PC portatili Samsung serie 9, design e sostanza

La presenza di Samsung nel mondo dei PC portatili, almeno in Italia, è recente. Solo dal 2008 infatti questa tipologia di prodotto ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano, riuscendo a ritagliarsi una interessante fetta di mercato in breve tempo. Il brand koreano è conosciuto nel Belpaese soprattutto per TV e telefoni cellulari, che hanno costituito il focus dell'azienda nel corso degli ultimi 10 anni.

L'ingresso nei mercati europei, considerando l'ambito informatico, è stato prudente, anche in virtù delle consolidate realtà che ne affollano gli scaffali. Acer e HP detengono da sole più di metà del mercato, motivo per cui è comprensibile che un'azienda che intenda proporre le proprie soluzioni al mercato debba prima costruirsi una rete di distribuzione adeguata, dando per sottointesa la presenza di una gamma di prodotti convincente.

Ecco spiegato il motivo per cui Samsung ha atteso il 2005 per presentare i propri notebook nel Regno Unito, cui sono seguiti gli ingressi nei mercati tedesco e italiano rispettivamente nel 2006 e 2008. Come è andata nel frattempo in Italia? Considerando il duopolio già nominato in precedenza, le cose per Samsung sono andate decisamente bene, tanto da raggiungere quasi in sordina il 7,4% di share, collocandosi al quinto posto in termini di vendite in ambito notebook e netbook.

La recente conferenza stampa ha messo il luce l'intenzione di Samsung di andare oltre, un trend che abbiamo più volte segnalato e che accomuna la quasi totalità dei produttori asiatici attivi nel campo dell'informatica e non solo. Con "andare oltre" non intendiamo solamente l'aspirare a una fetta di mercato più consistente, quanto far cambiare la percezione che il pubblico ha dei prodotti a marchio Samsung.

Alzi la mano chi, negli anni passati, non abbia pensato almeno una volta ai prodotti asiatici in genere come a delle scimmiottature di prodotti più blasonati, a torto o ragione. Se in alcuni casi questa percezione risulta fondata, con patacche Made in China vistosamente economiche e di basso prezzo, sarebbe riduttivo e sintomo di chiusura mentale non vedere anche tutto il resto, ovvero una tendenza chiara di ricerca di stile e prestigio, che va ad affiancarsi alla marea di prodotti asiatici che affollano il mercato.