Marte: incredibile foto di un fiore scattata da Curiosity! Ma lo è davvero?

Curiosity continua ad inviare immagini dal pianeta Marte. Una delle ultime però sta facendo un po' il giro del mondo sul Web soprattutto per il fatto che a prima vista tutti considerano quell'immagine una scoperta epocale. Ma è davvero così?
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 04 Marzo 2022, alle 14:30 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Le immagini da Curiosity su Marte fanno solitamente il giro del mondo. Sono molto spesso incredibili perché riescono a mostrare al mondo quelle che sono le peculiarità e le stranezze che arrivano dal pianeta rosso. A far parlare in questi ultimi giorni c'è un'immagine quanto mai particolare che il rover ha fotografato sulla superficie di Marte. Un fiore? Un corallo? Una spugna?
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I commenti si sono veramente sbizzarriti e in tanti hanno pensato che l'oggetto ritratto da Curiosity fosse magari un fiore. Altri invece hanno subito pensato ad un corallo o addirittura ad una spugna. La verità è che quello ritratto nella foto sul pianeta Marte non è altro che la conseguenza di un'erosione di milioni di anni grazie anche all'acqua. Sembrerebbe effettivamente un organismo vivente ma nella realtà è una formazione rocciosa che proprio sul Marte risulta particolarmente presente e comune.
Mars continues to amaze. This unusual feature is a concretion, eroded from sedimentary rock that was cemented by mineral-rich groundwater. Size? About 1 cm. Image taken by the arm-mounted imager MAHLI on @MarsCuriosity pic.twitter.com/UCepX3QprX
— NASA JPL (@NASAJPL) March 1, 2022
A scattare l'immagine ci ha pensato la cam MAHLI ossia la Mars Hand Lens Imager che è stata posta sul mezzo Curiosity proprio per essere utilizzata in queste occasioni. La cam è stata posizionata all'estremo di un braccio robotico che permette a Curiosity di poter scattare immagini in ogni dove e in ogni angolazione. Qui l'immagine è stata realizzata lo scorso 25 febbraio nella zona delle Mount Sharp ossia all'interno dell'enorme cratere Gale che si estende per oltre 150 chilometri.
La tecnica utilizzata da MAHLI è quella dell'unione di vari scatti singole con la tecnica della messa a fuoco integrata. Questo significa che si va ad unire più immagini scattate anche in diversi momenti e le si integrano tra di loro per avere un risultato che è in grado di mettere a fuoco qualsiasi dettaglio per la massima cura dell'immagine. In questo caso anche se dall'immagine l'oggetto sembra essere grandissimo, in realtà, la dimensione della roccia è davvero piccola perché parliamo di 1 solo centimetro.
Sappiate che quella roccia ha un nome ed è "The Blackthorn Salt" sostanzialmente un ammasso di cristalli diagenetici. Non è altro che una ricombinazione di minerali presenti nell'acqua e non sempre si presenta in questa forma anzi solitamente cambia in base chiaramente a ciò che accade negli anni. Nella maggior parte dei casi sono sferiche o leggermente arrotondate. Le prime scoperte risalgono al 2004 grazie ad Opportunity, che fotografò alcune formazioni sferiche con la stessa genesi nell'area di Meridiani Planum.
7 Commenti
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... I monaci sono arrivati su marte !
Osate voi mettere in discussione le gesta di antiche battaglie per la conquista del pianeta rosso?
Il suddetto pianetucolo fu liberato dalla rossa stretta anti-totalitaria anni or sono!
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