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#81 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Padova
Messaggi: 1638
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Ripropongo qui l'ottimo editoriale di Massimo Giannini (Repubblica):
http://www.repubblica.it/2007/12/sez.../giannini.html La vittoria del mercato di MASSIMO GIANNINI È un segno del destino. Mentre Nicolas Sarkozy prepara il matrimonio con Carla Bruni, Alitalia sceglie di convolare a nozze con Air France. Ha vinto il mercato, com'era logico e giusto. Il consiglio d'amministrazione, chiamato a decidere tra l'offerta francese e quella di Air One, ha scelto la migliore. E l'ha fatto secondo gli unici criteri che dovrebbero sempre guidare le strategie di un'azienda: redditività, efficienza, qualità, concorrenza. Su ciascuno di questi punti (e non solo sul prezzo, 35 centesimi per azione contro 1, che pure conta qualcosa) la proposta francese è più conveniente di quella italiana. Purtroppo, vorremmo aggiungere. C'è pur sempre un piccolo trauma collettivo, quando un Paese è costretto ad ammainare una sua vecchia "bandiera", a maggior ragione se quella bandiera è anche un simbolo del suo "miracolo economico". E per questo farà bene Cyril Spinetta a dare tutte le garanzie necessarie sulla conservazione del marchio Alitalia e sulla valorizzazione della sua "dignità" di partner. Sarebbe stato bello se la nostra gloriosa compagnia, ormai da troppo tempo sull'orlo della bancarotta, avesse avuto la capacità di risollevarsi con le proprie forze, liberandosi dal giogo imposto da una politica irresponsabile e dalle catene obbligate da un sindacato irriducibile. Ormai è troppo tardi. Si poteva tentare dieci anni fa, quando Alitalia aveva ancora una quota di traffico internazionale pari al 43%, non oggi che è crollata al 23% nonostante il clamoroso boom del business del trasporto aereo mondiale. E sarebbe stato ancora più bello se, a salvarla e a rilanciarla, fosse stato un grande "campione nazionale", con un progetto industriale ambizioso e un piano finanziario realistico. Carlo Toto, con tutto il rispetto, non ha queste caratteristiche, come dimostrano i dati di bilancio della Ap Holding riportati ieri da Ettore Livini su questo giornale. E non basta l'ombrello generosamente aperto da Intesa-San Paolo, il nostro più grande colosso bancario, a coprire le troppe lacune della sua offerta. Nella vittoria francese, a dispetto della miopia culturale e dell'autarchia provinciale dei capipartito, non c'è una sconfitta dell'"italianità". Un "valore" che in sé non ha più alcun senso, nel mondo globalizzato dove accade persino che i "mercanti" ex comunisti della Cina vengano accolti con tutti gli onori nel tempio del capitalismo americano. Semmai c'è una lezione per l'Italia, che oggi paga il conto di un insanabile fallimento imprenditoriale con un inevitabile ridimensionamento geo-politico. Ma c'è una possibilità per Alitalia, visto che la nostra compagnia viene rilevata da un gigante del trasporto aereo che nel '93 era a sua volta a un passo dal fallimento (con quasi 6 miliardi di debiti e un rosso fisso di 1,3 miliardi) e oggi è diventato il più grande vettore del pianeta. E c'è un'opportunità per gli italiani, che potranno contare su un miglioramento dell'offerta, grazie all'innesto del vettore italiano nel network planetario franco-olandese. Dunque più rotte, servizi migliori, maggiore concorrenza sulle tratte nazionali, migliore collegamento sulle tratte internazionali. In prospettiva, finalmente, tariffe più convenienti. Chi oggi strepita contro la "colonizzazione" farebbe bene a chiedersi a chi conviene difendere ancora i vecchi privilegi e le vecchie clientele, con l'inattuale pretesto della difesa nazionalistica di Alitalia. Probabilmente conviene ai politici. Sicuramente conviene ai dipendenti. Certamente non conviene ai passeggeri, costretti a pagare biglietti carissimi per un Roma-Milano gestito in regime di sostanziale monopolio. Declinata in questa chiave di mercato, sempre esecrata dalla sinistra massimalista e dalla destra statalista, la nascita di una potenziale Ali-France è uno shock salutare per questo sciagurato Paese. Dopo la decisione "tecnica" del cda della compagnia, la palla passa alla politica. Ora ci sono due cose che non devono accadere. La prima riguarda il centrodestra. Si può capire che, nella ex Cdl, vi sia qualche preoccupazione legata al destino di Malpensa, non più "secondo hub" nazionale secondo i piani di Air France-Klm. Ma quello che non si può accettare è che da Berlusconi in giù, passando per Bossi, Formigoni e la Moratti, l'opposizione rifiuti le scelte e le leggi del libero mercato. Proprio loro, che si chiamavano "Casa delle Libertà" e si richiamavano agli spiriti animali del capitalismo, oggi si ribellano per banali ragioni di campanilismo. Proprio la Lombardia, il cuore del Nord che produce ricchezza e conduce la battaglia vincente del Made in Italy nel mondo, oggi viene "usata" per esigenze di piccola bottega. La seconda riguarda il centrosinistra. L'ultima parola sull'operazione Air France-Alitalia toccherà al governo, che dovrà deliberare entro la prima metà di gennaio. Si può capire che vi sia qualche rammarico, e anche qualche remora, nel vendere la compagnia di bandiera ad un colosso straniero. Ma quello che non si può accettare, da Prodi in giù, passando per Rutelli, D'Alema e Bianchi, è che la maggioranza sconfessi il cda, e decida secondo altre logiche, a questo punto superate dal mercato. L'esecutivo ha già fatto troppi danni, in queste lunghe settimane di colpevole incertezza, che hanno contribuito a svilire ulteriormente il titolo Alitalia in Borsa. Ogni ulteriore ripensamento, ogni ulteriore indecisione, stavolta sarebbero esiziali. Toccherà al premier dirimere gli ultimi dissidi in consiglio dei ministri, se necessario a costo di qualche forzatura. "Ho ascoltato i suoi punti di vista. Non vanno d'accordo con i miei. La decisione è presa all'unanimità". Lo diceva proprio un francese, il generale De Gaulle. Un altro segno del destino.
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#82 | |||||
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 1163
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Il problema è che se vendi agli stranieri nn fai licenziare i fancazzisti,fai licenziare tutti. Se Toto nn avesse la bencheminima intenzione di far qualcosa con Alitalia,a che pro comprarla? Per poi rivenderla a qualcuno? Gli fai mettere una bella clausola che per X anni nn può rivenderla. Quote:
Parliamo delle più grosse industrie italiane? Si. Parliamo di banche che hanno avuto a che fare con Fiat? Si. Strano che l'abbia messa in mezzo... Quote:
Quello che sta andando oltre sei tuo,cercando di spiegare il xchè la Fiat si è risollevata. Quote:
Quote:
Lo sai no che Airfrance con Malpensa ci si vuol pulire il suo regal (per usare un francesismo)...Poi,stesso errore fatto anche da La Repubblica. A quanto pare sto CDA è composto da gente non molto competente (dato che Alitalia è tutt'altro che un'azienda in salute),viene presa la decisione di vendere baracca e burattini al miglior (monetariamente) offerente (straniero) e automaticamente diventano dei maghi della finanza....apperò! Ultima modifica di Burrocotto : 23-12-2007 alle 08:58. |
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#83 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2003
Città: Basso varesotto
Messaggi: 231
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C'è poco da esultare, Alitalia diventerà la cenerentola del gruppone, Af ha dato disponibilità a mantenere il marchio ma questo è solo un contentino per gli affezionati della coda tricolore, di fatto il loro piano di sviluppo è tutto meno che un piano di sviluppo.
Airfrance dichiara di voler sostituire la flotta di MD80 e 767 entro il 2017, 10 anni di attesa per aeromobili che andrebbero già sostituiti ora, sostituzione che sarebbe comunque parziale dato che molti velivoli verrebbero radiati senza venire poi rimpiazzati... e questo lo chiamano sviluppo.... La mia opinione poi è che tutto è andato come era già deciso da tempo, Prato non è un guru dell'aviazione, così come il cda da lui presieduto dato che è stato piazzato lì solo con la funzione di vendere/svendere alitalia; non è un caso infatti che il piano Prato (rafforzamento di fiumicino, demolizione di malpensa etc etc...) sia perfettamente sovrapponibile al piano di spinetta, quel piano è nato sotto dettatura dei transalpini che ora catalizzeranno tutto il traffico pregiato, quello che viaggia in buisness o in first, a Parigi e in parte ad Amsterdam, Roma resterà un bacino più turistico che business. Tra l'altro Adr non fa investimenti sulo scalo romano da anni e con il prossimo orario estivo arriveranno su Roma 15 voli intercontinentali su cui garantire transiti e coincidenze (immaginabile un + 20% di passeggeri rispetto al 2007 contando appunto i transiti) non oso immaginare cosa potrebbe accadere dal punto di vista gestione bagagli, chi si ricorda cosa accadde ad agosto? L'articolo di Repubblica non mi sembra così ben fatto, è abbastanza qualunquista e filogovernativo (come è giusto che sia del resto) Giannini non mi sembra dimostri chissà quale cultura aeronautica o capitalistica o di libero mercato. Alitalia e il libero mercato sono 2 entità che non possono stare nella stessa frase e io ci aggiungerei anche airfrance che è stata pompata da soldi pubblici anche più di alitalia con la differenze che airfrance è riuscita nel poco "liberale" compito di annientare la concorrenza interna grazie agli aiuti e al protezionismo di stato elargiti finchè è stato possibile. Alitalia ha perso l'occasione della vita con KLM 7 anni fa, le 2 compagnie e le rispettive infrastrutture aeroportuali erano compatibili e complementari poi tutto è andato in fumo a causa della solita classe politico/dirigente italiana che fa acqua da tutte le parti e pensa a tutto tranne che al bene della collettività. Staremo a vedere cosa potrà accadere, dubito che Prodi sfiducerà il cda anche perchè l'alternativa al piano Airfrance non è che sia poi così esaltante. Una classe politica con le palle avrebbe portato i libri di Alitalia in tribunale e avrebbe fatto un gran ripulisti partendo da zero vendendo poi una compagnia in stato dignitoso invece che svendere un moribondo ma siamo in italia e queste cose non succedono.
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#84 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Da qualche parte sul pianeta terra
Messaggi: 880
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Con tutti quei debiti è già un bene trovare un acquirente, la dovevano chiudere e costruirla da 0...
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Membro dell' HU Aerospace Group Membro fondatore del HU Queen fan club Gaussian Rider @ SETI classic Harvester@SETIBOINC BOINC Lord Ho concluso con: Dane, Sakurambo, Giankarlo, CapFTP, drive97, Atomix, Cibulo HWU CAMPAGNOLI CLUB |
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#85 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#86 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 2164
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ma poi da dove è saltato fuori sto toto? ma
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#87 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
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mah, io ricordo un suo vecchio film in cui cercava di vendere la fontana di trevi.. |
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#88 |
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ti riferisci A Franco Tato'?
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח -
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#89 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
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#90 |
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Senior Member
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quelli erano i toto,
franco tato' e' un manager, uno dei migliori
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(per usare un francesismo)...








