Buffalo, MicroStation SSD esterno con chip MLC e SLC

Buffalo, MicroStation SSD esterno con chip MLC e SLC

Il Solid State Drive cambia aspetto e diventa esterno, almeno con questa unità Buffalo denominata MicroStation. Un dispositivo curioso sotto molti aspetti, non ultima la convivenza di chip MLC e SLC sullo stesso PCB. Esercizio di stile o scelta ponderata?

di pubblicato il nel canale Storage
 

Buffalo MicroStation, prestazioni

Partiamo dalla domanda in sospeso, ovvero dove si trova il confine fra SSD e dongle USB. Di fronte ad unità di pari capienza e pari prestazioni, tale confine è di fatto inesistente, se si fa eccezione per il form factor. Molti produttori hanno speculato molto sul concetto di SSD, realizzando dischi a chip memoria con prestazioni al limiti del ridicolo. Tutto ciò ha generato confusione, in quanto la mente, avendo a che fare con l'acronimo SSD, corre immediatamente alle prestazioni elevate, magari su un portatile di rango dell'ultima generazione.

Non è dunque fuori luogo il dubbio che può nascere fra i più attenti al settore, che possiamo grossolanamente dipanare prendendo a riferimento alcuni parametri. Personalmente, classifico come Solid State Drive una unità con prestazioni più o meno simili a quelle dei dischi rigidi tradizionali (a salire, ovviamente), dotata di form factor da 1,8", 2,5" e 3,5". Me ne guarderei bene per esempio di definire SSD l'unità di archiviazione dell'Eee PC, che è un piccolo modulo in stile Sodimm con prestazioni modeste. Un SSD inoltre è dotato di un controller più sofisticato, che permette ad esempio di allungare la vita dell'unità con algoritmi di Wear Leveling di provata efficacia. Quasi nessuno pubblicizza la vita media di un dongle USB: ci sarà pure un perché. Differente è il discorso per Buffalo Microstation, che ci è apparso un SSD a tutti gli effetti, pur lontano dai picchi prestazionali della concorrenza SATA interna.


Buffalo MicroStation, SSD


Buffalo MiniStation, disco tradizionale

Le prestazioni in lettura sono da considerarsi molto interessanti, e prossime a saturare la banda passante reale garantita dall'interfaccia USB. Buffalo dichiara, nel proprio comunicato stampa, una velocità di lettura pari a circa 30MB al secondo, che trova riscontro nei nostri test. Rimane purtroppo il dubbio di come il controller gestisca l'utilizzo dei chip MLC e SLC, per capire almeno il criterio di assegnazione delle celle in base ai dati ed al loro utilizzo. Rimane il fatto che per essere una unità esterna nata per offrire la massima resistenza, i valori registrati sono decisamente buoni.

Il secondo grafico riportato mostra il comportamento di una unità sempre Buffalo ma equipaggiata con un disco da 2,5 pollici tradizionale. Si può notare l'andamento prestazionale tipico dei dischi a piatti rotanti, con un progressivo calo dei valori in lettura e scrittura man mano che la testina si avvicina alla zona interna dei piatti. A parità di rotazione, infatti, sono minori i dati che passano o che possono essere scritti dalla testina stessa.

La media in lettura in termini di MB al secondo è tutto sommato simile, mentre per quanto riguarda i tempi di accesso ai dati medi l'unità SSD vanta valori di accesso nell'ordine dei 500 microsecondi sempre costante, contro il valore medio di 17,2 millisecondi del disco tradizionale, per giunta molto variabile a seconda della zona del disco in cui si vanno a cercare i dati, come testimonia la "nuvola" gialla del grafico.


Buffalo MicroStation, SSD scrittura

In scrittura abbiamo riscontrato un comportamento prestazionale non certo da record, ma comunque prossimo ai 13,5MB di media al secondo. Insospettisce il comportamento anomalo del grafico, facendo capire come anche con questa unità si può assistere ad un comportamento differente in base al grado di utilizzo e di riempimento dello spazio disponibile, come già notato nel corso di questo articolo.

 
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