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#21 | |
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Iscritto dal: Jul 2000
Messaggi: 72
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L'Australia uno dei paesi più razzisti al mondo. Leggete qui... Il governo australiano spende il 25 per cento in meno pro capite per la salute degli aborigeni La tranquillità dell'Australia bianca è di nuovo turbata da quelli che un tempo erano i padroni del paese e che ora ci vivono come degli esiliati. Il 15 febbraio decine di giovani aborigeni hanno incendiato una stazione ferroviaria e si sono scontrati con un gruppo di poliziotti antisommossa in un'area degradata nota come The Block, nel quartiere Redfern di Sydney. In un caldo sabato mattina Thomas "TJ" Hickey, 17 anni, è morto infilzato su un'inferriata in circostanze che la polizia, i politici e i giornalisti definiscono "da chiarire". Ma per la gente di The Block c'è ben poco da chiarire. TJ era inseguito dalla polizia, o comunque correva con la sua bici per sfuggire a un'auto della polizia, che lo inseguiva a tutta velocità. Ogni giovane aborigeno della zona, come di ogni città e metropoli australiana, può aspettarsi di essere preso di mira dalla polizia. Nella regione centrosettentrionale del paese gli aborigeni – che costituiscono appena il 2 per cento della popolazione australiana – sono l'89 per cento delle persone messe in carcere ogni giorno. Una volta dentro, molti si suicidano e altri vengono picchiati a morte. Gli australiani bianchi lo sanno. Sanno, o dovrebbero sapere, che la speranza di vita della popolazione aborigena è una delle più basse del pianeta. Una malattia che di solito si può prevenire, il tracoma, sconfitta in molti paesi del terzo mondo, rende ancora ciechi gli australiani neri come conseguenza di cataratte non curate e condizioni di vita spaventose. La causa? Povertà ed espropriazione. Alcuni anni fa Richard Murray, medico del Kimberly aboriginal medical services council, mi disse: "Manca la volontà politica di stanziare risorse per questo. Il governo federale spende per la salute degli aborigeni circa il 25 per cento pro capite in meno rispetto al resto della popolazione. Pensiamo al problema dei suicidi, che deriva dalla mancanza di opportunità e di speranze. In una comunità aborigena dove ci sono, per esempio, cinquanta uomini di 25 anni, uno o due si uccideranno, due o tre tenteranno il suicidio e un'altra decina ci penserà seriamente". "Per mano di persone sconosciute" Di recente ho scritto un elogio funebre per Leila Murray, un'amica aborigena e madre di Eddie Murray, trovato impiccato il 21 giugno 1983 in una cella della polizia nella città di Wee Waa, nel Nuovo Galles del Sud. Eddie era stato arrestato e portato alla stazione di polizia; il suo reato era di essere ubriaco. Almeno un poliziotto ha mentito nell'inchiesta e il medico legale ha concluso che Eddie era morto "per mano di persone sconosciute". Tutto qui. Ma i genitori di Eddie, Leila e Arthur, hanno cominciato una tenace lotta per la giustizia, durata ventun anni. Si sono appellati a tre procuratori generali del Nuovo Galles del Sud, hanno fornito nuove prove e alla fine hanno ottenuto il diritto di riesumare il corpo del figlio. La nuova autopsia ha rivelato che lo sterno di Eddie era stato schiacciato, come se avesse ricevuto una raffica di colpi. Quando l'eroica Leila è morta, non una parola è uscita sui grandi mezzi di informazione. L'altro giorno il Sydney Morning Herald ha abbandonato per un momento le notizie di costume per fare questo predicozzo: "La comunità aborigena di Redfern dovrebbe capire che nessuno sfugge ai processi se commette un reato". Andatelo a raccontare ai molti australiani neri traditi dalla legge. Nel 1992 si disse che il giudizio dell'alta corte australiana nello "storico" caso Mabo riconosceva agli aborigeni dei diritti sulla terra. Ma la corte non ordinò che la terra sottratta fosse restituita, e così la "vittoria morale" diventò una guerra di logoramento combattuta in tribunale contro i gruppi aborigeni. La vertenza che ne è seguita è costata parecchi miliardi di dollari, che avrebbero potuto migliorare le condizioni di vita in ghetti come The Block e offrire ospedali e strutture mediche decenti. Giovani coraggiosi L'Australia, come il Sudafrica bianco, ha una storia profondamente razzista di espropriazione e crudeltà, sostenuta dalla "legge". Ma anche la storia è un campo di battaglia. Così alcuni "nuovi storici" possono suggerire che gli aborigeni della Tasmania erano privi di umanità e compassione. Nel respingere quella che chiamano "la visione luttuosa della storia", essi sostengono la tesi assurda che in Australia non ci sono state stragi di massa e resistenze, né le raccapriccianti separazioni dei bambini aborigeni dalle loro famiglie, ordinate dallo stato. In questo sono appoggiati dal primo ministro John Howard, famoso per aver mandato l'esercito a respingere le carrette del mare cariche di profughi e a uccidere gli iracheni nel loro paese. Lyall Munro, anziano aborigeno molto rispettato, ha richiamato tutti alla verità dei fatti. Parlando nella zona del Block, dove sono avvenuti gli scontri, ha detto alla sua gente: "Qui c'è stata una presa di posizione di alcuni giovani neri davvero coraggiosi, di cui siamo molto orgogliosi". John Pilger Fonte:Internazionale 529, 4 marzo 2004
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Warren Maverick Ultima modifica di wmaverick : 10-04-2004 alle 22:13. |
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#22 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Internet
Messaggi: 7998
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Credo che ogni paese abbia i suoi peculiari problemi, non è certo questo (penso) che possa frenare qualcuno dal farsi un'esperienza in quel paese (/continente)
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#23 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Udine ma mi manca l'Australia
Messaggi: 393
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Nelle citta' grandi trovi lavoracci (se dovevo fare il cameriere dal McDonalds me ne sarei rimasto in Italia). - Prendono prima di tutto gli Australiani, - Poi c'e' lotta tra quelli che hanno il visto permanente e i turisti che parlano inglese (inglesi, norv, fin, scozz, irl). - Tedeschi ed est europa anche. - Poi gli asiatici. La lotta consiste nel fatto che puoi prendere a lavorare tizi in nero. E quindi li paghi pochissimo e non gli dai nulla (assistenza, ferie, o affini) Gli italiani sono emarginati. Ma di brutto. Non tante per la razza. Piu' che altro per la lingua e quel fottutissimo accento che ci rimane ed imbastardisce la loro lingua (che in fatto di bastardaggine...) Quote:
Facciamo una colletta e prendiamo un terreno in madagascar e piantiamo caffe'. viti, o che altro?
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Il regarde le soleil. . il coule comme un navire. . et dans l'esprit il me reporte en arrière. . . dans la terre lointaine de mes pères. . . meglio un brutto processo che un bel funerale |
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#24 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Città: BOLZANO/BOZEN
Messaggi: 14870
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ehm hai riesumato un thread morto OT di bannati a cui stai pure rispondendo ![]() CLOSED! - ByeZ- |
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#25 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
Città: Verona /=\ Scaligera Joined Since: Nov. '01 Blahblah... Certo certo!!!
Messaggi: 1933
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Wellness Official Thread |
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#26 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Napoli
Messaggi: 1726
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forum sbagliato.
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Se buttassimo in un cestino tutto ciò che in Italia non funziona cosa rimarrebbe? Il cestino. |
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