GeForce 3D Vision, da NVIDIA stereoscopia per tutti

Portare le immagini fuori dallo schermo: questo è lo scopo della stereoscopia. NVIDIA ci prova proponendo al pubblico un kit, comprensivo di occhiali attivi, che permette di fruire della visione stereoscopica anche a casa propria
di Andrea Bai pubblicato il 23 Gennaio 2009 nel canale Schede VideoNVIDIAGeForce
GeForce 3D Vision, il funzionamento
Il principio che NVIDIA ha messo alla base del suo GeForce 3D Vision è il medesimo che abbiamo esposto nella breve trattazione sulla stereografia che abbiamo condotto in apertura: mostrare a ciascuno dei due occhi un'immagine differente, ognuna con una propria angolazione e prospettiva. Le due immagini ritrarranno una stessa scena, ripresa però da due punti di vista differenti, idealmente distanziati tra loro di circa 6 centimetri, grossomodo corrispondenti alla distanza interpupillare media.
Ma come fa Geforce 3D Vision a tradurre nella realtà tutto questo? Il software di gestione entrano in gioco dopo che il motore grafico del videogioco ha determinato tutti i parametri ed informazioni relativi alla scena da calcolare: la componente software di GeForce 3D Vision usa questi dati per consentire alla scheda video di calcolare non una scena (come avviene tradizionalmente), ma due differenti, ciascuna con le caratteristiche che abbiamo esposto poco sopra. Semplificando il concetto la scheda video calcola così "frame stereoscopici" per ciascun "frame reale".
Queste immagini vengono riprodotte alternativamente ad una frequenza di refresh che deve essere almeno di 120Hz: in questo modo le immagini per ciascun occhio saranno riprodotte consecutivamente ad una frequenza di 60Hz, ovvero una frequenza di aggiornamento considerata accettabile per permettere una visione confortevole senza la comparsa di sfarfallii (flickering). Per questo motivo, come abbiamo detto nelle pagine precedenti, è necessario l'impiego di un monitor con frequenza di aggiornamento di 120Hz.
Affinché l'effetto stereoscopico abbia luogo correttamente, è necessario che le immagini destinate all'occhio destro non vengano percepite dall'occhio sinistro e viceversa. Per ottenere questo risultato entrano in gioco gli occhiali a lenti LCD. Gli occhiali oscurano ciascuna lente con una frequenza di 120hertz tra di loro e con una frequenza di 60hz per ciascuna lente: quando a monitor sarà mostrata l'immagine elaborata per l'occhio destro, la lente sinistra sarà oscurata, viceversa quando vi sarà l'immagine per l'occhio sinistro, ad essere oscurata sarà la lente destra.
Dati i rapidi tempi di aggiornamento, e i tempi medi di permanenza dell'immagine sulla retina, il nostro cervello avrà l'illusione di registrare una immagine completa e tridimensionale ogni sessantesimo di secondo. Il senso di profondità della visione stereoscopica è dato dal lieve sfasamento posizionale delle due scene calcolate dalla scheda video: incrementando la loro distanza reciproca, tramite il potenziometro presente sul ricevitore, sarà possibile ricreare scene che restituiscono una più marcata spazialità d'insieme.