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Old 17-01-2005, 13:09   #21
SaMu
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Originariamente inviato da Lorekon
Secondo perchè è comunista (e anche qui purtroppo taluni non accorgendosi che da 15 anni il mondo è cambiato, sono animati da un anticomunismo un pò fanatico che li porterà a negare il voto a Vendola).
Quindi se non lo voteranno non è colpa sua che nel 2004 si dichiara ancora comunista è colpa dei pugliesi che non capiscono che il mondo è cambiato
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Old 17-01-2005, 14:14   #22
xs 400
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Originariamente inviato da SaMu
Quindi se non lo voteranno non è colpa sua che nel 2004 si dichiara ancora comunista è colpa dei pugliesi che non capiscono che il mondo è cambiato
Vendola è una persona coraggiosa e pulita.
I moderati non lo voteranno? Pazienza!
Forse non vincerà le elezioni, ma non è di quelli che barattano le proprie convinzioni politiche e personali per calcolo utilitaristico.
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Ho concluso con: Siemens, Petitof, MaSt81, Ziodamerica, Goldorak, Red`XIII e Alechino (affidabili, corretti e veloci).
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Old 17-01-2005, 15:12   #23
Lucio Virzì
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Roma, 14:45
PRIMARIE: PRODI, GRANDISSIMO ESEMPIO DI DEMOCRAZIA

"E' un grandissimo esempio di democrazia". Cosi' Romano Prodi definisce i risultati delle primarie in Puglia, al termine della colazione di lavoro, durata circa due ore, con il sindaco della Capitale, Walter Veltroni. "Abbiamo parlato di tutto. E' stata - ha detto il leader della Gad lasciando il Campidoglio - una bella chiacchierata". Prodi ha anche smentito di avere problemi con Veltroni: "Con lui non ci sono mai stati problemi". ()
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Old 17-01-2005, 15:31   #24
kaioh
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Originariamente inviato da Lucio Virzì
Roma, 14:45
PRIMARIE: PRODI, GRANDISSIMO ESEMPIO DI DEMOCRAZIA
Frase di circostanza

frasi dette per sviare il discorso o le domande sulla disfatta

ci sono due cose da dire :

1- il risultato è di aver dato la puglia al centro destra

2- Aver acresciuto di molto il peso politico di rifondazione

per me è stata una sciagura per il centro sinistra , poi ognuno la vede come vuole.
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I love FireFox 0.8 ......bye bye Internet Explorer. Since Nov-2003
Lo so bene che è uscita l'ultima versione ! Ricordatevi di fare il backup della cartella di configurazione dopo ogni modifica, o almeno una volta al mese, sia di Firefox che Thunderbird.

Ultima modifica di kaioh : 17-01-2005 alle 15:34.
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Old 17-01-2005, 16:26   #25
kikki2
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L'Avatar di kikki2
 
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Vedendolo dal vivo e sul posto le reazioni sono state un pelino diverse da quelle di Prodi, gli stati maggiori di DS ( erano in congresso fino a sabato e garantivano per Boccia) e Margherita sonoleggermente in subbuglio.
Non so se hanno confermato la puglia a Fitto ( che detto tra le righe si è rivelato esser eun ottimo amministratore) dipenderà da come si muoveranno gli sconfitti , anche perchè il programma, da firmare prima del voto, era comune.
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Benedetto sia il Signore,la mia Roccia,che insegna alle mie mani a fare la guerra e alle mie dita a combattere
Meglio 1 giorno da Zeman che una vita da Elkann ( qualsiasi ).
Ciao pierpo!
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Old 17-01-2005, 17:04   #26
SaMu
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Originariamente inviato da xs 400
Vendola è una persona coraggiosa e pulita.
I moderati non lo voteranno? Pazienza!
Forse non vincerà le elezioni, ma non è di quelli che barattano le proprie convinzioni politiche e personali per calcolo utilitaristico.
Non lo metto in dubbio, solo mi faceva sensazione l'affermazione di Lorekon

Secondo cui non è lui che sbaglia a dirsi ancora comunisti, sono i cittadini che sbagliano a non capire che è una cosa buona
SaMu è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 17-01-2005, 17:24   #27
xs 400
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Originariamente inviato da SaMu
Non lo metto in dubbio, solo mi faceva sensazione l'affermazione di Lorekon

Secondo cui non è lui che sbaglia a dirsi ancora comunisti, sono i cittadini che sbagliano a non capire che è una cosa buona
Ho l'impressione che il concetto espresso da Lorekon non sia esattamente quello da te riportato, ma nella sostanza non cambia: Vendola non è un dentrificio da vendere indipendentemente dalle sue qualità.
Ha una storia politica alle spalle molto solida, schierata, leale.
Ed è un comunista.

Non è il candidato ideale per i moderati? Forse è così.
Ma è una persona onesta.

E si scontrerà certamente con un candidato forte, radicato nel territorio che, tutto sommato, non ha amministrato molto peggio dei suoi predecessori.

Sarà uno scontro molto meno scontato di quel che si pensa.

E, comunque, se vince il "compagno" Vendola non ci saranno "miseria, terrore e morte" né per i pugliesi che lo voteranno né per per gli avversari.
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xs 400 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-01-2005, 10:45   #28
Lucio Virzì
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Ripensandoci trovo fortemente positivo questo evento.
Ora PrC si renderà conto di potere essere il collante della coalizione, e non solo l'ago della bilancia, o l'ancora, a seconda del caso.
Sua la responsabilità, in Puglia, di aggregare le forze di centrosx.
Le primarie possono essere la chiave di volta per coniugare consenso popolare, coerenza politica e forza della coalizione.

Due commenti su Repubblica e uno da L'Unità.

Quando le urne decidono: http://www.repubblica.it/2004/l/sezi...de/urnede.html

Il masaniello Nichi: http://www.repubblica.it/2004/l/sezi...biapoesie.html

IL PERSONAGGIO
Il Masaniello Nichi
tra Bibbia e poesie
di FRANCESCO MERLO

Hanno vinto la dolcezza, la generosità e la fantasia che sono il contrario della parola comunismo. "Io sono un delirio di emozioni", dice di sé Vendola che, alla nascita, nel 1958, fu registrato Nicola, ma fu subito ribattezzato Nikita da papà Francesco, in onore di Kruscev e della destalinizzazione. Ancora oggi Nikita, detto Nichi, è la contraddizione vivente dell'estremismo perché è vero che milita in Rifondazione, anch'egli tentato dai vecchi slogan ammuffiti del comunismo che la storia ha ridotto a deserti dell'intelligenza. Ma è anche vero che la sua gentilezza disarmata fa più male all'estremismo di un'intera squadra di manganellatori: "Anche nella radicalità del contrasto io non appartengo alla sinistra del treppiedi".

E infatti Vendola è fiero di non avere "mai né dato né minacciato, in tutta la vita, un solo schiaffo", neppure a quel deputato di Forza Italia, Ilario Floresta, che alla Camera, durante una rissa, gli mostrò i denti e gli gridò che gli avrebbe staccato con un morso l'orecchio e che lo avrebbe pure ingoiato "ma solo dopo aver sputato nel cesso l'orecchino".

Vendola è estremista non per scelta, ma perché gli altri lo hanno stabilito. Una personalità gentile è infatti un estremista solo nel senso che la gentilezza lo pone all'estremo del mondo drammatico degli interessi e degli apparati, lo colloca nell'inattualità, nel limbo delle qualità senza spazio e senza tempo, dove anche il comunismo può diventare il suo contrario e cioè modestia e amabile rispetto, una riconoscenza leggera fugace e reciproca, una complicità ingenua, prepolitica e antipolitica, con la complessità sociale. La politica come gentilezza, la politica come politesse è dunque l'ultima trovata del più geniale laboratorio italiano, del pasticcio meridionale, che ancora una volta esprime la propria infamiliarità con il potere e con i suoi uomini. Al punto che con Vendola persino la parola comunista diventa l'aggettivo simbolo ? pensate al paradosso ? della più disarmata e disarmante non violenza. Una volta che a Terlizzi si trovò di fronte a un esagitato che davvero voleva picchiarlo, uno del quale non vuol fare il nome "perché adesso siamo amici", ebbene davanti al braccio alzato chiuse gli occhi e aspettò la botta: "Eppure io sono un fifone nato".

Ancora una volta dunque viene dal sud, dalla Puglia del sindaco Emiliano, la bella novità italiana, perché Vendola ha vinto le primarie contro l'onnipotente D'Alema e contro i partiti del centrosinistra, ha battuto il candidato degli apparati e adesso se la vedrà con il governatore in carica, con Raffaele Fitto di Forza Italia, "il gigante pugliese dai piedi d'argilla". Solo il Sud poteva fare delle primarie, che rimangono una demagogia d'importazione, uno strumento vero di rifiuto della politica più usurata e mettere spontaneamente in piedi, o forse sarebbe meglio dire liberare, in una freddissima giornata d'inverno, una macchina di consenso e di attrazione, con 80mila voti di cui 41mila a Vendola, che è al tempo stesso all'americana e all'amatriciana, nel senso che è esotica ma anche ultraprovinciale come vuole il localismo, con l'esaltazione del quartiere, della piazza, di un paese, di un condominio come finestre aperte sullo spirito umano.

Non c'è galera e non c'è stanza d'ospedale, non c'è scontro di piazza, da Melfi a Scanzano, non c'è zona a rischio, da Lecce al Gargano, non c'è liceo, non c'è università e non c'è chiesa che Vendola non abbia visitato e non visiterà in questa campagna elettorale, arrivando sempre blindato, perché dal 1992, da quando ricevette le prime minacce sotto forma di autobombe, gli è imposta la scorta, ma subito liberandosi nel bagno di folla che per una volta non è rude, non è da capopolo con i baffi: "Se vinco non diventerò mai il vostro capo, resterò un vostro fratello".
Vendola è il primo masaniello delicato e persino un poco effeminato della storia d'Italia. Piccolo di statura, timido, i capelli a caschetto, dopo ogni comizio telefona alla mamma, si commuove per niente ed è facile alle lacrime come si addice al Sud d'Italia. Persino la sua omosessualità è rassicurante perché mai scandalosa né provocatoria, non è un luogo di vizio e di morbosità ma di dolcezze romantiche e di solidarietà leale. E Vendola non è bello come il suo avversario Fitto, sta a disagio dentro giacche troppo larghe ma non è goffo, si veste come nel sud tutti si vestono tranne i gagà, con una eleganza sbrigativa e vaga che farebbe inorridire gli esperti di look e i sociologi i quali, presi nella loro ricerca di rigore e di regole, la mettono dura con la società delle immagini e delle apparenze facendo finta d'essere i soli saggi del manicomio Italia. Ed è un successo che la dice lunga sulla ricchezza culturale di un mondo che è il luogo del pregiudizio, ma di un pregiudizio spesso ammiccante di simpatia.

Solo in una capitale del sud come Bari le donne popolari della città vecchia e quelle dei quartieri murattiani già nel 2001 potevano salutare il loro Nichi alla testa del gay pride lanciando petali dalle finestre "come si fa quando passa il santo". Mamma Antonetta, casalinga e donna all'antica di Terlizzi, ricorda ancora il giorno in cui una nipote le aprì gli occhi sul terzo dei suoi quattro figli: "Ci siamo pentiti di averne sofferto e oggi siamo orgogliosi, anche se di sesso parliamo per accenni e per sottintesi". Nichi portava in casa le fidanzatine: "Ne ricordo una, Aurelia. Era bellissima. Ed è vissuta in casa con noi e con Nichi per più di un mese". Ma gli apparati del Centrosinistra sono molto più indietro delle mamme pugliesi, e dunque non lo volevano candidare alla presidenza della Regione, pronti a imboccare la scorciatoia dell'intolleranza. Una volta, nel comitato centrale del Pci, l'autorevole compagna Marisa Rodano disse rivolgendosi indirettamente a lui: "Se uno di questi mettesse le mani su uno dei miei nipotini gli darei subito una sberla". Si dibatteva dei diritti degli omosessuali, dei carcerati, di tutte le minoranze e Vendola, che stava già nell'Arcigay, predicava la liberazione dei "soggetti smarriti" che è il titolo del suo primo libro, dedicato al mondo che chiama capovolto e che per lui è "comunismo".

È facile prendere in giro il poeta omosessuale, comunista e non violento, il rivoluzionario con la lacrima facile, il cattolico che dice: "Il libro più importante per un comunista come me è la Bibbia". Ma anche la chiesa pugliese gli dà una mano, persino finanziariamente, perché Vendola fa spesso la comunione, praticante anticonformista che vorrebbe andare a messa tutti i giorni tranne la domenica. È il figlioccio spirituale del vescovo don Tonino Bello, del quale ha curato un'antologia di scritti con il titolo "Teologia degli oppressi". "Comunista" anche lui. E ancora il suo comunismo è lo zio Vito, un maestro elementare al quale è stata dedicata una strada, e Gioacchino Giusmundo, che fu insegnante di filosofia di Ingrao al liceo di Rieti, e don Pietro Pappagallo. Entrambi morirono alle Fosse Ardeatine.

Del resto a Nichi pare "comunista" anche quella poesia che scrisse all'età di 7 anni e recitò in classe, in seconda elementare. Si intitolava "Mamma". Ha continuato a fare il poeta, si è laureato in Lettere, tesi su Pasolini con Leone De Castris, ma non si prende troppo sul serio quando si esercita nel settenario giambico: "Non credere che i giorni/ dei laghi e dei pantani/ si intrighino ai ritorni / e mutino in volani / in cavallucci storni / in astri assai lontani". In realtà Vendola considera la poesia come una sua perversione e si piace soprattutto come verseggiatore di circostanza, filastroccaro senza pretese: "C'era una volta una piccola bocca che ripeteva la filastrocca di una gattina color albicocca che miagolava in una bicocca dove viveva una fata un po' tocca che raccontava la storia bislacca di una bambina che sta sulla rocca e che ripete la mia filastrocca nata un po' allocca e cresciuta barocca...". Comunismo anche questo? La sua raccolta di versi, "L'ultimo Mare", è stata entusiasticamente recensita dal Secolo d'Italia che gli ha attribuito, con la firma di Nicola Vacca, "il leopardiano pensiero poetante": "La voce della sua poesia riconsegna ai mutamenti una grande speranza". La grande speranza che Vendola propone è "una nuova maniera di ragionare e di parlare", "una rivoluzione mite e gentile", "lo spiazzamento come stile di governo", "il ribaltamento dei codici della politica non più tattica militare", "la passione come strumento per amministrare le risorse", "la centralizzazione del flusso di emozioni popolari"...

Difficile capire cosa voglia dire questo comunismo ma forse vale la pena tentare. Certo, si corre qualche rischio ad applicare la modernità ai campanili del sud, ai luoghi d'Italia che sempre hanno subito la politica e molto più degli altri sono capaci d'insorgere e di sfruttare ogni occasione per far saltare il linguaggio della formale gabbia d'acciaio di Weber che qui non attecchisce. Si corre il rischio della demagogia e del populismo, il rischio della filastrocca. Ma forse con Vendola davvero ne vale la pena.
(18 gennaio 2005)

http://www.unita.it/index.asp?SEZION...TOPIC_ID=40338

I pugliesi e Vendola: battuti i riti della politica
di Enrico Fierro

“Pensavamo a 30-35mila persone”, dice Michele Bordo che è il segretario regionale dei Ds. “Sarebbe stato un successo, 50mila un grande successo. Ottantamila una cifra imprevista”. E nessuno aveva neppure previsto che dal cilindro magico degli elettori uscisse il nome imprevisto: Nichi Vendola. Comunista radicale e antagonista, cattolico, gay dichiarato, poeta. Insomma, l’esatto opposto di quello che viene considerato il candidato ideale per conquistare i voti “moderati”. Perché a vincere, secondo le solite previsioni che non prevedono, doveva essere Francesco Boccia, giovane professore universitario, iscritto alla Margherita e candidato di tutti i partiti del centrosinistra e dei sindaci e dei presidenti delle Province. È andata diversamente

LuVi
Lucio Virzì è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-01-2005, 11:22   #29
Amu_rg550
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secondo me, questo evento non deve esser considerato niente di più che un punto di partenza: l'organizzazione e la distribuzione dei seggi è stata, ovviamente, approsimativa e priva di esperienza.

stamattina alla radio ho ascoltato un intervento di un elettore che asseriva che nella sua provincia (97 tra comuni e frazioni grosse, non ricordo quale) c'erano meno di 10 seggi.
avrei preferito una maggior distribuzione ed organizzazione: mi rendo conto che si tratta di uno sforzo immenso, soprattutto a livello di risonanza, ma posticipare l'occasione in favore di un evento che fosse maggiormente significativo come risultato, sarebbe stato meglio.
il rischio è che in realtà vendola non sia un candidato che rispecchi l'elettorato, e data la sua particolare personalità, credo che possa mettere disagio, nella cabina elettorale, agli elettori più moderati ed indecisi del csx.

qui si tratta di andare a strappare un posto di presidente di regione, con uno uscente abbastanza forte.
spero che il campione che ha votato sia realmente rappresentativo dell'elettorato, se no è come se avessimo dato in pasto una gazzella ad una leonessa.
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Amu_rg550 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-01-2005, 11:28   #30
Lucio Virzì
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Originariamente inviato da Amu_rg550
qui si tratta di andare a strappare un posto di presidente di regione, con uno uscente abbastanza forte.
spero che il campione che ha votato sia realmente rappresentativo dell'elettorato, se no è come se avessimo dato in pasto una gazzella ad una leonessa.
E' l'8 % dell'elettorato di centrosx, ed il 3% dell'elettorato complessivo.
Comunque, numericamente, 80000 votanti, un risultato di partecipazione straordinario e inatteso.

LuVi
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Old 18-01-2005, 11:30   #31
Zebiwe
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Originariamente inviato da Lucio Virzì
Ripensandoci trovo fortemente positivo questo evento.
Ora PrC si renderà conto di potere essere il collante della coalizione, e non solo l'ago della bilancia, o l'ancora, a seconda del caso.
Sua la responsabilità, in Puglia, di aggregare le forze di centrosx.
Le primarie possono essere la chiave di volta per coniugare consenso popolare, coerenza politica e forza della coalizione.

Due commenti su Repubblica e uno da L'Unità.

Quando le urne decidono: http://www.repubblica.it/2004/l/sezi...de/urnede.html

Il masaniello Nichi: http://www.repubblica.it/2004/l/sezi...biapoesie.html

CUT sui panegirici

LuVi
Non condivido la tua analisi (tanto per cambiare dirai ).
Vendola ha vinto perchè l'elettorato di Sinistra-Sinistra si mobilità più facilmente..non fa storicamente della cosidetta "maggioranza sienziosa"..ed è quella che alla fine determina chi vince.

Rfondazione come collante? Piuttosto ritengo che, avendo capito la forza del suo elettorato in tornate come le Primarie all'Italiana cercherà di spostare la coalizione più a sx. Con buona pace dei centristi.

Byezz
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Old 18-01-2005, 11:32   #32
Lucio Virzì
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Originariamente inviato da Zebiwe
Non condivido la tua analisi (tanto per cambiare dirai ).
Vendola ha vinto perchè l'elettorato di Sinistra-Sinistra si mobilità più facilmente..non fa storicamente della cosidetta "maggioranza sienziosa"..ed è quella che alla fine determina chi vince.

Rfondazione come collante? Piuttosto ritengo che, avendo capito la forza del suo elettorato in tornate come le Primarie all'Italiana cercherà di spostare la coalizione più a sx. Con buona pace dei centristi.

Byezz
Questo è quello che TU e Follini sperate.
Io invece ritengo che si sia raggiunta una nuova maturità grazie a questo processo democratico che da tanto tempo era richiesto nel centro sx.

LuVi
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Old 18-01-2005, 11:56   #33
Amu_rg550
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Originariamente inviato da Lucio Virzì
E' l'8 % dell'elettorato di centrosx, ed il 3% dell'elettorato complessivo.
Comunque, numericamente, 80000 votanti, un risultato di partecipazione straordinario e inatteso.

LuVi
si luvi, ma come sai la distribuzione della preferenze dei vari schieramenti sul territorio non è omogenea: ci son collegi e collegi.
in virtù dell risultato ottenuto da vendola (51% contro 49), avrei preferito ci fosse stata una capillarizzazione maggiore dei seggi.
una vittoria di boccia, anche partendo dal fatto che non fosse realmente rappresentativo, mi avrebbe preoccupato sicuramente meno, poichè è più facile votare, in caso di indecisione o turata di naso, un esponente di un area più moderata che uno più sbilanciato.

io resto favorevole come idea alle primarie, mi paiono una gran cosa.
ma rischiamo molto, e qui va chiesto se in questo preciso periodo, il gioco valga la candela.
le regionali sono di fatto il viatico verso le politiche, una sorta di rincorsa che andrebbe fatta sfruttando ogni possibilità.
è un rischio, se vince vendola (e le primarie funzionano) è un gran passo avanti.
se no ci azzoppiamo da soli.

ciao
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Amu_rg550 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-01-2005, 13:59   #34
Zebiwe
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Originariamente inviato da Lucio Virzì
Questo è quello che TU e Follini sperate.
Io invece ritengo che si sia raggiunta una nuova maturità grazie a questo processo democratico che da tanto tempo era richiesto nel centro sx.

LuVi
Non apparentarmi a Follini...ma fa senso...
Cmq non sapevo avesse detto le stesse cose..ho postato una mia riflessione genuina...ti faccio una domanda però: se alle primarie all'italiana per le politiche venisse nominato Bertinotti (e non Prodi)..credi che sarebbe un vantaggio o un handicap per la coalizione?

Byezz
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Old 18-01-2005, 14:14   #35
John Cage
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Originariamente inviato da Zebiwe
Non apparentarmi a Follini...ma fa senso...
Cmq non sapevo avesse detto le stesse cose..ho postato una mia riflessione genuina...ti faccio una domanda però: se alle primarie all'italiana per le politiche venisse nominato Bertinotti (e non Prodi)..credi che sarebbe un vantaggio o un handicap per la coalizione?

Byezz
il vantaggio di un sistema fatto così sta nel cercare di presentare candidati il più possibile vicini ai cittadini e quindi non imporre dall'alto i propri scagnozzi agli elettori come succede altrove.
Se venisse fuori che Bertinotti piace di più di Prodi, vorrebbe dire che non si è fatto abbastanza per proporre un buon candidato. Il vantaggio sarebbe per la democrazia.
Credo che tutto ciò sia un forte stimolo per avvicinarsi alle vere esigenze degli elettori, ai problemi concreti.. e spazzar via il vecchiume che spesso affligge i partiti.
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Old 18-01-2005, 14:53   #36
Zebiwe
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Originariamente inviato da John Cage
il vantaggio di un sistema fatto così sta nel cercare di presentare candidati il più possibile vicini ai cittadini e quindi non imporre dall'alto i propri scagnozzi agli elettori come succede altrove.
Se venisse fuori che Bertinotti piace di più di Prodi, vorrebbe dire che non si è fatto abbastanza per proporre un buon candidato. Il vantaggio sarebbe per la democrazia.
Credo che tutto ciò sia un forte stimolo per avvicinarsi alle vere esigenze degli elettori, ai problemi concreti.. e spazzar via il vecchiume che spesso affligge i partiti.
Il problema è che queste non sono vere primarie IMHO..se fossero reali si sarebbero candidati anche altri leader...così è solo un espediente per investire Prodi..se per caso andassero a favore di Bertinotti sarebbero tutti in grave imbarazzo nella sinistra..un Bertinotti alla presidenza del consiglio è altrettanto improbabile e improponibile di Rauti.

Byezz
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Old 18-01-2005, 15:19   #37
John Cage
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Originariamente inviato da Zebiwe
Il problema è che queste non sono vere primarie IMHO..se fossero reali si sarebbero candidati anche altri leader...così è solo un espediente per investire Prodi..se per caso andassero a favore di Bertinotti sarebbero tutti in grave imbarazzo nella sinistra..un Bertinotti alla presidenza del consiglio è altrettanto improbabile e improponibile di Rauti.

Byezz
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Old 18-01-2005, 16:25   #38
gd
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La voce flebile dei riformisti

di PAOLO FRANCHI



Magari non sarà proprio «enorme» come sostiene Fausto Bertinotti. Ma di sicuro la vittoria di Nichi Vendola nelle primarie pugliesi del centrosinistra è un evento politico di grandissimo rilievo che va assai oltre la Puglia. In primo luogo perché segnala nel modo più clamoroso alcune evidenze sin qui sottaciute o sottovalutate, ponendo i riformisti della coalizione - in primo luogo i Ds che stanno per riunirsi a congresso - di fronte a questioni non più rinviabili. Piaccia o no, i 40mila e passa elettori di centrosinistra che hanno decretato di misura la vittoria di Vendola sul moderato Francesco Boccia testimoniano dell’esistenza in Italia, e non soltanto in Puglia, di una realtà ben più significativa, più diffusa e più radicata di quanto lascino intendere espressioni come "sinistra radicale" o "sinistra antagonista"; o di quanto dicano le sole percentuali elettorali di Rifondazione comunista. Esiste cioè il popolo assai più vasto e più variegato (così vasto e variegato da comprendere anche molti militanti ed elettori della Quercia, poco o per nulla inclini al radicalismo e all’antagonismo) di una «sinistra sinistra» che, nonostante tutte le divisioni, su alcune questioni fondamentali parla lo stesso linguaggio, coltiva gli stessi sentimenti, nutre le stesse passioni. In una parola, trova una sua identità comune.

Questa «sinistra sinistra», radicata e identitaria, fatica a pesare fin quando il luogo della decisione resta circoscritto nei partiti e tra i partiti. Ma se la scelta viene demandata a quello che potremmo definire l’elettorato attivo dell’Alleanza, chiamandolo a scegliere non solo tra diverse persone, ma tra diverse concezioni dell’Alleanza medesima, il suo peso si fa sentire, eccome. E’ successo in Puglia con Nichi Vendola, che non è affatto un improvvisato estremista, ma un professionista politico che ha fatto studi regolari in una scuola seria quale fu il Pci. Succederà, o è assai probabile che succeda, in altre e più importanti primarie, quelle per incoronare il candidato premier della coalizione, alle quali Bertinotti si è iscritto da mesi. Non per vincere, certo, ma per far pesare i (molti) consensi che raccoglierà. Non da segretario di partito, ma da leader di una componente decisiva della coalizione.

Romano Prodi, al suo ritorno in Italia, è stato criticato neanche troppo implicitamente da vari esponenti moderati del centrosinistra per aver dato quanto meno l’impressione di considerare Bertinotti un suo interlocutore previlegiato, o forse addirittura il suo interlocutore più importante. Queste primarie pugliesi confermano che si è trattato di critiche tanto comprensibili quanto infondate. Prodi, semmai, è stato lucido: questa sinistra c’è, conta, non mette in discussione in alcun modo la sua leadership, anzi, la investe del compito di rappresentare in prima persona il punto di vista dei moderati. Semmai sono gli altri leader riformisti e i loro partiti a farsi sentire flebilmente. Come se la ricomparsa della «sinistra sinistra» avesse svelato tutta la debolezza dell’identità politica e culturale di un riformismo, quello italiano, da sempre restio a dare battaglia in campo aperto, quasi che la primazia nell’Alleanza gli toccasse di diritto.

Ha posto e continua a porre la questione Francesco Rutelli: a modo suo, tirando qualche calcio negli stinchi e parecchi sassi in piccionaia. E Piero Fassino teme che ogni uscita di Rutelli dia un aiuto, di fatto, a Bertinotti e compagni, perché radicalizza, per reazione, l’elettorato di sinistra. In parte è anche vero. Per far valere le sue ragioni riformiste, se lo vuole, ha però la migliore delle occasioni, il congresso. Non sarà facile. I numeri congressuali sono tutti dalla sua. Ma il maggior partito della coalizione comincia a sentirsi un po’ stretto.

18 gennaio 2005
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Old 18-01-2005, 17:41   #39
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LittleLux
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Originariamente inviato da gd
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La voce flebile dei riformisti

di PAOLO FRANCHI



Magari non sarà proprio «enorme» come sostiene Fausto Bertinotti. Ma di sicuro la vittoria di Nichi Vendola nelle primarie pugliesi del centrosinistra è un evento politico di grandissimo rilievo che va assai oltre la Puglia. In primo luogo perché segnala nel modo più clamoroso alcune evidenze sin qui sottaciute o sottovalutate, ponendo i riformisti della coalizione - in primo luogo i Ds che stanno per riunirsi a congresso - di fronte a questioni non più rinviabili. Piaccia o no, i 40mila e passa elettori di centrosinistra che hanno decretato di misura la vittoria di Vendola sul moderato Francesco Boccia testimoniano dell’esistenza in Italia, e non soltanto in Puglia, di una realtà ben più significativa, più diffusa e più radicata di quanto lascino intendere espressioni come "sinistra radicale" o "sinistra antagonista"; o di quanto dicano le sole percentuali elettorali di Rifondazione comunista. Esiste cioè il popolo assai più vasto e più variegato (così vasto e variegato da comprendere anche molti militanti ed elettori della Quercia, poco o per nulla inclini al radicalismo e all’antagonismo) di una «sinistra sinistra» che, nonostante tutte le divisioni, su alcune questioni fondamentali parla lo stesso linguaggio, coltiva gli stessi sentimenti, nutre le stesse passioni. In una parola, trova una sua identità comune.

Questa «sinistra sinistra», radicata e identitaria, fatica a pesare fin quando il luogo della decisione resta circoscritto nei partiti e tra i partiti. Ma se la scelta viene demandata a quello che potremmo definire l’elettorato attivo dell’Alleanza, chiamandolo a scegliere non solo tra diverse persone, ma tra diverse concezioni dell’Alleanza medesima, il suo peso si fa sentire, eccome. E’ successo in Puglia con Nichi Vendola, che non è affatto un improvvisato estremista, ma un professionista politico che ha fatto studi regolari in una scuola seria quale fu il Pci. Succederà, o è assai probabile che succeda, in altre e più importanti primarie, quelle per incoronare il candidato premier della coalizione, alle quali Bertinotti si è iscritto da mesi. Non per vincere, certo, ma per far pesare i (molti) consensi che raccoglierà. Non da segretario di partito, ma da leader di una componente decisiva della coalizione.

Romano Prodi, al suo ritorno in Italia, è stato criticato neanche troppo implicitamente da vari esponenti moderati del centrosinistra per aver dato quanto meno l’impressione di considerare Bertinotti un suo interlocutore previlegiato, o forse addirittura il suo interlocutore più importante. Queste primarie pugliesi confermano che si è trattato di critiche tanto comprensibili quanto infondate. Prodi, semmai, è stato lucido: questa sinistra c’è, conta, non mette in discussione in alcun modo la sua leadership, anzi, la investe del compito di rappresentare in prima persona il punto di vista dei moderati. Semmai sono gli altri leader riformisti e i loro partiti a farsi sentire flebilmente. Come se la ricomparsa della «sinistra sinistra» avesse svelato tutta la debolezza dell’identità politica e culturale di un riformismo, quello italiano, da sempre restio a dare battaglia in campo aperto, quasi che la primazia nell’Alleanza gli toccasse di diritto.

Ha posto e continua a porre la questione Francesco Rutelli: a modo suo, tirando qualche calcio negli stinchi e parecchi sassi in piccionaia. E Piero Fassino teme che ogni uscita di Rutelli dia un aiuto, di fatto, a Bertinotti e compagni, perché radicalizza, per reazione, l’elettorato di sinistra. In parte è anche vero. Per far valere le sue ragioni riformiste, se lo vuole, ha però la migliore delle occasioni, il congresso. Non sarà facile. I numeri congressuali sono tutti dalla sua. Ma il maggior partito della coalizione comincia a sentirsi un po’ stretto.

18 gennaio 2005

Bell'articolo.

P.S.: chi lo vuole Rutelli?
LittleLux è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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