Facebook, Twitter, Linkedln e Google+ bloccati nel 77% delle aziende italiane

Facebook, Twitter, Linkedln e Google+ bloccati nel 77% delle aziende italiane

Nel 77% delle aziende italiane è inibito l'accesso ai social network. Kaspersky Labs pubblica i dati e suggerisce strategie tali da limitare i rischi permettendo così di accedere alle opportunità offerte da questi strumenti

di pubblicata il , alle 14:15 nel canale Web
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Facebook, Twitter, Linkedln e Google+ sono sempre più utilizzati nel tempo libero e anche da parte di molte aziende: diventano interessanti strumenti per informare i propri clienti, per creare iniziative e cogliere nuove opportunità commerciali. Queste piattaforme possono anche essere utili strumenti per raccogliere informazioni e a tal proposito esistono anche strumenti automatizzati che in modi più o meno leciti si occupano di archiviare e profilare le informazioni.

C'è però un secondo aspetto al quale per ora si è dedicata scarsa attenzione: Facebook, Twitter, Linkedln e Google+ espongono dati, profili e informazioni a un pubblico decisamente ampio e senza le dovute cautele si può anche perdere il controllo sulle informazioni condivise. Si crea così una situazione decisamente complicata: da una parte il social networking può essere un valido strumento ma per contro ci sono rischi non da poco da tenere in considerazione.

Kaspersky Lab ha fotografato l'attuale situazione in Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito per vedere come le aziende hanno per il momento deciso di affrontare il problema. La situazione più permissiva la si trova in terra tedesca dove il 63% delle aziende ha bloccato l'accesso ai social network, segue la Francia con il 64%, il Regno Unito con il 71% la Spagna con il 76% e l'Italia con il 77%.

Tutto sommato emerge un quadro nel quale si hanno ampie restrizioni che per certi versi non risolvono nemmeno il vero problema: bloccare l'accesso ai social network mette l'azienda al sicuro da eventuali malware e operazioni pericolose utilizzando le postazioni fisse (PC) ma l'utilizzo di smartphone è altrettanto diffuso e ancora ben poco controllato, come molti operatori hanno più volte segnalato.

La miglior strada pare quindi essere quella della gestione del rischio: stando anche a quanto diffuso da Kaspersky Labs, è necessario creare consapevolezza sulle potenzialità che certi strumenti posseggono, soffermandosi anche sui rischi ormai ben noti. Un'attenta gestione dei parametri relativi alla protezione della privacy, l'utilizzo di account aziendali e non di credenziali di accesso personali in abbinamento a software in grado di proteggere anche l'identica dell'utente possono essere utili elementi per provare a cogliere le opportunità offerte da Facebook, Twitter, Linkedln e Google+.

22 Commenti
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aceomron13 Ottobre 2011, 14:25 #1
ma quale sicurezza!!!
é solo x la produttivitá e x evitare di far perdere tempo online!!!!
]Rik`[13 Ottobre 2011, 14:32 #2
qui da me è tutto bloccato, funziona solo Google+..tra l'altro è bloccato anche hwfiles
frescodestate13 Ottobre 2011, 14:36 #3
Originariamente inviato da: aceomron
ma quale sicurezza!!!
é solo x la produttivitá e x evitare di far perdere tempo online!!!!


esatto....in certi uffici dovrebbero impedire l'accesso a internet
Genesio13 Ottobre 2011, 14:49 #4
Da me tutto bloccato, comprese alcune sezioni di hwupgrade.
E' giusto, lo farei anch'io se fossi il datore di lavoro. La gente si lascia facilmente distrarre da internet (come me in questo istante) e non si può sempre contare sul buonsenso delle persone. Buonsenso che direbbe "sei qui per fare un lavoro, va bene qualche interruzione, ma non puoi approfittartene".
Stappern13 Ottobre 2011, 15:01 #5
Originariamente inviato da: Genesio
Da me tutto bloccato, comprese alcune sezioni di hwupgrade.
E' giusto, lo farei anch'io se fossi il datore di lavoro. La gente si lascia facilmente distrarre da internet (come me in questo istante) e non si può sempre contare sul buonsenso delle persone. Buonsenso che direbbe "sei qui per fare un lavoro, va bene qualche interruzione, ma non puoi approfittartene".


io se fossi il datore di lavoro licenzierei la gente che non produce
Steve Grow13 Ottobre 2011, 15:13 #6
Ma so tutte panzane dai. E' vero che internet può distrarre, ma la persona seria lavora ugualmente e il fancazzista troverà altri modi per svagarsi anche se gli levi internet. Qui da me cè gente che si fuma 10 sigarette al giorno, e cosiderato che ognuna dura minimo 10 minuti altro che il giretto su internet... però percarità la sigaretta è sacrosanta guai a vietarla
theJanitor13 Ottobre 2011, 15:19 #7
Originariamente inviato da: Steve Grow
Ma so tutte panzane dai. E' vero che internet può distrarre, ma la persona seria lavora ugualmente e il fancazzista troverà altri modi per svagarsi anche se gli levi internet. Qui da me cè gente che si fuma 10 sigarette al giorno, e cosiderato che ognuna dura minimo 10 minuti altro che il giretto su internet... però percarità la sigaretta è sacrosanta guai a vietarla


esattamente.

non mi pare che 10 anni fa tutti lavorassero ininterrottamente
avvelenato13 Ottobre 2011, 15:20 #8
Originariamente inviato da: Steve Grow
Ma so tutte panzane dai. E' vero che internet può distrarre, ma la persona seria lavora ugualmente e il fancazzista troverà altri modi per svagarsi anche se gli levi internet. Qui da me cè gente che si fuma 10 sigarette al giorno, e cosiderato che ognuna dura minimo 10 minuti altro che il giretto su internet... però percarità la sigaretta è sacrosanta guai a vietarla


no, ci sono alcune persone che se non gli stai dietro con lo sguardo truce, non lavorano mai. Ecco, a costoro gli si mette dietro un tizio che li coordina, e vedi che non fumeranno più una sigaretta dietro l'altra.
Le politiche ottimali, secondo me, sono quelle flessibili, dove le abilitazioni sono conseguenza di un rapporto di fiducia crescente, oltre che legate a motivazioni di produttività aziendali. Da noi ad esempio l'abilitazione ad internet è ad utente, ma molti siti sociali sono chiusi a prescindere dalle abilitazioni: all'orario di pausa pranzo tuttavia i siti vengono sbloccati perché magari qualcuno che mangia sulla scrivania, si fa la pausa su facebook.
Alcuni siti di utilità generale, invece, sono sbloccati anche per chi non è abilitato ad internet.
Secondo me l'ideale è una politica flessibile, che tenga conto delle differenze umane.
alexdal13 Ottobre 2011, 15:30 #9
divagando....
da me e' tutto no smoking. per fumare si deve timbrare. se si timbra l'uscita anche per 5 minuti vengono addebitati 15 minuti di permesso equivalenti 4 euro lordi (quanto un pacchetto).

Da un po uso Snus, bustine di tabacco svedese. Danno nicotina senza effetti dannosi. inoltre sono buone.

Da quando le uso, non faccio pause per fumare ne per il caffe, che non mi viene voglia piu.

E la produttivita' aumenta.

ma a stare piu' alla scrivania, mi fa avere piu' tempo che uso per vedere i vari siti di HWupgrade ecc!
se mi tolgono internet poi devo riprendere a fumare
Muppolo13 Ottobre 2011, 15:43 #10
Da me è proprio il (figlio del) capo che naviga di più su feisbuc... per cui è accessibile. Invece è bloccato il porno, il gambling, e il download degli eseguibili.

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