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Old 15-09-2009, 18:00   #1
elevul
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Sovrascolarizzazione?

E' un dubbio che mi rode da quando, qualche mese fa, ho letto il post di un utente che ha espresso anche questo concetto. Non l'ha approfondito, ma il tarlo è rimasto nella mia mente, portandomi a pensarci parecchio.
Guardandola dal punto di vista umano effettivamente c'è spesso una sovrascolarizzazione inutile( vedi i laureati che lavorano come commessi nei supermercato), che porta anche a conseguenze tragiche( vedi studenti giapponesi che si suicidano perché non ci stanno dietro).
Però dal punto di vista della specie la scolarizzazione e, quindi, l'apprendimento, porta ad una forma mentis che una persona che non ha studiato spesso non ha, forma mentis che è alla base della società, in quanto l'apertura mentale che l'apprendimento porta permette di evitare atteggiamenti xenofobi, in quanto sei in grado di capire lo straniero e anche immedesimarti in lui quando necessario...

Sinceramente non so. Sicuramente da com'è strutturato ora l'apprendimento è effettivamente un enorme peso per tantissimi ragazzi. Senza portare la cosa nel campo del fantascientifico, spero che si trovi un metodo di apprendimento molto più veloce in futuro, altrimenti non saremo nemmeno in grado di stare dietro all'informazione che creiamo...
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"Non perdiamo di vista le vere priorità, l'economia serve a sostenere le vite, non devono essere le vite gli strumenti per sostenere l'economia." Conte Zero
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Old 15-09-2009, 18:03   #2
M4rk191
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nonn ho capito se intendi dire che si studia anche quando non è necessario, o che si dovrebbe studiare meno anni.
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Old 15-09-2009, 18:11   #3
ubuntutuxtux
 
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nonn ho capito se intendi dire che si studia anche quando non è necessario, o che si dovrebbe studiare meno anni.
No più crudelmente ha evidenziato il fatto che mentre una volta si ci laureava per VOLONTÀ oggi sta diventando alla stregua della scuola dell'obbligo, creando una marea di laureati in discipline al limite del RIDICOLO che non avranno mai uno sbocco.

Mentre una volta con la laurea ti impiegavi per svolgere determinati compiti, oggi ti laurei più per soddisfazione personale che altro.

Mentre una volta gli infermieri professionali associavano (si faceva una scuola triennale, anche senza essere in possesso di diploma...) studio teorico e pratico in reparto, oggi fanno solo studio teorico, arrivando poi in reparto totalmente IGNORANTI (NON SANNO A COSA SERVE UN CATETERE PER ESSERE SPICCI..nè ovviamente lo SANNO UTILIZZARE).


Categoria presa a caso, come loro altre millemila.

Persone non culturalmente ricche e nozionate, spesso e volentieri se la passano meglio rispetto a chi ha BUTTATO anni ad acculturarsi e crearsi una base nozionistica che spesso non applicherà mai nella vita lavorativa.

Ultima modifica di ubuntutuxtux : 15-09-2009 alle 18:14.
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Old 15-09-2009, 18:17   #4
elevul
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Originariamente inviato da ubuntutuxtux Guarda i messaggi
No più crudelmente ha evidenziato il fatto che mentre una volta si ci laureava per VOLONTÀ oggi sta diventando alla stregua della scuola dell'obbligo, creando una marea di laureati in discipline al limite del RIDICOLO che non avranno mai uno sbocco.

Mentre una volta con la laurea ti impiegavi per svolgere determinati compiti, oggi ti laurei più per soddisfazione personale che altro.

Mentre una volta gli infermieri professionali associavano (si faceva una scuola triennale, anche senza essere in possesso di diploma...) studio teorico e pratico in reparto, oggi fanno solo studio teorico, arrivando poi in reparto totalmente IGNORANTI (NON SANNO A COSA SERVE UN CATETERE PER ESSERE SPICCI..nè ovviamente lo SANNO UTILIZZARE).


Categoria presa a caso, come loro altre millemila.
Esatto, ma non solo.
La scuola stessa costringe a continuare a studiare, anche persone che non ce la fanno o che non vogliono, solo per far avere loro un lavoro. Un lavoro che, alla fine di queste fatiche erculee e sacrifici( avete la minima idea di quanto spende una famiglia a mantenere un figlio a scuola?) ti porta ad essere disoccupato o lavorare come commesso nei supermercati al fianco di persone che magari non hanno neanche la scuola media...
C'è, inoltre, un altro problema: in tantissimi ambiti non c'è più bisogno di forza lavoro, perché ce n'è pure troppa! Questo porta ad una concorrenza spietata, che spesso butta fuori persone che hanno una enorme passione in quell'ambito, ma non sono in grado di stare dietro alle regole del mercato, laddove persone che non hanno passione, ma sono "furbe" riescono ad entrare, rovinando quella stessa branca( persone che lavorano perché devono, non perché gli piace fare quel lavoro, senza stimoli ne interessi)...
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Old 15-09-2009, 18:45   #5
ubuntutuxtux
 
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Esatto, ma non solo.
La scuola stessa costringe a continuare a studiare, anche persone che non ce la fanno o che non vogliono, solo per far avere loro un lavoro. Un lavoro che, alla fine di queste fatiche erculee e sacrifici( avete la minima idea di quanto spende una famiglia a mantenere un figlio a scuola?) ti porta ad essere disoccupato o lavorare come commesso nei supermercati al fianco di persone che magari non hanno neanche la scuola media...
C'è, inoltre, un altro problema: in tantissimi ambiti non c'è più bisogno di forza lavoro, perché ce n'è pure troppa! Questo porta ad una concorrenza spietata, che spesso butta fuori persone che hanno una enorme passione in quell'ambito, ma non sono in grado di stare dietro alle regole del mercato, laddove persone che non hanno passione, ma sono "furbe" riescono ad entrare, rovinando quella stessa branca( persone che lavorano perché devono, non perché gli piace fare quel lavoro, senza stimoli ne interessi)...
più che essere furbe, sono persone che hanno una bella pedata, conoscenze (in termini di persone non certo teoriche)

La vita è questa, almeno da Roma in giù

Non contando che quelli che definisci impiegati al supermercato hanno un contratto a termine e spesso sono sotto cooperative senza alcuno scrupolo.
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Old 15-09-2009, 18:53   #6
M4rk191
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Esatto, ma non solo.
La scuola stessa costringe a continuare a studiare, anche persone che non ce la fanno o che non vogliono, solo per far avere loro un lavoro. Un lavoro che, alla fine di queste fatiche erculee e sacrifici( avete la minima idea di quanto spende una famiglia a mantenere un figlio a scuola?) ti porta ad essere disoccupato o lavorare come commesso nei supermercati al fianco di persone che magari non hanno neanche la scuola media...
C'è, inoltre, un altro problema: in tantissimi ambiti non c'è più bisogno di forza lavoro, perché ce n'è pure troppa! Questo porta ad una concorrenza spietata, che spesso butta fuori persone che hanno una enorme passione in quell'ambito, ma non sono in grado di stare dietro alle regole del mercato, laddove persone che non hanno passione, ma sono "furbe" riescono ad entrare, rovinando quella stessa branca( persone che lavorano perché devono, non perché gli piace fare quel lavoro, senza stimoli ne interessi)...
il vero problema, se così si può definire è che da quando si è riconosciuto il giusto valore alla laurea in ambito lavorativo, è diventato un "must" frequentare l'università e laurearsi, per trovare un buon posto di lavoro. Dovendo scegliere tra persone che hanno la stessa qualifica (escludendo master e dottorati), è ovvio che chi ha la passione per l'ambito a volte si trova comunque scartato.

Quello che credo, ma è solo un'opinione personale, è che non c'è nulla di male nello studiare per soddisfazione personale; magari vai a lavorare come commesso, però hai comunque una possibilità in più di chi ha meno qualifiche e sicuramente sei felice di essere istruito.

Il fatto che oggi nonostante il titolo di laurea, ci sia personale impreparato dal punto di vista pratico, è sempre da ricercarsi nell'eccessiva disponibilità di persone qualificate, che costringe a ricorrere alla richiesta di ulteriori specializzazioni da parte del datore di lavoro. Questo comporta che chi viene scelto, magari viene a conoscere anche l'aspetto pratico dell'ambito lavorativo, a differenza di chi viene scartato.

Pensandoci bene, non capita di rado che persone ricche si laureino, nonstante non abbiano neanche bisogno di lavorare per mantenersi.
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Old 15-09-2009, 18:56   #7
elevul
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Inoltre, vorrei aggiungere un'altra cosa: vi siete chiesti perché la scuola è così odiata dagli studenti?
Partendo citando il post di un utente di thg vorrei dare la mia risposta:
Quote:
Originariamente inviato da Tiabhal
ma se facciamo più ore (registrate col badge) ci pagano lo strordinario?
http://www.tomshw.it/news.php?newsid=19379

Ed il problema è proprio qui: nella scuola manca la corrispondenza fatica-ricompensa. Ne i voti ne le "paghette" dei genitori sono sufficienti a sanare questo problema. La scuola viene percepita dagli studenti come una fatica inutile.
Quindi, domanda che ho già fatto migliaia di volte, per quale motivo non viene introdotto uno "stipendio" basato sui voti? Più alti i voti( ovviamente controllati e ricontrollati per evitare che professore e studente si mettano d'accordo) più alto lo stipendio. Risolverebbe il problema alla radice, e colmerebbe quella voragine di vuoto in cui si trovano i ragazzi finché non iniziano a lavorare.
Per assurdo sarebbe fantastico se agli studenti con voti più alti di tot venisse messo a disposizione un appartamento( visto che ce ne sono milioni di sfitti in tutta Italia). Risolverebbe da una parte il problema dell'edilizia e dall'altra il problema dei "mammoni", che uscirebbero di casa molto prima e diventerebbero indipendenti molto prima.


Ovviamente è tutto IMHO.
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Ultima modifica di elevul : 15-09-2009 alle 19:13.
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Old 15-09-2009, 19:01   #8
ale85xp
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No più crudelmente ha evidenziato il fatto che mentre una volta si ci laureava per VOLONTÀ oggi sta diventando alla stregua della scuola dell'obbligo, creando una marea di laureati in discipline al limite del RIDICOLO che non avranno mai uno sbocco.

Mentre una volta con la laurea ti impiegavi per svolgere determinati compiti, oggi ti laurei più per soddisfazione personale che altro.

Mentre una volta gli infermieri professionali associavano (si faceva una scuola triennale, anche senza essere in possesso di diploma...) studio teorico e pratico in reparto, oggi fanno solo studio teorico, arrivando poi in reparto totalmente IGNORANTI (NON SANNO A COSA SERVE UN CATETERE PER ESSERE SPICCI..nè ovviamente lo SANNO UTILIZZARE).


Categoria presa a caso, come loro altre millemila.

Persone non culturalmente ricche e nozionate, spesso e volentieri se la passano meglio rispetto a chi ha BUTTATO anni ad acculturarsi e crearsi una base nozionistica che spesso non applicherà mai nella vita lavorativa.

non ho idea se tu faccia infermieristica o meno ma ti assicuro che certe cose le insegnano..
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Old 15-09-2009, 19:03   #9
JamalWallas
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Ed il problema è proprio qui: nella scuola manca la corrispondenza fatica-ricompensa. Ne i voti ne le "paghette" dei genitori sono sufficienti a sanare questo problema. La scuola viene percepita dagli studenti come una fatica inutile.
Quindi, domanda che ho già fatto migliaia di volte, per quale motivo non viene introdotto uno "stipendio" basato sui voti? Più alti i voti( ovviamente controllati e ricontrollati per evitare che professore e studente si mettano d'accordo) più alto lo stipendio. Risolverebbe il problema alla radice, e colmerebbe quella voragine di vuoto in cui si trovano i ragazzi finché non iniziano a lavorare.
Per assurdo sarebbe fantastico se agli studenti con voti più alti di tot venisse messo a disposizione un appartamento( visto che ce ne sono milioni di sfitti in tutta Italia). Risolverebbe da una parte il problema dell'edilizia e dall'altra il problema dei "mammoni", che uscirebbero di casa molto prima e diventerebbero indipendenti molto prima.


Ovviamente è tutto IMHO:
Direi che è uno scenario assurdo, uno a scuola ci va, studia fino ai suoi 16 anni e poi fa quello che vuole... Altro che stipendi, a raccoglier zucchine li manderei i fancazzisti! E te lo dice il sottoscritto che si è diplomato quest'anno... Le difficoltà ci sono, ma bisogna anche impegnarsi "un minimo", e per prendere 6 non bisogna passare 8 ore al giorno sui libri, fidati...
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Ho concluso positivamente con: Gemstone86, Lallabell, Matthew83, Joselito, delomare, Lama dell'Ostello, luigil2005, DocBrown, Alex_, fedux83, wipe3out, torre81, guns81, Brizius78, neongio, NLDoMy, Ares17, Ghost66, 2fst4rc, ironia, casertano, stock, EBJ, giorgio156c, Sir Alderico.
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Old 15-09-2009, 19:30   #10
Dragan80
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Inoltre, vorrei aggiungere un'altra cosa: vi siete chiesti perché la scuola è così odiata dagli studenti?
Partendo citando il post di un utente di thg vorrei dare la mia risposta:

http://www.tomshw.it/news.php?newsid=19379

Ed il problema è proprio qui: nella scuola manca la corrispondenza fatica-ricompensa. Ne i voti ne le "paghette" dei genitori sono sufficienti a sanare questo problema. La scuola viene percepita dagli studenti come una fatica inutile.
Quindi, domanda che ho già fatto migliaia di volte, per quale motivo non viene introdotto uno "stipendio" basato sui voti? Più alti i voti( ovviamente controllati e ricontrollati per evitare che professore e studente si mettano d'accordo) più alto lo stipendio. Risolverebbe il problema alla radice, e colmerebbe quella voragine di vuoto in cui si trovano i ragazzi finché non iniziano a lavorare.
Per assurdo sarebbe fantastico se agli studenti con voti più alti di tot venisse messo a disposizione un appartamento( visto che ce ne sono milioni di sfitti in tutta Italia). Risolverebbe da una parte il problema dell'edilizia e dall'altra il problema dei "mammoni", che uscirebbero di casa molto prima e diventerebbero indipendenti molto prima.


Ovviamente è tutto IMHO.

Stipendio forse no, però concordo che ci vorrebbe un qualche incentivo immediato (ovvero non prospettive future, che a un ragazzo di 15-16 anni generalmente poco interessano) che spinga a studiare per un obiettivo piuttosto che a frequentare la scuola per dovere sperando di essere promossi a fine anno.
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leggere il punto 6 del regolamento, grazie
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Old 15-09-2009, 21:30   #11
Scalor
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Il problema non è la sovrascolarizzazione, ma il sitema che non premia i meritevoli, il sistema è creato apposta per calmierare i posti.

faccio un esempio, in una azienda molte volte servono gli ingegneri, ma... purtroppo costano, e allora invece di inventarsi nuovi prodotti o aprire su diversi mercati per permettersi il costo ecco che ..... si tira in economia e invece di assumere l'ing e pagarlo adeguatamente si ricorre al diplomato che costa meno e dopotutto puo fare il lavoro ! oppure si assume il neolaureato non con la qualifica adeguata alla laurea, a tempo determinato, facendogli credere che un domani, se dimostrerà impegno e capacità verrà assunto a tempo indeterminato, cosa non vera o meglio il 90 % dei casi quando arriva il momento di aumentare il grado o qualifica, si è lasciati a casa alla scadenza del contratto con la scusa piu varia, e dopo un po ecco un nuovo neolaureato che viene assunto e sottoqualificato e così via. poi dove è proprio necessario si ricorre alla consulenza esterna dello studio professionale che a sua volta ha come dipendenti i neolaureati sottopagati che svolgono il lavoro e il " capo " guarda solo piu o meno quello che hanno fatto.

poi aggiungi che al baldo giovane che vuole impegnarsi e vede che lo " scassato " della classe riesce a trovare un lavoro perchè è figlio dell'amico del parente ecc ecc dopo un po comincia a pensare di essere uno dei " pirla " che si impegnano !
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Old 15-09-2009, 21:33   #12
Fil9998
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Old 15-09-2009, 21:41   #13
Wolfgang Grimmer
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la scolarizzazione di massa porta anche all'abbassamento della qualità dell'insegnamento.
Almeno così è al sud.
Centinaia di diplomati capre che leggono a stento e in classe fanno di tutto per rallentare l'andamento del programma, facendo così perdere terreno anche a quelli più bravi e volenterosi.
Stare 8 ore a scuola per apprendere quello che da soli si apprende in 2 ore è da stupidi.
__________________
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Old 15-09-2009, 21:49   #14
elevul
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la scolarizzazione di massa porta anche all'abbassamento della qualità dell'insegnamento.
Almeno così è al sud.
Centinaia di diplomati capre che leggono a stento e in classe fanno di tutto per rallentare l'andamento del programma, facendo così perdere terreno anche a quelli più bravi e volenterosi.
Stare 8 ore a scuola per apprendere quello che da soli si apprende in 2 ore è da stupidi.
E qui emerge un altro problema non da poco: le troppe ore passate sui banchi. Io la roba che si impara a scuola in una mattinata me la faccio in meno un'ora a casa, laddove a scuola mi tocca stare 5-6 ore al giorno, di cui la maggior parte passate a sprecare tempo( tra pause, roba noiosa[ e che magari già so] e casini vari).
Spero davvero che si vada verso le 2-3 ore al giorno, 4-5 giorni la settimana, più tante ore di pratica direttamente sul campo.
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Old 15-09-2009, 22:06   #15
Wolfgang Grimmer
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E qui emerge un altro problema non da poco: le troppe ore passate sui banchi. Io la roba che si impara a scuola in una mattinata me la faccio in meno un'ora a casa, laddove a scuola mi tocca stare 5-6 ore al giorno, di cui la maggior parte passate a sprecare tempo( tra pause, roba noiosa[ e che magari già so] e casini vari).
Spero davvero che si vada verso le 2-3 ore al giorno, 4-5 giorni la settimana, più tante ore di pratica direttamente sul campo.
Io preferisco una soluzione alla "studia dove ti pare, come ti pare, quando e quanto ti pare, tanto poi sono cazzi tuoi se passi l'esame o no". Togliendo ovviamente l'obbligo di frequenza che la ritengo una cazzata.
Sarebbe l'ideale. Piena responsabilità ai ragazzi.
Tanto il programma che si fa qui in un ITIS in 5 anni uno studente sopra la media (sopra la media degli analfabeti, non parlo di geni) lo fa in 1 senza problemi.
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Old 15-09-2009, 22:08   #16
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Mentre una volta gli infermieri professionali associavano (si faceva una scuola triennale, anche senza essere in possesso di diploma...) studio teorico e pratico in reparto, oggi fanno solo studio teorico, arrivando poi in reparto totalmente IGNORANTI (NON SANNO A COSA SERVE UN CATETERE PER ESSERE SPICCI..nè ovviamente lo SANNO UTILIZZARE).
E il tirocinio?

Io non ho fatto infermieristica e quindi il tirocinio pratico che fanno gli infermieri non l'ho visto direttamente, ma se è come quello che fanno i tecnici di laboratorio non è vero che non c'è "studio pratico". Il tirocinio occupa una parte importante dell'orario (con tanto di valutazioni che fanno media finale).

Si potrebbe migliorare il piano studi e ridistribuire meglio le ore, ma fra il dire che non c'è tirocinio e che si può migliorare c'è una bella differenza.
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Old 15-09-2009, 22:13   #17
elevul
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Io preferisco una soluzione alla "studia dove ti pare, come ti pare, quando e quanto ti pare, tanto poi sono cazzi tuoi se passi l'esame o no". Togliendo ovviamente l'obbligo di frequenza che la ritengo una cazzata.
Sarebbe l'ideale. Piena responsabilità ai ragazzi.
Tanto il programma che si fa qui in un ITIS in 5 anni uno studente sopra la media (sopra la media degli analfabeti, non parlo di geni) lo fa in 1 senza problemi.
Oh, come l'università.
Ottima idea. Sarebbe fantastico poterlo fare anche alle superiori. :sisi:
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Old 15-09-2009, 22:17   #18
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Io preferisco una soluzione alla "studia dove ti pare, come ti pare, quando e quanto ti pare, tanto poi sono cazzi tuoi se passi l'esame o no". Togliendo ovviamente l'obbligo di frequenza che la ritengo una cazzata.
Sarebbe l'ideale. Piena responsabilità ai ragazzi.
Tanto il programma che si fa qui in un ITIS in 5 anni uno studente sopra la media (sopra la media degli analfabeti, non parlo di geni) lo fa in 1 senza problemi.
Negli USA questa e` una pratica relativamente diffusa. Si chiama Homeschooling.

http://en.wikipedia.org/wiki/Homeschooling
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Old 15-09-2009, 22:30   #19
d@vid
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Messaggi: 2424
non sono d'accordo
la scuola (almeno quella dell'obbligo) e' concepita - come e' giusto che sia - anche per educare oltre che per formare. Se le scuole assolvessero davvero a questo compito, avremmo giovani oltre che preparati dal punto di vist scolastico, anche consci dei prori doveri oltre che diritti, non vedremmo tanti atti di vandalismo, avremmo classi di futuri cittadini con una coscienza oltra che un diploma ...

per quanto riguarda la questione della sottoqualifica, ebbene in uno stato-sistema come questo sicuramente potrebbe essere un problema serio, ma nulla vieta di trovare soddisfazioni all'estero. In un sistema in cui non ci si sente soddisfatti, nessuno obbliga a rimanervi... lo so che e' dura da fare, ma tant'e'

In secondo luogo, una societa' che si accinge a forme sempre piu' elevate di complessita' richiede competenze sempre piu' approfondite per potervisi inserire... il mercato del lavoro ha tante esigenze, nessuno deve sentirsi obbligato a laurearsi. Ma dovra' essere conscio che, nel momento in cui prende questa decisione (ovvero rinuncia a sacrificarsi, pensando ad un benessere immediato fornito dai soldi dei primi lavoretti), sta imboccando per sua scelta una strada dalla quale sara' in media piu' difficile riuscire ad emergere.
__________________
~ ~ ho concluso con: capzero, DarkSiDE, Iron10, 12379, Hyxshare, Gort84, kristian0, scrafti, as2k3, gegeg, Kyrandia, Feroz, asta, nyko683, mstella, 00700, WotanBN, [COLOR=]Warez[/color], sesshoumaru, ...
nel we potrei non essere davanti al pc

Ultima modifica di d@vid : 15-09-2009 alle 22:33.
d@vid è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-09-2009, 23:40   #20
laico79
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non sono d'accordo
la scuola (almeno quella dell'obbligo) e' concepita - come e' giusto che sia - anche per educare oltre che per formare. Se le scuole assolvessero davvero a questo compito, avremmo giovani oltre che preparati dal punto di vist scolastico, anche consci dei prori doveri oltre che diritti, non vedremmo tanti atti di vandalismo, avremmo classi di futuri cittadini con una coscienza oltra che un diploma ...

per quanto riguarda la questione della sottoqualifica, ebbene in uno stato-sistema come questo sicuramente potrebbe essere un problema serio, ma nulla vieta di trovare soddisfazioni all'estero. In un sistema in cui non ci si sente soddisfatti, nessuno obbliga a rimanervi... lo so che e' dura da fare, ma tant'e'

In secondo luogo, una societa' che si accinge a forme sempre piu' elevate di complessita' richiede competenze sempre piu' approfondite per potervisi inserire... il mercato del lavoro ha tante esigenze, nessuno deve sentirsi obbligato a laurearsi. Ma dovra' essere conscio che, nel momento in cui prende questa decisione (ovvero rinuncia a sacrificarsi, pensando ad un benessere immediato fornito dai soldi dei primi lavoretti), sta imboccando per sua scelta una strada dalla quale sara' in media piu' difficile riuscire ad emergere.
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