E ancor più sorpresi siamo stati quando abbiamo verificato che la proteina non ha effetti sull'intero organismo. Riteniamo che questo elemento possa aprire una breccia nella cura del cancro.

LA CURA PER L'UOMO - In futuro infatti dovrebbe essere possibile adattare questo metodo all'uomo, facendo in modo di introdurre nell'organismo questo gene (o un gene simile) attraverso un trapianto di midollo osseo. Secondo gli scienziati mancano ancora almeno dieci anni prima che sia disponibile una tecnica di questo tipo, tuttavia la proteina scoperta nei laboratori del Kentucky può aprire prospettive affatto interessanti per i ricercatori. «Se sarà possibile trattare il cancro evitando che il paziente abbia a soffrire per gli effetti collaterali della terapia - ha detto Rangnekar - allora davvero sarà fatto un grasso passo avanti. È esattamente quello che sta avvenendo con i nostri topi, e per noi è una scoperta meravigliosa».

28 novembre 2007
(ultima modifica: 29 novembre 2007)
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Old 30-11-2007, 01:16   #8
gianly1985
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Originariamente inviato da bjt2 Guarda i messaggi
Ma invece del trapianto di midollo, non si può semplicemente iniettare la proteina endnovena? Così si ha il vantaggio che a cura finita, non c'è più quella proteina in giro per il corpo...
(a parte che non potresti usare la proteina presa dal topo perchè avresti una violenta reazione immunitaria, l'organismo riconosce solo le SUE proteine....per questo mettiamo i NOSTRI geni nei batteri e li usiamo come fabbriche di proteine )

Questa domanda ti viene perchè l'articolo, come al solito, fa capire fischi per fiaschi: da come scrivono sembra che la proteina sia una specie di missile che viaggia nel sangue e distrugge le cellule tumorali, mentre in realtà (da una rapida googlata ) essa è una proteina INTRACELLULARE che non distrugge un bel niente, semplicemente PROTEGGE le cellule del topo dalla trasformazione neoplastica grazie alla sua funzione di proapoptotico. (è lungo da spiegare, cmq le cellule hanno un programma di autodistruzione "pulita" per casi di emergenza come il tumore e ci sono delle proteine che governano questo processo, in senso di sfavorirlo o favorirlo).
Ecco, sta par-4 (che sempre da google ho scoperto esistere anche nell'uomo ed è importante nella patogenesi di vari tumori, ovviamente non identica a quella del topo) fa premere più facilmente il pulsante di autodistruzione della cellula...così la cellula muore prima di diventare tumore...ma questo succede già normalmente eh!! (sennò avremmo un tumore al giorno o anche più!). Semplicemente la par-4 facilita sto processo...come tante altre....però magari in sti topi ne hanno trovato una versione "overclockata" () di par-4 che lo fa meglio....tutto qui...come sfruttare tutto ciò nell'uomo mi è oscuro così come non mi è chiaro cosa dice l'articolo, di cui ho trovato anche l'originale in inglese ma mi sembra solo fuffa per raccogliere fondi, non dice nulla di scientifico. (par-4 che VA A DISTRUGGERE le cellule tumorali?? "Siamo stupiti che non colpisce tutto l'organismo???" Mandare in pensione chemio e RT grazie a sta singola proteina??? Non sono cose dette da un medico spero )

Comunque quando si parla di queste cose parliamo dei cosiddetti farmaci BIOLOGICI , cioè che vanno ad agire sulle vie molecolari che portano al tumore. Il primo ad essere stato scoperto e attualmente utilizzato in alcuni tumori è l'ormai famoso Glivec/Gleevec della Novartis.
Ma non dimentichiamoci che per molti tumori la chemioterapia e la terapia chirugica sono l'unico approccio possibile e danno ottimi risultati in alcuni casi.

Ah, i tumori sono di mille tipi DIVERSI, quando leggete articoli in cui si parla come se fosse UNA SOLA MALATTIA (curabile con un unica terapia)...lasciate stare.....

ps: Non esisterà MAI la "cura per il cancro"....perchè non esiste la malattia singola "cancro"....esiste il concetto di trasformazione neoplastica che può colpire tanti tipi diversi di cellule con risvolti completamente diversi fra di loro!
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Old 30-11-2007, 06:39   #9
bjt2
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Originariamente inviato da gianly1985 Guarda i messaggi
(a parte che non potresti usare la proteina presa dal topo perchè avresti una violenta reazione immunitaria, l'organismo riconosce solo le SUE proteine....per questo mettiamo i NOSTRI geni nei batteri e li usiamo come fabbriche di proteine )

Questa domanda ti viene perchè l'articolo, come al solito, fa capire fischi per fiaschi: da come scrivono sembra che la proteina sia una specie di missile che viaggia nel sangue e distrugge le cellule tumorali, mentre in realtà (da una rapida googlata ) essa è una proteina INTRACELLULARE che non distrugge un bel niente, semplicemente PROTEGGE le cellule del topo dalla trasformazione neoplastica grazie alla sua funzione di proapoptotico. (è lungo da spiegare, cmq le cellule hanno un programma di autodistruzione "pulita" per casi di emergenza come il tumore e ci sono delle proteine che governano questo processo, in senso di sfavorirlo o favorirlo).
Ecco, sta par-4 (che sempre da google ho scoperto esistere anche nell'uomo ed è importante nella patogenesi di vari tumori, ovviamente non identica a quella del topo) fa premere più facilmente il pulsante di autodistruzione della cellula...così la cellula muore prima di diventare tumore...ma questo succede già normalmente eh!! (sennò avremmo un tumore al giorno o anche più!). Semplicemente la par-4 facilita sto processo...come tante altre....però magari in sti topi ne hanno trovato una versione "overclockata" () di par-4 che lo fa meglio....tutto qui...come sfruttare tutto ciò nell'uomo mi è oscuro così come non mi è chiaro cosa dice l'articolo, di cui ho trovato anche l'originale in inglese ma mi sembra solo fuffa per raccogliere fondi, non dice nulla di scientifico. (par-4 che VA A DISTRUGGERE le cellule tumorali?? "Siamo stupiti che non colpisce tutto l'organismo???" Mandare in pensione chemio e RT grazie a sta singola proteina??? Non sono cose dette da un medico spero )

Comunque quando si parla di queste cose parliamo dei cosiddetti farmaci BIOLOGICI , cioè che vanno ad agire sulle vie molecolari che portano al tumore. Il primo ad essere stato scoperto e attualmente utilizzato in alcuni tumori è l'ormai famoso Glivec/Gleevec della Novartis.
Ma non dimentichiamoci che per molti tumori la chemioterapia e la terapia chirugica sono l'unico approccio possibile e danno ottimi risultati in alcuni casi.

Ah, i tumori sono di mille tipi DIVERSI, quando leggete articoli in cui si parla come se fosse UNA SOLA MALATTIA (curabile con un unica terapia)...lasciate stare.....

ps: Non esisterà MAI la "cura per il cancro"....perchè non esiste la malattia singola "cancro"....esiste il concetto di trasformazione neoplastica che può colpire tanti tipi diversi di cellule con risvolti completamente diversi fra di loro!
Si, ovviamente intendevo una versione per uomini della proteina... Comunque ho risolto chiedendo al mio compagno di stanza, radioterapista, che già conosceva da tempo questa proteina (chissà perchè i giornali arrivano in ritardo). Mi ha spiegato che bisogna fare il trapianto di midollo, perchè sono le cellule immunitarie (i linfociti T ???) che devono avere questa proteina per riconoscere meglio i tumori... Andava di fretta e non mi ha spiegato tutto per bene... Potrei anche aver capito fischi per fiaschi...
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Old 30-11-2007, 07:59   #10
Banus
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Quote:
Originariamente inviato da gianly1985 Guarda i messaggi
essa è una proteina INTRACELLULARE che non distrugge un bel niente, semplicemente PROTEGGE le cellule del topo dalla trasformazione neoplastica grazie alla sua funzione di proapoptotico. (è lungo da spiegare, cmq le cellule hanno un programma di autodistruzione "pulita" per casi di emergenza come il tumore e ci sono delle proteine che governano questo processo, in senso di sfavorirlo o favorirlo).
Grazie per la precisazione
Cercando sul web avevo visto che la proteina è un repressore di trascrizione ed è coinvolta nei processi di apoptosi (per inciso, ho letto da qui) ma la nozione di fattore proapoptotico mi mancava (forse avrei dovuto guardare qui ).

Quote:
Ah, i tumori sono di mille tipi DIVERSI, quando leggete articoli in cui si parla come se fosse UNA SOLA MALATTIA (curabile con un unica terapia)...lasciate stare.....
Infatti almeno l'articolo di repubblica spiega che questo gene non elimina tutti i tumori: "immuni da ... effetti significativi su...". Probabilmente non è un caso ad esempio che la proteina sia efficace contro il cancro alla prostata, dal momento che è espressa durante l'apoptosi delle cellule di quella ghiandola
__________________
echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry
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Old 30-11-2007, 11:47   #11
gianly1985
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L'Avatar di gianly1985
 
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Quote:
Originariamente inviato da Banus Guarda i messaggi
(forse avrei dovuto guardare qui ).
Ottimo questo link!

Quote:
FUNCTION: Pro-apoptopic protein capable of selectively inducing apoptosis in cancer cells, sensitizing the cells to diverse apoptotic stimuli and causing regression of tumors in animal models. Induces apoptosis in certain cancer cells by activation of the Fas prodeath pathway and coparallel inhibition of NF-kappaB transcriptional activity. Inhibits the transcriptional activation and augments the transcriptional repression mediated by WT1. Down-regulates the anti-apoptotic protein BCL2 via its interaction with WT1. Seems also to be a transcriptional repressor by itself. May be directly involved in regulating the amyloid precursor protein (APP) cleavage activity of BACE1.

SUBUNIT: Interacts with WT1, via the C-terminal region. Homooligomer. Interacts also with a wide variety of proteins, such as atypical PKCs, p62, DAPK3 kinase and THAP1. Interacts with actin, AATF, BACE1, SPSB1, SPSB2 AND SPSB4. Component of a ternary complex composed of SQSTM1 and PRKCZ.

INTERACTION:
O43293: DAPK3; NbExp=1; IntAct=EBI-595869, EBI-77293;

SUBCELLULAR LOCATION: Cytoplasm. Nucleus. Note=Mainly cytoplasmic in absence of apoptosis signal and in normal cells. Nuclear in most cancer cell lines. Nuclear entry seems to be essential but not sufficient for apoptosis (By similarity). Nuclear localization includes nucleoplasm and PML nuclear bodies.

TISSUE SPECIFICITY: Widely expressed (insomma è espressa un po' in tutte le cellule; precisazione per chi non ha fatto studi biologici (mi scusino gli altri per l'ovvietà): il gene ovviamente è IN TUTTE le cellule). Expression is elevated in various neurodegenerative diseases such as amyotrophic lateral sclerosis, Alzheimer, Parkinson and Huntington diseases and stroke. Down-regulated in several cancers. (mica scemi i tumori)

INDUCTION: By apoptosis.

DOMAIN: The leucine-zipper domain is not essential for apoptosis, but is required for sensitization of cells to exogenous apoptotic insults and for interaction with its partners (By similarity).

DOMAIN: The SAC domain is a death-inducing domain selective for apoptosis induction in cancer cells. This domain is essential for nuclear entry, Fas activation, inhibition of NF-kappaB activity and induction of apoptosis in cancer cells (By similarity).

PTM: Preferentially phosphorylated at the Thr-163 by PKC in cancer cells (By similarity).

WEB RESOURCE: Name=Atlas of Genetics and Cytogenetics in Oncology and Haematology; URL="http://atlasgeneticsoncology.org/Genes/PAWRID41641ch12q21.html";.

Ultima modifica di gianly1985 : 30-11-2007 alle 12:03.
gianly1985 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-11-2007, 11:55   #12
gianly1985
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Originariamente inviato da bjt2 Guarda i messaggi
Si, ovviamente intendevo una versione per uomini della proteina... Comunque ho risolto chiedendo al mio compagno di stanza, radioterapista, che già conosceva da tempo questa proteina (chissà perchè i giornali arrivano in ritardo). Mi ha spiegato che bisogna fare il trapianto di midollo, perchè sono le cellule immunitarie (i linfociti T ???) che devono avere questa proteina per riconoscere meglio i tumori... Andava di fretta e non mi ha spiegato tutto per bene... Potrei anche aver capito fischi per fiaschi...
Mmmh...penso che c'entri qualcosa l'interazione tra Fas (aka CD95) e Fas-ligando (aka CD95L).....però in ogni caso la proteina par-4 per "funzionare" dovrebbe stare nella cellula tumorale, mica nella cellula immunitaria che va a distruggerla
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Old 30-11-2007, 14:01   #13
bjt2
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Mmmh...penso che c'entri qualcosa l'interazione tra Fas (aka CD95) e Fas-ligando (aka CD95L).....però in ogni caso la proteina par-4 per "funzionare" dovrebbe stare nella cellula tumorale, mica nella cellula immunitaria che va a distruggerla
Allora probabilmente lui ha capito male la domanda e/o io la risposta...
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