I telefoni ci ascoltano o no? Ecco lo studio che ha trovato la risposta

I telefoni ci ascoltano o no? Ecco lo studio che ha trovato la risposta

Uno studio condotto da una società di cyber-security e ripreso anche dalla BBC sembra sfatare il mito, molto diffuso, che i nostri telefoni ci possano "ascoltare", veicolando poi pubblicità mirate su temi e argomenti di cui si è solo parlato. Ecco i dettagli

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Telefonia
 

Gira da molto tempo il forte sospetto che i nostri smartphone possano in qualche modo ascoltarci, captando parole o informazioni dai nostri discorsi da utilizzare poi per pubblicità mirate, o almeno nella migliore delle ipotesi. Il sospetto è rafforzato da una pura e semplice constatazione: gli smartphone sono apparecchi dotati di connettività, microfono e ottima potenza di calcolo, per cui a livello tecnico la cosa non solo è plausibile ma sicuramente possibile. Ma lo fanno davvero?

Questa la domanda che si sono posti gli specialisti di Wandera, che hanno deciso di analizzare a livello tecnico la questione. La prova è stata condotta utilizzando due telefoni, un Samsung con Android e un iPhone, in una speciale sala "audio". In queste sale hanno mandato in play, per 30 minuti e in loop, pubblicità relativa a cibo per cani e gatti.  

Non solo: in una seconda stanza hanno posizionato due telefoni identici ai primi ma questa volta nel silenzio. Su tutti i telefoni sono state lasciate attive le app Facebook, Instagram, Chrome, SnapChat, Youtube e Amazon, tutte con il massimo delle autorizzazioni che un utente può fornire. Le operazioni sono state ripetute per tre giorni di fila, tenendo sotto controllo anche il consumo di batteria e la banda utilizzata. Il tutto per tenere traccia anche di una eventuale trasmissione di dati "anomali".

Hanno poi utilizzato normalmente tutti i dispositivi, anche andando volutamente a cercare temi relativi al cibo per animali. Non è emersa nessuna differenza significativa. Non contenti, hanno provato ad utilizzare i due assistenti vocali nella stanza silenziosa per 30 minuti, (Ok Google e Siri), per capire quanto influisca sul traffico dati un'interazione di questo tipo, del tutto simile a quella che ci si aspetterebbe qualora gli smartphone ci ascoltassero. In altre parole, se ascoltassero le nostre conversazioni e le analizzassero, dialogando poi con i server, si sarebbe dovuto osservare un consumo di banda simile in quella con le pubblicità in loop. Ecco i risultati con iOS e Android:


MB consumati in 30 minuti con iOS con assistente e in stanza con audio in loop


MB consumati in 30 minuti con Android con assistente e con audio in loop

Purtroppo non è stata usata la stessa grafica per entrambi (fonte BBC), ma soffermandosi un attimo è facile capirne il significato. In quello relativo ad iOS, ad esempio, notiamo un consumo di 18MB in 30 minuti di utilizzo dell'assistente vocale, mentre risulta irrisorio quello senza assistente e nella camera dove girava la pubblicità in loop. Identica situazione, con valori differenti (le ricerche possono includere mappe o altro, dipende da cosa si chiede, quindi i 18MB contro i 60MB di Android non sono comparabili), anche con il sistema operativo Android.

James Mack, ingegnere presso Wandera, ha dichiarato: "Abbiamo osservato che i dati osservati nei nostri test sono molto ma molto più bassi di quelli consumati dall'assistente virtuale nel periodo di 30 minuti, il che suggerisce che la registrazione costante delle conversazioni e il relativo caricamento sul cloud non avviene, almeno con le app che abbiamo analizzato. Se lo fosse, ci aspetteremmo che l'utilizzo dei dati sia elevato quanto il consumo di dati degli assistenti virtuali".

Come spesso accade, si è scoperto qualcosa di imprevisto che nulla ha a che vedere con il tema principale dello studio. Sebbene con valori di banda minimi come testimoniato dalla scala dei grafici seguenti, lo studio ha mostrato come la maggior parte delle app per telefoni Android sembri consumare significativamente più dati nelle stanze silenziose, mentre con le app iOS questo si verifica nelle stanze con l'audio in loop. Gli analisti alzano le spalle e ammettono candidamente di non sapere il perché, ripromettendosi però di proseguire con le indagini.


Consumo dati delle app con iOS


Consumo dati delle app con Android

A prescindere da questo bizzarro comportamento, il co-fondatore e CEO dell'azienda Eldar Tuvey afferma con una certa sicurezza non vi sia alcuna prova di un eventuale trasferimento segreto di dati significativi. Certo, alle aziende non mancano gli elementi per profilare gli utenti in mille altri modi, ma per oggi accontentiamoci di questa buona notizia.

60 Commenti
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acerbo05 Settembre 2019, 16:15 #1
Ricerca abbastanza inutile visto che gli "ascolti" possono essere fatti dai provider di telefonia mobile o dentro i server di apple, google, amazon ecc ...
Alexa, Siri e facebook sono già stati sputtanati, ma é solo la punta dell'iceberg.
La privacy su internet é semplice utopia, basta solo saperlo e mettersi l'anima in pace, altrimenti non resta che emigrare su un'isola di 500 abitanti dove non funziona neanche il 3G e vivere di pesca e del proprio orticello di broccoli e patate.
DVD_Italia05 Settembre 2019, 16:54 #2
A me non frega niente di Privacy.
Se vuoi ascoltarmi fallo pure, non ho niente di intelligente da dire
Vuoi profilarmi? Tempo perso.
omerook05 Settembre 2019, 17:00 #3
Che stiano in ascolto è scontato sennò come farebbero a rispondere alla richiesta OK Google poi cosa altro combinano chi lo sa!
benderchetioffender05 Settembre 2019, 17:06 #4
Originariamente inviato da: acerbo
Ricerca abbastanza inutile visto che gli "ascolti" possono essere fatti dai provider di telefonia mobile o dentro i server di apple, google, amazon ecc ...
Alexa, Siri e facebook sono già stati sputtanati, ma é solo la punta dell'iceberg.

piu che altro gli ascolti potrebbero essere inviati "in differita" quando l'utente attiva Siri/Assistant, quindi in un secondo momento e precisamente in un momento in cui legalmente hai dato consenso di ascoltare
cioè nel test sembrano sorvolare, capisco tecnicamente è complesso da far emergere, ma non è certo la tempistica dei dati a confermare o meno ma la qualità dei dati inviati
inoltre, con i dettatori vocali molto avanzati, le stringhe di testo inviate potrebbero anche essere pochissimi kb praticamente impossibili da scindere dal normale traffico

La privacy su internet é semplice utopia, basta solo saperlo e mettersi l'anima in pace, altrimenti non resta che emigrare su un'isola di 500 abitanti dove non funziona neanche il 3G e vivere di pesca e del proprio orticello di broccoli e patate.


beh l'anima in pace anche no, anzi credo che dovrebbero dare una brusca frenata a livello legale su queste pratiche, anche perché difendono queste invasioni della privacy sostenendo un "miglioramento del servizio" che puntualmente a me non sembra evolvere, bensì mi sembra migliorare solo la loro invasività
giovanni6905 Settembre 2019, 17:23 #5
Che test stupido!

pensavano che Google, Apple & C fossero così stupidi da influenzare immediatamente l'utente grazie agli input ricevuti dall'audio in locale?

Come già ipotizzato sopra, è possibilissimo invece che tutti ciò avvenga con un certo ritardo, magari a distanza di giorni e settimane, proprio per evitare la correlazione di cui questo studio voleva dimostrare l'esistenza.
kean3d05 Settembre 2019, 17:54 #7
Originariamente inviato da: DVD_Italia
A me non frega niente di Privacy.
Se vuoi ascoltarmi fallo pure, non ho niente di intelligente da dire
Vuoi profilarmi? Tempo perso.


perfetto, allora puoi darmi il numero di telefono della tua donna, indirizzo e magari anche i turni lavorativi, già che ci sei anche il tuo codice fiscale e numero carta di credito con relativo pin..
floc05 Settembre 2019, 17:56 #8
Originariamente inviato da: DVD_Italia
A me non frega niente di Privacy.
Se vuoi ascoltarmi fallo pure, non ho niente di intelligente da dire
Vuoi profilarmi? Tempo perso.


Originariamente inviato da: kean3d
perfetto, allora puoi darmi il numero di telefono della tua donna, indirizzo e magari anche i turni lavorativi, già che ci sei anche il tuo codice fiscale e numero carta di credito con relativo pin..


game, set, match. Veramente non se ne può più di commenti qualunquisti riguardo la privacy.
kean3d05 Settembre 2019, 18:21 #9
ben detto 😂
non so la gente in genere, ma io di cose da nascondere o che non voglio far sapere di me ne ho a camionate, poi che vengano usate contro di me o no è un altro discorso
mikypolice05 Settembre 2019, 18:46 #10
della serie "sviluppiamo l'IA senza ascoltare l'IA"
da stupidi...
quoto pienamente giovanni69... molto più plausibile... e anche dimostrabile probabilmente... che rifacessero il test per 30gg... poi ne riparliamo...

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