Prezzi dei Chromebook in calo sino a 149 dollari ad inizio 2015

I produttori asiatici sono al lavoro per sviluppare sistemi Chromebook proposti a listini a partire da 149 dollari, contro i 199 dollari che sono la soglia minima attuale. Più opportunità e maggiore pressione verso i notebook Windows
di Paolo Corsini pubblicata il 13 Novembre 2014, alle 08:40 nel canale PortatiliWindowsChromebookMicrosoft
Continua ad essere forte l'attenzione verso le soluzioni Chromebook da parte dei produttori di notebook asiatici. Lenovo e Asustek, secondo quanto anticipato da Digitimes, stanno lavorando a nuove soluzioni di questo tipo basate su chip sviluppati dalla cinese Rockchip e caratterizzati da un livello di costo molto contenuto.
Si parla infatti di cifre entro i 149 dollari USA, contro una soglia di 199 dollari che è al momento attuale quella d'ingresso nel mercato delle proposte Chromebook. I modelli venduti a questi listini arriveranno sul mercato nel corso della prima metà del 2015, abbinati a display da 11,6 pollici di diagonale e quindi tra le proposte Chromebook maggiormente orientate alla trasportabilità.
Con prodotti di questo tipo i produttori puntano a guadagnare l'interesse dei consumatori attirati dai tablet più economici, ma allo stesso tempo alla ricerca di sistemi con i quali poter non solo consultare ma anche creare contenuti. Notebook con sistema operativo Google Chrome venduti a 149 dollari di listino porteranno anche maggiore pressione competitiva nel settore dei notebook Windows, nel quale già recentemente hanno fatto il debutto vari modelli proposti a prezzi molto contenuti grazie a licenze gratuite del sistema operativo offerte da Microsoft così da stimolare la domanda e ridurre i costi complessivi di questi PC entry level.
La domanda di sistemi Chromebook è al momento attuale molto contenuta nel mercato italiano, mentre queste soluzioni stanno conoscendo un successo di mercato molto sostenuto in nord America. A giustificare questa risposta del mercato la forte dipendenza dalla connettività a banda larga propria del sistema operativo Google Chrome adottato da questi prodotti, caratteristica che li rende non pienamente adatti al tipo di accesso web a disposizione della maggior parte degli utenti.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMmmm, scelta dura..
concordo! inoltre i nuovi Atom hanno delle prestazioni veramente valide! ottimi clock, ottimi consumi, ... intel ha fatto un gran lavoro IMHO
Inoltre, questi aggeggi monterebbero di Rockchip... tanta roba!
mi sa nulla
Mmmm, scelta dura..
Il vero vantaggio sta nei costi di gestione.
Non è un caso se in USA le scuole stanno passando in massa ai chromebook.
Non è un caso se in USA le scuole stanno passando in massa ai chromebook.
ci passerei anche io, 11,6" è la mia dimensione, ma di roba economica non si trova nulla!
Nei modelli con cpu x86 di solito è sufficiente metterli in "developer mode"
(a patto che sia supportato, controllare se quello che si pensa di acquistare lo abbia)
attivare "legacy boot" ed installare Windows da una chiavetta USB
a patto di averne uno con hardware già supportato al 100% da Windows.
Invece sia su queli basati su ARM che su x86 sempre tramite deveoper mode si può anche installare un distro Linux "pura" oppure una distro linux che supporta sia l'ambiente ChromeOS che gli shell ed i desktop Linux "normali"
(commutanto tra essi con una combinazione di tasti).
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