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Old 05-11-2007, 22:42   #81
elmoro
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Attentato contro negozio romeno
Roma, bomba esplosa nella notte


Una bomba rudimentale è stata fatta esplodere nella notte a Monterotondo, in provincia di Roma, davanti alla saracinesca di un negozio di prodotti tipici romeni, gestito da una 29enne romena. La deflagrazione ha rotto i vetri e annerito la parete della rivendita, nella quale con una bomboletta di spray nero è stata scritta una frase in dialetto romanesco: "ve bucamo la testa".

I carabinieri hanno trovato anche una tanica di plastica contenente liquido infiammabile, che sarebbe dovuta esplodere insieme all'ordigno, confezionato con un cilindro in cartone. Secondo gli investigatori l'attentato "non ha una matrice politica" ma potrebbe inquadrarsi come un gesto "di emulazione, fomentato da un clima di intolleranza". Le prime indagini si sono quindi orientate verso gli ambienti locali di giovani simpatizzanti dell'estrema destra.

La titolare del negozio romeno, per coincidenza, ha lo stesso cognome del presunto assassino di Giovanni Reggiani: Diana Steluta Mailat ha però detto di non avere nulla a che fare con il connazionale che avrebbe seviziato e ucciso la donna a Tor di Quinto.
e di questo si ringraziano i signori giornalisti che stanno facendo di tutto pur di convincere che "rom=rumeno".
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Old 06-11-2007, 02:20   #82
Dr Nick Riviera
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Certo, mi stupisco che questa notizia non sia finita in prima pagina.
Se era finita in prima pagina potevi aver ragione a contestare, ma non c'è andato e di certo con i crimini che ci sono al momento questo articolo in prima pagina avrebbe fatto ridere..
Fattosta però che nel calderone della delinquenza c'è anche questo.. certo, se i rom e/o rumeni dessero solo questo tipo di problemi non starei qua a scrivere.
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Old 06-11-2007, 06:26   #83
CYRANO
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e di questo si ringraziano i signori giornalisti che stanno facendo di tutto pur di convincere che "rom=rumeno".
vedrai quanti atti come questi ci saranno nei prox giorni...


clmamlzlm,a
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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Old 06-11-2007, 09:33   #84
DonaldDuck
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Premettendo che rom non equivale a romeno ( anche per il giornalista)...
http://www.iltempo.it/roma/2007/11/0...i_pincio.shtml
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Restano dentro gli aggressori al Pincio

I giudici, che hanno inviato il verbale di udienza alla Questura capitolina per quanto di sua competenza, hanno ritenuto corrette le modalità dell'arresto. Non solo, secondo quanto si è appreso, nella loro ordinanza, i giudici hanno ritenuto possibile che i due romeni (che non risulta abbiano un lavoro) traggano i mezzi del loro sostentamento da rapine e che quindi possano reiterare lo stesso reato contestato. Sanson e Morosan risponderanno il prossimo 27 novembre di avere aggredito e tentato di rapinare una coppietta che sabato sera si era appartata in via Gabriele D'Annunzio, nei pressi della salita che porta alla terrazza del Pincio, a due passi da piazza del Popolo a Roma.

06/11/2007
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Affari conclusi: topogatto, BoBBazza, skorpion2, Ricky68, aleforumista, antarex, titave, gonfaloniere, Paramir, Liqih, stefocus, biagimax101, Torregiani, cajenna, s5otto, flu, enricobart, Sinclair63, Jeppo71, LucaAL, ercagno, tomejerry1974, oxone, tetsuya31, X1l10on88. Seccature da: diabolikoverclock; danyrace
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Old 06-11-2007, 09:51   #85
nomeutente
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Premettendo che rom non equivale a romeno ( anche per il giornalista)...
E premettiamo anche che rom non equivale a sporco criminale, perché se il thread serve a discutere in maniera tranquilla di episodi di cronaca è un conto, se serve ad alimentare la campagna di xenofobia lo chiudo in un secondo.
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Old 06-11-2007, 10:13   #86
DonaldDuck
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E premettiamo anche che rom non equivale a sporco criminale, perché se il thread serve a discutere in maniera tranquilla di episodi di cronaca è un conto, se serve ad alimentare la campagna di xenofobia lo chiudo in un secondo.
Se lo chiudi lo fai per scelta tua o dietro qualche segnalazione, io non alimento nulla. Poi se ti va chiarisco qualcosa in pvt.
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Old 06-11-2007, 11:16   #87
svarionman
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Se era finita in prima pagina potevi aver ragione a contestare, ma non c'è andato e di certo con i crimini che ci sono al momento questo articolo in prima pagina avrebbe fatto ridere..
Fattosta però che nel calderone della delinquenza c'è anche questo.. certo, se i rom e/o rumeni dessero solo questo tipo di problemi non starei qua a scrivere.
Il fatto è che di fatti del genere ne accadono a migliaia ogni giorno, commessi da italiani o da altri stranieri......ma guarda caso sul giornale o su internet vanno solo quelli commessi da romeni.
Quindi riflettiamo bene su quale percentuale dell'ondata rumena sia causata e fomentata dai media, pronti a cavalcare la moda, e quale sia invece la situazione reale. Mi aspetto solo più che vengano mostrate al telegiornale le immagini di un rumeno che ruba le pere da un albero, poi avrò visto tutto.
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Attenzione: il messaggio potrebbe essere ironico... gli amici (s)comodi di Topolino
"L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite...Il popolo è minorenne. La città è malata. Ad altri spetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere. La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!”
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Old 06-11-2007, 11:16   #88
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Se lo chiudi lo fai per scelta tua o dietro qualche segnalazione, io non alimento nulla. Poi se ti va chiarisco qualcosa in pvt.
Ho quotato il tuo post perché in esso vi era un elemento di buon senso (distinguere l'uno dall'altro) e ho aggiunto qualcosa in più. Non era una critica a te, ma un richiamo in generale. Chiedo scusa per l'incomprensione.
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Old 06-11-2007, 12:50   #89
Encounter
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clmamlzlm,a

Finchè non passa la moda .Poi la quantità di furti resterà la stessa, ma i giornalisti si dedicheranno ad altri sggoooop
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Old 06-11-2007, 16:53   #90
LotharInt
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Finchè non passa la moda .Poi la quantità di furti resterà la stessa, ma i giornalisti si dedicheranno ad altri sggoooop
esatto, e chi sarà a rimetterci sarà come al solito la gente onesta, fino alla prossima ondata di violenze e crimini ...secondo me ora è pure tardi per intervenire ma tanto vale provare con le espulsioni, ho letto che la UE esaminerà il comportamento del nostro paese e potrebbe ostacolarci in caso la nostra politica sulle espulsioni non rispetti le normative europee...mah..piu' passa il tempo piu' questa unione europea sembra una mezza fregatura, moneta compresa.
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Old 06-11-2007, 17:25   #91
svarionman
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esatto, e chi sarà a rimetterci sarà come al solito la gente onesta, fino alla prossima ondata di violenze e crimini ...secondo me ora è pure tardi per intervenire ma tanto vale provare con le espulsioni, ho letto che la UE esaminerà il comportamento del nostro paese e potrebbe ostacolarci in caso la nostra politica sulle espulsioni non rispetti le normative europee...mah..piu' passa il tempo piu' questa unione europea sembra una mezza fregatura, moneta compresa.
Tanto sai cosa si risolve con le espulsioni......li si porta al San Bernardo e si dice "Mi raccomando, non oltrepassate più questa linea...". Spreco di soldi.
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Old 06-11-2007, 19:11   #92
DonaldDuck
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Ho quotato il tuo post perché in esso vi era un elemento di buon senso (distinguere l'uno dall'altro) e ho aggiunto qualcosa in più. Non era una critica a te, ma un richiamo in generale. Chiedo scusa per l'incomprensione.
Non ti preoccupare , cosa di poco conto
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Old 06-11-2007, 19:14   #93
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esatto, e chi sarà a rimetterci sarà come al solito la gente onesta, fino alla prossima ondata di violenze e crimini ...secondo me ora è pure tardi per intervenire ma tanto vale provare con le espulsioni, ho letto che la UE esaminerà il comportamento del nostro paese e potrebbe ostacolarci in caso la nostra politica sulle espulsioni non rispetti le normative europee...mah..piu' passa il tempo piu' questa unione europea sembra una mezza fregatura, moneta compresa.
Oddio non è che sembra. Secondo me lo è. Alla fin fine penalizza le realtà più deboli.
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Old 06-11-2007, 20:23   #94
sommojames
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Non so se è già stato detto, ma adesso anche in Romania sono iniziati i cortei contro i rom, l'ho letto sul giornale di stamattina.
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Old 06-11-2007, 20:46   #95
fabio80
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Non so se è già stato detto, ma adesso anche in Romania sono iniziati i cortei contro i rom, l'ho letto sul giornale di stamattina.
si stan portando avanti per non riaverli indietro? visto che ormai son tutti qua...
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Old 06-11-2007, 20:48   #96
Dr Nick Riviera
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Il fatto è che di fatti del genere ne accadono a migliaia ogni giorno, commessi da italiani o da altri stranieri......ma guarda caso sul giornale o su internet vanno solo quelli commessi da romeni.
Quindi riflettiamo bene su quale percentuale dell'ondata rumena sia causata e fomentata dai media, pronti a cavalcare la moda, e quale sia invece la situazione reale. Mi aspetto solo più che vengano mostrate al telegiornale le immagini di un rumeno che ruba le pere da un albero, poi avrò visto tutto.
Bhè.. l'onda del momento è quella.. poi se i media fanno come fanno sempre è un altro discorso.. ciò non toglie che è un problema realmente esistente..
E' vero che ci sono italiani criminali e altri stranieri criminali e la legge deve valere anche loro. Il discorso è che chi non ha lavoro e/o casa è ovvio che delinquerà per sopravvivere.. se un rumeno lavora, come un albanese, come un tunisino.. non è preso in considerazione in questo contesto.
Quello che dico è di farla finita con i buonismi inutili, il problema esiste e va risolto.. per cui una frase come questa:

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Originariamente inviato da nomeutente
E premettiamo anche che rom non equivale a sporco criminale, perché se il thread serve a discutere in maniera tranquilla di episodi di cronaca è un conto, se serve ad alimentare la campagna di xenofobia lo chiudo in un secondo.
...può essere benissimo evitata; pensiamo a "correggere" il problema, poi a fare questi discorsi ci si penserà nel caso ci siano episodi di xenofobismo dovuti a questo punto a un eventuale razzimo.
Non è che chi lavora viene espulso.. chi ha trovato lavoro non verrà giustamente toccato.. Per cui la distinzione c'è già di suo senza bisogno ogni volta di ridire la solita frase con tanto di abuso di potere dietro (che non è nuovo da queste parti).
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Old 06-11-2007, 21:16   #97
naitsirhC
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e di questo si ringraziano i signori giornalisti che stanno facendo di tutto pur di convincere che "rom=rumeno".
Qui in Veneto, per rumeno, si intende rumeno...

Eppure fior di reati ultimamenti ne han commessi a iosa anche se non sono rom.



Lite tra 14 romeni Tutti in questura
Mattinata movimentata quella di ieri a Monte Berico. Poco prima della nove una donna ha telefonato al 113 avvertendo che un gruppo di stranieri stava animatamente litigando. All'arrivo delle volanti, c'è stato un fuggi fuggi generale. Dopo un breve inseguimento, iniziato all'altezza dell'albergo San Raffaele, i poliziotti hanno bloccato in viale Fusinato 14 persone, tutte di nazionalità rumena. Il folto gruppo è stato accompagnato in questura, l'uffico immigrazione sta valutando la posizione di ogni singolo prima di prendere provvedimenti.

In provincia intanto, due minori, uno dei quali romeno, sono stati denunciati per il furto di un ciclomotore dai carabinieri di Sossano e Campiglia dei Berici. I militari dell'Arma, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno fermato i due ragazzini - un magrebino di tredici anni e un romeno di quindici - su un ciclomotore Peugeot, che è risultato essere stato rubato poco prima da un'abitazione di Sossano, la cui porta era stata forzata. I ragazzi sono stati affidati ai genitori ed è stata informata l'autorità giudiziaria minorile.

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ALBIGNASEGO
Romeni arrestati per furto
(Fe.Be.) Arrestati per furto aggravato, mentre rubavano cerchi in lega e pezzi di ricambio per auto da rivendere sul mercato nero. Nicolaie Ursu, 45 anni, e Liviu Marin, 32 anni, entrambi rumeni, sono stati colti sul fatto dai carabinieri di Albignasego, avvertiti da Enrico Bonasso, il titolare dell' "Autodemolizioni al Ponte", al civico 41 di via Manzoni. Il fatto è successo intorno alle 19 di sabato, quando i due stranieri, a bordo di una Rover 600 regolarmente intestata ad uno di loro, hanno raggiunto l'esterno del capannone dove sono custodite le auto da demolire. Per entrare si sono creati un varco sulla recinzione esterna. Il secondo passo è stato strappare i fili del sistema d'allarme. Avevano già recuperato qualche pezzo di ricambio quando Bonasso si è accorto di loro e ha chiamato il 113. I militari hanno circondato l'area, mentre i due rumeni pensavano di farla franca nascondendosi nel fossato di un campo attiguo. Ma la "caccia" è durata solo qualche minuto, poi ai polsi dei due si sono strette le manette. Immediato il trasferimento al carcere Due Palazzi.

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Due giovani romeni sono stati fermati dai carabinieri sotto ...
Due giovani romeni sono stati fermati dai carabinieri sotto l'accusa di aver messo a segno alcuni furti all'interno dell'area demaniale della Celestia in uso alla Capitaneria di porto.

È accaduto la sera del 1 novembre, a conclusione di una serie di appostamenti realizzati dai militari del Nucleo natanti di Venezia a seguito della denuncia di alcuni residenti, i quali avevano lamentato il furto avvenuto negli alloggi di servizio all'interno del complesso residenziale in uso al personale della Capitaneria di porto.

Nella serata del 1 novembre, i carabinieri hanno tenuto sotto osservazione un gruppo di giovani cittadini stranieri che si aggiravano nell'area interessata dal controllo, e sono intervenuti nel momento in cui due di loro stavano cercando di introdursi all'interno di una delle palazzine del complesso residenziale militare. I due giovani, entrambi di nazionalità rumena, il primo maggiorenne ed il secondo minorenne, sono stati stati sottoposti a perquisizione e, all'interno dei loro zainetti, i militari dell'Arma hanno rinvenuto varia refurtiva, tra cui oggetti provento del furto commesso in danno del personale della Capitaneria di porto. Successivamente i carabinieri hanno ispezionato alcune aree, attualmente disabitate ed oggetto di lavori di ristrutturazione, all'interno delle quali è stato scoperto un vero e proprio magazzino per il deposito dei beni precedentemente rubati. Lo stesso magazzino era utilizzato come rifugio di fortuna dei due giovani.

Il maggiorenne è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di ricettazione aggravata e trasferito nella casa circondariale di Venezia, in attesa della convalida del provvedimento cautelare da parte del giudice; il ragazzo minorenne, in Italia senza i genitori, è stato denunciato in stato di libertà alla procura presso il Tribunale dei minorenni per furto e collocato presso una truttura di accoglienza minorile.


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Le risse, le aggressioni, e tremila arresti l'anno
(E.L.C.) Qui stanno i romeni , di là ci sono i cinesi, accanto i nigeriani, dall'altra parte gli albanesi, di fronte i maghrebini. Chi spaccia, chi ruba e ricetta, chi ricicla soldi, chi noleggia computer e telefonini senza far troppe domande, chi sfrutta il lavoro nero e chi la prostituzione. E poi c'è chi spara al rivale in mezzo alla strada (come è successo all'Arcella), chi spacca le auto della polizia, chi lancia le pietre contro i carabinieri.Welcome to the jungle,ovvero benvenuti nell'altra Padova, quella che sembra, e a volte diventa, una giungla. Muri, recinzioni, telecamere, zone a traffico limitato e multe. Mancano solo i cartelli che si incontrano in certe strade attorno a Miami con scritto "Crime watch", un avviso ai naviganti che si sta entrando in una via non troppo sicura ma anche che i residenti sono stati istruiti su come si fa ad aiutare la polizia.

Tramontata l'epoca della Mala del Brenta, nonostante la criminalità sia sempre più di importazione le "regole di ingaggio" per le forze dell'ordine sono rimaste le stesse. Eppure tutto è cambiato. Il bandito gentiluomo è una specie estinta da parecchio tempo. Ognuno difende il proprio territorio e i propri loschi affari seguendo la propria tradizione. Così, quando nell'agosto del 2005 gli spacciatori di via Anelli capiscono che i loro spazi sono destinati a una "cura dimagrante", ecco la vendetta: una Volante della polizia viene presa a mazzate. Da allora e fino alla chiusura del complesso Serenissima, episodi analoghi sono accaduti senza soluzione di continuità al punto che più d'una volta, per uscire sani e salvi e con l'arrestato in saccoccia, gli agenti hanno dovuto sparare in aria. Come hanno dovuto far fuoco l'estate dell'anno dopo quando maghrebini e nigeriani hanno trasformato un angolo della Stanga in un campo di battaglia.

Fine di un'era? Dipende dai punti di vista. Oggi stanno bene i residenti di via De Besi, quelli che a più riprese erano scesi in strada armati di padelle e mattarelli per scacciare gli spacciatori, e che hanno benedetto il muro della discordia. Stanno benino quelli che abitano a due passi dal complesso Serenissima e che non devono più fare lo slalom tra i pusher per tornare a casa. Stanno meno bene i commercianti del centro Giotto che si ritrovano il parcheggio posteriore trasformato in una specie di box per gli spacciatori che sfrecciano sulle due ruote. Sta uguale chi ha l'attività che si affaccia su via Venezia. E stanno uguali pure i poliziotti e i carabinieri. Anzi, se prima avevano modo di attrezzarsi perché sapevano che in via Anelli ogni arresto poteva trasformarsi in un'aggressione, oggi il rischio è identico ma senza alcun tipo di preavviso. Può capitare ai carabinieri che vanno in via Manara o alla fontana della Stanga. Può capitare ai poliziotti che controllano un romeno ai giardini dell'Arena o in piazza Mazzini. D'altronde, come abbiamo già sottolineato di recente, la media è di un tutore dell'ordine ferito ogni giorno.

La chiusura del complesso Serenissima ha cancellato un simbolo, ha spazzato via un rifugio ma ha innescato un effetto domino al quale si è aggiunto, con la forza di una bomba atomica, l'entrata della Romania nell'Unione Europea. Così degrado e microcriminalità si mescolano in un mix esplosivo e il tossicodipendente-barbone che dorme davanti al negozio fa paura quanto il ladro che entra in casa di notte.

Nel 2006, tra polizia, carabinieri e guardia di Finanza sono stati fatti quasi tremila arresti. Un numero non indifferente se non fosse che il dato coincide (o quasi) con quello delle scarcerazioni immediate...

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Continuo?


Ma si...



Un ventiseienne romeno è stato arrestato a Porto Tolle. Era in un casolare abbandonato insieme a due connazionali
Sospettato di furto, aggredisce i militari
I carabinieri sospettavano fosse l'autore di un furto. Quando l'altra sera sono entrati nel casolare della campagna di Porto Tolle in cui si era rifugiato, si è scagliato contro di loro, aggredendoli e riuscendo a ferirli. Ionel Marcuta, romeno 26enne, è stato quindi immobilizzato e arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale.I militari dell'Arma erano alla ricerca degli autori di un furto avvenuto la notte precedente al circolo Acli di via Amendola a Tolle. I ladri erano entrati nel locale gestito dal 50enne Gino Beltrame, verso le quattro, forzando la porta d'ingresso. Avevano quindi scassinato i tre videopoker, riuscendo a impossessarsi del denaro contenuto. Quindi si erano dati alla fuga.

La pattuglia della locale stazione era giunta poco dopo sul posto ed erano stati predisposti controlli lungo le strade principali per impedire ai ladri di allontanarsi. I carabinieri avevano poi supposto che i malviventi avessero cercato rifugio in qualche casolare abbandonato. E proprio in uno di questi, verso le 19.30 di giovedì, hanno trovato Marcuta, originario di Galati, in compagnia di due connazionali, Ionel Costel Marcuta, 20enne di Ivesti, e Valerica Grosu, 25enne di Teuci, tutti nullafacenti e senza fissa dimora. Addosso ai romeni sono stati trovati due grossi cacciaviti, una tronchese, seghetti per il ferro e 672 euro in monete da 50 centesimi, uno o due euro. I tre, che avevano raggiunto il luogo a bordo di una Mercedes bianca di proprietà di un connazionale risultato irreperibile, sono stati denunciati per furto aggravato, detenzione di arnesi da scasso e possesso ingiustificato di valori. L'arrestato è stato condotto nel carcere di Rovigo a disposizione del magistrato di turno, Antonia Pavan. Le indagini intanto proseguono per appurare se i tre siano gli autori anche di altri furti avvenuti ultimamente nella zona ai danni di alcuni esercizi commerciali.

Nell'ultimo anno, in Basso Polesine, fa notare il capitano Riccardo Marchi, comandante della compagnia di Adria, in un quadro di sostanziale calo del numero dei reati, i furti sono invece aumentati del 20\% rispetto al 2006. E la maggior parte di questi risulta commessa da romeni , sempre più numerosi dopo l'apertura delle frontiere comunitarie.

Cristina Fortunati


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Omicidi, furti e rapine: romeni al primo posto
Gli immigrati dal paese dell’Est guidano le classifiche della criminalità. A Padova un arrestato su tre viene da Bucarest
Il decreto che consente ai prefetti di espellere anche cittadini comunitari - e tali sono i romeni - è entrato in vigore a tempo di record: già pubblicato in Gazzetta ufficiale, dopo essere stato controfirmato da Napolitano. Le prefetture stanno approntando gli elenchi delle persone «indesiderate». Ma è già scontro politico. Prodi assicura: faremo in modo che quello che è successo non si ripeta più. Per il premier sono soltanto «critiche ingiustificate» quelle di Fini, che attacca: vergogna al governo, il giorno prima del delitto di Roma considerava non urgente quello stesso provvedimento. È morta intanto, a Roma, la donna massacrata da un romeno, il quale però giura: «Nessuna violenza, ho solo rubato una borsetta». La popolazione immigrata romena è al primo posto nella classifica della criminalità, secondo i dati ufficiali. Omicidi, furti, rapine, stupri, sfruttamento della prostituzione sono le "specialità". Un quarto di tutti i furti con destrezza in Italia è compiuto da un romeno. A Padova un arrestato su tre viene da Bucarest, e su 14 denunce per resistenza a pubblico ufficiale, 12 riguardano romeni .


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In un anno 65 arrestati: 50 romeni
Emergenza romeni ? In provincia di Udine non ci sono insediamenti di nomadi provenienti dalla Romania che creano problemi di pubblica sicurezza. L'emergenza, se tale si può definire, riguarda piuttosto il fiume di romeni che torna nel proprio paese passando dal Friuli Venezia Giulia con auto, furgoni o autoarticolati carichi di merce rubata. In dieci mesi 65 persone sono state arrestate sull'A23. Di queste, 50 sono di nazionalità romena. Il dato emerge dal bilancio dell'attività della sottosezione della Polstrada di Amaro. Il reparto comandato dall'ispettore capo Sandro Bortolotti controlla il territorio autostradale compreso tra Udine e il confine austriaco. Quest'anno ha messo in campo circa 2500 pattuglie. Poliziotti che hanno maturato diversi anni di esperienza nella ricerca di veicoli rubati, ma anche nell'individuazione di documentazioni di circolazione e assicurazioni false.

Accanto ai 65 arresti, figurano anche 450 denunce a piede libero. Anche in questo caso il numero dei romeni è alto. Si tratta di cittadini in transito verso la Romania o le grandi città italiane, in particolare Roma e Torino. Si rendono responsabili di reati come il riciclaggio di auto (28 le vetture rubate recuperate), moto e macchine operatrici rubati in varie località italiane. E sono bravissimi nella falsificazione dei documenti. Dall'inizio dell'anno la Polstrada ha ritirato più di 20 patenti false e oltre 150 assicurazioni fasulle. Falsificano anche le revisioni e i passaggi di proprietà sulle carte di circolazione. In alcuni casi i poliziotti si sono trovati di fronte anche a contrabbandieri di sigarette.

Le persone fermate e in viaggio verso l'Austria hanno quasi sempre in tasca il biglietto della Caritas di Roma, sono trasandati, hanno pochi soldi al seguito e dai loro racconti si intuisce che hanno un notevole spirito di adattamento. Nelle grandi città vivono nelle baracche delle periferie, sotto i ponti, in rifugi ricavati spesso con cartoni e lamiere. Il viaggio di rientro può coincidere con un trasporto di merce rubata. Come il caso dei tre romeni sottoposti a fermo l'altra notte a Tarvisio, poche ore dopo il provvedimenti adottato dal Consiglio dei ministri. Sono stati sorpresi dalla Polstrada di Amaro con quattro ciclomotori rubati nella zona di Genova. Sono in carcere a Tolmezzo e la loro posizione ieri è stata valutata dal sostituto procuratore Andrea Gondolo: l'ipotesi d'accusa è quella del riciclaggio. Al gip è stata chiesta la convalida del fermo e la misura cautelare in carcere. I tre giovani hanno dei precedenti per reati contro il patrimonio e sarà interessante vedere che cosa succederà se il giudice non ravvisasse esigenze cautelari e li rimettesse in libertà. Potranno essere considerati "indesiderati" dal prefetto ed essere espulsi per motivi di sicurezza? E, soprattutto, può il decreto essere attuato nei confronti di chi non è stato ancora condannato?


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Il giovane fa parte della banda sgominata mercoledì dalla Squadra mobile di Padova, il provvedimento gli è stato notificato in carcere. A tradirlo delle impronte lasciate su un vetro
Per il furto al pensionato Sturm arrestato un rumeno
Bassano

La folta pianta della banda di rumeni specializzata nelle "spaccate" con uso di tombini, recisa dalla Polizia di Padova, aveva un ramo anche nel Bassanese. Niente di cui stupirsi, peraltro, dato che l'organizzazione era composta da più di 50 persone e colpiva quasi ogni sera in tutto il Triveneto. Mercoledì - come riportato abbondantemente nelle nostre edizioni - la Squadra mobile patavina ha eseguito 15 delle 29 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip Cristina Cavaggion. Cinquantaquattro i soggetti indagati complessivamente, tutti romeni ; 47 i furti oggetto dell'indagine, tra questi il doppio blitz al pensionato Sturm di Bassano e all'omologa struttura di Cartigliano del 20 aprile scorso e le incursioni in due bar di Mussolente, "al Palazzetto" e "al Parco", sempre questa primavera.

All'alba del 20 aprile le forze dell'ordine arrestarono Ionel Tugui, 29 anni, e Ionut Leoca Gheorghita, 20, entrambi dimoranti nel Padovano. Per il medesimo episodio, l'altroieri, un terzo ordine di custodia è stato notificato in carcere a Cristian Popovici, 28 anni, ovverossia (ha una quindicina di alias) a colui che i poliziotti padovani, mercoledì, hanno ammanettato con il nome di Daniel Florin Azamfirei, 27. Anche Ionel Tugui è finito nella trappola della Squadra mobile, mentre lo Ionut è uccel di bosco.

Alle 2.30 del 20 aprile, due infermieri dell'Isacc, l'ex-"Sturm" di vicolo Ca' Rezzonico, sentirono degli strani rumori provenire dagli uffici, al pianterreno. I due si accorsero che una finestra era stata forzata e che la serratura della stanza della coordinatrice era stata fatta saltare. Fu avvertito il "113". Poco dopo gli agenti accertarono che i ladri avevano rovistato qua e là e poi erano fuggiti in fretta e furia, lasciando una mazza e dei cacciaviti. Avevano fatto in tempo prendere solo degli spiccioli dalla macchina del caffè.

Alle 3 un secondo allarme venne dalla casa di riposo di Cartigliano: due addetti avevano visto una luce accendersi in amministrazione. Proprio quella notte la Compagnia dei Carabinieri aveva organizzato un servizio di controllo del territorio. I militari circondarono la zona e poco dopo intercettarono un'Audi A3 sospetta. La vettura tentò la fuga e fu bloccata nella zona industriale del paese: l'autista - Ionel Tugui - fu fermato subito, il passeggero - Ionut Leoca Gheorghita - provò a scappare a piedi, ma fu acciuffato. I due rumeni, che dal pensionato non avevano preso nulla, furono arrestati per tentato furto.

Su un vetro della struttura di Ca' Rezzonico la Scientifica del Commissariato rilevò delle impronte e con queste, già un paio di mesi fa, arrivò al Popovici/Azamfirei. Ma nel frattempo era già partita la più vasta inchiesta dei colleghi patavini e per non intralciarla gli investigatori di viale P. Giraldi congelarono il loro lavoro. Mercoledì la Mobile ha eseguito gli arresti e giovedì gli ispettori bassanesi hanno notificato in cella, a Rovigo, al 27-28enne, l'ulteriore ordine di custodia. Il Popovici/Azamfirei ha molti precedenti e viene considerato un soggetto pericoloso.

É probabile che i fatti del 20 aprile verranno trattati dal Tribunale di Padova.

Bruno Cera


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SELVAZZANO
Due romeni in manette per continui furti su auto in sosta
Selvazzano

(Ri.Ba.) Sono finiti in manette due rumeni che nelle notte tra venerdì e sabato hanno ripulito alcune auto di Selvazzano. I carabinieri del nucleo radiomobile dei carabinieri hanno bloccato intorno alle 3.30 di mattina Jon Cibotari e Dumi Mutean, entrambi 22enni di origine rumena. I due appena hanno intravisto i lampeggiati dell'auto dei carabinieri, lì a Selvazzano per un normale controllo, si sono dati alla fuga. Ovvio che a quel punto i carabinieri si sono messi al loro inseguimento. Dopo averli bloccati (circa 200 metri più avanti) gli hanno trovato addosso due autoradio e un telepass (rubati rispettivamente da una Alfa Romeo "156" e da un furgone parcheggiati in alcune stradine residenziali del comune di Selvazzano). I due sono stati portati in caserma per accertamenti e poi arrestati per furto. Ora si trovano al carcere di Due Palazzi.


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È già la seconda volta che ci provano ...
È già la seconda volta che ci provano dall'inizio dell'estate ad oggi. Ed in entrambi i casi sono stati smascherati da due giovani correntisti che si sono accorti che lo sportello bancoma era alterato. Il fatto è accaduto l'altra notte in piazza della Frutta. Alla Banca Antonveneta.

Era la mezzanotte e mezza quando un ragazzo ventisettenne si è fermato allo sportello, che si trova in strada, per effettuare un prelievo in contanti. Il giovane stava per infilare la sua carta bancomat quando si è insospettito. C'era qualcosa che non andava. E ha fatto bene. Ha toccato la tastiera e poi l'"imbocco" della carta e ha capito che il "distributore" era stato clonato.

Immediatamente il giovane ha telefonato al 113 e in piazza della Frutta è arrivata una Volante. Dopo un rapido controllo gli agenti hanno fatto bloccare lo sportello e sequestrato tutto il materiale che era stato installato con il fine di clonare bancomat e carte di credito. Adesso verranno controllate le immagini delle telecamere che inquadrano lo sportello.

La volta precedente era accaduta la stessa identica cosa. Anche in quell'occasione l'allarme era stato dato da un giovane che si era recato al bancomat dell'agenzia della Banca Antoniana per un prelievo. Anche quella volta era di sera.

Le forze dell'ordine sono molto attente al fenomeno. Di recente gli investigatori della Squadra mobile hanno condotto un'operazione che ha portato all'arresto di alcuni romeni . Sono loro i maggiori sospettati.



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RISSA AGGRAVATA

Coltellate fuori dal bar, rinvio

Il giudice Monica Biasutti, esaminate le richieste del pm Carlo Anzil e degli avvocati difensori Paolo Luisa Vissat, Valentina Arcidiacono e Laura Ferretti che hanno evidenziato un errore di notifica, ha rinviato il processo nel quale gli indagati (ma anche parti offese) Raimond Percja, Vasile Hindricut, Leonardo Muka, Suzana Simiciuc e Maklaren Nuhe sono chiamati a rispondere dell'ipotesi d'accusa di rissa aggravata. Nella sostanza per gli inquirenti i cinque stranieri, per motivi non del tutto chiariti, ma probabilmente riconducibile a questioni di gelosia tra albanesi e romeni , si sarebbero accapigliati all'esterno di un locale di Orcenico, ferendosi a coltellate.


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Come le cavallette dovevano portar ...
Come le cavallette dovevano portar via tutto quel che potevano per poi cambiare zona. Emigrare in Germania, in Francia, in Spagna, in Svizzera. A marzo erano talmente tanti che avevano dovuto dirottare i nuovi arrivati a Milano e Roma. "No, tu devi andare da un'altra parte, lo so che siete in tanti e avete da fare... Siete un grande gruppo" è la frase che viene intercettata a febbraio dagli investigatori della Squadra mobile che stanno lavorando sulla impennata di "spaccate" in tutta la provincia. Dopo otto mesi di duro lavoro, gli agenti diretti dal dottor Marco Calì e coordinati dal pubblico ministero Roberto Lombardi ieri, all'alba, quel "gruppo" lo hanno stroncato eseguendo quindici delle ventinove ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal giudice per le indagini preliminari Cristina Cavaggion. Cinquantaquattro le persone indagate complessivamente, tutte romene, quarantasette i furti per i quali sono stati scoperti gli autori.I colpi nel nordest

e lo spray narcotico

Due le tecniche utilizzate dai banditi. Passare al setaccio strade e abitazioni saccheggiando auto parcheggiate, garage e abitazioni, con in tasca bombolette spray di narcotico, oppure rubare le macchine per poi usarle nelle "spaccate" sfondando le vetrate dei negozi con le stesse auto o i tombini. La banda ha la base in città, al New Bar, ribattezzato Pasvante perché ai ladri ricorda il loro locale preferito di Galati, ma si muove in tutto il Nordest. A Padova battono la città, ma anche Camposampiero (per due volte vanno alla profumeria Limoni, San Giorgio delle Pertiche (svaligiano due abitazioni), Vigonza (quattro auto e l'officina Pagliani) e Conselve (svuotano due auto e un garage). A Rovigo hanno una specie di "succursale" che a marzo prende di mira, in otto giorni appena, l'edicola Businaro, la panetteria "La Barchessa", "Nuova Luce", "Euro Elettronica", il panificio Rubiero, il salone Zago, "Il telefonino" e il concessionario "Bici-moto". La "cellula" che agisce a Treviso non si risparmia: a Preganziol viene svaligiata una casa, a Riese Pio X il negozio d'abbigliamento "Alizee", a Mogliano la ditta Ceolin, a Montebelluna il "Beauty shop", a Vittorio Veneto l'oratorio San Michele e "Rizzotto abbigliamento". A Vicenza, finiscono nel mirino due punti vendita di elettrodomestici, il Bisson e il Bongiovanni, entrambi di Noventa, e due bar di Mussolente: Palazzetto e al Parco. A Pordenone, invece, la razzia riguarda due auto, una a Caneva e l'altra a Sacile. Gli altri colpi avvengono a Verona, in provincia di Brescia e a Mantova.

Otto mesi

di indagini e arresti

Mentre l'indagine muove i suoi primi passi, alcuni dei componenti della banda vengono arrestati un po' in tutte le province. A Camposampiero la Mobile padovana blocca un commando dopo il secondo assalto alla profumeria Limoni, a Rovigo gli agenti diretti dal dottor Leo Sciamanna in un colpo solo stringono le manette ai polsi del nucleo che ha compiuto il saccheggio dei sette negozi in una sola settimana. Tanti altri malviventi vengono catturati in differenti circostanze, soltanto che ritornano rapidamente in libertà dopo aver patteggiato o aver subito condanne minime. Intanto il gruppo si allarga ulteriormente e comincia ad ampliare gli orizzonti. Dopo i furti la nuova frontiera è la prostituzione che però è in mano agli albanesi. Per questo il 18 marzo Tecuta, uno dei capi dell'associazione, viene preso di mira all'Arcella da un sicario che tenta di ucciderlo scaricandogli un caricatore di pistola riuscendo, però, solo a ferirlo. Gli investigatori padovani si rendono conto che stanno ricostruendo uno dei più grossi gruppi criminali stranieri. Attraverso il Servizio centrale operativo del ministero i poliziotti aprono un canale per lo scambio di informazioni con i colleghi romeni. Sul tavolo del pubblico ministero Lombardi arrivano decine e decine di dati fin quando il sostituto procuratore tira le somme e chiede al giudice per le indagini preliminari le ventinove misure cautelari che vengono subito disposte. In 277 pagine di ordinanza si racchiudono mesi di sacrifici per gli investigatori che vanno a stanare i banditi pure nei rifugi sotto le tangenziali. Quattro romeni vengono inseguiti fino al casello di Milano e arrestati al momento di pagare il pedaggio. Stavano scappando in Svizzera. E ora continua la caccia ai quattordici latitanti.

Egle Luca Cocco


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E via andare di questo passo...

Dei tanti articoli che ancora ci sono, mi pernmetto di aggiungerne ancora uno:


Alla Romania il record dei reati commessi in Italia
Omicidi, furti e rapine: nelle statistiche gli immigrati del Paese dell’est sono davanti a quelli di tutti le altre nazioni
Chi è in testa alla classifica - tra gli immigrati in Italia - degli omicidi volontari consumati? I romeni . E tra i sospettati di violenze carnali? I romeni . E per i furti d'auto o con destrezza? Ancora i romeni . Le rapine in casa o contro esercizi commerciali? I romeni . Sarà anche vero che questi neo-cittadini europei sono diventati ormai la prima tra le nazionalità degli stranieri arrivati in Italia, eppure le statistiche sono davvero impietose. Assieme agli albanesi e ai marocchini, ma comunque con un ruolo di sempre maggiore predominanza, gli ex cittadini del paese di Ceaucescu sembrano davvero bruciare le tappe sul fronte del crimine.

La loro presenza in Italia non è ovviamente riducibile solo ai fatti di cronaca nera o giudiziaria, visto che molti si sono inseriti nel mondo del lavoro (in particolare nell'edilizia), mandano a scuola i figli, fanno progetti duraturi di vita nel nostro paese. Eppure è da qui - da questo autentico bollettino di guerra - che deve partire il viaggio all'interno di un'immigrazione che conta ormai su oltre mezzo milione di presenze. Perchè è lunghissimo ormai l'elenco dei fatti eclatanti che negli ultimi anni li hanno visti protagonisti. Il massacro di Gorgo al Monticano è il più efferato, tra i delitti commessi nel 2007. Ma non è l'unico.

UN ESODO MASSICCIO.Da gennaio i romeni hanno libero accesso in Italia, essendo entrati nella Ue. Ciò ha incrementato i flussi che partono da Bucarest e seguono quasi sempre le rotte che arrivano in Friuli-Venezia Giulia, passando per la Slovenia o l'Austria. Sono gli stessi percorsi della tratta di esseri umani, soltanto che oggi vengono comodamente portati a termine in pullman, auto o in treno. La stima più recente della presenza dei romeni è nel dossier Caritas/Migrantes presentato pochi giorni fa. Si riferisce al 31 dicembre 2006. Su un totale di 3 milioni 690 mila immigrati, i romeni sarebbero 556 mila, il 15.1 per cento della popolazione straniera, per il 53.4 per cento donne. Al secondo posto i marocchini (387 mila, 10.5 per cento), al terzo gli albanesi (381 mila, 10.3 per cento). Questi dati servono per leggere il peso dell'impatto criminale di questa popolazione nella nostra società. A Nordest (dati Istat del gennaio 2005) in Veneto i romeni sono 36.559, pari al 12.7 per cento degli stranieri, preceduti da 40 mila marocchini (14 per cento). In Friuli-Venezia Giulia, la stima Ires 2005 su dati delle anagrafi comunali, collocano i 7.023 romeni al terzo posto (10.7 per cento degli stranieri), preceduti da 10 mila albanesi (15.7 per cento) e quasi 8 mila serbi-montenegrini (12.1 per cento).

UN TRISTE PRIMATO.È il Ministero dell'Interno ad aver stilato le classifiche delle nazionalità che compiono il maggior di reati, per numero di denunciati e di arrestati. I romeni sono sempre nei primi tre posti: 7 volte al primo, tre volte al secondo e 5 volte al terzo posto. Ma colpiscono le percentuali, di molto superiori in alcuni casi all'incidenza ponderata sulla popolazione (circa il 12 per cento nella stima del Viminale). Si arriva a vette del 37 per cento, tre volte in più rispetto alla presenza demografica. I romeni sono al primo posto negli omicidi volontari: 15.4 per cento degli stessi reati commessi da stranieri, il 5.3 per cento di tutti gli omicidi commessi in Italia. Si potrebbe dire che sono più feroci ed efficienti, visto che nei soli tentati omicidi o lesioni volontarie sono preceduti da marocchini e albanesi. Un primato penoso e grave è quello delle violenze sessuali, che vedono i romeni accusati del 16.2 per cento di quei reati commessi da stranieri, che equivale al 6.2 per cento di tutte le violenze sessuali commesse in Italia; precedono i marocchini (15.9 per cento) e gli albanesi (8.8 per cento).

LE RAPINE, UNA SPECIALITÀ.Che le bande romene di rapinatori abbiano messo la testa a casa nostra è noto da anni. Sono stati arrestati anche pendolari del crimine. Statistiche alla mano, eccellono nel colpi in abitazione (19.8 per cento) e contro esercizi commerciali (26.9 per cento). Le rapine in banca o negli uffici postali intimoriscono ancora la malavita che viene dall'estero, eppure i romeni riescono a distinguersi anche in questa attività (terzo posto con l'8 per cento). Ma non disdegnano le rapine per strada, dove sono secondi con il 17.5 per cento sui colpi messi a segno da stranieri, che equivalgono pur sempre al 7.9 per cento sul totale nazionale.

I FURTI DEI MANOLESTA.Ancora ai vertici per quanto riguarda i furti, attuati con i metodi di rom o sinti, piccoli nomadi spesso costretti con le sevizie a rubare. Il 37 per cento dei furti con destrezza commessi da stranieri sono di romeni , il 24.8 per cento di tutti i reati analoghi commessi in Italia. E così il 29.8 per cento di furti d'auto, l'11.2 per cento di tutti i reati simili in Italia. Nei borseggi i marocchini sono al primo posto per poco (20.6 per cento), visto che i romeni arrivano al 19.3 per cento, comunque un quinto dei furti con strappo. Minore l'impegno nei furti in abitazione, terzo posto con l'11.9 per cento, dopo albanesi e serbi.

ESTORSIONI E INFORMATICA.Il buon inserimento nel territorio è dimostrato da altri due reati. I romeni sono al primo posto delle estorsioni, con il 15 per cento (solo il 3.2 per cento su tutti i reati analoghi commessi in Italia, che però sono in buona parte controllati dalle grandi organizzazioni criminali del Sud). Notevole anche la specializzazione dimostrata nelle truffe e frodi informatiche, ovvero l'utilizzo di bancomat clonati. I romeni sono spalla a spalla con i marocchini (8.1 per cento), segno della capacità di cogliere i nuovi potenziali di arricchimento criminale.

UN'ESCALATION SELVAGGIA.Nel '91 i romeni denunciati o arrestati in Italia furono 571. Dieci anni dopo erano 15 mila. Nel 2006 sono arrivati alla cifra di quasi 40 mila, 21.539 denunciati a piede libero, 17.945 arrestati. Sono cifre impressionanti. A fine giugno nelle carceri italiane, dopo i 3.326 marocchini venivano i 2.267 romeni , il 14.5 per cento della popolazione carceraria straniera.

L'ALLARME DEL MINISTRO.Nel rapporto sulla criminalità in Italia, il ministro Giuliano Amato, la scorsa estate aveva lanciato un vero allarme. «La criminalità romena sembra ripercorrere in modo più rapido le tappe evolutive dell'escalation della malavita albanese, affermandosi progressivamente sia per numero che per potenzialità criminale». Facile previsione: «Al momento si dedica in modo preponderante ai reati contro il patrimonio, in particolare le rapine in abitazione, ma già si affaccia ad altri più remunerativi circuiti criminali, traffico internazionale di droga (soprattutto eroina), immigrazione clandestina, tratta di esseri umani». Su questi ultimi filoni i romeni hanno già soppiantato gli albanesi, almeno a Nordest, assumendo il controllo dello sfruttamento della prostituzione.

Giuseppe Pietrobelli
naitsirhC è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 06-11-2007, 23:57   #98
svarionman
Senior Member
 
L'Avatar di svarionman
 
Iscritto dal: Aug 2004
Messaggi: 689
Sulla Stampa di oggi c'è uno schema con i reati commessi dagli stranieri in base alla nazionalità e in proporzione al loro numero in Italia. I romeni sono quarti o quinti.
Il problema è che sono aumentati di numero recentemente, quindi anche il numero di reati da loro commessi aumenta.
__________________
Attenzione: il messaggio potrebbe essere ironico... gli amici (s)comodi di Topolino
"L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite...Il popolo è minorenne. La città è malata. Ad altri spetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere. La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!”

Ultima modifica di svarionman : 06-11-2007 alle 23:59.
svarionman è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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