Loongson: la nuova GPU cinese promette prestazioni pari alla GeForce RTX 2080 di NVIDIA

Abbiamo parlato più volte di Loongson e dei progressi ottenuti dai suoi processori, ma è sul fronte delle schede video che il produttore cinese punta a sorprendere tutti. Secondo quanto dichiarato dal General Manager della società, Hu Weiwu, la nuova scheda 9A2000 offrirebbe prestazioni comparabili a una GeForce RTX 2080 di NVIDIA.

La proposta di NVIDIA conta ormai qualche anno sulle spalle: la scheda si basa sull'architettura Turing, la prima con Tensor Core e supporto al ray tracing, rilasciata ormai nel 2018. Tuttavia, si tratta pur sempre di una top di gamma che ancora oggi garantisce requisiti superiori a quelli consigliati per la maggior parte dei giochi di nuova generazione.

Ciò che è interessante, non sono le prestazioni brute della nuova GPU di Loongson, ma la velocità con cui l'azienda progredisce con i suoi chip. Al di fuori della Cina sicuramente la scheda non susciterebbe grande interesse, ma per il mercato interno condizionato dalle restrizioni statunitensi, rappresenta un importante passo in avanti.

Stando a quanto riportato da IT Home, secondo Hu Weiwu la nuova 9A2000 offrirebbe circa 8-10 volte le prestazioni della 9A1000. Tuttavia, non si tratta di una scheda che sostituisce il precedente modello: 9A1000 e 9A2000 coesisteranno andando a coprire due fasce di mercato molto diverse.

La prima si rivolge al segmento entry-level per applicazioni 3D leggere e casi d'uso in cui 32 TOPS di capacità di elaborazione per l'intelligenza artificiale sono sufficienti. La seconda, invece, dovrebbe posizionarsi nella fascia medio-alta del mercato per gamer esigenti e professionisti.

Chiaramente, si parla di prestazioni teoriche poiché, come abbiamo imparato in questi anni, a fare la differenza è il supporto software. Ad esempio, il supporto a DirectX 12 è ancora in "forse", di conseguenza per quanto l'hardware sia all'altezza della vecchia RTX 2080, le performance in gioco potrebbero rivelarsi ben distanti.

È interessante, però, vedere la rapidità con cui si stanno evolvendo le architetture cinesi. La strada è ancora tutta in salita, ma potrebbero bastare pochi anni per vedere nuovi competitor nella produzione di semiconduttori.