Facebook, rimosse pagine di antivaccinisti: Burioni esulta

Facebook sta portando avanti il suo lavoro per limitare i casi di disinformazione che potrebbero causare violenza fisica
di Rosario Grasso pubblicata il 08 Gennaio 2021, alle 15:01 nel canale WebFacebook ha rimosso alcune pagine di associazioni antivacciniste italiane. Tra queste è coinvolta Comilva di Rimini, la quale ha annunciato che farà ricorso in sede giudiziaria. La decisione di Facebook è arrivata perché le pagine in questione violano uno dei prerequisiti del social network, ovvero 'non rispettano gli standard in materia di disinformazione che potrebbe causare violenza fisica'.
La rimozione della pagina di Comilva (acronimo di Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà di Vaccinazione) era stata anticipata dal Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia Roberto Burioni tramite la sua pagina Facebook. "Finalmente Facebook ha rimosso le pagine di due associazioni antivacciniste che in un momento difficile come quello che stiamo vivendo diffondevano notizie false e pericolose riguardo alla pandemia" ha commentato Burioni.
"Anche contro la disinformazione ci vuole un vaccino, e Facebook può avere un ruolo importante in questo senso. Speriamo che sia solo l’inizio. Se vogliono giocare con la terra piatta facciano pure, ma di COVID-19 la gente muore e la disinformazione uccide quanto il virus".
Prontamente è arrivata la risposta dell'avvocato Luca Ventaloro, consulente dell'associazione Comilva: "a quanto pare, i nostri articoli di approfondimento veicolati su questo social, in particolare quelli sul vaccino Covid-19, violano le regole della community. Per chi come noi cerca di fare informazione in modo meticoloso, rispettoso della verità, utilizzando fonti di informazione certificate e riscontri precisi resta un mistero il significato di queste espressioni. Normalmente per confutare uno scritto ci si impegna a farlo con argomenti validi, non con la censura o impedendo il dibattito", aggiunge il legale. Comilva, in ogni caso, farà ricorso, "tutelerà i propri diritti in sede giudiziaria" e annuncia che continuerà l'attività di informazione sul proprio sito ufficiale e su altri social".
120 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChe riguarda Facebook, presumo...credo...
mi sembrava più corretto
Ah...quando guidavo libero per le strade con Carmageddon...niente e nessuno poteva fermarmi. L'unico mio cruccio è che non è mai stata realizzata una mappa con la mia città e relativa automobili dei civili, compresi Api, trattori e compagnia varia...p.s. avatar leggendario, complimenti !
E perchè?
Io non ho il profilo di ALCUN social network e neppure le mie figlie o mia moglie, quindi non tifo in alcun modo per loro.
Tuttavia la tua affermazione mi fa sorridere: non sancisce la costituzione il fatto che Facebook o altri debbano darti il diritto di dire ogni cosa sulla LORO piattaforma.
E' un servizio privato, ne fruisci dopo avere accettato un regolamento da loro proposto e ti rimetti alle loro decisioni.
Se desideri dire quello che vuoi, dalle sciocchezze terrapiattiste agli avvistamenti di alieni fino al fatto che il covid sia un'invenzione di uomini oscuri, e vuoi che nessuno ti chiuda le porte del cyberspazio in faccia, allora apriti una piattaforma tua e scrivi quello che vuoi.
Ma non puoi venire a piangere sul pianerottolo di Facebook perchè ti hanno messo in castigo. Lo possono fare; se non ti va bene, cambi servizio.
facemerd è privato quindi fa quello che vuole... tra l'altro si accetta un contratto inizialmente per iscriversi che è tipo patto col diavolo.
riguardo al tema vaccini, per me fanno bene a oscurare
Ci sono le regole del sito, quindi parte la rimozione.
Se non sei d'accordo con la rimozione, puoi prima protestare con loro o, come riportato nell'articolo, con un ricorso all'autorità giudiziaria e vedere cosa ne pensano.
La censura è un potere dello Stato e, nei Paesi nei quali viene applicata, MOLTO difficilmente riesci a spuntarla in un ricorso al Tribunale.
E' questa la differenza sostanziale.
Se non sei d'accordo con la rimozione, puoi prima protestare con loro o, come riportato nell'articolo, con un ricorso all'autorità giudiziaria e vedere cosa ne pensano.
La censura è un potere dello Stato e, nei Paesi nei quali viene applicata, MOLTO difficilmente riesci a spuntarla in un ricorso al Tribunale.
E' questa la differenza sostanziale.
Oltre al fatto che se cerchi di convincere qualcuno (facilmente manipolabile per mancanza di istruzione) che 1 + 1 = 3 allora è giusto che qualcuno ti tappi la bocca
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".