New York sfida i social media: vietati i 'feed che creano dipendenza' ai minori di 18 anni

New York ha approvato due leggi pionieristiche per proteggere i minori sui social media. Il SAFE for Kids Act vieta i "feed che creano dipendenza", richiedendo contenuti cronologici per gli under 18. Il Child Data Protection Act limita la raccolta dati sui minori senza consenso genitoriale.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 21 Giugno 2024, alle 11:56 nel canale WebLo stato di New York ha compiuto un passo storico nella regolamentazione dei social media, firmando due leggi volte a proteggere i giovani utenti dai potenziali danni causati da algoritmi e raccolta dati. Il governatore Kathy Hochul ha approvato giovedì il SAFE for Kids Act e il New York Child Data Protection Act, segnando un precedente significativo negli Stati Uniti.
Il SAFE for Kids Act, in particolare, mira a contrastare i cosiddetti "feed che creano dipendenza" per gli utenti sotto i 18 anni. La legge impone alle piattaforme social di mostrare i contenuti in ordine cronologico ai minori, anziché utilizzare algoritmi di raccomandazione personalizzati. Questi algoritmi, secondo i sostenitori della legge, possono avere effetti negativi sulla salute mentale degli adolescenti, favorendo dipendenza e depressione.
"Oggi salviamo i nostri figli", ha dichiarato Hochul durante la conferenza stampa. "Abbiamo ascoltato le loro grida di aiuto, ricordandoci che abbiamo la responsabilità morale di proteggere i giovani newyorkesi."
La legge prevede anche restrizioni sulle notifiche notturne, vietando l'invio di avvisi tra mezzanotte e le 6 del mattino senza il consenso dei genitori. L'obiettivo è contrastare i disturbi del sonno legati all'uso eccessivo dei social media.
Il New York Child Data Protection Act, invece, si concentra sulla tutela della privacy dei minori, limitando la raccolta e la vendita dei loro dati personali senza consenso genitoriale.
Queste misure rappresentano una risposta concreta alle crescenti preoccupazioni sui possibili effetti negativi dei social media sui giovani. Recentemente, il chirurgo generale degli Stati Uniti ha persino proposto di apporre etichette di avvertimento sulle piattaforme social, evidenziando i potenziali rischi per la salute mentale.
Ma non sono mancate le critiche. Alcuni esperti del settore tecnologico sostengono che gli algoritmi di raccomandazione possono in realtà rendere i feed più sani per gli adolescenti, filtrando contenuti potenzialmente dannosi. Inoltre, gruppi come l'American Civil Liberties Union hanno sollevato dubbi sulla costituzionalità di tali restrizioni, sostenendo che potrebbero violare il Primo Emendamento.
Con l'entrata in vigore prevista tra 180 giorni e un anno, queste leggi segnano un punto cruciale e una volta storica nella regolamentazione dei social media. Resta da vedere come l'industria tecnologica risponderà e se queste misure riusciranno effettivamente a proteggere il benessere dei giovani utenti senza compromettere l'innovazione e la libertà di espressione online.
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