"Ocean Drifter": la foto-simbolo dell'inquinamento marino vince il British Wildlife Photography Awards

Un'immagine simbolica di un pallone ricoperto di crostacei tropicali invasivi vince il British Wildlife Photography Awards 2024, evidenziando l'impatto inquinante dei rifiuti marini sugli ecosistemi.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 25 Marzo 2024, alle 16:36 nel canale WebUn pallone galleggiante nel mare al largo del Dorset (a sud dell'Inghilterra), ricoperto di crostacei tropicali invasivi: questa è l'immagine che ha conquistato il prestigioso British Wildlife Photography Awards 2024 (qui il sito web). Scattata dal fotografo Ryan Stalker, l'opera intitolata "Ocean Drifter" è stata incoronata vincitrice assoluta tra oltre 14.000 proposte provenienti da tutto il mondo.
Al di là dell'apparente semplicità del soggetto ritratto, l'immagine rappresenta una potente metafora dell'impatto deleterio delle attività umane sull'ecosistema marino. Il pallone, un comune rifiuto di plastica, si erge come un simbolo inquietante dei danni causati dall'inquinamento da rifiuti solidi, mentre i crostacei che lo ricoprono raccontano una storia ancora più allarmante.
"Ocean Drifter", di Ryan Stalker
Questi organismi, noti come cirripedi d'oca o maxillopodi, non sono originari delle coste britanniche, bensì delle regioni tropicali. La loro presenza sulle coste del Dorset indica che il pallone ha compiuto un lungo viaggio attraverso l'Atlantico, trasportando involontariamente con sé potenziali specie invasive.
Come ha spiegato lo stesso Stalker: "I cirripedi d'oca non sono autoctoni del Regno Unito, ma possono giungere sulle nostre coste durante le potenti tempeste atlantiche. Sebbene il pallone sia un rifiuto che non dovrebbe trovarsi in mare, mi chiedo quale sia stato il suo viaggio. Forse, dopo essere stato inizialmente smarrito, ha trascorso del tempo nei tropici, dove questi crostacei sono nativi, per poi vagare per anni nell'oceano aperto prima di approdare nel Dorset."
L'arrivo di specie non native, favorite dalla dispersione di rifiuti plastici, rappresenta una seria minaccia per gli ecosistemi locali. Questi organismi invasivi, privi di predatori naturali, possono proliferare rapidamente, soppiantando le specie autoctone e alterando irreversibilmente gli equilibri ambientali.
"Questi rifiuti possono trasportare creature che potrebbero sopravvivere nelle acque del Regno Unito e diventare specie invasive. Una maggiore quantità di rifiuti umani in mare potrebbe aumentare il rischio che altre creature raggiungano le nostre coste," ha avvertito Stalker, sottolineando l'urgenza di affrontare il problema dell'inquinamento marino.
La vittoria di "Ocean Drifter" ai British Wildlife Photography Awards 2024 non è solo un riconoscimento delle eccezionali qualità artistiche e tecniche dell'opera, ma anche un monito per la società contemporanea. Questa immagine potente e simbolica ci ricorda che le nostre azioni quotidiane hanno un impatto tangibile sull'ambiente naturale e che è nostra responsabilità collettiva proteggere e preservare gli ecosistemi marini per le generazioni future.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoComunque si, i mari sono pieni di monnezza... nel 2018 sono stato alle Maldive, non in resort ma sulle isole dei pescatori - il quantitativo di plastica che si raccoglieva in spiaggia non potete immaginarverlo (bottiglie, scatole di polistirolo della pesca).
Comunque si, i mari sono pieni di monnezza... nel 2018 sono stato alle Maldive, non in resort ma sulle isole dei pescatori - il quantitativo di plastica che si raccoglieva in spiaggia non potete immaginarverlo (bottiglie, scatole di polistirolo della pesca).[/QUOTE]
Si...Gli USA in passato hanno usato navi da guerra ripulite affondate per favorire la rinascita di coralli e altre specie.
La natura, quasi sempre, sfrutta quello che può per sopravvivere...
Ricordiamoci la famosa isola in mezzo al Pacifico (e si sta formando anche nell'Atlantico).
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