La batteria "casalinga" del MIT sorprende tutti: costa un sesto di quelle al litio ed è a prova di incendio

Ingredienti comuni, bassi costi, prestazioni elevate e nessun rischio di incendio: è la nuova batteria a base di alluminio, zolfo e sale messa a punto dal MIT
di Giulia Favetti pubblicata il 25 Agosto 2022, alle 13:32 nel canale Scienza e tecnologiaLa si potrebbe quasi fare in casa, visto la facile reperibilità degli ingredienti, la nuova batteria messa a punto dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) basata su alluminio, zolfo e sale che ha sorpreso per le prestazioni e i notevoli vantaggi rispetto alle colleghe che utilizzano il sempre più caro litio, per altro suscettibile ad esplosioni ed incendi in casi di danneggiamento o di uso improprio.
Il team di ingegneri dell'Università americana ha cercato un'alternativa economica, trovandola nell'utilizzo di alluminio e zolfo per gli elettrodi e un elettrolita salino fuso in mezzo; intervistato dalla rivista Nature, Donald Sadoway del MIT, professore a capo del team, ha dichiarato: "Volevamo inventare qualcosa che fosse migliore, molto migliore, delle batterie agli ioni di litio per l'immagazzinamento stazionario su piccola scala e, in definitiva, per gli [usi] automobilistici".
Il progetto è iniziato prendendo in mano la tavola periodica e andando a cercare l'elemento chimico più diffuso: dopo aver escluso il ferro Sadoway si è concentrato sull'alluminio, scegliendolo per il primo elettrodo. A quel punto il più abbondante fra i non metalli era lo zolfo, così anche il secondo elettrodo era sistemato. E l'elettrolita? "Non avremmo usato liquidi organici volatili e infiammabili" ha affermato il docente, spiegando di aver sperimentato, assieme al resto del team, diversi polimeri per poi orientarsi verso alcuni sali fusi con punti di fusione relativamente bassi, vicini a quello di ebollizione dell'acqua, invece dei quasi 1.000 gradi Fahrenheit di molti sali. "Una volta raggiunta la temperatura corporea vicina, diventa pratico realizzare batterie che non richiedano speciali misure di isolamento e anticorrosione".
A questo punto la squadra si è ritrovata per le mani una batteria dal costo molto ridotto (1/6 del corrispettivo agli ioni di litio) e a zero rischio di incendio, ma che doveva dimostrare ancora il suo reale valore negli usi pratici. Nei test successivi le celle hanno dimostrato di sopportare centinaia di cicli a velocità di carica eccezionalmente elevate; la velocità di ricarica dipendeva fortemente dalla temperatura di lavoro, più calda era la batteria meno tempo le era necessario per ricaricarsi. In particolare a 110 gradi Celsius la velocità era 25 volte più elevata che a 25 ° C.
A mantenere le celle calde ci pensano naturalmente le operazioni di carica e scarica, quindi non è necessario fornirlo dall'esterno.
Ciliegina sulla torta, il sale di cloro-alluminato scelto dal team come elettrolita blocca sul nascere la formazione di dendriti, sono sottili punte di metallo che si accumulano su un elettrodo e alla fine si espandono per entrare in contatto con l'altro elettrodo, riducendo l'efficienza della cella nei casi migliori, innescando un principio di incendio nei peggiori.
"Abbiamo fatto esperimenti a velocità di ricarica molto elevate, caricando in meno di un minuto, e non abbiamo mai perso celle a causa del cortocircuito dei dendriti" ha commentato Sadoway.
La nuova tecnologia è già la base per una nuova società chiamata Avanti, che ha concesso in licenza i brevetti al sistema "Il primo ordine del giorno per l'azienda è dimostrare che la batteria funziona su larga scala", afferma Sadoway, "... E quindi sottoporlo a una serie di stress test, incluso l'esecuzione di centinaia di cicli di ricarica."
27 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon sará cosí quindi... dove sta l'inghippo?
Non sará cosí quindi... dove sta l'inghippo?
Esistono decine e decine di modi per costruire le batterie. Ciò che cambia sono i materiali (costi, reperibilità, nocività
Il litio si è rivelato come un ottimo capacitore in grado di mantenere grandi cariche con un peso e un volume relativamente basso. Ecco perché si è affermato.
I costi per questo materiale non proprio facile da estrarre stanno però salendo e quindi è naturale guardare in altre direzioni, soprattutto per quegli accumulatori che non devono essere trasportati come quelli descritti in questo caso, dove se pesano di più oppure hanno un fattore capacità/volume inferiore non è così critico.
Nella traduzione dell'articolo di dice "usi automobilistici", ma non si intende le pile delle auto elettriche, bensì come accumulatori per le centraline di ricarica che servirebbero per diminuire la richiesta istantanea alla centrale elettrica nel caso più auto si collegassero contemporaneamente.
P.S: ma il baco della faccina che compare al posto della parentesi chiusa non è ancora stato fissato dopo tutti questi anni?
P.S: ma il baco della faccina che compare al posto della parentesi chiusa non è ancora stato fissato dopo tutti questi anni?
E' dal 2006 che non aggiornano il forum, pretendi che facciano un fix per questo bug?
Versione in uso vBulletin® Version 3.6.4
Versione attuale 5.6.7 / March 15, 2022
vBulletin 4 was released in late 2009
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Sbagliato
Wed 22 Nov '06, 5:57am
https://forum.vbulletin.com/forum/v...-3-6-4-released
Posso essere catalogate nella sezione "batterie fantastiche e dove trovarle"
Se poi devono rimanere calde, ma non esplodere, vorrà dire che un sistema di ventilazione forzata d'inverno mi scalderà casa per mantenere le batterie fresche e d'estate scalderà l'accumulo d'acqua calda per le innumerevoli docce che si fanno quando fa così caldo...
Il problema in questo caso sono solo i "brevetti".... Arriva il petroliere di turno, compra i brevetti e poi.. insabbia tutto per continuare ad arricchiesi vendendo petrolio, questo è l'unico motivo per sno decenni che materiali come il grafene non prendono piede....
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