Whatsapp: finto account verificato ruba i dati degli utenti. Come difendersi

Una nuova insidia si sta facendo strada attraverso WhatsApp, l'app di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo. Si tratta della cosiddetta "truffa del finto account verificato", un sofisticato tentativo di phishing che mira a carpire i dati sensibili degli utenti, in particolare le credenziali di accesso a Facebook.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 07 Ottobre 2024, alle 09:29 nel canale TelefoniaNel vasto panorama delle minacce informatiche, una nuova insidia si sta facendo strada attraverso WhatsApp, l'app di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo. Si tratta della cosiddetta "truffa del finto account verificato", un sofisticato tentativo di phishing che mira a carpire i dati sensibili degli utenti, in particolare le credenziali di accesso a Facebook. Analizziamo nel dettaglio questo nuovo modus operandi dei cybercriminali e forniamo utili consigli per proteggere i propri dati.
Anatomia di una truffa moderna
Il meccanismo della truffa è tanto semplice quanto insidioso. I malintenzionati si fingono un "servizio di assistenza" di WhatsApp, contattando le potenziali vittime attraverso un messaggio che, a prima vista, potrebbe sembrare legittimo. Il contenuto del messaggio è studiato per creare allarme e spingere l'utente ad agire rapidamente, senza riflettere.
Nel testo, i truffatori affermano di aver ricevuto numerose segnalazioni riguardanti presunte violazioni degli standard della community da parte dell'account Facebook e della pagina associata al numero WhatsApp del destinatario. Per rendere il messaggio più credibile, vengono elencati esempi specifici di violazioni, ovviamente del tutto inventati. L'elemento chiave di questa truffa è la pressione temporale: gli aggressori minacciano la chiusura dell'account entro 12 ore, una tattica classica per indurre la vittima a prendere decisioni affrettate. Immediatamente dopo, viene suggerito di contattare un sito web per "risolvere" il problema. Ed è qui che si cela l'inganno più pericoloso.
Il sito indicato nel messaggio non ha alcuna connessione con Meta, Facebook o WhatsApp. Cliccando sul link, l'utente viene reindirizzato a un portale che replica fedelmente l'interfaccia di Facebook. Questa pagina clone ha un unico scopo: indurre l'utente a inserire le proprie credenziali di accesso, permettendo così ai criminali di appropriarsene.
Come riconoscere la truffa
Fortunatamente, esistono alcuni elementi che possono aiutare gli utenti attenti a smascherare questo tentativo di frode:
- Spunta di verifica: un account ufficiale di Meta o WhatsApp dovrebbe mostrare una spunta verde accanto al nome, non nell'avatar come accade in questa truffa.
- Canali di comunicazione: Facebook notifica le violazioni degli standard della community attraverso canali ufficiali come notifiche in-app, e-mail o messaggi su Facebook Messenger, mai tramite WhatsApp.
- Urgenza sospetta: la pressione a agire rapidamente è spesso un segnale d'allarme nelle truffe online.
Per proteggersi da questa e altre truffe simili, è fondamentale adottare alcune precauzioni:
- Verificare sempre la fonte: non cliccare mai su link provenienti da fonti non verificate, specialmente se richiedono l'inserimento di credenziali.
- Mantenere la calma: le comunicazioni ufficiali raramente impongono azioni immediate sotto minaccia di chiusura dell'account.
- Utilizzare l'autenticazione a due fattori: questa misura aggiunge un ulteriore livello di sicurezza ai propri account.
- Aggiornare regolarmente le app: mantenere WhatsApp e altre applicazioni aggiornate aiuta a proteggersi dalle ultime vulnerabilità scoperte.
- Educarsi sulla sicurezza online: essere informati sulle ultime truffe è la migliore difesa contro il phishing.
Questa nuova truffa si inserisce in un trend preoccupante di crescenti attacchi attraverso le piattaforme di messaggistica. Recentemente, molti utenti hanno segnalato un'altra tecnica insidiosa nota come "social hacking" o "truffa delle sei cifre", dove i criminali riescono a rubare interi profili WhatsApp manipolando le vittime per ottenere i codici di accesso.
La truffa del finto account verificato di WhatsApp è solo l'ultimo esempio di come i cybercriminali stiano evolvendo le loro tattiche. Mantenere un approccio critico verso messaggi sospetti, verificare sempre le fonti e non cedere alla fretta sono le chiavi per navigare in sicurezza nel mare spesso insidioso del web. Ricordiamo che la consapevolezza e l'educazione alla sicurezza informatica rimangono i nostri migliori alleati contro le minacce digitali in continua evoluzione.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInsomma spesso le persone truffate se la sono andata a cercare a causa della loro superficialità, ignoranza e scarsa capacità a tutelare la propria privacy
E' un poco come i casi della Wanna Marchi, questa era si una che truffava, ma santo Dio! come si poteva credere che un chilo di sale risolveva i problemi e che un chilo di sale valesse decine di milioni di lire? Ma è possibile mai che c'è in giro tanta gente cretina a questi livelli? Non ci posso credere che certe spiacevoli situazioni personali incrementano il livello di cretinaggine
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