Windows 11, l'aggiornamento da Windows 10 non sarà gratis per sempre: Microsoft incalza

Microsoft intensifica gli sforzi per la transizione a Windows 11, enfatizzando l'urgenza dell'aggiornamento gratuito prima della fine del supporto per Windows 10 nel 2025. Aggiornamento gratuito che non sarà disponibile per sempre.
di Nino Grasso pubblicata il 15 Gennaio 2025, alle 16:11 nel canale Sistemi OperativiMicrosoftWindows 11Windows 10
Come avevamo già anticipato, Microsoft cercherà in tutti i modi di convincere gli utenti di Windows 10 a passare al nuovo Windows 11. Del resto, ci sono diversi motivi validi per farlo: uno su tutti, rimanendo con il vecchio OS il sistema sarà vulnerabile alle nuove minacce di sicurezza. L'azienda sta adesso accelerando gli sforzi, sottolineando che l'opportunità di aggiornare gratuitamente è disponibile "solo per un periodo di tempo limitato".
L'azienda di Redmond ha designato il 2025 come "l'anno dell'aggiornamento a Windows 11", ricordando l'imminente conclusione del supporto per Windows 10. Un recente post sul sito Web della Tech Community di Microsoft ha delineato le opzioni per gli utenti che desiderano evitare di rimanere indietro una volta terminato il supporto mainstream di Windows 10, dichiarando che l'operazione può essere svolta gratuitamente adesso, ma non sarà così in un futuro non meglio specificato. L'azienda consiglia di verificare la compatibilità hardware del proprio sistema con Windows 11, evidenziando come non siano previsti eventuali allentamenti nei requisiti.
Microsoft: l'aggiornamento da Windows 10 a Windows 11 non sarà gratis per sempre
Per coloro che non possono aggiornare a causa di incompatibilità hardware e non hanno la possibilità di acquistare un nuovo PC, Microsoft propone la possibilità di ricevere aggiornamenti di sicurezza su Windows 10 attraverso il programma Extended Security Updates. Questo servizio, al costo di 30 dollari per 12 mesi di supporto aggiuntivo, offre solo aggiornamenti di sicurezza, escludendo chiaramente nuove funzionalità e correzioni di bug non critici.
La strategia di Microsoft riecheggia tattiche passate, come l'offerta di aggiornamenti gratuiti a Windows 10 "per un anno" diversi anni fa. Nonostante la scadenza annunciata, però, l'aggiornamento rimase disponibile gratuitamente per gli utenti di Windows 7 e 8/8.1 per diversi anni successivi. Resta da vedere se la stessa politica rilassata sarà applicata dopo il 15 ottobre 2025, data di fine supporto per Windows 10.
Considerando che l'adozione di Windows 11 è ancora inferiore rispetto al suo predecessore, ci sembra al momento difficile che Microsoft mantenga il pugno duro con il suo "vecchio" OS. L'obiettivo, invece, rimarrà probabilmente facilitare la transizione al nuovo sistema operativo per il maggior numero possibile di utenti, a condizione che dispongano di hardware compatibile. Un ulteriore incentivo all'aggiornamento proviene dall'annuncio che le applicazioni di Microsoft 365 potrebbero cessare di funzionare sui sistemi che non effettuano la transizione a Windows 11. Questa mossa potrebbe spingere molti utenti, specialmente in ambito aziendale, a considerare l'aggiornamento.
Mentre il 2025 si avvicina, insomma, diventa sempre più cruciale per gli utenti di Windows valutare le proprie opzioni e pianificare la transizione, sia essa verso Windows 11 o alternative come l'acquisto di nuovo hardware o l'esplorazione di sistemi operativi alternativi.
70 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE' il 15 Gennaio 2025...
Strano che vada benissimo per una qualsiasi distribuzione/versione recente di Linux.
Facciano pace con sé stessi e facciano in modo che funzioni su hw un po' più datato (magari disabilitando cortana e le altre cag.te che quasi nessuno usa e che ciucciano risorse) e gli aggiornamenti a W11 aumenteranno.
Es: la CPU non supporta nativamente l'MBEC e, quindi, si sarebbe obbligati a ricorrere a forme di emulazione per "sostenere" il VBS e le tecnologie ad essa collegate?
Si passa direttamente oltre (cioè non si attiva proprio nulla neutralizzando sul nascere l'impatto della penalizzazione sulle prestazioni legato all'emulare).
Non hai il TPM 2.0?
Pace, quel PC se ne farà una ragione e non potrà sfruttare le funzionalità che lo richiedono etc.
La risultante, quindi, è un OS che si modella in funzione della macchina su cui deve essere installato e stop.
A forza di leggere queste news mi viene il dubbio che alla M$ abbiano il timore di non raggiungere il loro obiettivo di far mettere W11 (cioè avere il controllo) su tutti i PC ... che la resistenza sia con tutti noi
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