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#1 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 9434
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0,35% di tratenuta mi spiegate il perchè?
http://gazzette.comune.jesi.an.it/2007/83/1.htm
Ciao a tutti mi spiegate il motivo di questa trattenuta ed il perchè non è stato pubblicizzato dai media?
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Città: Roma
Messaggi: 647
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qualche settimana fa avevano aperto un thread sull'argomento
ma non lo trovo
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#3 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2004
Messaggi: 1855
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Quote:
Se quest'ultimo è il tuo caso puoi ancora opporti purchè non siano passati più di sei mesi dal primo prelievo in busta paga. Quanto al perchè: ufficialmente questi soldi servono ad alimentare il fondo di credito col quale l'Inpdad concede crediti agevolati ai propri iscritti.
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Un uomo intelligente risolve i problemi Un uomo molto intelligente li previene |
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2000
Città: di origine, di nascita, di residenza, di domicilio, di lavoro: Roma...però nel cuore c'è solo l'INTER!
Messaggi: 9601
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esatto.
vale anche per i pensionati (0,15%). del resto con il silenzio=assenso è comodo, non hai dovuto fare la domanda per partecipare al fondo prestiti.
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 9434
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il brutto è che prendono soldi da coloro che hanno già poco di stipendio
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2000
Città: di origine, di nascita, di residenza, di domicilio, di lavoro: Roma...però nel cuore c'è solo l'INTER!
Messaggi: 9601
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dal messaggero di ieri:
ROMA Gli ex dipendenti pubblici oggi in pensione hanno ancora tre mesi di tempo per decidere. Devono scegliere se entrare o meno nel fondo del credito Inpdap. Se accetteranno la proposta, dovranno pagare una quota pari allo 0,15% della pensione mensile. In cambio, potranno chiedere un prestito o un mutuo alle vantaggiose condizioni fino a oggi offerte solo ai dipendenti in servizio. L’Inpdap (cioè l’istituto previdenziale del personale pubblico) sta avviando in questi giorni la campagna informativa. Una iniziativa assolutamente necessaria perché finora, su 2 milioni e mezzo di pensionati pubblici, pochissimi sono a conoscenza della novità. E l’ignoranza non paga: la legge ha previsto il meccanismo del silenzio-assenso, quindi chi non esprime la sua opzione entra automaticamente nel fondo (e a novembre si vedrà detrarre il contributo dalla sua pensione). Vediamo allora in concreto quanto costa l’adesione al fondo e quali vantaggi può presentare. L’iscrizione. Il contributo da versare è pari allo 0,15% della pensione. Significa che, per esempio, su un assegno di mille e 500 euro mensili si pagano 2 euro e 25 centesimi al mese (circa 30 euro l’anno). Chi ha una pensione inferiore ai 600 euro non paga nulla. I mutui. Chi è iscritto al fondo può chiedere un mutuo a tasso agevolato. Fino a oggi questa possibilità esisteva solo per i dipendenti pubblici in servizio (che peraltro pagano un contributo più alto, lo 0,35%). In questo momento, ad esempio, i lavoratori che chiedono un mutuo al fondo lo ottengono a un tasso fisso del 4,15%, mentre le banche praticano in genere il 5,5% se non il 6%. Quanto al tasso variabile, attualmente quello Inpdap è al 3,75% mentre le banche chiedono fra il 4,5% e il 5,5%. I prestiti. Gli iscritti al fondo possono chiedere anche prestiti di altro genere, sempre a tassi ridotti rispetto a quelli di mercato. Ci sono i piccoli prestiti, per somme ridotte da restituire in uno, due, tre o quattro anni. Oppure i prestiti pluriennali, da restituire in cinque o dieci anni. I non iscritti. I pensionati Inpdap che decidono di non aderire al fondo potranno comunque contare sulle convenzioni che l’istituto sta per sottoscrivere con le banche private. Sarà possibile così richiedere mutui e prestiti a tassi abbastanza convenienti, anche se più costosi di quelli erogati direttamente dall’Inpdap. Le informazioni. L’Inpdap ha preparato un librettino informativo, che sarà recapitato a casa di tutti i pensionati. La pubblicazione include anche il modulo da spedire (via raccomandata) all’istituto per chiedere, eventualmente, di non essere iscritto. I dipendenti Inps. Oltre ai pensionati, la legge coinvolge anche quei pochi dipendenti pubblici in servizio che finora erano esclusi dal fondo. In particolare quelli dell’Inps, che in realtà non hanno molta convenienza ad aderire perché hanno già un altro fondo. Anche per loro però vale il silenzio-assenso: se non vogliono pagare il contributo (dello 0,35%) devono metterlo per iscritto. |
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#7 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2001
Città: Livorno
Messaggi: 1373
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ma non lo trovo










