Rete Nazionale libera, sicura, evoluta: il Modem Libero è finalmente realtà in Italia?
Ieri si è tenuto presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati l'evento “Rete nazionale: libera, sicura, evoluta”, presentato dalla Free Modem Alliance. È stata un'ottima occasione per verificare se la visione del "Modem Libero" è diventata finalmente realtà.
di Rosario Grasso pubblicata il 10 Novembre 2023, alle 11:41 nel canale WebFree Modem Alliance
Un dibattito voluto dalla Free Modem Alliance, supportata dai movimenti a difesa del cittadino ma anche dai rivenditori di dispositivi elettronici, ha fatto luce sull'avanzamento dei lavori che riguardano la messa in posa della rete FTTH in Italia, e tutte le questioni che le ruotano intorno. Come noto, il PNRR prevede la copertura dell'intero territorio nazionale con la banda ultralarga entro il 2026. Un progetto ambizioso, che rientra negli obiettivi del Digital Compass della Commissione Europea, ma che, con l'avvicinarsi della scadenza, espone molti dubbi sull'approdo a destinazione in tempi ragionevoli. Sull'FFTH, in particolare, manca ancora un tassello, ovvero le regole non sono ancora compiute sulla libertà del modem.
Ci si riferisce alla celebre delibera 348/18/CONS dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), che ormai 5 anni fa confermava il diritto degli utenti di scegliere liberamente i terminali di accesso ad Internet da postazione fissa, fissando al contempo specifici obblighi sugli operatori, finalizzati a garantire scelte consapevoli e informate da parte dei consumatori finali. Ma ancora oggi permangono ostacoli a questa visione: ovvero ci si chiede se il “Modem Libero” sia effettivamente una realtà in Italia.
Dall'entrata in vigore della delibera, infatti, non si è verificata un'adozione così capillare di soluzioni diverse da quelle fornite dagli operatori, come i propositi dei promotori del Modem Libero si auguravano. Tra i motivi di frizione all'adozione, vi è certamente la difficoltà implicita che l'utente ha nell'installare un dispositivo che rientri nella definizione del Modem Libero. In particolare, il dito è puntato sulle modalità di promozione che gli operatori sviluppano verso questa possibilità per gli utenti.
Ogni offerta esposta da un provider deve avere un'offerta corrispondente che non prevede il modem, ma il consumatore non è mai messo nelle condizioni di godere di un maggiore agio qualora volesse propendere per la soluzione di tipo Modem Libero. Le modalità di configurazione non sono sempre chiare e accessibili, con il risultato che la stragrande maggioranza degli utenti, a maggior ragione quelli poco esperti in questioni tecniche, propende per la soluzione fornita dall'operatore.
Perché gli operatori fanno pressioni per poter gestire le connessioni in casa degli utenti con le proprie apparecchiature? Ci sono questioni che riguardano il cosiddetto overbooking, quindi accettare un numero di clienti superiore alle effettive capacità della rete e la necessità quindi di erogare servizi sufficienti in base al reale utilizzo e alle fasce orarie, di prioritizzazione del traffico tramite il router e di shaping, ovvero l'insieme di operazioni necessarie a ottimizzare o a garantire le migliori prestazioni di trasmissione possibili in tutte le condizioni. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
Un'altra questione riguarda il cosiddetto problema dell'interoperabilità degli ONT, ovvero i terminali ottici che convertono il segnale della fibra ottica. Con la delibera 11/23/CIR pubblicata dall'Agcom nello scorso mese di aprile, infatti, si stabilisce un principio di "ONT Libero" parallelo a quello del "Modem Libero": in particolare, la possibilità per i vari operatori di rete di utilizzare ONT alternativi sulla rete FTTH di TIM. Tuttavia, gli ONT commercializzati non sempre sono risultati affidabili e in grado di assicurare le condizioni di interoperabilità. Inoltre, l'utilizzo degli ONT diversi da quelli dell'operatore richiede una certificazione che ha costi aggiuntivi e che non sempre si contraddistingue un processo chiaro. Alcuni chiedono, tra le altre cose, che la documentazione tecnica alla base della certificazione sia vincolante, anche per velocizzare il deployment della fibra.
Gli ONT (Optical Network Terminal) realizzano un lavoro di conversione elettrico-ottica dei segnali in ingresso provenienti dagli OLT (Optical Line Termination), ovvero gli apparati di terminazione della linea ottica presenti nelle centrali di TIM. In particolare, agli ONT è deputata la funzione di implementazione degli standard trasmissivi di accesso alla rete fisica come G-PON, XG-PON ed EPON. Ha dunque senso per un consumatore poter richiedere un diritto anche all'"ONT Libero" oltre che al "Modem Libero"? Del resto, questo rischia di stabilire un pericoloso parallelismo con la situazione FTTH.
Con i ritardi che si stanno verificando nella messa in posa, e una certa abitudine che i cittadini stanno acquisendo rispetto alle connessioni "misto rame" che fino a oggi sono state disponibili, si rischia che le maggiori velocità messe a disposizione dall'FTTH possano essere considerate "inutili" da una buona parte della popolazione. Naturalmente la realtà è ben diversa per l'utente più "smanettone", ma in fin dei conti streaming, navigazione, uso dello smartphone continuano a funzionare, senza apparenti differenze, con le connessioni FTTC, con il grosso della popolazione che potrebbe iniziare a considerare superfluo l'investimento che serve per completare i lavori sull'FTTH. Questi ragionamenti si incrociano alle ultime notizie, con il Cda di TIM che ha espresso il suo consenso alla vendita della rete fissa al fondo statunitense KKR, che ha generato un dibattito sulla rete nazionale intesa come rete nazionale pubblica, e con industria e consumatori che rischiano di rimanere esclusi dalle contrattazioni.
Rete Nazionale libera, sicura, evoluta: un dibattito alla Camera dei Deputati
Durante l'evento alla Camera dei Deputati, molti esponenti del mondo politico, delle istituzioni e della distribuzione hanno avuto modo di esprimere il loro parere su questi argomenti. "In un mondo sempre più connesso internet è diventato uno strumento fondamentale e interrompere le criticità sulla libera concorrenza tra le aziende di telecomunicazioni e vincere la sfida di digitalizzazione del paese" sono delle priorità per il Presidente della Camera Lorenzo Fontana.
Che rimarca come gli sforzi per una rete più veloce in Italia, nonostante i ritardi, stiano sortendo dei risultati concreti, se è vero che dal 2019 a oggi la percentuale di linee FTTH sul territorio nazionale è aumentata dal 5 al 20%, con un'ulteriore accelerazione che verrà impartita nei prossimi mesi.
Ripresa dei lavori sul Modem Libero
"La battaglia sul Modem Libero è fondamentale per consolidare un bisogno alla base della nostra società, che riguarda la consapevolezza del consumatore" ha aggiunto Massimiliano Capitanio, Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom). "Questo si iscrive all'interno del quadro delle altre sfide che il mondo della tecnologia sta portando, come il contrasto alla pirateria e le nuove insidie poste dall'intelligenza artificiale. Il consumatore deve essere consapevole dei diritti che ha in capo".
L'Agcom ha aperto un nuovo spiraglio di speranza sulla ripresa dei lavori sul Modem Libero, con l'obiettivo di mettere in pratica delle regole più stringenti sugli operatori e le loro modalità di comunicazione delle offerte per l'accesso alla linea a banda ultralarga. Anche se esiste un conflitto di responsabilità tra Governo e Agcom su chi deve stabilire queste regole.
"Le disposizioni dell'Agcom hanno favorito l'apertura della rete e i diritti dei consumatori attraverso la direttiva sul Modem Libero" ha aggiunto Federico Mollicone, Camera dei Deputati (FDI). "Il Governo sta anche lavorando a nuove misure di distribuzione di iPad per famiglie e imprese per stimolare la connettività".
La Net Neutrality
Uno sguardo va ovviamente lanciato anche su tutto ciò che succede in sede europea, anche perché la questione del Modem Libero partiva dall'esigenza di uniformarsi alla direttiva comunitaria UE n. 2120/15, con cui si ribadiva il diritto alla Net Neutrality per tutti i consumatori europei. "La Regolamentazione europea sta prendendo ad oggetto tutta la filiera digitale, dal cloud all'IA, fino alle ultime tecnologie" ha rimarcato Antonio Nicita, Senato della Repubblica (PD). Il quale ha rimarcato anche le limitazioni in termini di coerenza che si vengono a creare al passaggio da un Governo all'altro, vista che non è sempre definita la presenza di un Ministero dell'Innovazione. Inoltre, Nicita ha sottolineato anche l'esigenza di disporre di una legge annuale su tutte le questioni inerenti la sfera del digitale.
"L'operatore prospetta sempre la tecnologia migliore ma, con i servizi digitali in continua crescita, sono possibili affermazioni del genere?" si chiede Giovanni Calabrò, Capo di Gabinetto, AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). L'antitrust ha avuto un ruolo molto importante nella battaglia sul Modem Libero e su molte altre battaglie inerenti il digitale in Italia. "Abbiamo un tema di concorrenza che impatta sul consumatore e sui costi che deve sostenere" afferma ancora Calabrò.
"Si tratta di un difficile tentativo di conciliare libertà di parola sulla rete e regolamentazione per contrastare disinformazione e diffusione di contenuti illegali" sostiene Giulia Pastorella, Camera dei Deputati (Azione). "La volontà delle singole piattaforme è difficile da affrontare. Inoltre, se il consumatore può interagire con la tecnologia bisogna stabilire su chi cade la responsabilità se viene alterato il funzionamento secondo le modalità ordinarie".
"L'attività di vigilanza non sta funzionando" ha evidenziato nel suo intervento Antonio Perrucci, Docente, Università Lumsa. "C'è da lavorare in termini di tutela del consumatore da assicurare in tutte le sue accezioni, sia che si tratti di smanettoni che analfabeti digitali. E anche in termini di tutela del consumatore nell'avere il prodotto più innovativo. Il router ormai è sempre più un computer con parental control, strumenti di speed test e molte altre funzioni avanzate".
FWA o FTTH?
Esiste anche una questione relativa alla FWA (Fixed Wireless Access), ovvero l'“accesso fisso senza fili”, una tipologia di connessione ad internet che è molto comoda nelle aree più remote per poter navigare ad alta velocità e in maniera stabile. Tuttavia, la FWA rispetto alla FTTH ha meno urgenza di intervento, secondo alcune posizioni, perché molto più limitata sul territorio nazionale. Si dovrebbe operare nella prospettiva di poter disporre la linea FTTH nel maggior numero di aree possibili, anche con l'obiettivo di raggiungere velocità maggiori al Gigabit (alcuni operatori mettono già a disposizione in Italia connessioni a 2,5 Gbps e 10 Gpbs).
"La mia associazione ha sempre creduto nel Modem Libero ed è co-fondatrice della Free Modem Alliance", ha rimarcato Giovanni Zorzoni, Presidente, Associazione Italiana Internet Provider, che dà sempre la prospettiva più tecnica negli eventi organizzati dalla Free Modem Alliance. Ha anche sottolineato come il principale fornitore di ONT per Telecom Italia sia asiatico e che "non c'è nessuna ragione tecnica per applicare ancora dei filtri, vista la maturazione dei protocolli". Zorzoni propone una White list larga invece della certificazione per migliorare tempistiche e ridurre i costi. Infine, concentra le attenzioni sugli aspetti tecnologici e sul fatto che "Modem router sono anche gli smartphone, ma nessuno va a sindacare su cosa succede su queste piattaforme".
"Sembrava che una delibera Agcom potesse risolvere il problema, ma la questione è ancora presente" ha chiosato Enza Bruno Bossio, Ex deputata e una delle principali promotrici del Modem Libero. "Monitorare l'effettiva capacità di effettuare una scelta da parte del cittadino è assolutamente fondamentale, anche perché più libera è la concorrenza e più la libertà del cittadino può diventare consapevolezza. Il problema non è l'infrastrutturazione ma la domanda perché non c'è consapevolezza sul fatto che una connessione più veloce generi opportunità. Bisogna trasmettere il concetto che il digitale può effettivamente cambiare la vita del consumatore: servono monitoraggio del PNRR e dei risultati che consentirà di ottenere".
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer fortuna grazie a queste delibere si spera che prossimamente si arrivi ad avere veramente libertà totale di scelta dell'hardware anche perché 9 volte su 10 quello offerto dal provider è sovrapprezzato a livelli scandalosi e spesso nemmeno di qualità.
Non so Fastwe com'è, ma io ho Tim con il mio router Fritzbox e non pago presunte spese mensili. Sulla bolletta c'è solo la connessione e TimVision che è obbligatorio.
Sulla questione del modem libero in effetti mi sembra che tra tutti gli operatori stanno facendo la solita truffa all'italiana.
L'opzione è sempre nascosta e rinunciando al loro modem non hai quasi mai alcuno sconto.
Gli ONT non fanno solo questo.
Poiché fra OLT e ONT ci sono solo degli splitter ottici ad ogni ONT arriva tutto il traffico di tutti gli utenti che sono collegati allo stesso OLT.
Quindi l'ONT passa sull'ethernet solo il traffico destinato all'utente che ha un tag apposito basato sul numero di serie dell'ONT, traffico che immagino sarà anche cifrato. Questo significa che se io uso un ONT identico a quello che ho non funziona. Figuriamoci se di marca diversa.
Ma come si fa a scrivere in 2 righe tutte queste falsità io non lo so...
La vendita non è ancora stata finalizzata
Anche se venisse venduta gli apparati di rete sono sempre di proprietà di Telecom, e dubito che la sola fibra ottica o il rame possa tramettere informazioni alla CIA(fa ridere solo a scriverlo)
La rete unica è fondamentalmente impossibile per norme anti trust, rimarranno sempre OF e Netco(TIM)
Per il modem libero io con Dimensione non ho avuto problemi, uso il mio Friz con i dati forniti da loro, anche VOIP.
La vendita non è ancora stata finalizzata
Anche se venisse venduta gli apparati di rete sono sempre di proprietà di Telecom, e dubito che la sola fibra ottica o il rame possa tramettere informazioni alla CIA(fa ridere solo a scriverlo)
La rete unica è fondamentalmente impossibile per norme anti trust, rimarranno sempre OF e Netco(TIM)
Per il modem libero io con Dimensione non ho avuto problemi, uso il mio Friz con i dati forniti da loro, anche VOIP.
La mia unica speranza e' che qualcosa o qualcuno sia capace di bloccare la rete unica. Ma mi pare che il governo stesse "spingendo" per la fusione, guarda un po'. E quindi..
Per il resto, se si comprano la rete, non comprano certo solo i cavi. Saranno quello che e' oggi telecom. Cosi come OpenFiber si gestisce i propri OLT e ONT (che guarda un po' sono marchiati OpenFiber).
Ecco. Dopo quelli saranno marchiati CIA
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