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Old 20-11-2009, 18:21   #1
lowenz
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L'evoluzione umana continua

http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6685

Ricercatori dell"Università del Wisconsin a Madison, tra i quali John Hawks, hanno pubblicato, sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), uno studio che descrive gli intensi cambiamenti evolutivi occorsi alla specie umana negli ultimi 40.000 anni, favoriti dalla crescita esponenziale della popolazione umana e dai cambiamenti culturali.
Ciò si pone in contrasto con la teoria secondo cui l"evoluzione dell"uomo moderno avrebbe subito un rallentamento o perfino un arresto.
Nell"articolo Hawks sostiene che negli ultimi 5000 anni (a partire cioè dall"Età della pietra) la selezione positiva avrebbe operato ad un alto tasso, indirizzando le variazioni genetiche in favore dell"adattamento ai cambiamenti nella dieta collegati all"avvento dell"agricoltura e della resistenza a malattie di carattere epidemico.
Hawks spiega "In termini evolutivi le culture che crescono lentamente sono svantaggiate, ma la massiccia crescita delle popolazioni umane ha condotto a molte più mutazioni genetiche.

E ogni mutazione che sia vantaggiosa per le persone ha la possibilità di essere selezionata e quindi fissata".
La correlazione esistente tra dimensione di una popolazione e selezione naturale è nota fin dai tempi di Darwin, ma solo grazie al recente successo del Progetto genoma umano si è potuta fornire una quantificazione dimostrabile del principio.
Proprio grazie alle banche dati genomiche, quale l"International HapMap Project, che cataloga le somiglianze e le differenze genetiche negli esseri umani studiando i geni di distinti campioni di popolazioni in tutto il pianeta, Hawks e colleghi son potuti giungere alle conclusioni del loro studio.
Concentrandosi sul fenomeno chiamato disequilibrio di linkage, grazie a una serie di test, i ricercatori sono riusciti a raccogliere prove che la selezione ha operato attivamente su circa 1800 geni, pari a circa il sette per cento del patrimonio genetico.
Il progetto HapMap cataloga le differenze individuali nel DNA date dai polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs) e finora ne ha classificati circa 4 milioni sui 10 milioni che si ritiene interessino il genoma umano. Il progetto ha anche identificato diverse regioni del DNA, gli aplotipi, che contengono un gran numero di SNPs e che sono condivisi da molti individui.
Hawks conclude "Noi siamo geneticamente più differenti dalle persone che vivevano 5000 anni fa di quanto non lo fossero esse dai Neanderthal".


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Old 20-11-2009, 18:32   #2
Amodio
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http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6685
"Noi siamo geneticamente più differenti dalle persone che vivevano 5000 anni fa di quanto non lo fossero esse dai Neanderthal". [/i]

lo ho sempre detto che maria de filippi nuoce alla salute
__________________
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Old 20-11-2009, 18:33   #3
Corleonese
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partecipo alla discussione, ora leggo tutto e ti dico la mia.
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Old 20-11-2009, 18:37   #4
Freeskis
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lo ho sempre detto che maria de filippi nuoce alla salute
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Old 20-11-2009, 18:40   #5
gabi.2437
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Beh ha senso, con 5 miliardi e passa di creature, ci sono più mutazioni che le poche decine di migliaia dell'epoca dei neanderthal

E cose come la peste del 1300 o simili ci si mettono di impegno nella selezione naturale!
__________________
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Old 20-11-2009, 18:45   #6
ConteZero
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Originariamente inviato da gabi.2437 Guarda i messaggi
Beh ha senso, con 5 miliardi e passa di creature, ci sono più mutazioni che le poche decine di migliaia dell'epoca dei neanderthal

E cose come la peste del 1300 o simili ci si mettono di impegno nella selezione naturale!
Più che altro prima fra scarsità di cibo, malattie ed evoluzione pura sopravvivevano solo i "migliori".
Oggi sopravvivono tutti quelli che si riesce a "mandare avanti".

Malattie come il diabete una volta erano rare (chi ce l'aveva schiattava e basta, possibilmente presto e senza riprodursi... così il gene "malato" si estingueva col portatore) mentre oggi tendono a diffondersi abbastanza.
__________________
A casa ho almeno sette PC, in firma non ci stanno
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Old 20-11-2009, 18:46   #7
Xile
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Ma con l'arrivo delle medicine non si è un pò spezzata la selezione naturale?!
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Old 20-11-2009, 18:50   #8
ConteZero
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Originariamente inviato da Xile Guarda i messaggi
Ma con l'arrivo delle medicine non si è un pò spezzata la selezione naturale?!
Infatti una delle due gambe dell'evoluzione s'è rotta.
Una volta c'erano la differenziazione e la selezione... oggi c'è solo la prima.
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A casa ho almeno sette PC, in firma non ci stanno
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Old 20-11-2009, 18:51   #9
first register
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Originariamente inviato da lowenz Guarda i messaggi
http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6685

Ricercatori dell"Università del Wisconsin a Madison, tra i quali John Hawks, hanno pubblicato, sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), uno studio che descrive gli intensi cambiamenti evolutivi occorsi alla specie umana negli ultimi 40.000 anni, favoriti dalla crescita esponenziale della popolazione umana e dai cambiamenti culturali.
Ciò si pone in contrasto con la teoria secondo cui l"evoluzione dell"uomo moderno avrebbe subito un rallentamento o perfino un arresto.
Nell"articolo Hawks sostiene che negli ultimi 5000 anni (a partire cioè dall"Età della pietra) la selezione positiva avrebbe operato ad un alto tasso, indirizzando le variazioni genetiche in favore dell"adattamento ai cambiamenti nella dieta collegati all"avvento dell"agricoltura e della resistenza a malattie di carattere epidemico.
Hawks spiega "In termini evolutivi le culture che crescono lentamente sono svantaggiate, ma la massiccia crescita delle popolazioni umane ha condotto a molte più mutazioni genetiche.

E ogni mutazione che sia vantaggiosa per le persone ha la possibilità di essere selezionata e quindi fissata".
La correlazione esistente tra dimensione di una popolazione e selezione naturale è nota fin dai tempi di Darwin, ma solo grazie al recente successo del Progetto genoma umano si è potuta fornire una quantificazione dimostrabile del principio.
Proprio grazie alle banche dati genomiche, quale l"International HapMap Project, che cataloga le somiglianze e le differenze genetiche negli esseri umani studiando i geni di distinti campioni di popolazioni in tutto il pianeta, Hawks e colleghi son potuti giungere alle conclusioni del loro studio.
Concentrandosi sul fenomeno chiamato disequilibrio di linkage, grazie a una serie di test, i ricercatori sono riusciti a raccogliere prove che la selezione ha operato attivamente su circa 1800 geni, pari a circa il sette per cento del patrimonio genetico.
Il progetto HapMap cataloga le differenze individuali nel DNA date dai polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs) e finora ne ha classificati circa 4 milioni sui 10 milioni che si ritiene interessino il genoma umano. Il progetto ha anche identificato diverse regioni del DNA, gli aplotipi, che contengono un gran numero di SNPs e che sono condivisi da molti individui.
Hawks conclude "Noi siamo geneticamente più differenti dalle persone che vivevano 5000 anni fa di quanto non lo fossero esse dai Neanderthal".


Anche secondo me è più probabile che l'aumento della popolazione ed il miglioramento delle condizioni di vita abbiano portato ad un maggiore sviluppo di mutazioni.
Anche se non ho capito a cosa possa servire un archivio con le mutazioni del dna...

Tuttavia la storia recente ci insegna che le nuove mutazioni più rapide ed attive, sono solo apparentemente più vantaggiose dunque possono rivelarsi inadatte sul lungo periodo ed essere distrutte in un colpo solo da una decisione della consulta.


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Old 20-11-2009, 18:55   #10
LUVІ
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Originariamente inviato da Corleonese Guarda i messaggi
partecipo alla discussione, ora leggo tutto e ti dico la mia.
Ci stanno solo due post, eh.
Comunque, aspettiamo con ansia info sull'evoluzione dell'uomo verso tony montana
LUVІ è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-11-2009, 19:05   #11
gabi.2437
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Ma con l'arrivo delle medicine non si è un pò spezzata la selezione naturale?!
Ma no, ci sono 2 miliardi e rotti e passa di persone che non hanno accesso alle medicine, ci pensano loro a portare avanti l'evoluzione
__________________
gabi.2437 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-11-2009, 19:06   #12
ConteZero
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Originariamente inviato da gabi.2437 Guarda i messaggi
Ma no, ci sono 2 miliardi e rotti e passa di persone che non hanno accesso alle medicine, ci pensano loro a portare avanti l'evoluzione
Hanno comunque accesso ad aiuti umanitari per quel che riguarda il cibo e l'acqua che i loro antenati non avevano.
__________________
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Old 20-11-2009, 19:11   #13
das
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http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6685

Ricercatori dell"Università del Wisconsin a Madison, tra i quali John Hawks, hanno pubblicato, sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), uno studio che descrive gli intensi cambiamenti evolutivi occorsi alla specie umana negli ultimi 40.000 anni, favoriti dalla crescita esponenziale della popolazione umana e dai cambiamenti culturali.
Ciò si pone in contrasto con la teoria secondo cui l"evoluzione dell"uomo moderno avrebbe subito un rallentamento o perfino un arresto.
Nell"articolo Hawks sostiene che negli ultimi 5000 anni (a partire cioè dall"Età della pietra) la selezione positiva avrebbe operato ad un alto tasso, indirizzando le variazioni genetiche in favore dell"adattamento ai cambiamenti nella dieta collegati all"avvento dell"agricoltura e della resistenza a malattie di carattere epidemico.
Hawks spiega "In termini evolutivi le culture che crescono lentamente sono svantaggiate, ma la massiccia crescita delle popolazioni umane ha condotto a molte più mutazioni genetiche.

E ogni mutazione che sia vantaggiosa per le persone ha la possibilità di essere selezionata e quindi fissata".
La correlazione esistente tra dimensione di una popolazione e selezione naturale è nota fin dai tempi di Darwin, ma solo grazie al recente successo del Progetto genoma umano si è potuta fornire una quantificazione dimostrabile del principio.
Proprio grazie alle banche dati genomiche, quale l"International HapMap Project, che cataloga le somiglianze e le differenze genetiche negli esseri umani studiando i geni di distinti campioni di popolazioni in tutto il pianeta, Hawks e colleghi son potuti giungere alle conclusioni del loro studio.
Concentrandosi sul fenomeno chiamato disequilibrio di linkage, grazie a una serie di test, i ricercatori sono riusciti a raccogliere prove che la selezione ha operato attivamente su circa 1800 geni, pari a circa il sette per cento del patrimonio genetico.
Il progetto HapMap cataloga le differenze individuali nel DNA date dai polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs) e finora ne ha classificati circa 4 milioni sui 10 milioni che si ritiene interessino il genoma umano. Il progetto ha anche identificato diverse regioni del DNA, gli aplotipi, che contengono un gran numero di SNPs e che sono condivisi da molti individui.
Hawks conclude "Noi siamo geneticamente più differenti dalle persone che vivevano 5000 anni fa di quanto non lo fossero esse dai Neanderthal".


Ma un'uomo di oggi si potrebbe riprodurre con una donna di 5000 anni fa oppure no?

Ma poi come è possibile che il nostro DNA differisca per il 7% da quello di un uomo di 5000 anni fa se è vero che differiamo per il 3% dalle scimmie e per il 5 dai gatti ?
das è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-11-2009, 19:12   #14
Freeskis
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Originariamente inviato da das Guarda i messaggi
Ma un'uomo di oggi si potrebbe riprodurre con una donna di 5000 anni fa oppure no?
ti piace la necrofilia di quella spinta eh
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Old 20-11-2009, 19:19   #15
GigaSonic
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Originariamente inviato da Freeskis Guarda i messaggi
ti piace la necrofilia di quella spinta eh


secondo me finiremo come nel film idiocracy.. dove le persone intelligenti non si riproducevano perchè volevano fare carriera e aspettare "il momento adatto" mentre i calciatori, le veline, chi frequenta le discoteche 24/24 trombavano come ricci trovando tipe sceme quanto loro.. tra 400 anni tutte le persone non avranno un q.i. sopra i 70 basta vedere chi governa il paese..
GigaSonic è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-11-2009, 19:30   #16
choccoutente
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Ci stanno solo due post, eh.
Comunque, aspettiamo con ansia info sull'evoluzione dell'uomo verso tony montana
hao mica hanno tutti le scuole alte come te
ognuno con la sua velocità
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Old 20-11-2009, 19:35   #17
giannola
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secondo me finiremo come nel film idiocracy.. dove le persone intelligenti non si riproducevano perchè volevano fare carriera e aspettare "il momento adatto" mentre i calciatori, le veline, chi frequenta le discoteche 24/24 trombavano come ricci trovando tipe sceme quanto loro.. tra 400 anni tutte le persone non avranno un q.i. sopra i 70 basta vedere chi governa il paese..
io invece penso che finiremo come nel prossimo film di willis, surrogates
__________________
Utente gran figlio di Jobs ed in via di ubuntizzazione
Lippi, perchè non hai convocato loro ?
giannola è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-11-2009, 19:37   #18
LaBride
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Messaggi: 70
Vabbè ma se vi studiate i ciclidi ci stanno passaggi evolutivi sconcertanti in poche generazioni, non vedo perché l'uomo non possa... è da un pezzo che l'idea profondamente darwiniana che l'evoluzione sia un processo lentissimo - e soprattutto che proceda solo per caso random e adattamenti più favorevoli è stata superata.
LaBride è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-11-2009, 19:54   #19
frankytop
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L'Avatar di frankytop
 
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Originariamente inviato da lowenz Guarda i messaggi
Hawks conclude "Noi siamo geneticamente più differenti dalle persone che vivevano 5000 anni fa di quanto non lo fossero esse dai Neanderthal".

Mi sa di grossolana esagerazione:dubito fortemente che i nostri antenati fossero compatibili geneticamente con i neanderthal tali da riuscire a concepire una progenie in comune,mentre non vedo problemi in questo senso tra noi ed i nostri antenati di 5000 anni fa.
frankytop è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-11-2009, 20:03   #20
gabi.2437
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Originariamente inviato da das Guarda i messaggi
Ma un'uomo di oggi si potrebbe riprodurre con una donna di 5000 anni fa oppure no?

Ma poi come è possibile che il nostro DNA differisca per il 7% da quello di un uomo di 5000 anni fa se è vero che differiamo per il 3% dalle scimmie e per il 5 dai gatti ?
Ma no, coinvolge il 7% dei geni, ma le modifiche a questi geni sono minime

Sul farsi una neanderthaliana...mhhh... roba spinta!
__________________
gabi.2437 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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