Intel annnuncia Xeon D-2100, le CPU a basso consumo per l'edge computing
Con la nuova gamma di processori Xeon D-2100 Intel vuole offrire soluzioni di calcolo ad elevate prestazioni che per via del contenuto consumo e dell'integrazione possano venir posizionate vicino a dove sono i dati
di Paolo Corsini pubblicata il 08 Febbraio 2018, alle 13:21 nel canale ProcessoriIntelXeon
Intel ha ufficialmente annunciato la nuova gamma di processori Xeon D-2100, sviluppata per le esigenze dei sistemi server ad elevata densità che vengono posizionati il più vicino possibile ai sensori e ai dispositivi. Parliamo in questo caso di edge computing, approccio che porta la potenza elaborativa in prossimità dei dispositivi e dei sensori che raccolgono i dati che dovranno poi essere elaborati.
Le specifiche tecniche di questi nuovi processori sono molto spinte: parliamo di un massimo di 18 core con supporto alla tecnologia HyperThreading, sino a 512 Gbytes di memoria DDR4-2666 con supporto ECC per la correzione degli errori su controller quad channel. Il chip integra in quasi tutte le versioni 4 controller Ethernet 10 Gigabit, implementando controller PCI Express 3.0 a 32 linee, supporto a 14 periferiche SATA 3.0 e a 4 di tipo USB 3.0.
La famiglia è composta da 14 differenti modelli, divisi in 3 categorie: Edge Server and Cloud, Network Edge and Storage e Integrated Intel QuickAssist Technology: cambiano le specifiche tecniche in termini di numero di core, di consumi, di frequenze di clock, di clock massimo della memoria e del supporto alla tecnologia Intel QuickAssist.
Prodotti come questi processori Xeon D permettono di abbinare una elevata potenza di elaborazione a valori di TDP più contenuti rispetto a quelli delle altre proposte della famiglia Xeon. Il target di utilizzo è, come detto, quello dell'edge computing cioè di quegli ambiti nei quali si voglia tenere la potenza di elaborazione nelle vicinanze dell'utilizzatore come dei sensori che raccolgono dati e informazioni. Un esempio di questo sono i veicoli a guida autonoma, i cui sensori generano ogni secondo una mole impressionante di dati che devono essere elaborati in tempo reale, e per i quali la latenza introdotta da una connessione al cloud potrebbe portare a dei problemi di sicurezza.
Soluzioni come quelle Xeon D possono inoltre venir utilizzate anche in ambito datacenter per pilotare server di ridotte dimensioni, per i quali la compattezza permette di ottenere una maggiore densità di elaborazione per ogni singolo rack. L'integrazione di 4 schede di rete 10 Gigabit semplifica inoltre l'utilizzo di questi processori in sistemi votati allo storage: difficile non pensarne l'utilizzo anche all'interno di soluzioni NAS, magari in quelle di più grandi dimensioni destinate all'installazione sempre in datacenter.











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