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#41 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
Messaggi: 3899
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Concordo. Il metodo di propulsione spaziale è la punta dell'iceberg.Anche inventando quello,ci sarà praticamente sempre qualcosa che manca. Si trova quello ma non un'efficace fonte di energia.Trovata questa magari mancano i materiali adatti alla realizzazione concreta di entrambe le cose.Realizzato tutto spunterà qualche altro problema tecnico.In seguito si avrà il problema del cibo degli astronauti e del loro status psicologico, delle comunicazioni,ecc... Insomma i viaggi di una certa portata sono ben lungi dall'essere realizzabili,di sicuro in 100 anni non si combinerà nulla e nella più rosea delle ipotesi in 2 o 300 anni forse un uomo uscirà dal sistema solare...per andare dove?Proxima Centauri?Sulla carta è la stella più vicina a noi dopo il Sole,raggiungerla però non è un'impresa da poco.Per cosa poi?Per arrivare là dopo un viaggio costosissimo e trovare solo asteroidi che ci orbitano intorno? |
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#42 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2012
Messaggi: 3733
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Sul serio la penso pure io cosi, ognuno ha le sue fantasie erotiche (a proposito di fantasie erotiche) e anche io ho le mie da nerd (tipo uberconsole unica onnicompatibile) ma i viaggi nello spazio per come la vedo io sono proprio questo: una fantasia erotica e basta. Nello spazio si sta... come posso dire... mmmmhhh... MALE. Non e' il posto piu ospitale del mondo. Per niente. Capisco che la gente ci fantastica ma in concreto non penso se ne ricavera mai nulla...sarebbe meglio secondo me concentrarsi di piu sullo studiare e rendere il piu comodo e confortevole possibile il mondo su cui gia stiamo per ottenere qualcosa di concreto
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#43 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2010
Messaggi: 2777
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E' un istinto primordiale: qualunque naufrago approdi su un isola deserta, passati i primi giorni a cercare di risolvere i problemi vitali, si spinge all'esterno per esplorare. E' proprio vero, siamo nati esploratori e dove ci dicono che ci sono delle Colonne d'Ercole noi ne siamo attratti come api dal miele... ![]() Ovviamente sono d'accordo sul fatto di rispettare la nostra casa ma per farlo bisognerebbe inventare una società basata su ben altri valori: non puoi salvare il pianeta se non salvi prima l'Uomo da se stesso. |
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#44 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2013
Città: Nel cuore dell'8 Mile di Detroit
Messaggi: 3719
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speriamo forse che l'uomo tiri avanti altri 100000 anni ? ![]() l'uomo è apparso 5000 anni fa e ne sono successe di cose, sarà già molto farne altri 5000 il sole invecchia e non perdona sempre non ci siamo già scannati tutti nel frattempo...
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"Se devi mangiare merda non assaporarla: mordi, mastica, ingoia, ripeti. Fai presto, e te la cavi con poco" ![]() |
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#45 |
Member
Iscritto dal: Mar 2011
Messaggi: 287
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https://en.wikipedia.org/wiki/Homo
https://en.wikipedia.org/wiki/Dating_creation scegli una delle due ![]()
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SPIDR: aggregatore di notizie |
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#46 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2013
Città: Nel cuore dell'8 Mile di Detroit
Messaggi: 3719
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uomo non scimmia
![]() facciamo uomo che sapesse mettere insieme qualcosa di più di mangiare-bere qualcosa prima della scrittura, dalla comparsa di una forma primordiale di organizzazione
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#47 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2009
Città: Ankh-Morpork
Messaggi: 2133
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Abbiamo manufatti sicuramente ascrivibili a opere d'arte/artigianato risalenti almeno a 75.000 anni fa. Se intendi generalmente comparsa dell'uomo però si va ancora più indietro (130-195 mya) Come uomo moderno nel comportamento invece (ad es. capacità di pensiero astratto, linguaggio, riti, organizzazione sociale complessa) il paletto è posto più o meno a 40-50.000 anni secondo le teorie attuali, con discrete possibilità che nuove scoperte archeologiche spostino l'asta ancora più indietro. Se ho capito bene quel che vuoi intendere sono quest'ultime le date che fanno al caso tuo ![]() |
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#48 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2013
Città: Nel cuore dell'8 Mile di Detroit
Messaggi: 3719
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allora facciamo l'invenzione della scrittura cosi' siamo a posto
![]() 40000 significa aver trapassato l'era glaciale pero' se dovesse ricapitare un adeguamento climatologico simile non so in quanti rimarremmo
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#49 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Messaggi: 2897
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Quote:
la fisica diamo per scontato che funzioni in tutto l'universo alla stessa maniera ma sarebbe curioso sapere se anche certe dinamiche così come la fisica si ripropongono allo stesso modo in tutto l'universo. per quanto riguarda il quesito "dove sono loro" vorrei parzialmente rigirarlo. Non siamo in grado di comprendere e comunicare con animali con i quali abbiamo DNA e storia evolutiva in comune e che conosciamo da sempre, cosa volete provare a parlare con una entità della quale non si conosce nulla e quando dico nulla intendo che si ignora qualsiasi suo aspetto. Per quanto ne sapete una forma di vita aliena potrebbe essere talmente differente da voi da essere seduta al vostro fianco senza che ve ne rendiate conto.
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Impedire alla gente di esprimersi liberamente minacciando "sistematiche querele" dal mio punto di vista è semplicemente una EVIDENTE MANIFESTAZIONE DI PAURA e l'idea che qualcuno abbia paura del fatto che io possa esprimere un idea mi da semplicemente più forza e convinzione nell'esprimerla Ultima modifica di momo-racing : 21-04-2015 alle 15:22. |
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#50 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2008
Messaggi: 36473
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Innanzi tutto perchè dipende moltissimo dalla stabilità del pianeta (in termini di disastri naturali dovuti al pianeta e allo spazio) inoltre non bisogna considerare l'evoluzione sulla terra come modello assoluto. Poi, se vogliamo, possiamo anche dire che l'uomo ha bruciato qualche secolo come un demente e ancora oggi farsi la guerra è più figo che evolversi però c'è una cosa da tenere a mente, molto di quello che oggi per noi è un traguardo solido non lo era un secolo fa ed era fantascienza due secoli fa. Esseri dotati di intelligenza superiore potrebbero aver conseguito i nostri attuali risultati in poche centinaia di anni e non migliaia come noi, per dire... Pensa già solo se tutti gli esseri umani fossero (mentalmente parlando) uguali a geni come Einstein, Heisenberg e altri (cito loro perchè perchè sono per me il massimo ma nomi se ne potrebbero fare tantissimi), avremmo davvero auto volanti, vivremmo 3-400 anni in ambienti da fantascienza ![]()
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#51 |
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Iscritto dal: Jan 2012
Messaggi: 3733
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@Momo-racing in realta e' vero ed e' anche molto curioso, potrebbero anche essere originari del nostro stesso pianeta non essendo quindi alieni tecnicamente, ma per quello che ne sappiamo potrebbero esserci esseri o entita paragonabili alla nostra vita ma che si basano su forme che ricadono su sensi diversi fa quelli che conosciamo noi... non li puoi toccare non li puoi vedere eccetera ma potresti rilevarli in altri modi estranei al nostro modo di vedere le cose.. ci sono cosi tante cose che non si sanno che potrebbe benissimo essere.. ma a sto punto ci sarebbe anche da chiedersi, fino a che punto si potrebbero considerare reali entita del genere (partendo dal presupposto che siano davvero impossibilitati a manifestarsi sotto i cinque sensi che conosciamo, e non che lo facciano volontariamente per nascondersi, o che sia solo un caso perche' anche loro ignorerebbero la nostra esistenza)?
Non sarebbero all'atto pratico piu vicini a una semplice fantasia che a qualcosa di reale? Ok sono partito per la tangente ![]()
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#52 |
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Un messaggio in bottiglia dalle stelle?
Se in un lontano passato un'intelligenza aliena avesse voluto lasciare un "messaggio in bottiglia" per segnalare il suo passaggio dal sistema solare, dove lo avrebbe messo per essere sicura che una futura specie tecnologicamente evoluta sarebbe riuscita a ritrovarlo? Vari luoghi, come la Luna o il satellite di Marte Deimos, sarebbero più sicuri della Terra, ma meglio ancora sarebbe Plutone: a cui si sta avvicinando la sonda New Horizons della NASA ![]() Un recente articolo di Samuel Arbesman sulla rivista scientifica “Nautilus” discute la straordinaria – e molto speculativa – possibilità di cercare indizi di un'intelligenza extraterrestre nel nostro DNA. E non solo nel DNA umano, ma nel codice genetico di tutti gli organismi viventi. E' un'idea affascinante, anche se un po' fantasiosa, già avanzata un paio di volte negli ultimi anni. Se una specie volesse comunicare attraverso lo spazio e il tempo (molto, molto tempo), codificare un messaggio nell'ordito stesso della vita – nelle sequenze di coppie di basi – potrebbe essere un modo per farlo. E c'è chi l'ha davvero cercato. Ma, come sottolinea Arbesman, uno dei problemi più difficili da gestire nell'uso del DNA per lasciare un messaggio “segreto” dalle stelle è che l'evoluzione può abbandonare o sovvertire un codice che non stia contribuendo positivamente alla funzionalità degli organismi viventi. Quindi, se una civiltà tecnologicamente avanzata ha lasciato un biglietto da visita molecolare alcuni milioni o miliardi di anni fa, oggi non sarebbe più presente o riconoscibile, a meno che non sia stato costruito con una tale ingegnosità da farne una parte essenziale per la funzionalità della vita. Allo stesso modo, se qualche bizzarro retrovirus alieno fosse arrivato un miliardo di anni fa, potrebbe essere difficile scovarne la firma nel codice genetico di oggi. Tuttavia, queste considerazioni mi inducono a ritornare sulla questione di come un ET adeguatamente motivato potrebbe lasciare un messaggio per segnare il suo remoto passaggio nel nostro sistema solare. Un esercizio alquanto speculativo? Senza dubbio, ma comunque divertente. ![]() L'Allen Telescope Array, frutto della collaborazione tra l'Università della California a Berkeley e il SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), sonda lo spazio alla ricerca di possibili segnali di intelligenze aliene. (© Mark Richards/Corbis) Una delle molte "soluzioni" possibili al cosiddetto paradosso di Fermi (se la vita aliena non è così rara, perché non si è ancora mostrata?) è la mancanza dei tempi giusti. Gli esseri umani biologicamente moderni esistono solo da cento-duecentomila anni. E' una finestra di opportunità piuttosto stretta per un tête-à-tête, anche se varie specie pan-galattiche ronzassero in giro per il grande vuoto dello spazio interstellare. Ma supponendo - con una certa presunzione - che un ET abbia davvero voluto lasciare un biglietto da visita nell'improbabile speranza che prima o poi sarebbe comparso qualcuno abbastanza intelligente da leggerlo, quale sarebbe stato il modo migliore per farlo? Anche ragionando in termini Terra-centrici, il nostro pianeta probabilmente non è un luogo ideale per lasciare una cosa che dovrebbe sopravvivere per milioni se non miliardi di anni. I cicli geofisici e geochimici devasterebbero le strutture artificiali, senza contare le possibili attenzioni di organismi microbici, soprattutto dei più tenaci, che si nutrono di deliziosa materia inorganica. Inoltre, non ha senso lasciare un messaggio dove è troppo difficile trovarlo, per esempio sepolto nel cuore roccioso di antiche montagne. E bisogna fare in modo che quando il messaggio sarà scoperto, lo sia da un specie abbastanza intelligente da capirlo. Come in altre occasioni, Arthur C. Clarke, ebbe una visione del problema che precorreva i tempi. Nel suo racconto del 1948 La sentinella, Clarke descrive un artefatto lasciato sulla Luna, un radiofaro di avvertimento per segnalare la presenza di una specie distruttiva (noi) a cui stare attenti non appena fosse riuscita a raggiungere le stelle. E, naturalmente, nel suo 2001: Odissea nello spazio, un monolite alieno sepolto nel suolo lunare è il fulcro attorno a cui ruota il soggiorno dell'umanità nel cosmo. ![]() L'astronave di 2001: Odissea nello spazio. (© Sunset Boulevard/Corbis) Se foste voi a girovagare per il nostro sistema solare, e pensaste che la Terra è il luogo più probabile in cui potrebbe emergere la vita intelligente, la Luna sarebbe un ottimo posto per lasciare un messaggio “più tardi chiamami”. L'ambiente lunare è antico, sostanzialmente stabile e praticamente privo del tipo di erosione chimica e biochimica che esiste sulla Terra. Anche se sulla sua superficie piove del materiale, quello grande è raro, quindi non c'è bisogno di una protezione particolarmente imponente. Un mucchio di morbida regolite lunare sarebbe sufficiente. E dove mettereste il vostro messaggio sulla Luna? Probabilmente in un luogo interessante, un luogo che una specie spaziale vorrebbe visitare. Mi vengono in mente tre scelte ovvie: i depositi polari di ghiaccio d'acqua, le grotte formate dai cunicoli lavici, o una delle strutture più bizzarre e appariscenti, come l'altopiano di Aristarco: tutti luoghi che una specie curiosa (se non ambiziosa) finirà per studiare. Ma questa idea ha un difetto. Presuppone che un ET di passaggio nel nostro sistema solare consideri la Terra come il miglior posto su cui puntare per avere in futuro un pubblico ricettivo. A seconda del momento in cui avviene la visita, però, potrebbe sembrare più attraente Marte, o una delle lune ghiacciate con i loro oceani sotterranei (molti dei quali possono aver avuto una lunga esistenza). Collocare un manufatto su una delle lune di Marte - Phobos o Deimos - sembrerebbe logico per molte delle stesse ragioni per cui è un buon posto la nostra Luna. Lo svantaggio di Phobos è che sarà probabilmente frantumato dalle maree gravitazionali fra circa 50 milioni di anni. Un ET intelligente avrebbe ipotizzato questo possibile destino e optato per la luna più piccola ed esterna, Deimos. Per un posto come il satellite gioviano Europa, le opzioni sono un po' più limitate, sia per quanto riguarda la sua superficie - che è relativamente giovane e probabilmente attiva su scale temporali geologiche – sia per lo spazio orbitale attorno a Giove, dove la radiazione di particelle è intensa. ![]() Una cavità, forse un cunicolo lavico, nel Mare Ingenii della Luna (Cortesia NASA/Goddard/Arizona State University) Detto questo, lasciare il “messaggio” all'interno di Europa potrebbe essere una buona idea. Una specie ambiziosa proveniente da altre parti del sistema solare potrebbe volerne esplorare le profondità. Oppure lo stesso oceano sotterraneo di Europa potrebbe dare origine a una vita senziente (idea per il vero stiracchiata, considerato il basso livello di energia chimica disponibile). In entrambi i casi, sarebbe come lasciare in mare un messaggio in una bottiglia. Il punto sarebbe trovare il momento giusto per la scoperta, e non vedo come ci si possa riuscire. C'è un'altra elegante opzione per garantirsi che chi riceve il messaggio abbia raggiunto un livello tecnologico sufficientemente avanzato per capirlo: collocarlo alle “porte” del resto dell'universo: il sistema solare esterno. Questa "porta" potrebbe essere dalla regione esterna del sistema solare allineata con le orbite planetarie (ossia lungo la traiettoria scelta, per minimizzare l'energia richiesta, da un veicolo che volesse uscire dal sistema), e in tal caso il posto prescelto sarebbe Nettuno. Oppure potrebbe essere uno dei grandi oggetti della cintura di Kuiper che possa incuriosire una specie, o teoricamente utilizzabile come punto di sosta o di rifornimento. Uno di questi oggetti è Plutone. Non sto suggerendo sul serio che, nell'estate del 2015, quando la sonda NASA New Horizons sfreccerà attraverso il sistema Plutone-Caronte potrebbe individuare un messaggio degli ultimi visitatori alieni. Ma non abbiamo ancora una vera risposta al paradosso di Fermi e, in questo senso, le possibilità sono aperte. Varrebbe la pena di dedicare qualche attimo di attenzione quando le prime immagini ravvicinate di Plutone ci arriveranno da una distanza di quattro ore luce e mezza. Non si sa mai. [Avvertenza: Faccio parte del comitato consultivo della rivista “Nautilus”, e qualche volta vi scrivo, ma il mio riferimento all'articolo di Arbesman è una pura coincidenza]. ----- Caleb Scharf è direttore del Centro multidisciplinare di astrobiologia della Columbia University. Ha lavorato nel campo della cosmologia osservativa, dell'astronomia in raggi X e, più recentemente, dei pianeti extrasolari. È autore di vari libri di divulgazione, fra cui I motori della gravità, L'altra faccia dei buchi neri (La biblioteca delle scienze, Le Scienze, marzo 2013, e Codice Edizioni, Torino, 2013). Un messaggio in bottiglia dalle stelle? - Le Scienze |
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#53 |
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Il fatto di usare il DNA per lasciare un messaggio trovo che sia la cosa piu balzana del mondo, il problema di cui parlano infatti ha anche un altro risvolto, il messaggio stesso sarebbe condizionato dalla compatibilita con l'evoluzione.. ha poco senso impegnarsi tanto a scrivere qualcosa se non sono libero di decidere cosa scrivere! al limite avrebbero potuto favorire un tipo di creature a discapito di un altro per loro preferenza.. una cosa piu estetica/fisica che un vero e propeio messaggio..
Una pura e semplice colonizzazione sarebbe una cosa piu furba, sempkice e efficace contando poi che secondo me lascire un messaggio nel dna e' la versione ipocrita di andare a colonizzare PS: ma poi perche' un messaggio dovrebbe essere cosi succulento? secondo me ammettendo l'esistenza degli alieni potrebbero esserci ben altre cose piu interessantida trovare e rinvenire.. tesori, scoperte tecnologiche... cose che probabilmente si sarebbero preoccupati molto meno di pubblicizzare e solo di proteggere ma che sarebbero molto molto piu' golose da metterci le mani sopra hahaha ![]()
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![]() Ultima modifica di Davide9 : 22-04-2015 alle 11:46. |
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#54 | ||
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Carl Sagan nel romanzo Contact ipotzza che la firma aliena sia nascosta in
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La scienza è provvisoria -- Jumpjack -- |
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#55 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2010
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In questi ultimi anni mi sono fatto l'idea che se ci fossero una o più civiltà aliene che fossero già venute a visitarci allora, a mio parere, avrebbero sicuramente la possibilità di distorcere il tempo o di viaggiare a velocità superiori a quella della Luce.
Le distanze spaziali sono immense, letteralmente fuori dall'ambito temporale di una vita umana (anche affrontare un "semplice" viaggio verso Saturno, per esempio, racchiude tanti di quei problemi psicofisici per l'essere umano che non sono affatto così facili da risolvere, figuriamoci un viaggio che dura secoli...) che per noi è praticamente impossibile uscire dal Sistema Solare. Altre civiltà si sono sviluppate più velocemente e sono superiori a noi? Se riescono ad arrivare fino a noi lo sono certamente, a prescindere dal grado di moralità posseduto. Chi riesce a viaggiare a velocità della Luce riesce a viaggiare anche nel Tempo (di fatto viaggiare nello Spazio implica viaggiare attraverso il Tempo), certo non alla "Ritorno Al Futuro" ma sicuramente è in grado di "vedere" il Futuro rispetto a noi. Considerare il Tempo come qualcosa di relativo, dove si possono conoscere, anticipatamente, degli eventi, mette in grado questa fantomatica civiltà di sapere, con esattezza, quando, come e soprattutto SE far scoprire la propria presenza o meno. Saranno fandonie ma questo è il mio pensiero. |
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#56 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2013
Città: Nel cuore dell'8 Mile di Detroit
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chi dice che l'evolversi dell'intelligenza umana non lo porti alla sua autodistruzione ?
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"Se devi mangiare merda non assaporarla: mordi, mastica, ingoia, ripeti. Fai presto, e te la cavi con poco" ![]() |
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