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Old 03-06-2006, 17:24   #81
screttiu
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e intanto io in tutto questo il 17 volo tramite British Airways in Uk per uno stage come Techincal Support Engineer. Speriamo bene perchè passata l'euforia iniziale ora cominciano ad apparire spettri ovunque
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Old 03-06-2006, 17:58   #82
MSciglio
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Originariamente inviato da screttiu
e intanto io in tutto questo il 17 volo tramite British Airways in Uk per uno stage come Techincal Support Engineer. Speriamo bene perchè passata l'euforia iniziale ora cominciano ad apparire spettri ovunque
E' normalissimo, figurati. I giorni prima di partire ti prende un'angoscia terribile. Ti garantisco che tutto passa non appena metti piede sull'aereo
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Old 04-06-2006, 10:14   #83
Xiaoma
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Originariamente inviato da fabio80
perchè scusa?
Crisi di pessimismo periodica...

In realtà non credo che sia così dura come la vedo a volte. Anche se finora non mi pare di riuscire ad ottenere più di un colloquio ogni 3 mesi. In Italia invece trovo parecchie occasioni, ma mi offrono stipendi troppo bassi.
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Old 04-06-2006, 10:21   #84
Xiaoma
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Originariamente inviato da wicked
Niente di piu' falso. Se hai esperienza e sei bravo gli inglesi se ne sbattono se hai 20 o 50 anni. E l'esperienza la pagano bene, non come da noi che spesso si sceglie in base a come uno appare.
Allora dici che mi sto facendo delle paranoie inutili? In effetti nessuno ha mai tirato fuori l'aspetto età, sto ragionando in modo troppo "italiano". Il problema semmai è che spesso cercano esperienza in cose che in Italia non si vedono spesso.

Quote:
E perche' mai? Pensi che facendo il leccaculo funzioni? Se sei uno che sa fare il proprio mestiere puoi chiedere il 100% di quello che vali e non e' detto che l'azienda ti offra il 110%.
Premetto che non e' che l'UK sia il paradiso terrestre, pure la' ci sono datori di lavoro per i quali lo schiavismo non e' mai stato abolito, ma fortunatamente NON e' la regola.
Idem come sopra... ho ragionato in modo troppo italiano. Devo riuscire a smettere, anche se aspettandosi dei datori di lavoro all'italiana dovrei ridurre i rischi di delusione se quelli saranno migliori.
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Ultima modifica di Xiaoma : 04-06-2006 alle 20:38.
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Old 04-06-2006, 10:44   #85
fabio80
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io poi vorrei capire sta mania degli stipendi bassi italiana da dove prende origine... col costo della vita di adesso poi... ma pretendono di avere gente disponibile sottopagandola? a quelle condizini mi spalmo il bostik sul culo e appena succede qualcosa scateno i sindacati. personalmente odio le associazioni sindacali visto che sono polarizzate a sx, ma a certe azioni ti ci spingono....

un dipendente pagato una miseria non sarà mai un buon dipendente a meno che non sia un coglione propenso a fari schiavizzare
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Old 04-06-2006, 12:47   #86
Xiaoma
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Originariamente inviato da fabio80
io poi vorrei capire sta mania degli stipendi bassi italiana da dove prende origine... col costo della vita di adesso poi... ma pretendono di avere gente disponibile sottopagandola? a quelle condizini mi spalmo il bostik sul culo e appena succede qualcosa scateno i sindacati. personalmente odio le associazioni sindacali visto che sono polarizzate a sx, ma a certe azioni ti ci spingono....

un dipendente pagato una miseria non sarà mai un buon dipendente a meno che non sia un coglione propenso a fari schiavizzare
Io mi sono formato una mia personale opinione.

Visto che in Italia non esistono progetti degni di questo nome, per cui un ragazzetto inesperto vale quanto chiunque altro, l'unico metro di giudizio per il datore di lavoro è lo stipendio. Se un ragazzino chiede 600 euro al mese per realizzare quelle cazzatine che in Italia vengono pomposamente chiamate "progetti" il boss è più che felice, visto che per quello viene pagato 10000 euro, con un guadagno netto del 1600%

A dire il vero... non ho ancora visto un lavoro in cui sia effettivamente necessaria la laurea. Si assumono ingegneri per fare il lavoro di un perito, e perito per fare il lavoro di un operaio.

Se l'Italia producesse qualcosa di serio, oltre a vendere i prodotti stranieri ai clienti, allora potrebbe essere utile assumere un bravo laureato. Ora come ora serve solo gente che sa vendere.
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Old 04-06-2006, 17:14   #87
swarm
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Originariamente inviato da Xiaoma
Io mi sono formato una mia personale opinione.

Visto che in Italia non esistono progetti degni di questo nome, per cui un ragazzetto inesperto vale quanto chiunque altro, l'unico metro di giudizio per il datore di lavoro è lo stipendio. Se un ragazzino chiede 600 euro al mese per realizzare quelle cazzatine che in Italia vengono pomposamente chiamate "progetti" il boss è più che felice, visto che per quello viene pagato 10000 euro, con un guadagno netto del 1600%

A dire il vero... non ho ancora visto un lavoro in cui sia effettivamente necessaria la laurea. Si assumono ingegneri per fare il lavoro di un perito, e perito per fare il lavoro di un operaio.

Se l'Italia producesse qualcosa di serio, oltre a vendere i prodotti stranieri ai clienti, allora potrebbe essere utile assumere un bravo laureato. Ora come ora serve solo gente che sa vendere.
quoto, purtroppo è vero

in italia, tranne rari casi (piccole aziende-realtà private), l'ingegnere inteso come colui che ha il valore aggiunto della conoscenza teorica applicata alla pratica, non serve.

Oggi bisogna imparare a vendere e gestire (per poi imparare a vendersi e gestirsi ), mentre per fare il lavoro "che gli ingegneri sognano quando sono all'univ", di sicuro nn si resta in Italia....

Sono un neolaureato 25enne (ing elettronica) esperienza meno che zero, ma l'idea che mi sono fatto è questa....

spero di sbagliarmi
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Old 04-06-2006, 20:25   #88
bravoragazzo
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Originariamente inviato da swarm

[...]mentre per fare il lavoro "che gli ingegneri sognano quando sono all'univ"[...]

occorrono anche un bel pò di capacità,intuizione e fantasia, nonché precisione,velocità per fare quello che gli ingegneri sognano quando sono all'univ, non pensi?
Lo studio non credo basti in queste materie...bisogna anche essere bravi, per mirare al posto di ingegnere VERO
diciamo come stanno le cose e poi ci piangiamo addosso.
Non vorrei che qualcuno credesse che la laurea certifichi le capacità di un ingegnere, che possono essere anche inferiori a quelle del perito, o a quelle dell'operaio... ciò accade in molti casi, purtroppo.

Ultima modifica di bravoragazzo : 04-06-2006 alle 20:28.
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Old 04-06-2006, 20:42   #89
Xiaoma
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Originariamente inviato da bravoragazzo
occorrono anche un bel pò di capacità,intuizione e fantasia, nonché precisione,velocità per fare quello che gli ingegneri sognano quando sono all'univ, non pensi?
Lo studio non credo basti in queste materie...bisogna anche essere bravi, per mirare al posto di ingegnere VERO
diciamo come stanno le cose e poi ci piangiamo addosso.
Non vorrei che qualcuno credesse che la laurea certifichi le capacità di un ingegnere, che possono essere anche inferiori a quelle del perito, o a quelle dell'operaio... ciò accade in molti casi, purtroppo.
Però quello di cui mi lamento io non è il fatto che un ingegnere non viene preso per certi lavori, ma proprio che certi lavori in Italia non esistano.

Prova a farti un mesetto di ricerche tra le proposte di lavoro italiane e piangi per il livello mediocre dell'industria italiana. Posti di lavoro nell'alta tecnologia ci sono, circa uno per ogni 10000 laureati. Notevole.
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Old 04-06-2006, 21:32   #90
Northern Antarctica
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Originariamente inviato da Xiaoma
Io mi sono formato una mia personale opinione.

Visto che in Italia non esistono progetti degni di questo nome, per cui un ragazzetto inesperto vale quanto chiunque altro, l'unico metro di giudizio per il datore di lavoro è lo stipendio. Se un ragazzino chiede 600 euro al mese per realizzare quelle cazzatine che in Italia vengono pomposamente chiamate "progetti" il boss è più che felice, visto che per quello viene pagato 10000 euro, con un guadagno netto del 1600%

A dire il vero... non ho ancora visto un lavoro in cui sia effettivamente necessaria la laurea. Si assumono ingegneri per fare il lavoro di un perito, e perito per fare il lavoro di un operaio.

Se l'Italia producesse qualcosa di serio, oltre a vendere i prodotti stranieri ai clienti, allora potrebbe essere utile assumere un bravo laureato. Ora come ora serve solo gente che sa vendere.
L'Italia, a mio parere, in alcuni settori, fa progetti di altissimo livello. Vedi ad esempio la Saipem, che è il leader mondiale incontrastato nel settore. O la Astaldi nelle costruzioni. O l'Italferr che è la prima socierà di ingegneria del mondo (e non lavora solo con le FS).

L'unità di misura del valore delle commesse gestite supera spesso il miliardo di euro. Si tratta di impianti fatti all'estero, in Paesi in via di industrializzazione, e tali imprese portano "a casa" soldi esteri.

Anche in situazioni di recessione, dato che operano su tutto il mondo, queste imprese fanno utili a palate. Ma non fanno notizia: e nessuno le conosce (probabilmente perché non fanno "branding").

Ma sono grosse realtà. Ed ovviamente, per lavorare su progetti del genere devi essere qualificato
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Old 04-06-2006, 22:26   #91
fabio80
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Originariamente inviato da Northern Antarctica
Ma sono grosse realtà. Ed ovviamente, per lavorare su progetti del genere devi essere qualificato

edile, civile o che altro però
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Old 05-06-2006, 12:02   #92
Xiaoma
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Originariamente inviato da Northern Antarctica
L'Italia, a mio parere, in alcuni settori, fa progetti di altissimo livello. Vedi ad esempio la Saipem, che è il leader mondiale incontrastato nel settore. O la Astaldi nelle costruzioni. O l'Italferr che è la prima socierà di ingegneria del mondo (e non lavora solo con le FS).

L'unità di misura del valore delle commesse gestite supera spesso il miliardo di euro. Si tratta di impianti fatti all'estero, in Paesi in via di industrializzazione, e tali imprese portano "a casa" soldi esteri.

Anche in situazioni di recessione, dato che operano su tutto il mondo, queste imprese fanno utili a palate. Ma non fanno notizia: e nessuno le conosce (probabilmente perché non fanno "branding").

Ma sono grosse realtà. Ed ovviamente, per lavorare su progetti del genere devi essere qualificato
Si, ma mi pare che tutte queste abbiano un paio di cose in comune:

1) Lavorano all'estero.
2) Assumono gente iperspecializzata nel loro settore, che con il mio non c'entra nulla.

Posso capire che per un ingegnere minerario, aeronautico o nucleare ci siano buone occasioni (anche se in trasferta), ma per un informatico?
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Old 05-06-2006, 12:34   #93
Northern Antarctica
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Originariamente inviato da Xiaoma
Si, ma mi pare che tutte queste abbiano un paio di cose in comune:

1) Lavorano all'estero.
2) Assumono gente iperspecializzata nel loro settore, che con il mio non c'entra nulla.

Posso capire che per un ingegnere minerario, aeronautico o nucleare ci siano buone occasioni (anche se in trasferta), ma per un informatico?
Per il punto 1) è vero, per la stragrande maggioranza delle commesse. Ciò dipende sia dal tipo di impianti, dal tipo di Paese dove si vanno a fare (spesso si tratta di Paesi in via di sviluppo) e dal fatto che la società agisce su tutto il mondo proprio perché se una nazione o gruppo di nazioni non "tirano" o non sono affidabili o c'è troppa concorrenza o tanti altri motivi, in un periodo di tempo, il business si sposta altrove. In questo modo, a parte scenari di recessione mondiali, il lavoro c'è sempre e ce n'è tantissimo.

Sul punto 2) invece la situazione è diversa: queste società tendono spesso ad assumere giovani, anche diplomati, che vengono formati da tecnici anziani per un discorso di ricambio generazionale. I neoassunti sono tantissimi ogni anno. Certo capita anche di assumere dei "professionals", ma in genere in questo tipo di società si cerca di far crescere le risorse "in casa" (che poi sono le basi e l'unico capitale dell'azienda, se si escludono le suppellettili, non è come un'azienda di produzione che comunque ha beni immobilizzati come capannoni, macchinari, ecc.)

Ovviamente sono richiesti anche tanti neolaureati, ma tutti dei settori industriali (inclusi aeronautici e nucleari).

Il settore informatico in queste aziende ha la sua importanza, ma numericamente è ridotto: oltretutto gli sviluppatori (ad esempio di simulatori di processo) sono ing. chimici, dato che devi conoscere a menadito ciò che vai a implementare. Ciò non toglie che i vari Chief Information Officers guadagnino un mucchio di soldi. Ma ovviamente ce n'é uno solo per ogni grande azienda...
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Old 05-06-2006, 12:47   #94
screttiu
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Originariamente inviato da Northern Antarctica
Per il punto 1) è vero, per la stragrande maggioranza delle commesse. Ciò dipende sia dal tipo di impianti, dal tipo di Paese dove si vanno a fare (spesso si tratta di Paesi in via di sviluppo) e dal fatto che la società agisce su tutto il mondo proprio perché se una nazione o gruppo di nazioni non "tirano" o non sono affidabili o c'è troppa concorrenza o tanti altri motivi, in un periodo di tempo, il business si sposta altrove. In questo modo, a parte scenari di recessione mondiali, il lavoro c'è sempre e ce n'è tantissimo.

Sul punto 2) invece la situazione è diversa: queste società tendono spesso ad assumere giovani, anche diplomati, che vengono formati da tecnici anziani per un discorso di ricambio generazionale. I neoassunti sono tantissimi ogni anno. Certo capita anche di assumere dei "professionals", ma in genere in questo tipo di società si cerca di far crescere le risorse "in casa" (che poi sono le basi e l'unico capitale dell'azienda, se si escludono le suppellettili, non è come un'azienda di produzione che comunque ha beni immobilizzati come capannoni, macchinari, ecc.)

Ovviamente sono richiesti anche tanti neolaureati, ma tutti dei settori industriali (inclusi aeronautici e nucleari).

Il settore informatico in queste aziende ha la sua importanza, ma numericamente è ridotto: oltretutto gli sviluppatori (ad esempio di simulatori di processo) sono ing. chimici, dato che devi conoscere a menadito ciò che vai a implementare. Ciò non toglie che i vari Chief Information Officers guadagnino un mucchio di soldi. Ma ovviamente ce n'é uno solo per ogni grande azienda...

immagino che i giovani neodiplomati vengano pero' assunti dietro conoscenze solide...vale a dire dietro segnalazione di chi nell ambiente gia' c'è.
O mi sbaglio
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Old 05-06-2006, 13:04   #95
Xiaoma
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Ovviamente sono richiesti anche tanti neolaureati, ma tutti dei settori industriali (inclusi aeronautici e nucleari).

Il settore informatico in queste aziende ha la sua importanza, ma numericamente è ridotto: oltretutto gli sviluppatori (ad esempio di simulatori di processo) sono ing. chimici, dato che devi conoscere a menadito ciò che vai a implementare. Ciò non toglie che i vari Chief Information Officers guadagnino un mucchio di soldi. Ma ovviamente ce n'é uno solo per ogni grande azienda...
Allora mi confermi che per un informatico che cerca un livello elevato di professionalità resta solo emigrare. Vabbè che ormai non tornerei indietro comunque.
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Old 05-06-2006, 13:09   #96
fabio80
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Originariamente inviato da Northern Antarctica
Per il punto 1) è vero, per la stragrande maggioranza delle commesse. Ciò dipende sia dal tipo di impianti, dal tipo di Paese dove si vanno a fare (spesso si tratta di Paesi in via di sviluppo) e dal fatto che la società agisce su tutto il mondo proprio perché se una nazione o gruppo di nazioni non "tirano" o non sono affidabili o c'è troppa concorrenza o tanti altri motivi, in un periodo di tempo, il business si sposta altrove. In questo modo, a parte scenari di recessione mondiali, il lavoro c'è sempre e ce n'è tantissimo.

Sul punto 2) invece la situazione è diversa: queste società tendono spesso ad assumere giovani, anche diplomati, che vengono formati da tecnici anziani per un discorso di ricambio generazionale. I neoassunti sono tantissimi ogni anno. Certo capita anche di assumere dei "professionals", ma in genere in questo tipo di società si cerca di far crescere le risorse "in casa" (che poi sono le basi e l'unico capitale dell'azienda, se si escludono le suppellettili, non è come un'azienda di produzione che comunque ha beni immobilizzati come capannoni, macchinari, ecc.)

Ovviamente sono richiesti anche tanti neolaureati, ma tutti dei settori industriali (inclusi aeronautici e nucleari).

Il settore informatico in queste aziende ha la sua importanza, ma numericamente è ridotto: oltretutto gli sviluppatori (ad esempio di simulatori di processo) sono ing. chimici, dato che devi conoscere a menadito ciò che vai a implementare. Ciò non toglie che i vari Chief Information Officers guadagnino un mucchio di soldi. Ma ovviamente ce n'é uno solo per ogni grande azienda...

sta cosa mi incuriosice... che vita si prospetta a finire in quel ramo? nel senso, si è sempre con la valiga in mano o si riesce ad avere anche una famiglia? muovermi non mi disturba, ma dipende con che modalità e se questo non mi costringe a sacrificare tutto all'azienda.... sono trasferte spot, trasferimenti all'estero, frequenti o meno... su su, tanto lo so che sei di quel settore

chiedo perchè alcune società si sono mostrate interessate al mio profilo, perlomeno lo screening di primo livello, al che mi sono venuti seri debbi sulla qualifica di quelli delle HR... va bene che ho anche una (si spera) formazione (pseudo) tecnica, ma da qui a dirmi che potrei fare il project manager nel costructing mi pare decisamente un azzardo
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Old 05-06-2006, 13:57   #97
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Originariamente inviato da Xiaoma
Allora mi confermi che per un informatico che cerca un livello elevato di professionalità resta solo emigrare. Vabbè che ormai non tornerei indietro comunque.
No, aspé io descrivevo un settore che è quello dove lavoro che è una realtà "nascosta": del settore dell'informazione non sono praticissimo... ma lì credo che tu abbia già sondato abbastanza e credo a quello che dici.
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Old 05-06-2006, 14:04   #98
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Originariamente inviato da screttiu
immagino che i giovani neodiplomati vengano pero' assunti dietro conoscenze solide...vale a dire dietro segnalazione di chi nell ambiente gia' c'è.
O mi sbaglio
In genere sì, ma questo tipo di sistema non è negativo in assoluto, per motivi che ho già spiegato; ovvio che se lo si usa per privilegiare i raccomandati rispetto a chi merita davvero è un altro paio di maniche
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Old 05-06-2006, 15:52   #99
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Originariamente inviato da fabio80
sta cosa mi incuriosice... che vita si prospetta a finire in quel ramo? nel senso, si è sempre con la valiga in mano o si riesce ad avere anche una famiglia? muovermi non mi disturba, ma dipende con che modalità e se questo non mi costringe a sacrificare tutto all'azienda.... sono trasferte spot, trasferimenti all'estero, frequenti o meno... su su, tanto lo so che sei di quel settore

chiedo perchè alcune società si sono mostrate interessate al mio profilo, perlomeno lo screening di primo livello, al che mi sono venuti seri debbi sulla qualifica di quelli delle HR... va bene che ho anche una (si spera) formazione (pseudo) tecnica, ma da qui a dirmi che potrei fare il project manager nel costructing mi pare decisamente un azzardo
Dipende in che posizione vai.

Se vai alle costruzioni, preparati a trascorrere lunghi periodi di tempo all'estero, in maniera continuativa. I casi limite sono quelli che, una volta finito il cantiere in Qatar, impacchettano tutto e fanno spedire la roba non in Italia, ma al cantiere successivo magari in Cina. Un mio amico, coetaneo (un paio d'anni in meno di me), ingegnere alle costruzioni, si è fatto di recente due anni e mezzo in Arabia Saudita, poi è tornato qui un mese ed è ripartito per tre anni (sempre in Arabia Saudita). Anche questo è un caso limite: ma se dai la disponibilità a partire, nessuno ti frena, in genere.

Se vai in progettazione, può capitare di passare due, tre, quattro anni in sede, dove fai comunque delle trasferte che possono durare da un giorno (tipo Milano-Roma A/R in giornata) a qualche settimana o un paio di mesi; talvolta accade che parte del design si fa all'estero e quindi vai qualche mese in una sede estera. Poi però capita di andare in cantiere, dove trascorri un po' di tempo (un anno, anno e mezzo, due) a seconda delle dimensioni del progetto.

Se vai in altri settori tipo le ispezioni e i collaudi ti capita invece di fare trasferte brevi e frequentissime.

Del resto il mondo di oggi ti richiede di viaggiare.

Ovvio che non è il militare, e se decidi di non andare nessuno ti fucila; solo che puoi immaginare che la cosa non è che sia graditissima.

Per quanto riguarda la famiglia, occorre essere molto affiatati e capire che quello che fai non è per te stesso ma per tutta la famiglia. In genere una o due trasferte si sopportano, poi magari con i figli la cosa inizia a diventare difficile. Da un lato c'è la lontananza con tutto ciò che ne consegue, spesso in posti disagiati; da un altro uno stipendio che in genere è almeno il quadruplo di quello italiano (e con molte meno spese); capisci che se uno non è ricco o che non può contare su aiuti familiari questo è uno dei sistemi per comprarsi casa onestamente in Italia al giorno d'oggi.

Per quanto riguarda il tuo caso, non è che ti prendono da neolaureato e ti mettono a fare il construction manager; però nelle costruzioni ci sono tutta una serie di figure, come il subcontract administrator, che puoi far fare anche a chi lavora da poco, previo training e capacità di soffrire da parte tua
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Old 05-06-2006, 16:29   #100
fabio80
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Originariamente inviato da Northern Antarctica
Dipende in che posizione vai.

Se vai alle costruzioni, preparati a trascorrere lunghi periodi di tempo all'estero, in maniera continuativa. I casi limite sono quelli che, una volta finito il cantiere in Qatar, impacchettano tutto e fanno spedire la roba non in Italia, ma al cantiere successivo magari in Cina. Un mio amico, coetaneo (un paio d'anni in meno di me), ingegnere alle costruzioni, si è fatto di recente due anni e mezzo in Arabia Saudita, poi è tornato qui un mese ed è ripartito per tre anni (sempre in Arabia Saudita). Anche questo è un caso limite: ma se dai la disponibilità a partire, nessuno ti frena, in genere.
vabbè ma così pure ti dessero 10 k€ al mese che vita fai....

Quote:
Del resto il mondo di oggi ti richiede di viaggiare.
il mondo di oggi chiede tanto in cambio di nulla...


Quote:
Per quanto riguarda la famiglia, occorre essere molto affiatati e capire che quello che fai non è per te stesso ma per tutta la famiglia. In genere una o due trasferte si sopportano, poi magari con i figli la cosa inizia a diventare difficile. Da un lato c'è la lontananza con tutto ciò che ne consegue, spesso in posti disagiati; da un altro uno stipendio che in genere è almeno il quadruplo di quello italiano (e con molte meno spese); capisci che se uno non è ricco o che non può contare su aiuti familiari questo è uno dei sistemi per comprarsi casa onestamente in Italia al giorno d'oggi.

sì, ma rischi di on vederla mai sta casa, che culo
nel frattempo magari ci pensa il vicino a divertirsi con la consorte

Quote:
Per quanto riguarda il tuo caso, non è che ti prendono da neolaureato e ti mettono a fare il construction manager; però nelle costruzioni ci sono tutta una serie di figure, come il subcontract administrator, che puoi far fare anche a chi lavora da poco, previo training e capacità di soffrire da parte tua
ho deciso che opterò per stare in produzione, va bene vaggiare ma c'è n limite a tutto, e poi il qatar non è propriamente un posto a cui aspiro andare
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