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28-05-2006, 21:08 | #221 | |
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29-05-2006, 13:37 | #222 |
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Raga, è inutile girarci intorno: la legge parla chiaro, e parla comunque di 24 mesi. Leggiamo un po' qua:
DIRITTI DEL CONSUMATORE Il consumatore ha diritto, senza spese, al ripristino della conformità del bene rivolgendosi unicamente al venditore che è l’unico soggetto con il quale ha intrattenuto un rapporto oggetto di tutela. Il venditore, una volta ottemperato ai rimedi previsti per il ripristino, potrà rivalersi mediante l’azione di regresso, nei confronti dell’effettivo responsabile, sia produttore che altro soggetto della catena distributiva. In alcuni paesi europei come l’Olanda e il Belgio è stata accordata al consumatore la facoltà di agire direttamente nei confronti del produttore. L’onere di provare il difetto di conformità e la data della sua manifestazione spetta al consumatore, se il difetto si manifesta dopo sei mesi dalla consegna del bene. Si ha l’inversione dell’onere della prova a carico del venditore, se il difetto si manifesta entro sei mesi dalla consegna del bene, in tal caso si presume che esistesse già al momento della consegna stessa. Rimedi per ripristinare la conformità del bene: �• Riparazione o Sostituzione a scelta del consumatore salvo impossibilità o eccessiva onerosità: - senza spese per spedizione, mano d’opera e materiali - senza arrecare notevoli inconvenienti al consumatore - senza imporre irragionevoli spese al venditore - se è possibile la riparazione - entro un congruo termine (non esiste alcuna legge, sentenza o riferimento negli usi che definiscano i tempi di congruità, tuttavia il Ministero delle attività produttive nella nota esplicativa ha precisato che occorre far riferimento “ al settore merceologico cui appartiene il bene, nonché alle circostanze ed al periodo in cui i rimedi sono richiesti “) �� Riduzione del prezzo o Risoluzione del contratto - per riparazioni o sostituzioni impossibili o eccessivamente onerose - per riparazioni o sostituzioni tardive - per riparazioni o sostituzioni che comportano notevoli inconvenienti per il consumatore �� Per i difetti di conformità lieve che non pregiudicano assolutamente l’uso del bene: - Riparazione o Sostituzione - Riduzione del prezzo se non è possibile riparare o sostituire -Non è consentita la Risoluzione del contratto TERMINI E DECADENZA Il venditore è responsabile quando il difetto di conformità si manifesta entro 2 anni dalla consegna del bene. Per i beni usati le parti possono stabilire un termine minore, in ogni caso non inferiore a 1 anno. La denuncia della difformità deve essere effettuata dal consumatore al venditore entro 2 mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto. La denuncia non è necessaria se il venditore ha riconosciuto l’esistenza del difetto o l’ha occultato. LO SCONTRINO Lo scontrino costituisce un documento indispensabile per dimostrare l’acquisto effettuato e per far valere il diritto di garanzia. Non è fondamentale quando l’acquisto è certificato da fattura o altro documento valido per la garanzia. In caso di smarrimento dello scontrino sono considerate prove alternative di acquisto: il tagliando dell’assegno, la cedola della carta di credito, lo scontrino del Bancomat e la confezione del prodotto. Va conservato per almeno 2 anni ed è preferibile fare una fotocopia, specie se è stampato su carta chimica. Gli esercenti che hanno aderito alla tassazione su base concordataria non hanno più l’obbligo di emettere lo scontrino, tuttavia conviene al consumatore di chiedere che gli venga consegnato per esercitare eventualmente il diritto alla garanzia. Dal 2 ottobre 2003 i consumatori che dimenticano di ritirare lo scontrino o la ricevuta fiscale non sono più soggetti a sanzione pecuniaria. Da ciò emerge, anche se purtroppo potrebbero risentirne sicuramente i venditori, che la garanzia è comunque di 2 anni, il consumatore per questi 2 anni è coperto in ogni caso. Chiedendolo ad un qualsiasi avvocato si può avere conferma, le garanzie, le clausole, le eccezioni che i vari produttori inseriscono nelle loro garanzie, se vanno in contrasto con questo decreto, sono nulle. Un esempio? mi si rompe il monitor, di marca qualunque, e la garanzia del produttore prevede un rigenerato, che per lui equivale al nuovo. Al di là del fatto pratico (io magari cambio un LCD acceso 10 ore con uno rimasto acceso 10000 ore e non è corretto) il rigenerato non è nè il mio monitor riparato nè uno nuovo, ad impuntarsi come sarebbe giusto si otterrebbe un monitor nuovo. Parlo per esperienza con Philips, che però rientra nei buoni: sottolineato che io pretendevo un monitor nuovo in ufficio invece di un rigenerato (tra l'altro morto dopo 1 giorno) la signorina è rimasta un po' disorientata, ma essendo Philips un produttore europeo applica le leggi vigenti, anche se "a richiesta". Ma altre marche non ragionano così e ritengono a torto le loro clausole superiori perfino alle leggi vigenti. In particolare parliamo di marche asiatiche. Purtroppo ci sarà sempre da dire e da ridire, ma il fatto è che, impuntandosi, se il problema, nei primi 24 mesi, non è da imputare al consumatore, che sia il produttore (come sarebbe giusto) o che sia il venditore (mi spiacerebbe ma la legge parla chiaro) bisogna ottenere GRATIS la risoluzione definitiva del problema Ultima modifica di generalenero : 29-05-2006 alle 13:39. |
29-05-2006, 14:24 | #223 | |
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I pratica tutti i costi vengono ripartiti fra gli utenti e/o acquirenti di un bene e/o servizio. Si può dire che, con questa legge, il legislatore europeo ha voluto coinvolgere direttamente i venditori nel processo di tutela del consumatore verso prodotti di scarsa qualità e nel miglioramento della stessa. L'idea è che i prodotti inaffidabili o di dubbia provenienza (vedi cloni Cinesi a bassissimo prezzo) non vengano così venduti in Europa. Avrebbe potuto rivolgersi alle aziende produttrici e forse sarebbe stato più giusto perchè queste ultime hanno un controllo diretto dei materiali impiegati e dei sub-fornitori. Però, forse anche per il fatto che le aziende possono risiedere fuori della comunità europea, ha preferito delegare ai venditori il controllo di qualità sul prodotto venduto. Questi ultimi possono fare degli accordi con i produttori per rientrare nelle spese o possono riversarle sugli acquirenti, analogamente alle spese di luce, acqua, personale, ecc che quotidianamente pagano. Niente di più normale; alla fine, chi paga, siam sempre noi acquirenti. Ultima modifica di eureka63 : 29-05-2006 alle 14:35. |
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29-05-2006, 14:29 | #224 |
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D'accordo, visto come ragionano questi produttori, la tua spiegazione mi trova d'accordissimo. In pratica ai venditori spetta la tutela dei nostri diritti, anche perchè c'è da dire, per quanto può contare, che se un venditore mi tratta bene quando ne ho bisogno, personalmente parlando, avrà per me sempre un posto in pole position per eventuali acquisti, a condizione di prezzi allineati al mercato. Essendo io molto "fortunato" negli acquisti, oltre al prodotto vero e proprio spesso valuto la eventuale assistenza per scegliere il mio acquisto. Anche se c'è da dire che molti guardano solo il prezzo più basso, nel qual caso il mio personale ragionamento non è applicabile.
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29-05-2006, 14:33 | #225 | |
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Questo porterebbe ad una maggiore coscienza e perche' no ad un boicottaggio dei produtturi che non danno garanzia di 2 anni.
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29-05-2006, 14:45 | #226 | |
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Ma, attenzione: uno se ne può strafregare della garanzia del produttore, perchè essa non fa legge. L'unica garanzia valida per legge è quella legale dei due anni di cui si parla in questo thread. Piuttosto è il negoziante che deve trarre profitto della eventuale garanzia del produttore. Il cliente, dal canto suo, ha solo diritto a rivolgersi al negoziante e a nessun altro. Questo, ripeto, per legge. Qualunque altro accordo, se pur valido, è al di fuori di questa legge e non può andarle contro. |
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29-05-2006, 15:05 | #227 | |
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Tu vai da mediaworld, di certo non ti metti ad aprire le scatole di tutti i portatili per leggere la garanzia del produttore. Se non la vedi scritta nel cartellino esposto tu pensi che sia di 2 anni giusto? Salvo poi scontrarti con la realta' che alcuni produttori non ti danno il secondo anno, vedi Apple A tutto svantaggio del consumatore
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29-05-2006, 15:05 | #228 |
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Ma allora secondo voi, se la garanzia deve coprire per legge 24 mesi, perché mai gran parte dei produttori di notebook si ostinano ad affermare di garantire i propri prodotti solo per un anno? Non andrebbero contro legge nel fare queste affermazioni? E qua si sta parlando di grosse aziende internazionali...
O forse il problema è che deve essere il venditore a garantire il prodotto per 24 mesi, mentre il produttore se ne può lavare tranquillamente le mani, scaduto l'anno che garantisce? |
29-05-2006, 15:16 | #229 | ||
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In questo momento FIAT sta facendo una massiccia campagna promozionale puntando, fra le altre cose, ai 5 anni di garanzia. Toyota sono anni che dà 3 anni di garanzia!!! Quote:
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29-05-2006, 16:03 | #230 |
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Per i moderatori.
Ma che senso ha tenera aperto questo thread se ce ne è già un'altro http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=568679 più generico sullo stesso argomento? Ultima modifica di eureka63 : 29-05-2006 alle 16:06. |
29-05-2006, 16:42 | #231 | ||
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29-05-2006, 16:52 | #232 |
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Un'altra cosa: la legge dice che il venditore deve offrire 24 mesi di garanzia dall'acquisto, per difetto di conformità del prodotto. Dopo i primi 6 mesi però, mi pare di aver capito che spetti all'acquirente l'onere della prova, ovvero, deve essere l'acquirente a dimostrare, evidentemente mediante apposite perizie tecniche, che il difetto è sopraggiunto in seguito ad un uso normale del prodotto (ovvero, che il difetto non sia sopraggiunto in seguito ad un uso anomalo del consumatore, tipo utilizzo in condizioni ambientali sfavorevoli, urti, sbalzi di tensione, esposizione a forti campi elettromagnetici, ecc.). Ma per fare questa prova, l'utente dovrebbe rivolgersi ad un perito specializzato... Ne esistono? E quanto si prenderebbero per un'analisi del genere?
Non basta quindi che l'utente si rechi dal venditore dopo un anno e mezzo e dica: "Senti, mi si è rotto l'hd in seguito a normale utilizzo, mi devi credere sulla parola. Ora me lo devi sostituire in garanzia.". Invece, il consumatore, stando alla legge, dovrebbe andare da un perito e farsi fare un certificato che attesti che quel prodotto non ha subito danni per incuria dell'utente. Solo a questo punto potrebbe recarsi dal venditore e pretenderne la riparazione/sostituzione. Sbaglio? |
29-05-2006, 20:58 | #233 |
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Alla fine ricordiamoci che siamo in Italia, e sta tutto al buon senso di chi compra e vende ... la legge è solo di contorno e può essere interpretata a favore dell'una o dell'altra parte basta avere gli avvocati giusti ... infatti c'e' chi va in galera per aver rubato una mela e chi se ne va a spasso dopo aver fatto una strage, figurarsi le questioni di garanzia !!!
Io sono un commerciante e non mi stancherò mai di dire che la garanzia COMMERCIALE, ovvero quella fornita dai rispettivi produttori, è sicuramente più chiara, completa e copre qualsiasi cosa, mentre quella LEGALE è aria fritta. Io non ho mai chiesto a nessuno dopo 6 mesi dall'acquisto di "provarmi" che il difetto di conformità era presente all'origine o cose simili, ma la legge dice che dovrei farlo, fate un po' voi, avrei già perso tutti i miei clienti !!! Diciamo che i commercianti si dividono in 2 categorie: quelli che vendono e basta (vedi centri commerciali) e che quindi se siete fortunati vi cambiano il pezzo senza battere ciglio e se siete sfortunati vi danno il numero del centro assistenza autorizzata; quelli che vendono e che assistono il cliente, che ritirano il bene e lo cambiano a loro totali spese e sbattimenti. A tutto c'e' un limite, però, visto che a nessuno piace perdere dei soldi, quindi se io sono coperto (cioè se il produttore mi ripara il bene a gratis o quasi, magari ci rimetto le spese di spedizione ma è ancora OK) allora farò di tutto per cambiare il prodotto in garanzia; se io non sono coperto, invece, ovvero se ci guadagno 50 euro su un notebook della HP e dopo 13 mesi devo sborsarne 400 per cambiare un pannello LCD guasto, per fare l'esempio più banale, allora vi assicuro che farò di tutto per non cambiare il pezzo in garanzia invocando anche tutti i santi in paradiso, facendomi fornire la prova dal consumatore e quantaltro per farlo desistere dalla sua eventuale azione legale, e vi assicuro che nessuno va per vie legali, perchè il risultato anche in quel caso è tutt'altro che certo !!!! E vi assicuro che cosi facendo, mi sono sempre trovato bene, tra l'altro avviso sempre i miei clienti delle garanzie fornite dai produttori, consigliando prodotti garantiti 2 anni. Cioè se vendo per esempio un notebook HP o un TOSHIBA, con un ricarico medio del 10% ovvero 100 euro su un modello da 1000 euro, secondo voi dovrei pregare i santi in paradiso perchè non si rompa dal primo al secondo anno? E secondo voi, perchè la Toshiba e la HP vendono estensioni di garanzia a pagamento dal primo al secondo anno anche al pubblico!??! Restando alla legge italiana queste estensioni sarebbero illegali perchè già coperte dalla stessa legge, o sbaglio !?!?
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30-05-2006, 08:12 | #234 |
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Hai ragione, il discorso è che noi siamo già tutelati, ti confermo i 24 mesi su tutto, siete voi venditori, purtroppo, a non essere sufficientemente tutelati.
Capisco la tua volontà di non perderci, ma a norma di legge, pur comprendendo le tue giuste ragioni, ad impuntarsi dovresti comunque far sistemare ogni cosa... anche perdendoci purtroppo PS: spera di non avermi come cliente, sono sempre "fortunatissimo"!! |
30-05-2006, 09:09 | #235 |
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MIA ESPERIENZA!
Con il mio compaq ho dovuto purtroppo esercitare il mio diritto di garanzia per ben 3 volte... per il secondo anno ci son stati dei problemi dato che la direttiva impone il PRIMO anno al costruttore e il SECONDO al venditore.
Infatti il venditore "vero" (TRONY CT) si e' rifiutato di farsi carico della spesa... invece il TRONY di SIRACUSA mi ha dato l'ok! Avendolo comprato in una catena di negozi alla fin fine non ho avuto grossi problemi. Il prezzo della sostituzione SK madre (la terza) e' stato di 368 euro... tutto a carico di TRONY! Certo il tutto dopo un casino di telefonate ad HP, AltroConsumo e via dicendo! CIAO! |
30-05-2006, 10:13 | #236 |
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Cioé stai dicendo che Trony si è fatto cambiare la scheda madre da HP ma quest'ultima ha addebitato a Trony tutte le spese? Secondo me, se Trony metteva in mezzo gli avvocati, non avrebbe dovuto pagare nulla per la riparazione, considerando che, in caso di difetto di conformità, ha diritto a rivalersi nei confronti del produttore (Art. 131: Diritto di regresso).
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30-05-2006, 10:24 | #237 | |
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30-05-2006, 10:32 | #238 | |
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30-05-2006, 10:45 | #239 |
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Dott.Wisem ti sei risposto da solo!
"in caso di difetto di conformità," e naturalmente NON era un difetto di conformita' ma una sostituzione sotto garanzia!! |
30-05-2006, 11:30 | #240 | |
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