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#81 |
Member
Iscritto dal: Nov 2005
Città: Cremona - World
Messaggi: 83
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e intanto io in tutto questo il 17 volo tramite British Airways in Uk per uno stage come Techincal Support Engineer. Speriamo bene perchè passata l'euforia iniziale ora cominciano ad apparire spettri ovunque
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#82 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Dundee, Scotland
Messaggi: 467
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#83 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2000
Città: London
Messaggi: 358
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Quote:
![]() In realtà non credo che sia così dura come la vedo a volte. Anche se finora non mi pare di riuscire ad ottenere più di un colloquio ogni 3 mesi. In Italia invece trovo parecchie occasioni, ma mi offrono stipendi troppo bassi. |
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#84 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2000
Città: London
Messaggi: 358
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![]() Ultima modifica di Xiaoma : 04-06-2006 alle 20:38. |
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#85 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 2164
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io poi vorrei capire sta mania degli stipendi bassi italiana da dove prende origine... col costo della vita di adesso poi... ma pretendono di avere gente disponibile sottopagandola? a quelle condizini mi spalmo il bostik sul culo e appena succede qualcosa scateno i sindacati. personalmente odio le associazioni sindacali visto che sono polarizzate a sx, ma a certe azioni ti ci spingono....
un dipendente pagato una miseria non sarà mai un buon dipendente a meno che non sia un coglione propenso a fari schiavizzare ![]()
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IN ANUBIS WE TRUST
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#86 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2000
Città: London
Messaggi: 358
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![]() Visto che in Italia non esistono progetti degni di questo nome, per cui un ragazzetto inesperto vale quanto chiunque altro, l'unico metro di giudizio per il datore di lavoro è lo stipendio. Se un ragazzino chiede 600 euro al mese per realizzare quelle cazzatine che in Italia vengono pomposamente chiamate "progetti" il boss è più che felice, visto che per quello viene pagato 10000 euro, con un guadagno netto del 1600% A dire il vero... non ho ancora visto un lavoro in cui sia effettivamente necessaria la laurea. Si assumono ingegneri per fare il lavoro di un perito, e perito per fare il lavoro di un operaio. Se l'Italia producesse qualcosa di serio, oltre a vendere i prodotti stranieri ai clienti, allora potrebbe essere utile assumere un bravo laureato. Ora come ora serve solo gente che sa vendere. |
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#87 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Castellammare di Stabia (NA)
Messaggi: 2031
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in italia, tranne rari casi (piccole aziende-realtà private), l'ingegnere inteso come colui che ha il valore aggiunto della conoscenza teorica applicata alla pratica, non serve. Oggi bisogna imparare a vendere e gestire (per poi imparare a vendersi e gestirsi ![]() Sono un neolaureato 25enne (ing elettronica) esperienza meno che zero, ma l'idea che mi sono fatto è questa.... spero di sbagliarmi
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ho fatto affari con: na decina di anime ![]() |
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#88 | |
Bannato
Iscritto dal: Mar 2005
Città: Pisa
Messaggi: 61
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occorrono anche un bel pò di capacità,intuizione e fantasia, nonché precisione,velocità per fare quello che gli ingegneri sognano quando sono all'univ, non pensi? Lo studio non credo basti in queste materie...bisogna anche essere bravi, per mirare al posto di ingegnere VERO ![]() diciamo come stanno le cose e poi ci piangiamo addosso. Non vorrei che qualcuno credesse che la laurea certifichi le capacità di un ingegnere, che possono essere anche inferiori a quelle del perito, o a quelle dell'operaio... ciò accade in molti casi, purtroppo. Ultima modifica di bravoragazzo : 04-06-2006 alle 20:28. |
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#89 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2000
Città: London
Messaggi: 358
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Prova a farti un mesetto di ricerche tra le proposte di lavoro italiane e piangi per il livello mediocre dell'industria italiana. Posti di lavoro nell'alta tecnologia ci sono, circa uno per ogni 10000 laureati. Notevole. |
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#90 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Città: Roma
Messaggi: 647
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L'unità di misura del valore delle commesse gestite supera spesso il miliardo di euro. Si tratta di impianti fatti all'estero, in Paesi in via di industrializzazione, e tali imprese portano "a casa" soldi esteri. Anche in situazioni di recessione, dato che operano su tutto il mondo, queste imprese fanno utili a palate. Ma non fanno notizia: e nessuno le conosce (probabilmente perché non fanno "branding"). Ma sono grosse realtà. Ed ovviamente, per lavorare su progetti del genere devi essere qualificato ![]()
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#91 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 2164
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edile, civile o che altro però ![]()
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#92 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2000
Città: London
Messaggi: 358
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1) Lavorano all'estero. 2) Assumono gente iperspecializzata nel loro settore, che con il mio non c'entra nulla. Posso capire che per un ingegnere minerario, aeronautico o nucleare ci siano buone occasioni (anche se in trasferta), ma per un informatico? |
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#93 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Città: Roma
Messaggi: 647
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Sul punto 2) invece la situazione è diversa: queste società tendono spesso ad assumere giovani, anche diplomati, che vengono formati da tecnici anziani per un discorso di ricambio generazionale. I neoassunti sono tantissimi ogni anno. Certo capita anche di assumere dei "professionals", ma in genere in questo tipo di società si cerca di far crescere le risorse "in casa" (che poi sono le basi e l'unico capitale dell'azienda, se si escludono le suppellettili, non è come un'azienda di produzione che comunque ha beni immobilizzati come capannoni, macchinari, ecc.) Ovviamente sono richiesti anche tanti neolaureati, ma tutti dei settori industriali (inclusi aeronautici e nucleari). Il settore informatico in queste aziende ha la sua importanza, ma numericamente è ridotto: oltretutto gli sviluppatori (ad esempio di simulatori di processo) sono ing. chimici, dato che devi conoscere a menadito ciò che vai a implementare. Ciò non toglie che i vari Chief Information Officers guadagnino un mucchio di soldi. Ma ovviamente ce n'é uno solo per ogni grande azienda...
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#94 | |
Member
Iscritto dal: Nov 2005
Città: Cremona - World
Messaggi: 83
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immagino che i giovani neodiplomati vengano pero' assunti dietro conoscenze solide...vale a dire dietro segnalazione di chi nell ambiente gia' c'è. O mi sbaglio |
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#95 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2000
Città: London
Messaggi: 358
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#96 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 2164
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sta cosa mi incuriosice... che vita si prospetta a finire in quel ramo? nel senso, si è sempre con la valiga in mano o si riesce ad avere anche una famiglia? muovermi non mi disturba, ma dipende con che modalità e se questo non mi costringe a sacrificare tutto all'azienda.... sono trasferte spot, trasferimenti all'estero, frequenti o meno... su su, tanto lo so che sei di quel settore ![]() chiedo perchè alcune società si sono mostrate interessate al mio profilo, perlomeno lo screening di primo livello, al che mi sono venuti seri debbi sulla qualifica di quelli delle HR... va bene che ho anche una (si spera) formazione (pseudo) tecnica, ma da qui a dirmi che potrei fare il project manager nel costructing mi pare decisamente un azzardo ![]() ![]() ![]()
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#97 | |
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#98 | |
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#99 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
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Se vai alle costruzioni, preparati a trascorrere lunghi periodi di tempo all'estero, in maniera continuativa. I casi limite sono quelli che, una volta finito il cantiere in Qatar, impacchettano tutto e fanno spedire la roba non in Italia, ma al cantiere successivo magari in Cina. Un mio amico, coetaneo (un paio d'anni in meno di me), ingegnere alle costruzioni, si è fatto di recente due anni e mezzo in Arabia Saudita, poi è tornato qui un mese ed è ripartito per tre anni (sempre in Arabia Saudita). Anche questo è un caso limite: ma se dai la disponibilità a partire, nessuno ti frena, in genere. Se vai in progettazione, può capitare di passare due, tre, quattro anni in sede, dove fai comunque delle trasferte che possono durare da un giorno (tipo Milano-Roma A/R in giornata) a qualche settimana o un paio di mesi; talvolta accade che parte del design si fa all'estero e quindi vai qualche mese in una sede estera. Poi però capita di andare in cantiere, dove trascorri un po' di tempo (un anno, anno e mezzo, due) a seconda delle dimensioni del progetto. Se vai in altri settori tipo le ispezioni e i collaudi ti capita invece di fare trasferte brevi e frequentissime. Del resto il mondo di oggi ti richiede di viaggiare. Ovvio che non è il militare, e se decidi di non andare nessuno ti fucila; solo che puoi immaginare che la cosa non è che sia graditissima. Per quanto riguarda la famiglia, occorre essere molto affiatati e capire che quello che fai non è per te stesso ma per tutta la famiglia. In genere una o due trasferte si sopportano, poi magari con i figli la cosa inizia a diventare difficile. Da un lato c'è la lontananza con tutto ciò che ne consegue, spesso in posti disagiati; da un altro uno stipendio che in genere è almeno il quadruplo di quello italiano (e con molte meno spese); capisci che se uno non è ricco o che non può contare su aiuti familiari questo è uno dei sistemi per comprarsi casa onestamente in Italia al giorno d'oggi. Per quanto riguarda il tuo caso, non è che ti prendono da neolaureato e ti mettono a fare il construction manager; però nelle costruzioni ci sono tutta una serie di figure, come il subcontract administrator, che puoi far fare anche a chi lavora da poco, previo training e capacità di soffrire da parte tua ![]() ![]()
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#100 | ||||
Senior Member
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sì, ma rischi di on vederla mai sta casa, che culo ![]() nel frattempo magari ci pensa il vicino a divertirsi con la consorte ![]() Quote:
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