L'amministrazione Trump avrebbe proposto di ridurre il budget per la ricerca scientifica della NASA

In un documento inviato dall'ufficio della gestione del bilancio USA verrebbe indicato un taglio di quasi il 50% della divisione di ricerca scientifica della NASA con gravi ripercussioni su missioni presenti e future e non solo.
di Mattia Speroni pubblicata il 12 Aprile 2025, alle 17:12 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Solo pochi giorni fa Jared Isaacman, candidato della presidenza Trump per diventare amministratore dell'agenzia spaziale statunitense, aveva dichiarato durante un'udienza della Commissione Commercio, Scienza e Trasporti del Senato che la NASA avrebbe potuto svolgere sia ricerca scientifica che missioni con equipaggio sia verso la Luna che Marte, oltre a lanciare nuove sonde, rover e telescopi con un budget simile a quello attuale. Queste dichiarazioni si scontrerebbero però con la richiesta di bilancio per il 2026 attualmente al vaglio della NASA che vedrebbe di gran lunga ridimensionata la parte di ricerca scientifica dell'ente statunitense.
Le informazioni parziali fornite da ArsTechnica indicherebbero un taglio consistente per la parte scientifica dell'agenzia spaziale che si troverebbe a dover cancellare alcune missioni e a ridimensionarne altre. Inoltre sarebbe prevista la chiusura di almeno un centro e sarebbero a rischio ridimensionamento altre strutture.
Le cifre trapelate (il documento non è pubblico) indicano un taglio di 5 miliardi di dollari su un totale di circa 25 miliardi di dollari colpendo in particolare la parte di scienza della Terra, astrofisica, eliofisica e altro. In generale il taglio in questi settori toccherebbe anche il 50% portando la spesa complessiva dai 7,5 miliardi di dollari a 3,9 miliardi di dollari per l'anno fiscale 2026 con impatti considerevoli e di varia natura.
Tra i numeri citati ci sarebbero quelli legati all'astrofisica che passerebbe dagli 1,5 miliardi di dollari nel 2024 a meno di 500 milioni nel 2026. Le scienze della Terra avrebbero invece a disposizione poco più 1 miliardo di dollari, l'eliofisica arriverebbe a 450 milioni di dollari (entrambi con una riduzione di circa il 50%) mentre la scienza planetaria potrebbe disporre di 1,9 miliardi di dollari (un taglio di un terzo rispetto al 2024).
Il taglio del budget della NASA per l'anno fiscale 2026
Questo documento è una proposta legata all'Ufficio per la gestione e il bilancio degli Stati Uniti (il cui direttore è Russell Vought), che la NASA dovrà valutare in questi giorni per proporre modifiche e motivare le varie spese così da cercare di evitare i tagli proposti. Il documento poi dovrà passare dal Congresso superando le commissioni di Camera e Senato per poi avere l'approvazione. Non è quindi ancora certo che i tagli proposti saranno effettivamente messi in atto, ma la situazione è sicuramente critica per l'agenzia spaziale statunitense.
Il telescopio spaziale Hubble e il telescopio spaziale James Webb sarebbero tra le missioni non colpite dai tagli proposti, ma a farne le spese ci potrebbero essere le missioni Mars Sample Return (lasciando così alla Cina il primato di riportare campioni da un altro pianeta), DAVINCI e anche il telescopio spaziale Nancy Grace Roman. Quest'ultimo è in fase di completamento, con lancio previsto per la fine dell'anno prossimo (entro il budget e le tempistiche stabilite) ma potrebbe non vedere mai lo Spazio.
I tagli proposti per la NASA dall'amministrazione Trump colpirebbero anche centri come il Goddard Space Flight Center nel Maryland, che potrebbe essere chiuso nel prossimo futuro, ma anche il JPL e altre strutture potrebbero essere nel mirino del ridimensionamento cercando di accentrare la ricerca solamente in alcuni centri (e riducendo i fondi e il personale disponibile).
L'agenzia spaziale statunitense ha da decenni diversi centri sparsi in tutti gli Stati Uniti, in molti casi per volontà politica permettendo a diversi stati di impiegare personale locale e distribuire le risorse sul territorio. Questo sistema è effettivamente meno efficiente rispetto a pochi centri situati in zone strategiche ma la soluzione drastica che potrebbe proporre la Casa Bianca non risolverebbe realmente il problema, considerando che ridurrebbe al contempo anche i risultati scientifici che si potrebbero ottenere.
Proprio le volontà politiche e la possibilità di perdere posti di lavoro e quindi influenzare l'economia locale potrebbero essere gli scogli contro i quali si infrangerà la richiesta di tagli per la NASA così formulata. Diversi senatori statunitensi hanno dichiarato di voler controbattere ai tagli, anche se il risultato sarebbe decisamente incerto attualmente. Per esempio la democratica californiana Zoe Lofgren ha dichiarato che "effettuare questi tagli assurdi distruggerebbe la capacità della NASA di realizzare i suoi obiettivi fondamentali, ne eliminerebbe i benefici per la società e significherebbe una catastrofe per l'industria scientifica statunitense nel campo della Terra e dello Spazio" mentre Adam Schiff (senatore democratico californiano) ha dichiarato che "l'attacco di Donald Trump alla NASA equivale a una forma di autodistruzione nazionale e avrà effetti incalcolabili sugli sforzi scientifici del Paese, sugli obiettivi di ricerca e sulla nostra reputazione nel Mondo".
Elon Musk ha dichiarato in un post su X "inquietante. Sono molto favorevole alla ricerca scientifica, ma purtroppo non posso partecipare alle discussioni sul bilancio della NASA, perché SpaceX è uno dei principali appaltatori della NASA". Ricordiamo che SpaceX non è in concorrenza con la NASA e, anzi, l'agenzia sfrutta le possibilità offerte dalla società privata che a sua volta viene ricompensata con contratti assegnati attraverso i bandi. Una delle possibilità è che Musk spinga affinché la NASA investa maggiormente sui voli con equipaggio, sia verso la Luna ma in particolare verso Marte, sfruttando vettori pesanti come Starship, attualmente in fase di sviluppo.
Cosa succederà alla NASA non è ancora certo, come scritto. Il mondo scientifico e della ricerca sta guardando con interesse (e una certa apprensione) quello che accadrà nei prossimi mesi e se le promesse di riduzione del budget così proposte saranno accettate o se si riuscirà a mediare così da salvaguardare la ricerca scientifica statunitense, ma con ripercussioni mondiali.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTrump (e la sua ciurma) non capiscono bene la scienza. Mi sarei aspettato un taglio molto più grande.
Inoltre, gran parte delle ricerche aiutano a dimostrare il potenziale problema del Global Warning, che Trump vuole nascondere sotto il tappeto.
E poi uno si chiede perchè Trump possa aver vinto puntando sul voto degli ignoranti...
Ed ecco la minchiata quotidiana dettata dall'ignoranza e dalla svogliatezza di non fare nemmeno una banale ricerca su Google!!
conflitto di interesse anyone?
Ma Muschio ha una impresa commerciale, non fa ricerca scientifica nel vero senso della parola
Ormai purtroppo della situazione in USA non mi meraviglio più di niente, in senso negativo
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