Dazi e prezzi alle stelle: Temu e Shein introducono tasse d'importazione e aumenti fino al 377%
L’introduzione di nuove tariffe doganali volute dall’amministrazione Trump colpisce direttamente i colossi dell’e-commerce Temu e Shein: rincari fino al 377% e nuove commissioni d’importazione per i clienti statunitensi.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 29 Aprile 2025, alle 14:14 nel canale WebTemu e Shein, due tra i più grandi marketplace cinesi, hanno annunciato importanti cambiamenti nelle loro politiche di prezzo e spedizione in risposta alle nuove tariffe doganali imposte dall’amministrazione Trump, soprattutto con l'annullamento del "de minimis"
Gli effetti sono già visibili: rincari che arrivano fino al 377% su alcuni prodotti e l’introduzione di nuove commissioni d’importazione che ricadono direttamente sui consumatori americani.
Temu e Shein alzano i prezzi negli USA: l'effetto immediato dei nuovi dazi voluti da Trump
Donald Trump, tornato alla Casa Bianca, ha mantenuto la promessa di inasprire la guerra commerciale con la Cina. Le nuove tariffe, che colpiscono una vasta gamma di prodotti importati con Temu e Shein che sono tra i primi a doversi adeguare, modificando la loro strategia di prezzo e logistica.
Nel dettaglio, Temu ha introdotto per la prima volta delle "import charges", ovvero commissioni d’importazione che vengono calcolate direttamente al momento del checkout.
Shein, dal canto suo, ha optato per una strategia ancora più drastica con aumenti di prezzo che, in alcuni casi, arrivano fino al 377% rispetto ai listini precedenti.
Le due piattaforme, consapevoli del rischio di perdere una fetta importante di mercato, stanno cercando di correre ai ripari con promozioni mirate e offerte temporanee, ma la nuova realtà dei prezzi più alti sembra ormai inevitabile.
Gli analisti prevedono che altri marketplace cinesi, come AliExpress, potrebbero seguire la stessa strada, mentre i rivenditori locali potrebbero approfittare della situazione per recuperare quote di mercato. La situazione è questa, dunque non resta da vedere se i consumatori saranno disposti a pagare di più per prodotti che, fino a pochi mesi fa, erano accessibili a prezzi imbattibili.










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49 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSolo nella testa di Donaldo.
La cruda realtà è che i dazi li pagano gli acquirenti finali quando acquistano, diventando quindi solo un aumento di prezzo.
Meglio comprare le stesse cose importate da qualcun altro e pagarle 10 volte tanto eh!
ni... se parli di vestiario, ok probabile, ma non sono un amante del genere
Se parli di tecnologia o altri prodotti di nicchia che, risaputo, producono in Cina, su Aliexpress mi sono tolto diverse beghe a prezzi molto modici
Ad iniziare dai kit di upgrade dei server Proliant di HP a finire a accessori per la subacquea (palloni sparabili da 10 euro contro i 40), stampanti etichettattrici (60 euro contro 350-500 euro)
so che ciò non fa bene all'economia, perchè anzichè comprare prodotti italiani (esistono?) compro sottomarche Cinesi, ma è anche vero che negli ultimi 3 anni ci sono stati rincari assurdi ed ingiustificati, alcuni prodotti sono raddoppiati di prezzo. e visto che i guadagni e gli stipendi non lo sono , ahinoi, dobbiamo in qualche modo sfangarla
non sono d'accordo ma di necessità visrtù.
Poi:
- possiamo fare a meno delle decine di magliette uso-e-getta di SHIEN-TEMU e magari averne 1 decente fatta made in EU/ITALY... probabilmente si
- possiamo fare a meno di 4 stampanti etichettatrci per lavoro e comprarne solo 1 fatta sempre in made in Cina ma marcata Ze**a ma che costa 500 euro contro 60? probabilmente no...
IMHO
ora dubito che qualche produttore USA potrebbe fare un prezzo più basso
quindi quella vendita di merce prodotta all'estero avverrebbe lo stesso
l'unica cosa è che il consumatore americano con i dazi paga di più, una parte del prezzo va al produttore cinese come prima e l'altra parte va nelle casse del tesoro USA ma sono sempre soldi di un consumatore americano che escono dalle sue tasche
ora qualcuno potrebbe dire che quel consumatore americano senza i dazi avrebbe acquistato 2 oggetti cinesi da 10 dollari invece che uno e questo avrebbe aumentato il deficit commerciale USA
ma per le tasche del consumatore americano la cosa non è consolatoria, in entrambe le situazioni si ritrova con un paio di decine di dollari in meno ma senza i dazi avrebbe avuto 2 oggetti mentre con i dazi solo un oggetto
ora dubito che qualche produttore USA potrebbe fare un prezzo più basso
quindi quella vendita di merce prodotta all'estero avverrebbe lo stesso
l'unica cosa è che il consumatore americano con i dazi paga di più, una parte del prezzo va al produttore cinese come prima e l'altra parte va nelle casse del tesoro USA ma sono sempre soldi di un consumatore americano che escono dalle sue tasche
ora qualcuno potrebbe dire che quel consumatore americano senza i dazi avrebbe acquistato 2 oggetti cinesi da 10 dollari invece che uno e questo avrebbe aumentato il deficit commerciale USA
ma per le tasche del consumatore americano la cosa non è consolatoria, in entrambe le situazioni si ritrova con un paio di decine di dollari in meno ma senza i dazi avrebbe avuto 2 oggetti mentre con i dazi solo un oggetto
Per dirla breve, i dazi sono tasse che gravano sui consumatori in ogni caso.
Ammesso che qualcuno in patria sia in grado di produrre qualcosa e al momento sembra che non sia possibile, per cui per qualche anno continueranno a comprare dalla Cina con prezzi maggiorati pagando di fatto di tasca propria il (possibile, ma non probabile) rientro della produzione in casa.
ma questo potrebbe avvenire solo su beni dove il margine per il produttore straniero è alto e se il dazio da assorbire non è troppo alto
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