Facebook: 5 punti per combattere la disinformazione
Alla conferenza annuale DLD di Monaco, tenutasi in vista del World Economic Forum, Sheryl Sandberg, COO di Facebook, ha ribadito le intenzioni della sua azienda di combattere la disinformazione
di Rosario Grasso pubblicata il 21 Gennaio 2019, alle 13:21 nel canale WebCome noto, Facebook è stata a più riprese accusata di contribuire alla diffusione della disinformazione, al punto da influenzare le elezioni politiche americane del 2016 (vedi caso Cambridge Analytica). Sheryl Sandberg, figura molto famosa dell'organigramma dirigenziale di Facebook, è adesso intervenuta alla conferenza annuale DLD di Monaco, tenutasi in vista del World Economic Forum, svelando un nuovo piano in 5 punti per contrastare la disinformazione tramite Facebook.
Ha anche annunciato che Facebook finanzierà un'università tedesca per portare avanti degli studi sull'etica delle IA e avvierà una nuova partnership con l'ufficio tedesco per l'informazione e la sicurezza.
Sandberg ha esposto il piano in cinque passaggi che Facebook sosterrà per riconquistare la fiducia degli utenti e delle istituzioni:
Investire in sicurezza e protezione
Protezioni contro le interferenze elettorali
Giro di vite su account falsi e disinformazione
Assicurarsi che le persone abbiano il controllo sui dati che condividono
Aumentare la trasparenza
La questione è esplosa quando è diventato pubblico l'operato di Cambridge Analytica nello scorso mese di marzo. Secondo le ricostruzioni, Facebook avrebbe ceduto a Cambridge Analytica informazioni personali degli utenti, poi utilizzate da quest'ultima al fine di inoltrare messaggi pubblicitari in occasione delle elezioni americane che hanno portato alla vittoria di Donald Trump.
Secondo la Sandberg, Facebook ha adesso portato a 30 mila il numero di persone che controllano quotidianamente la piattaforma alla ricerca di post che inneggiano all'odio e diffondono disinformazione: l'ufficio è stato ampliato di 5 volte rispetto al 2017. Ha ammesso che nel 2016 le politiche di cybersecurity di Facebook erano incentrate sulla protezione dei dati degli utenti rispetto ad hacking e phishing, ma si era sottovalutato il tentativo di "seminare disinformazione e dissenso nelle società".
Nel corso dell'ultimo anno ha detto che Facebook ha rimosso migliaia di account individuali e fanpage usate per coordinare le campagne di disinformazione. Dopo la convocazione del Parlamento Europeo di Mark Zuckerberg, Facebook applicherà tutte le lezioni apprese in quella sede e lavorerà a più stretto contatto con i governi.
Facebook si avvarrà di una partnership con l'ufficio del governo tedesco per l'informazione e la sicurezza in vista delle elezioni del Parlamento Europeo previste per fine maggio. Sandberg ha anche fornito informazioni sulla vastità del problema, sostenendo che Facebook adesso blocca "più di un milione di account al giorno, spesso mentre vengono creati". Tuttavia, non ha rivelato informazioni sul probabile coinvolgimento di governi stranieri in queste pratiche.
Facebook sta ottimizzando i suoi algoritmi al fine di visualizzare articoli correlati che permettano agli utenti di consultare entrambi i lati di una notizia pubblicata sulla piattaforma. Facebook si preoccupa anche di eliminare quei post che possono incitare alla violenza, senza però citare il recente caso che ha visto protagonista un altro strumento controllato da Facebook, ovvero Whatsapp, coinvolto in un episodio di escalation di violenza in India.
La Sanberg ha poi citato degli studi della Stanford University e del quotidiano Le Monde che hanno dimostrato come il legame tra Facebook e siti inaffidabili sia diminuito della metà dal 2015. "Non abbiamo fatto un buon lavoro nella gestione della nostra piattaforma circa le richieste di apertura nei confronti di app di terze parti", ha ammesso, riconoscendo che questa condivisione dei dati ha portato ad abusi da parte di terzi non meglio specificati.
Ha detto che Facebook ha ridotto drasticamente le informazioni sugli utenti a cui le app possono accedere, ha nominato funzionari indipendenti per la salvaguardia dei dati, ha aderito alle regole del GDPR della UE e ha creato controlli simili a livello globale.
Passi in avanti sono stati realizzati anche in termini di trasparenza. L'anno scorso Facebook ha pubblicato il suo primo rapporto sull'applicazione delle norme comunitarie: secondo la Sandberg, questo diventerà un evento annuale. Maggiore trasparenza ci sarà anche in termini di individuazione delle pubblicità che girano su Facebook, con maggiore consapevolezza da parte degli utenti su quelli che sono messaggi pubblicitari.
Sheryl Sandberg ha inoltre annunciato una nuova partnership con la Technical University of Munich (TUM) per sostenere la creazione di un centro di ricerca etica indipendente per l'IA. L'Institute for Ethics in Artificial Intelligence, che è supportato da una sovvenzione iniziale da parte di Facebook di 7,5 milioni di dollari in cinque anni, contribuirà a far avanzare il crescente campo della ricerca etica sulle nuove tecnologie ed esplorerà questioni fondamentali che influenzano l'uso e l'impatto dell'IA.
87 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoUna volta aveva risonanza solo la parola delle persone acculturate, mentre quella dei ritardati moriva, come giusto che fosse, nel chiacchericcio del baretto all'angolo.
Oggi grazie ai social network il ragliare dei peggio ritardati ha lo stesso peso di quello di un importante scienziato o di un luminare.
Come fermare il fenomeno?
Una opzione è chiudere totalmente i social network.. ma visto il giro di affari la vedo dura.
Si potrebbe tuttavia o vietare del tutto ed in modo rigido qualsiasi contenuto a sfondo politico o correlato con personaggi politici e/o questioni di cronaca.
In altre parole fare in modo che il social sia solo un'oasi di gattini e puttanate.
In altre parole fare in modo che il social sia solo un'oasi di gattini e puttanate.
il problema è che l'analfabetismo funzionale colpisce su qualsiasi fonte. sono certo che se si vietassero alcuni argomenti sui social, comincerebbero a girare le fake news sui gattini e sulle puttanate
giornalismo che sta prendendo piede in questi ultimi anni, che è terrificante.
Il problema piuttosto sta nei creduloni che usano facebook come fonte di notizie invece che per svago.
Il problema piuttosto sta nei creduloni che usano facebook come fonte di notizie invece che per svago.
Più che latro il fatto che quei creduloni hanno diritto di voto.
Se venissero classificati come fonte di energia muscolare a basso costo non ci srebbero problemi.
Ma lui c'è arrivato pure tardi, ben dopo tutti quelli che hanno iniziato ad usare presto la rete e l'approccio remoto in generale (bbs): ci sarebbe arrivato anche un mammuth alla conclusione che prima o poi, soprattutto con l'aumentare delle velocità e diminuzione costi pure la massa sarebbe stata sdoganata (e anni dopo Zuckerberg avrebbe dato il calcio di inizio al peggio del peggio).
Non puoi perché fondamentalmente non è interesse dei "grandi giocatori" fermarlo, anzi.
Corsi e ricorsi della storia, anche se camuffati da tecnologie scintillanti.
Cose non difficili da correggere, ma che tardano ad arrivare. Facebook non è nato come mezzo d'informazione, certo, e si vede, ma di fatto lo è.
Facebook è bravissima a censurare e chiudere pagine di chiunque non sostenga il pensiero unico politicamente corretto. Facebook è diventata un editore che decide cosa pubblicare in base a ideologia politica.
Facebook è bravissima a censurare e chiudere pagine di chiunque non sostenga il pensiero unico politicamente corretto. Facebook è diventata un editore che decide cosa pubblicare in base a ideologia politica.
Mica lo è diventato ora.
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