Dai PC ai tablet: questa la futura evoluzione di HP
Meg Whitman, CEO dell'azienda, sottolinea come la storia di innovazione propria di HP sia destinata a passare attraverso una completa gamma di soluzioni tablet, tanto consumer quanto business
di Paolo Corsini pubblicata il 27 Febbraio 2013, alle 09:51 nel canale TabletHP
E' trascorso di fatto 1 anno e mezzo da quando Leo Apotheker, precedente CEO di HP, aveva delineato una strategia che avrebbe portato l'azienda americana ad abbandonare del tutto lo sviluppo e la produzione di soluzioni per il mercato consumer dedicandosi esclusivamente alle proposte di fascia professionale.
Questo avrebbe implicato lo stop alla produzione di soluzioni mobile, tanto smartphone come tablet, nonostante HP avesse rilevato Palm e con essa una notevole esperienza proprio nella produzione di questa tipologia di prodotti.
Meg Whitman, attuale CEO dell'azienda, ha rimarcato nella giornata di ieri come l'attenzione di HP sia al momento attuale fissa anche sulle soluzioni tablet. Considerando l'andamento del mercato una affermazione di questo tipo è quasi scontata: i consumatori richiedono questo tipo di prodotti e per un'azienda della portata di HP non ha senso trascurare questo mercato.
La Whitman, in occasione della conferenza Morgan Stanley Technology, Media & Telecom, ha segnalato come alla base dell'approccio di HP al mercato dei tablet stia quell'innovazione che ha sempre ha rappresentato un elemento alla base del DNA dei prodotti HP. Per quel che abbiamo potuto sino ad ora vedere l'azienda americana è giunta forse tardi in questo settore ma proponendo modelli che tendono a differenziarsi dalla massa di soluzioni tutte troppo simili tra di loro.
In questo gioca anche l'interesse di HP di concentrarsi a sviluppare soluzioni tablet rivolte al pubblico degli utenti professionali, mercato nel quale l'azienda americana è da sempre presente con una forza che è stata molto netta nel mondo dei PC e che potrebbe quantomeno in parte traslare anche nell'ambito delle soluzioni tablet.
2 Commenti
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E questo non solo con i prodotti, ma anche con le risorse umane, che HP espande (assume), restringe (licenzia) e delocalizza (italiani in Polonia a 500 Euro/mese) a seconda delle necessità del momento.
A confronto, bene hanno fatto Microsoft e Dell ad accordarsi. La prima per perseguire la sua strategia di lungo periodo di diventare un produttore di qualità, la seconda per smarcarsi dai capricci di un azionariato come quello di HP.
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