La Cina punta sulle fonti energetiche non fossili: copriranno il 51% del fabbisogno nel 2025

La Cina, attraverso il China Electricity Council, ha annunciato che per il 2025 oltre la metà dell'energia elettrica prodotta nella nazione asiatica sarà realizzata con fonti non fossili rispetto al 47% attuale.
di Mattia Speroni pubblicata il 11 Luglio 2022, alle 22:37 nel canale Scienza e tecnologiaAbbiamo scritto come in Cina si stia cercando di spostare la mobilità verso quella elettrica e non più con motori a combustione interna (anche se attualmente quest'ultima è largamente più diffusa). Grazie anche a soluzioni come le stazioni di scambio batterie proposte da produttori come NIO questa transizione potrebbe essere meno "traumatica" per i milioni di guidatori cinesi. Proprio la società cinese ha intenzione di costruire 4000 stazioni di scambio batterie in tutto il Mondo per il 2025 espandendo così questo approccio di ricarica.
Uno dei problemi è legato però all'aumento del fabbisogno energetico e a come l'energia viene prodotta. Anche se le grandi centrali elettriche possono avere un'efficienza superiore a quella dei motori termini installati nelle automobili, la nazione orientale ha intenzione di ridurre la sua dipendenza dai sulle fonti energetiche fossili. Il piano è di arrivare al 51% della produzione da fonti non fossili per il 2025, secondo il China Electricity Council (CEC).
Solare, eolico, idroelettrico e nucleare nel futuro della Cina
Si tratta di un piano a breve scadenza considerando che si dovrebbe compiere entro 3,5 anni in una nazione popolosa come quella cinese (anche se la percentuale da recuperare è relativamente modesta). La potenza installata in Cina per il 2025 dovrebbe toccare i 3 TW contro gli attuali 2,4 TW (per fare un confronto, a fine 2020, la potenza installata era pari a 120,42 GW) con oltre la metà che sarà prodotta da fonti non fossili.
Se si considerano i dati cinesi per la fine del 2021, la capacità installata con fonti energetiche non fossili era pari a 1,12 TW coprendo così il 47% del fabbisogno della nazione (e facendo segnare un +13,5% rispetto al 2020). Questo numero lo si può raffrontare alle centrali a carbone "a basse emissioni" (il 93% di quelle funzionanti).
Se si considera questa fonte fossile, la produzione è stata pari a 1,03 TW di capacità venendo già superata dalle fonti non fossili. In generale però il fabbisogno della Cina sta crescendo e, sempre con i numeri del China Electricity Council sappiamo che le previsioni parlano di un aumento del 5-6% per la fine del 2022.
Nell'anno indicato come quello del sorpasso delle fonti non fossili rispetto a quelle fossili (il 2025), il consumo annuo di elettricità in Cina crescerà del 4,8%. Nel 2021 il consumo nazionale è stato pari a 8,331 TW/h con un aumento del 10,1% rispetto al 2020 e del 7,1% rispetto al 2019.
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7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer chiarire la questione, al 2020 in Europa la produzione da fonti rinnovabili era del 22,1%, del 37,5% se si fa riferimento alla sola produzione di energia elettrica (da confrontare con il 47% cinese attuale). Sempre nel 2020, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili era ferma al 20% negli USA, al 12% sul quella elettrica. Direi che è chiaro chi si sta convertendo più velocemente alle fonti rinnovabili: in ordine, Cina, Europa a breve distanza e, molto indietro, USA.
Per chiarire la questione, al 2020 in Europa la produzione da fonti rinnovabili era del 22,1%, del 37,5% se si fa riferimento alla sola produzione di energia elettrica (da confrontare con il 47% cinese attuale). Sempre nel 2020, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili era ferma al 20% negli USA, al 12% sul quella elettrica. Direi che è chiaro chi si sta convertendo più velocemente alle fonti rinnovabili: in ordine, Cina, Europa a breve distanza e, molto indietro, USA.
Si però attenzione alle definizioni. I due obiettivi Cinese da una parte, UE dall'altro, non sono confrontabili, benché entrambi mirino all'abbattimento delle emissioni di gas serra. La UE parla di FER, energia da fonti rinnovabili e NON include il nucleare (che allo stato attuale produce piu energia elettrica delle FER in UE), mentre l'obiettivo cinese prevede riduzione di fonti fossili, ma con l'uso di rinnovabili (FER) e nucleare, tant'è che c'è un dinamico programma di creazione di nuovi reattori da qui al 2030, "quota cento"... e diventare lo stato numero 1 al mondo in questo senso.
Nulla da dire contro il nucleare, semplicemente i due programmi non sono confrontabili, piuttosto gli USA dovrebbero prendere esempio sia da Cina che UE e darsi una mossa.. ma li ci sta gente che addirittura nega e se ne frega dei cambiamenti climatici.
Comunque sia, grazie dell'interessante report che hai postato.
Infatti, stanno costruendo nuove centrali nucleari con una velocità che qui ci sognamo, anche perché a parte il discorso del cambiamento climatico, per loro é importantissimo ridurre l'uso del carbone (che gli crea notevoli problemi nelle città
È anche per quello che stanno collaborando con la Russia per la costruzione di nuovi gasdotti, ottenendo il duplice risultato di aumentare la loro indipendenza energetica e di creare problemi di costi a un concorrente diretto (noi).
Nel vertice che si è tenuto recentemente dove erano presenti la Cina e la Russia sono andati avanti con la progettazione del Power of Siberia II che passerà dalla Mongolia e preleverà il gas "europeo" per portarlo in Cina.
In questo "pippone" di Battista che è attualmente in Russia spiega la notizia:
https://www.youtube.com/watch?v=ko-XlyKl9tY
non ho trovato altre fonti di questa news, probabilmente ha letto una fonte direttamente in russo oppure la TV.
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