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Old 13-11-2003, 10:55   #41
buglis
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Originariamente inviato da cercaleo
La gente, FastFreddy, ha la memoria corta, purtroppo. E quel che è peggio è che ogni discorso viene regolarmente impestato da politicanti della domenica che assurgono al ruolo di difensori della libertà, salvo poi tacciarti ad ogn iintervento in cui gli ricordi che il mondo è bello perchè è vario!
W l'ITALIA!
eh????
cosa c'era di diverso in kossovo?
non sono state dati basi ed appoggi militari??

Ultima modifica di buglis : 13-11-2003 alle 10:57.
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Old 13-11-2003, 10:56   #42
Bet
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Originariamente inviato da cerbert
Dipende da quale è il compito in cui perseverare.
A me continua a non apparire chiaro.
l'avevo già capito che non ti appare chiaro
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Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper)
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Old 13-11-2003, 10:59   #43
ni.jo
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Originariamente inviato da jumpermax
francamente non lo so. Non credo che i nostri siano degli sprovveduti sanno benissimo dei rischi che corrono ogni giorno. Soprattutto vedendo quello che i terroristi hanno fatto nel resto del paese.
neanch'io penso siano degli sprovveduti, temo solo che non avessero abbastanza risorse per organizzarsi diversamente.
L'impressione che ho è che sia stato troppo semplice entrare in quel cortile!
Nel caso il timore sia fondato, si sarebbe ripetuta la legge del soldato italiano in tutte le guerre, bravi e coraggiosi, ma male armati e comandati peggio: e non in particolare dal generale di turno, (NON era il primo attacco nella zona!E sono stati avvertiti dagli usa, che poteva esserci un escalation!E l'"italiano brava gente" con al quaeda è un incentivo maggiore, non uno scudo!) quanto dalla politica: ho il timore che strattonati tra due pareri (andare in iraq-non andare in iraq) si sia scelta una via di mezzo "ci andiamo ma non in tanti" invece di decidere una cosa e farla bene.
il mio è un * parere da ignorante: preciso meglio, è un osservazione critica sulla politica italiana in generale, ognuno ha le sue resonsabilità: che nessuno faccia considerazioni di parte, spero ancora di riuscire a trattenere un tono adeguato al forum.

Ultima modifica di ni.jo : 13-11-2003 alle 11:02.
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Old 13-11-2003, 11:00   #44
eriol
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Originariamente inviato da cerbert
Personalmente, per come si è svolto, per le persone che lo hanno voluto, gli interessi che rappresentano, le PALLE CLAMOROSE che hanno detto, io continuo a ritenere la presenza USA in Iraq una presenza coloniale. Forse sono stato troppo affrettato a definirla la "cosa meno voluta dagli irakeni", ma è ben piazzata in classifica con "Hussein Saddam" e "Quaeida Al".
chiariscimi una cosa scusa...
pensi che gli usa abbiano attaccato l' iraq solo per il petrolio?
altrimenti non vedo nessun' altra causa sottointesa per giustificare la definizione "guerra coloniale"....

Quote:
Questo ci porta al problema iniziale, ovvero il fatto che, in questa palude in cui alleati dei civili non se ne vedono, è fin troppo prevedibile che la popolazione si divida a coprire o appoggiare gli uni o gli altri. Ed è una cosa risaputa che i terroristi sono tanto più efficaci quanto più riescono a mescolarsi con la popolazione... anche per questo la "guerra al terrorismo" è una guerra persa in partenza: i militari non sono le persone più adeguate a separare i terroristi dalla popolazione.
mi spiace ma non sono d' accordo....i terroristi non parlano, usano le armi... l' esercito è necessario per proteggere i civili oltre che per aiutare nella ricostruzione.
la gente, per quanto possibile,ha bisogno di protezione poichè i terroristi non si fanno scrupoli e colpiscono tutti coloro che desiderano portare l' ordine...senza distinzioni di alcun genere.

l' unica cosa che secondo me sarebbe stata più accettabile da parte della popolazione locale sarebbe stato l' invio + consistente di truppe non americane o inglesi....

Quote:
Infine, anche a me spaventa l'ultima opportunità, d'altro canto a livello mondiale siamo abituati a "lasciare sole" le popolazioni
spero che non succederà questa volta!
sono fiducioso cmq!
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Old 13-11-2003, 11:09   #45
cerbert
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Originariamente inviato da jumpermax
Il problema è sempre quello: si guarda ad una parte della questione e non al tutto. l'embargo c'era per un motivo ben preciso e non poteva essere tolto senza un cambiamento di rotta del regime. L'embargo ha comunque stremato la popolazione, o meglio è stato usato come pretesto da parte della dittatura per stremare la popolazione, e l'ONU che su questo doveva sorvegliare non ha sorvegliato. Giocare tutto sulle armi di sterminio, senza avere la benché minima certezza di poterle esibire come prove a fine della guerra è stato un errore non indifferente che ha sovraesposto gli USA, complice anche un ostracismo dell'asse franco-tedesco con l'appoggio esterno russo che vedeva nella caduta del regime più svantaggi che altro. Senza il braccio di ferro e le divisioni qualche problema in meno ci sarebbe stato probabilmente. Non ci sarebbe stato il blocco turco alle truppe USA non ci sarebbe stata l'ondata di antiamericanismo, o almeno sarebbe stata più contentuta.
Su questo credo non arriveremo mai ad una posizione concorde, io la vedo in un modo tu la vedi in un altro.
Sulla questione coloniale però mi permetto di insistere, le guerre coloniali sono state guerre di espansione e conquista nel vero senso della parola. Solo con la fine della seconda guerra mondiale molti paesi hanno ottenuto l'indipendenza e la possibilità di governarsi da soli... possibilità che purtroppo quasi mai si è concretizzata, ma questo è un altro discorso.
Qua invece l'intento degli americani mi sembra chiaro, non hanno alcun interesse ad amministrare l'Iraq anzi prima se ne potranno andare e meglio sarà per loro E' una guerra strategica, chiaramente il fine umanitario è secondario. Nessun paese è disposto a sacrificare la vita dei suoi cittadini per un principio di altruismo o solidarietà verso un altro popolo, lo si fa solo quando ci si rende conto che le sorti di una nazione sono correlate alla propria.
Per questo mi sembra scorretto inquadrare il conflitto in uno schema che non è il suo.


Ritieni quindi che la missione italiana debba continuare?
Sulla "necessità" dell'embargo, sarebbe lunga disquisire, comunque la mia opinione è nota: l'embargo fu un crimine perchè concepito con più attenzione all'uscita del petrolio che non all'entrata di generi necessari.

Gli USA hanno usato le armi di sterminio perchè era l'unica scusa, dopo l'11 settembre, che gli avrebbe permesso di attaccare violando le regole ONU (peraltro). La necessità di attacco era, per quello che mi è noto, dettata da ragioni strategiche geopolitiche ed economiche. Per cui si tratta di una guerra coloniale.
Infatti gli USA, nonostante fosse tra le richieste di Francia e Germania per approvare la risoluzione che imponesse l'invio di contingenti ONU, non hanno ancora definito una minima "road map" verso l'amministrazione locale. Detta come va detta, pur di tenere il comando e non fissare delle date per la cessione del potere, hanno rinunciato alla certezza di avere truppe di altri in Iraq.

Non posso, davvero non posso credere che l'amministrazione Bush si sia mossa per spirito umanitario, perchè angosciata dalle sofferenze del popolo irakeno.

Giusto per essere spietatamente chiari, la seconda maggiore appaltatrice per la ricostruzione, dopo la Halliburton di Cheney, è la Bechtel. Ditta che, dal 1980 al 1993 (ovvero quando Saddam dava il "meglio" di sè), costruiva oleodotti in Iraq. E, a meno che non vogliamo credere che sotto il regime di Saddam gli appalti fossero trasparenti, questo significa che soldi Bechtel andavano ad arricchire i conti cifrati dell'intelligenza Saddamita. Completando il quadro, nel 1983, un politico di poco conto, sicuramente esautorato per i suoi contatti con il regime terrorista, certo Donald Rumsfeld, patrocinava a Saddam un super-oleodotto a marca Bechtel da aggiungere a quelli già in contratto.

Infine, nel mio parere, la missione dei Carabinieri NON DEVE continuare fino a che gli USA non accetteranno di cedere il comando e verrà fissata una "road-map" della ricostruzione democratica. Altrimenti sono lì esattamente come gli italiani mandati in Crimea dal buon Camillo di Cavour: per permetterci di mettere le mani sulla torta.

E questo, visto il loro coraggio e le loro motivazioni, è un insulto!
__________________
Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning.
Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia...
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Old 13-11-2003, 11:13   #46
izutsu
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Originariamente inviato da ni.jo
neanch'io penso siano degli sprovveduti, temo solo che non avessero abbastanza risorse per organizzarsi diversamente.
L'impressione che ho è che sia stato troppo semplice entrare in quel cortile!
Da quanto è stato affermato, il camion non è entrato, le protezioni hanno retto. Infatti, il cratere è ad almeno 20 metri dalla palazzina. Il fatto è che non ci si aspettavano 350kg di esplosivo che ovviamente fanno morti a ben più di 20 metri. I morti, a quanto è stato detto, sono in maggior parte del corpo di guardia che è il punto più esterno della base. Se il mezzo fosse arrivato alla palazzina oggi piangeremmo ben più di 19 morti.
__________________
Ritengo che non ci sia nulla di più fastidioso dell'immagine nitida di un concetto sfocato - A. Adams
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Old 13-11-2003, 11:16   #47
ni.jo
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chiarisco il punto sull'avviso (dal manifesto):

Solo il 22 ottobre scorso il generale Nicolò Pollari, direttore del Sismi, aveva evidenziato i pericoli sempre maggiori che correvano i nostri militari in Iraq. Perché il mito degli «italiani brava gente» è finito e del resto le minacce contro i soldati italiani occupano parecchio spazio in quasi tutte le relazioni che Sismi e Sisde hanno fornito negli ultimi tempi al parlamento, prima con riferimento all'Afghanistan e poi all'Iraq.

E Pollari, davanti al comitato parlamentare dei servizi presieduto dall'ex ministro dell'interno Enzo Bianco, aveva indicato a chiare lettere le minacce che pesavano (e pesano) anche sul contingente insediato a Nassirya, quello colpito ieri:
il generale Pollari era arrivato a chiamare per nome l'origine dei pericoli per i carabinieri e i soldati italiani.
Le minacce provenivano, spiegava il capo del servizio segreto militare, dai famigerati «feddayn di Saddam Hussein», che per la Cia sono legati in modo sempre più stretto ad Al Qaeda e a Osama Bin Laden, il quale com'è noto ha da tempo inserito anche l'Italia tra i possibili bersagli.

E a colpire, secondo le prime valutazioni che circolavano ieri negli ambienti del Sismi, sarebbero stati proprio i «feddayn», che pur contando su appoggi a Nassirya si sarebbero organizzati a partire da altre regioni del paese.

«le informative dei nostri servizi segreti davano una situazione di allarme per le truppe italiane in Iraq».
Succede da mesi, anche se se ne parla poco. Rapporti del Sismi avrebbero indicato chiaramente Nassirya tra gli obiettivi a rischio. Sarebbero state prese tutte le precauzioni possibili, «le stesse che prendono gli americani - fanno notare fonti militari - e che non permettono neanche a loro di stare tranquilli in Iraq», dove i morti Usa del dopoguerra hanno ormai superato quelli della guerra. Ci vorrà tempo per capire se davvero è stato fatto tutto il possibile per evitare la strage di ieri.

Ma c'è dell'altro e di più. La Cnn e altri mezzi d'informazione statunitensi hanno parlato martedì di un rapporto della Cia, nel quale si accennava al peggioramento delle condizioni di sicurezza nell'Iraq occupato, non solo a Baghdad e nel cosiddetto «triangolo sunnita» - come si è sempre detto - ma anche nel nord e nel sud del paese, dove appunto si trova Nassirya al centro di una regione a larga maggioranza sciita. Informazioni più precise sarebbero state fornite agli italiani solo poche ore prima dell'attentato.

Il dossier rimane top secret, la Cia non l'ha confermato ma neppure ha smentito le informazioni diffuse dalla Cnn e dal Philadelphia Inquirer.

«Sono sempre più i civili iracheni che allargano i ranghi della guerriglia - si legge nel misterioso rapporto della Cia secondo la Cnn - Molti sono sunniti che finora erano rimasti in panchina ma ora sono convinti di poter fare soffrire fisicamente gli americani».
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Old 13-11-2003, 11:20   #48
jumpermax
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Originariamente inviato da cerbert
Sulla "necessità" dell'embargo, sarebbe lunga disquisire, comunque la mia opinione è nota: l'embargo fu un crimine perchè concepito con più attenzione all'uscita del petrolio che non all'entrata di generi necessari.

Gli USA hanno usato le armi di sterminio perchè era l'unica scusa, dopo l'11 settembre, che gli avrebbe permesso di attaccare violando le regole ONU (peraltro). La necessità di attacco era, per quello che mi è noto, dettata da ragioni strategiche geopolitiche ed economiche. Per cui si tratta di una guerra coloniale.
Infatti gli USA, nonostante fosse tra le richieste di Francia e Germania per approvare la risoluzione che imponesse l'invio di contingenti ONU, non hanno ancora definito una minima "road map" verso l'amministrazione locale. Detta come va detta, pur di tenere il comando e non fissare delle date per la cessione del potere, hanno rinunciato alla certezza di avere truppe di altri in Iraq.

Non posso, davvero non posso credere che l'amministrazione Bush si sia mossa per spirito umanitario, perchè angosciata dalle sofferenze del popolo irakeno.

Giusto per essere spietatamente chiari, la seconda maggiore appaltatrice per la ricostruzione, dopo la Halliburton di Cheney, è la Bechtel. Ditta che, dal 1980 al 1993 (ovvero quando Saddam dava il "meglio" di sè), costruiva oleodotti in Iraq. E, a meno che non vogliamo credere che sotto il regime di Saddam gli appalti fossero trasparenti, questo significa che soldi Bechtel andavano ad arricchire i conti cifrati dell'intelligenza Saddamita. Completando il quadro, nel 1983, un politico di poco conto, sicuramente esautorato per i suoi contatti con il regime terrorista, certo Donald Rumsfeld, patrocinava a Saddam un super-oleodotto a marca Bechtel da aggiungere a quelli già in contratto.
per continuare ad essere spietatamente chiari con Saddam gli affari li hanno fatto tutti per decenni, fregandosene di ogni cosa. E si poteva tranquillamente continuare a fare affari per un altro decennio anche dopo il conflitto del golfo continuandosene a fre gare in ogni modo.
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Infine, nel mio parere, la missione dei Carabinieri NON DEVE continuare fino a che gli USA non accetteranno di cedere il comando e verrà fissata una "road-map" della ricostruzione democratica. Altrimenti sono lì esattamente come gli italiani mandati in Crimea dal buon Camillo di Cavour: per permetterci di mettere le mani sulla torta.

E questo, visto il loro coraggio e le loro motivazioni, è un insulto!
Questa guarda è geniale... secondo te il problema è che gli usa non vogliono cedere il governo agli irakeni? Cioè il massimo pericolo adesso è garantire che gli USA non mantengano le mani sul paese?
A me sembra che sia l'esatto opposto, e comunque l'ONU non ha alcuna intenzione di metterci le mani. Delle 2 si ritira del tutto altro che assunzione di comando... inutile subordinare la permanenza dei nostri uomini a condizioni che non si realizzeranno mai. Fai prima a dire che sei per il ritiro.
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Old 13-11-2003, 11:24   #49
ni.jo
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Originariamente inviato da izutsu
Da quanto è stato affermato, il camion non è entrato, le protezioni hanno retto. Infatti, il cratere è ad almeno 20 metri dalla palazzina. Il fatto è che non ci si aspettavano 350kg di esplosivo che ovviamente fanno morti a ben più di 20 metri. I morti, a quanto è stato detto, sono in maggior parte del corpo di guardia che è il punto più esterno della base. Se il mezzo fosse arrivato alla palazzina oggi piangeremmo ben più di 19 morti.
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corriere della sera
Oggi Nassiriya appare più ostile, fredda e lontana
«Quelle raffiche da un taxi. Poi l'inferno»
Parlano i sopravvissuti del comando italiano ditrutto: «Nessuno avrebbe potuto fermare quei quattro kamikaze»
NASSIRIYA - C'è un grande cratere dove prima si trovava il parcheggio, a meno di 10 metri dalla facciata devastata della palazzina a tre piani. Un'ala è completamente crollata e per tutta la giornata una gigantesca gru dei genieri affiancati dagli uomini della Brigata Sassari ha scavato nella speranza di trovare qualcuno ancora in vita. I carabinieri in tuta blu lasciano il posto ai colleghi in mimetica verde dell'esercito. Stazionano al di là dell'Eufrate, in un’altra caserma, oppure fanno la guardia allo Zeitun, il ponte di Nassiriya che sino a poche ore fa era il loro punto di collegamento: ci passavano decine di volte al giorno per andare dalla caserma al comando.

Ora non più. Il ponte è stato sbarrato. Ogni tanto un cingolato arriva sferragliante trascinando l'ennesima carcassa d'auto per ripulire la strada. Verso sera un gruppo di soldati della Sassari si lascia un poco andare. «E' accaduto questa mattina (ieri per chi legge, ndr ) attorno alle 10 e 40 (le 8 e 40 in Italia, ndr ). C'era il solito traffico di sempre sul ponte. All'improvviso dalla strada che costeggia il fiume è arrivato un taxi a tutta velocità. A bordo c'era un uomo armato, forse due, che ha aperto il fuoco con un mitra contro il posto di guardia dei carabinieri. Loro lo hanno visto, hanno risposto sparando. Ma era un'operazione diversiva, perché pochi secondi dopo è sopraggiunta velocissima un’autocisterna blu, che ha superato d'impatto le barriere, le barricate di cemento armato, i fili spinati, ed è esplosa in una nuvola di fuoco, seguita dalle deflagrazioni delle munizioni e dei mezzi italiani parcheggiati», dicono mostrando i fori delle pallottole italiane sulla fiancata e gigantesche chiazze di sangue all'interno. In tutto i kamikaze erano quattro, ha ricostruito in nottata il generale Giorgio Cornacchione, comandante del contingente italiano.

Così, in pochi secondi, è svanita l’illusione che gli italiani, apprezzati dalla popolazione irachena più dei soldati americani grazie ai loro modi gentili, sarebbero stati risparmiati dagli orrori della violenza e del terrorismo in Iraq. Un’illusione che non teneva conto della logica della violenza sempre più implacabile in Iraq. Perché, se i terroristi sono pronti a devastare la sede dell'Onu e sbriciolare il quartier generale della Croce Rossa, non c'è motivo che non pongano tra i loro obiettivi anche i quasi 2.500 militari italiani legati al contingente internazionale guidato dagli americani.
«Davanti a un attentato di questo tipo c'era ben poco da fare. Un attentato studiato a tavolino, ben preparato, inaspettato nella sua logistica», esclama allargando le braccia il colonnello Gianfranco Scalas, che ha il compito di portavoce. In effetti già a fine giugno c'erano stati i primi allarmi.

Il colonnello dei carabinieri Georg Di Pauli, un uomo d'esperienza, che ha comandato le missioni a Sarajevo, è stato tra gli osservatori internazionali a Hebron (in Cisgiordania), ha operato in prima linea contro la mafia in Sicilia, aveva fatto chiudere parzialmente già allora la strada che passa davanti alla caserma. Tra due giorni avrebbe dovuto andarsene per il normale avvicendamento dei circa 360 carabinieri ai suoi ordini. Molti erano già partiti. Ieri sera avrebbe dovuto brindare all'arrivo del suo successore, colonnello Carmelo Bugio. Invece adesso è costretto a contare i morti italiani: 18 dicono gli ultimi bilanci, 12 carabinieri, 4 soldati della Sassari, un aiuto-regista che stava preparando un documentario sulla vita dei soldati al fronte e un addetto alla cooperazione. Poi ci sono le vittime irachene. Almeno 9 civili, ma le televisioni arabe ne contano oltre 30.

Parlando con i soldati si capisce che la situazione sul terreno non era facile. «La gente non ci tratta bene. Spesso i ragazzini, e non solo loro, ci tirano pietre quando passiamo in convoglio. C'è chi dice che siamo truppe di occupazione come gli americani», dicono ancora due soldati dall'aria molto giovane della Sassari. I carabinieri, più anziani, tacciono. Ma è tutto cambiato rispetto a luglio, quando ancora il contingente stava acquartierandosi nel centro di Nassiriya a rimarcare una scelta molto precisa. «L'esercito sta nella grande base americana di White Horse, quasi 10 chilometri fuori dalla città. Noi invece stiamo con la gente, siamo in trincea per garantire la sicurezza e la pace tra gli iracheni», diceva lo stesso Di Pauli, una sera a cena guardando la città dal tetto della palazzina che ora è totalmente inservibile. Gli americani stavano andandosene dalle sale del museo archeologico, che avevano occupato sin dai tempi della guerra ai primi di aprile. I carabinieri si sarebbero sistemati sulle due sponde dell'Eufrate.

«Una volta organizzati andremo a fare jogging lungo il fiume e nel parco dell'università», prometteva Di Pauli. Nulla di tutto questo. Già in agosto ci furono tensioni, un paio di civili vennero uccisi mentre manifestavano per la mancanza di lavoro. Ora si fa ginnastica chiusi in stanza, oppure si va a White Horse. E ora anche la città appare molto più ostile, straniera, lontana. Ieri sera gruppi armati dalle milizie Badr, legate ai gruppi fondamentalisti sciiti, controllavano i passaporti di ogni straniero. «Noi non c'entriamo per nulla. Noi amiamo gli italiani, ci portano la pace. I terroristi vengono dall'estero, sono gli uomini di Al Qaeda», dice ad alta voce un gruppo di uomini seduti non lontano dal luogo dell'attentato. Ma più in là un ragazzo aggiunge: «Tutti gli stranieri devono andarsene».

Lorenzo Cremonesi
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Old 13-11-2003, 11:29   #50
cerbert
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Originariamente inviato da jumpermax
per continuare ad essere spietatamente chiari con Saddam gli affari li hanno fatto tutti per decenni, fregandosene di ogni cosa. E si poteva tranquillamente continuare a fare affari per un altro decennio anche dopo il conflitto del golfo continuandosene a fre gare in ogni modo.
Già, peccato che non si vedeva molta gente a urlarlo in TV prima della prima guerra del golfo.
C'erano solo i soliti quattro pirla un po' fastidiosi che ora vengono pure sfottuti dicendo: "Ma mica avreste voluto che continuasse ad esserci Saddam?".
Direi che non ho motivo di continuare. Per la realpolitik Saddam ha fatto il cazzo che voleva e lui ed altri si arricchivano. Ora, per la realpolitik Saddam è stato rimosso. Restano gli affaristi e, soprattutto, RESTA LA REALPOLITIK.
Che palle...

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Questa guarda è geniale... secondo te il problema è che gli usa non vogliono cedere il governo agli irakeni? Cioè il massimo pericolo adesso è garantire che gli USA non mantengano le mani sul paese?
A me sembra che sia l'esatto opposto, e comunque l'ONU non ha alcuna intenzione di metterci le mani. Delle 2 si ritira del tutto altro che assunzione di comando... inutile subordinare la permanenza dei nostri uomini a condizioni che non si realizzeranno mai. Fai prima a dire che sei per il ritiro.
Guarda che questo era il problema FIN DA SUBITO. Gli USA non avevano e NON HANNO intenzione di cedere il comando. Quindi c'è sempre più gente, in Iraq, intenzionata a prenderglielo con la forza.
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Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia...
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Old 13-11-2003, 11:35   #51
eriol
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Originariamente inviato da cerbert
Sulla "necessità" dell'embargo, sarebbe lunga disquisire, comunque la mia opinione è nota: l'embargo fu un crimine perchè concepito con più attenzione all'uscita del petrolio che non all'entrata di generi necessari.
Gli USA hanno usato le armi di sterminio perchè era l'unica scusa, dopo l'11 settembre, che gli avrebbe permesso di attaccare violando le regole ONU (peraltro). La necessità di attacco era, per quello che mi è noto, dettata da ragioni strategiche geopolitiche ed economiche. Per cui si tratta di una guerra coloniale.
quindi tu riduci tutti i morti delle twin towers a pretesto da parte degli americani per attaccare l' iraq???
gli interessi in parte ci saranno anche ma il fatto che tu definisca questa guerra "guerra coloniale e motivata da questioni economiche" è un insulto a una nazione che ti piaccia o meno ha subito il + terribile attentato di tutti i tempi.


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Non posso, davvero non posso credere che l'amministrazione Bush si sia mossa per spirito umanitario, perchè angosciata dalle sofferenze del popolo irakeno.
a questo non ci credo neanche io se per questo...specie visto come è finita la prima guerra del golfo.
resta il fatto che cmq stanno provando a insediare la democrazia in un paese che per anni ha avuto solo saddam.
senza contare la lotta al terrorismo.

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Giusto per essere spietatamente chiari, la seconda maggiore appaltatrice per la ricostruzione, dopo la Halliburton di Cheney, è la Bechtel. Ditta che, dal 1980 al 1993 (ovvero quando Saddam dava il "meglio" di sè), costruiva oleodotti in Iraq. E, a meno che non vogliamo credere che sotto il regime di Saddam gli appalti fossero trasparenti, questo significa che soldi Bechtel andavano ad arricchire i conti cifrati dell'intelligenza Saddamita. Completando il quadro, nel 1983, un politico di poco conto, sicuramente esautorato per i suoi contatti con il regime terrorista, certo Donald Rumsfeld, patrocinava a Saddam un super-oleodotto a marca Bechtel da aggiungere a quelli già in contratto.
bene gli americani sono stati puniti alla grande. in vista di ciò questa volta sono sicuro che le cose andranno diversamente.

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Infine, nel mio parere, la missione dei Carabinieri NON DEVE continuare fino a che gli USA non accetteranno di cedere il comando e verrà fissata una "road-map" della ricostruzione democratica. Altrimenti sono lì esattamente come gli italiani mandati in Crimea dal buon Camillo di Cavour: per permetterci di mettere le mani sulla torta.
E questo, visto il loro coraggio e le loro motivazioni, è un insulto!
questo per la loro sicurezza sarebbe giusto...però ricorda che sono volontari e che è in questo momento che la popolazione ha + bisogno di loro...

io lascerei a loro la decisione
eriol è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-11-2003, 11:35   #52
Bet
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Originariamente inviato da jumpermax ... inutile subordinare la permanenza dei nostri uomini a condizioni che non si realizzeranno mai. Fai prima a dire che sei per il ritiro.
x fortuna su queste cose delibera il parlamento
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Old 13-11-2003, 11:36   #53
jumpermax
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Originariamente inviato da cerbert


Guarda che questo era il problema FIN DA SUBITO. Gli USA non avevano e NON HANNO intenzione di cedere il comando. Quindi c'è sempre più gente, in Iraq, intenzionata a prenderglielo con la forza.
Ma stai scherzando o parli sul serio? Ti sembra che in kosovo, Serbia Afghanistan o Kwait la strategia americana sia stata questa?
mantenere il comando ad oltranza? A me par di sognare a leggere queste cose...
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Old 13-11-2003, 11:36   #54
teogros
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Originariamente inviato da buglis
questo lo so ed han tutto il mio rispetto e stima
soprattutto ai familiari delle vittime
Ecco appunto. Evita commenti che non c'entrano un cazzo con quello che è il 3d. Prima di premere il tasto "Invia risposta" bisognerebbe ripensare a ciò che si è scritto.
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Old 13-11-2003, 11:38   #55
jumpermax
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Originariamente inviato da Bet
x fortuna su queste cose delibera il parlamento
....

e chiudo qua sennò mi bannano!
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Old 13-11-2003, 11:39   #56
ni.jo
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Originariamente inviato da Bet
x fortuna su queste cose delibera il parlamento
imho andarsene adesso sarebbe ridicolo.
Qualsiasi momento prima di questo, ma ora...
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Old 13-11-2003, 11:39   #57
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Originariamente inviato da jumpermax
Ma stai scherzando o parli sul serio? Ti sembra che in kosovo, Serbia Afghanistan o Kwait la strategia americana sia stata questa?
mantenere il comando ad oltranza? A me par di sognare a leggere queste cose...
Eppure in molti lo pensano davvero... e parlano in nome di persone che magari la pensano in tutt'altro modo... se avete seguito Tg, talk-show ecc ecc avrete notato che NESSUNO dei VOLONTARI (militari, carabinieri, inferiere della croce rossa, ecc ecc) ha dichiarato di voler venire via! Nessuno! E c'è gente che continua a dire che devono tornare qui in nome loro... mah!
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Old 13-11-2003, 11:40   #58
Bet
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Originariamente inviato da ni.jo
imho andarsene adesso sarebbe ridicolo.
Qualsiasi momento prima di questo, ma ora...
questa posizione la capisco già meglio
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Old 13-11-2003, 11:41   #59
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Originariamente inviato da ni.jo
imho andarsene adesso sarebbe ridicolo.
Qualsiasi momento prima di questo, ma ora...
Il terrorismo va combattuto. Inutile, imho, fare discorsi buonisti e pacifisti del tipo "non combattiamoli così non ci fanno male"... questo è non voler vedere la realtà. Criminali di questo calibro vanno solo assicurati alla giustizia. Senza se e senza ma.
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Old 13-11-2003, 11:58   #60
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Originariamente inviato da ni.jo
Io ti dico solo quello che ho sentito dalla viva voce dei comandanti... e ciò che si vede dalle immagini, il cratere non è a 10 metri dalla palazzina.
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Ritengo che non ci sia nulla di più fastidioso dell'immagine nitida di un concetto sfocato - A. Adams
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